Sep 142004
 

Ovvero: riassunto, racconto e considerazioni su Blogstar (con la B “maiuscola”) e B-Blogstar, vissute di prima persona.

Ieri sera ero a casa, approfittando del fatto che la mia ragazza era ad una cena con colleghe di lavoro.
Gironzolavo senza meta per il web, leggendo e commentando fra i tanti blog che seguo.
Capito su Macchianera, ed all’improvviso le casse del mio computer (silenziose, fino a quel momento) prendono vita: è la Radionation! Sta andando in onda Fabbrone, e la musica che passa è buona, un polpettone di generi e artisti unico, scelto anche dal pubblico che ha la possibilità di fare richieste (possibilità di cui abuserò subito dopo). 😛
Ma subito sotto al player di Radionation, trovo il link per il canale IRC #radionation, su Dal.net.
Mmmm…. non c’ho un…. niente da fare… quasi quasi ci vado a fare un giro (e stasera abbandono gli altri canali che seguo, scusatemi) 😀
Faccio partire mIRC, mi connetto al server, e poi al canale…
Ad attendermi (oddio… magari non aspettavano proprio me, ma tant’è… 😀 ), cazzeggiando del più e del meno, trovo (non me ne vogliate se dimentico qualcuno) Fabbrone, QuattroPassi, TheEgo, Apock, un’altro paio di persone, e subito dopo si aggiungono Mauro Biani, Andrea Beggi, Gianluca Neri in altre faccende affaccendato, Lia alle prese con la sua nuova ADSL, ed infine il sottoscritto.
Si chiacchiera, si scherza, si “inciucia” bonariamente con una Gianna che blogger non è di sicuro, si richiedono canzoni…
Cacchio… ma allora le Blogstar sono persone come noi! 😀
Oh, chiariamoci… non voglio fare polemica, e non voglio alimentare la questione nata da Gatto Nero prima e proseguita da zuppah e da Alberto poi.
Voglio semplicemente “spezzare una lancia” a favore delle Blogstar, che oltre la loro “scorza” fatta di migliaia di accessi, link e groupie pronte a fare sesso con loro (seeee, vi piacerebbe, eh!) sono blogger come me, zuppah, Gatto Nero e tutto il resto della blogopalla.
Oddio… magari qualcuno se la tira un po’… ma alla fine, viviamo nello stesso mondo e mangiamo tutti la pasta asciutta a pranzo (beh, magari GNeri ci mette il caviale, al posto del sugo, ma “son cose”) 😀

Conclusione: pace, amore e fraternità per tutti. Tiè! 😛

Sep 132004
 

Buongiorno a tutti, buon inizio settimana e buon inizio di anno scolastico ai ragazzi che da oggi non potranno più leggere le mie cazzate di mattina, causa lezioni in corso…

Stamattina ho proprio voglia di parlarvi del film che ho visto un paio di giorni fa al cinema, ovvero Fahrenheit 9/11, di Michael Moore.

Partiamo dall’inizio:
Conosco Moore cinematograficamente (che parolaccia!) perchè ho avuto modo di vedere il suo Bownling a Columbine, ed ho apprezzato moltissimo il suo stile documentaristico, unito alla sua critica feroce nei confronti delle cose che non gli stanno giù.

Il film:
Sono andato al cinema ben conscio di quello che mi aspettava (o almeno sicuramente di più di un mio amico che ogni tanto sonnecchiava, davvero!).
Il film, sotto l’aspetto stilistico, è ineccepibile (e comunque segue lo stile di Moore, niente di nuovo).
La critica a Bush ed a tutto quello che ha fatto (e non fatto) in relazione a Bin Laden, alla guerra in Iraq ed alla sua “politica della guerra ad ogni costo” è assolutamente condivisibile (almeno dal mio punto di vista).
Però…
… però ci sono alcune cose che mi hanno lasciato perplesso.
Ok, Moore è caustico e feroce come sempre, ma a differenza di altri suoi lavori, si lascia andare troppo spesso ad una retorica pietistico-popolare.
E’ troppo semplice mostrare scene raccapriccianti (il soldato senza braccia, il bambino orribilmente ustionato e così via…) per suscitare l’indignazione delle persone. Grazie al cielo ha saputo “glissare” con un certo stile sulla tragedia dell’11 settembre, senza mostrare aerei che si schiantavano o palazzi che crollavano, ma facendo vedere solamente tanti piccoli “particolari umani” che hanno reso quella tragedia così terribile.
Una scena che non ho proprio digerito, invece, è quella della “mamma disperata davanti alla Casa Bianca”.
QUELLA SCENA ha (a parer mio) vanificato tutto lo sforzo di restare in qualche modo aderente al suo stile.
QUELLA SCENA (ma non solo, quella ne è solo l’apoteosi) è roba da film drammatico e strappalacrime, dove si vede purtroppo il tentativo di far colpo anche sul piccolo pubblico, che magari non capirà un cavolo di politica ma che si commuove se vede una madre che piange il figlio morto in Iraq.

E’ una cosa scorretta (verso il pubblico), e non mi è piaciuta.

Ritengo il film comunque molto valido, ed assolutamente da vedere per conoscere meglio tanti “piccole-grandi particolari” che a molti (me compreso) erano sconosciuti.
Ma guardatelo con occhio critico… e non fatevi fregare.

Sep 112004
 

No, non è la temperatura massima in Norvegia oggi a mezzogiorno, ma i punti che mi sono stati decurtati dalla patente oggi alle 14.00 (insieme a 68.25 euro che sono stati decurtati al mio portafogli).

Tornavo dal lavoro, camion davanti a me…
Striscia DISCONTINUA, do’ un’occhiata per il sorpasso…
C’è una macchina che viene in senso opposto, ma è lontana.
Freccia…. sorpasso….
In una piazzola d’emergenza c’è una simpatica pattuglia della Polstrada, che presi da incontenibile noia (poveretti, tutti soli) mi fanno cenno di unirmi a loro, sventolando la loro graziosa paletta.
Accetto di buon grado l’invito, e li raggiungo nella piazzola.
Formalità di rito… patente… libretto…
Al momento della riconsegna dei documenti, il simpatico agente mi fa: “Dobbiamo farle un verbale”.
– Uè, e perchè mai? – rispondo io, scendendo dalle nuvole?
“Perchè ha fatto un sorpasso mentre veniva di fronte una macchina, ed è pericoloso”.
– Beh, agente… Magari si potessero fare i sorpassi solo quando di fronte non c’è nessuno per chilometri e chilometri! Inoltre siamo su un rettilineo lungo come quelli californiani, non ci sono curve e non vedo come possa essere pericoloso il mio sorpasso – gli rispondo io.
“No, ma sa… lei ha cominciato a fare il sorpasso dove la striscia era continua (falso, nel verbale non c’è scritto niente del genere, altrimenti gliel’avrei contestato immediatamente). Inoltre non so se ha notato, ma ha una luce che non funziona (caz.. è vero, ho un anabbagliante che non funziona. Ieri sera era acceso, altrimenti me ne sarei accorto. E del resto, accorgersi che un anabbagliante non funziona DI GIORNO non è proprio facilissimo). Passiamo sopra alla luce che non va, ma le devo fare la multa per il sorpasso”.
– Vabbè… quand’è così…. questa infrazione mi comporta una riduzione dei punti sulla patente?-
“Si, sono tre punti in meno… ma non si preoccupi, se non fa infrazioni in cinque anni, le vengono restituiti.
– Cinque anni? – gli chiedo perplesso.
“No… ehm… tre, sono tre anni… (breve consulto con il collega che mi stava preparando il “regalo”)… no, se in DUE anni (Grande! Ci sei arrivato, ora!) non commette altre infrazioni, li recupera… non si preoccupi… sono SOLO tre punti (esticazzi che sono SOLO tre punti! Mica li tolgono a lui!)”
– Vabbè… pazienza…. –
“Ha nulla da dichiarare?” mi chiede il collega-scrittore.
– !#@$€€? (penso fra me e me), mentre gli rispondo – No, nulla – .

Vabbè… raggiungo i milioni di italiani che hanno lasciato qualche punto sulla strada… valessero almeno per la raccolte-punti carburanti! 😛

Sep 112004
 

Il santo di oggi: San Giacinto e Sant’Emiliano.

Compleanni famosi: Brian De Palma, Moby, Lola Falana, Pupo (ARGH!)

Avevo intenzione, oggi, di parlare del film che ho visto al cinema ieri sera, l’ultima (e tanto discussa) opera di Michael Moore: Fahrenheit 9/11.
Ma non lo farò.
Allora stesso modo sarebbe troppo semplice parlare oggi dell’11 settembre 2001, e proprio per questo mi asterrò dal farlo.

Senza dimenticare quello che è stato (e penso nessuno mai potrà farlo), ma senza aggiungere parole (inutili) su parole.

Non per niente oggi è l’11 settembre 2004.

Sep 102004
 

C’è un po’ di trambusto nella blogosphera.
Alcuni blog famosi (quello di Kiki, innanzitutto, ma anche quello di Kela) sono stati chiusi ieri, per motivi molto simili e riconducibili alla vita privata che si è “sovrapposta” a quella del blog.
Io NON conosco Kiki (o meglio, non conosco bene il suo blog, dato che l’avrò letto un paio di volte, probabilmente) e non voglio giudicare nè lei nè Kela (che non avevo MAI letto prima di ieri).

Voglio parlare invece di quello che penso succeda nella vita di chi apre un blog.

Quali sono i motivi che spingono una persona ad aprire un blog? Curiosità (come nel mio caso)? Esibizionismo? Desiderio di fama? O tutti questi motivi insieme?

Parlo per me: ho cominciato a scrivere qui per curiosità, quasi per gioco (e lo potete leggere come sottotitolo del mio blog).
Ma un po’ alla volta il blog è diventato “qualcosa di più”.
Non solo qualcosa alla quale dedicare un po’ del mio (poco) tempo libero, ma un modo di “farsi conoscere” fuori dal proprio “microcosmo”.

In parte è il mio lavoro (lavoro per il web, ma il mio ambito d’azione è un computer con relativo monitor, non sono un commerciale o uno che gira per cercare clienti) che mi “costringe” a passare ore ed ore davanti ad uno schermo, il più delle volte solo…
In parte è il mio desiderio innato di comunicare a qualcuno quello che so, quello che provo e quello che penso.

Ho sempre scritto un diario; all’inizio era cartaceo (come moltissimi ragazzi e ragazze), poi è diventato digitale (circa 400 file di Word, pari a qualche anno della mia vita).
Posso quindi pensare che quei file di Word erano il mio “blog personale”, blog che è rimasto (e rimarrà sempre) chiuso nel mio computer, e che MAI NESSUNO ha potuto leggere, a differenza del mio diario cartaceo, che invece è stato letto da una delle ragazze che più ho amato (e con la quale NON sono stato insieme) in vita mia, proprio perchè quel diario era anche parte della sua vita.
Non ho mai inventato niente (nè mai lo farò) per “accattivare” i lettori.

Perchè, diciamocelo sinceramente, se una persona scrive in pubblico è proprio per essere letta.
Vedere tanti commenti, migliaia di visite, decine di utenti collegati contemporaneamente… molte persone potrebbero fare carte false per ciò.
A me interessa in parte.
Sono felice se quello che scrivo suscita interesse, attenzione, curiosità e voglia di parlarne.
Ma allo stesso modo se non succede non mi cambia niente, la mia vita resta uguale.
MAI infiocchetterò la realtà per renderla “più godibile = più interessante = più facilmente “smerciabile”.
Io sono così, o mi si ama o mi si odia.
Le cose che scrivo possono piacere o meno, ma chissenefrega se non piacciono.
Kiki ha scritto il suo blog con un fine: DOVEVA essere una blogstar, DOVEVA piacere, DOVEVA far parlare di se perchè DOVEVA scrivere un libro.
Io NON DEVO scrivere nessun libro, NON SONO una blogstar, NON DEVO far parlare di me (al massimo, se lo fanno gli amici, lo fanno sicuramente male… 😛 )

This is my life… so…

Sep 092004
 

Antefatto: per una serie di circostanze, in un ufficio dove faccio consulenza sto usando il cavo di rete di un ex vicino di tavolo, staccato dal suo computer (che non usa più, essendo scaduto il suo contratto e quindi non lavorando più qui).
Prima di andare via, stacco il cavo dal mio portatile (ovviamente) e lo poggio sul case del suo ex computer (spento).

Fatto: arrivo in ufficio, e prima di attaccare il mio portatile alla rete (utilizzando il cavo suddetto) accendo il computer (di cui ovviamente conosco user/pwd dato che lo amministravo io) per controllare il blog (in attesa che arrivi la ragazza del bar con la pappa).
Chiaramente, prendo il cavo di rete che era poggiato sul computer, faccio per avvicinarlo al retro del computer per inserirlo nella scheda di rete e… vedo che è già attaccato un cavo… [:strano:] [:0]
Oibò… e sto cacchio di cavo da dove esce? E sopratutto: dove va a finire???
Stacco il cavo (grigio, mentre quello di rete è bianco) e lo seguo a ritroso… seguo… seguo… seguo… toh, sono arrivato!

Il cavo andava a finire… NEL FAX!!!

Figo! Il primo fax/telefono analogico 10/100 della mia vita!

Un sorriso si è disegnato sul mio volto…
… ma subito dopo ho pensato che qualcuno abbia cercato di collegare il computer alla rete aziendale, pluggandoci dentro il cavo del fax per navigare su Internet, ed ho immaginato la sua faccia perplessa quando si sarà reso conto che (ovviamente) non funzionava una beneamata mazza…
… e giu risate a crepapelle! 😀

Sep 092004
 

E’ una notizia di oggi quella che viene da casa Microsoft: pare infatti che sia possibile rimandare l’installazione del famigerato Service Pack 2 per Windows XP fino al 12 aprile 2005.

In pratica, utilizzando questo tool potrete bloccare l’installazione tramite Windows Update del Service Pack 2, che sarà distribuito in Italia tramite questo servizio da metà settembre.
Ovviamente, è sempre possibile scaricare la versione integrale e procedere all’aggiornamento manuale qualora lo riteniate opportuno.

Personalmente nutro dei forti dubbi su questo aggiornamento, e mentre per l’SP1 mi affrettai subito ad installarlo (ed in seguito a consigliare ed installare direttamente WinXP SP1 sulle macchine nuove) per l’SP2 ci andrò molto cauto.
Sono troppe (ed alcune decisamente fastidiose) le incompatibilità con alcuni software e configurazioni hardware (Pentium 4 Prescott e Athlon 64 in alcuni casi).
Per avere un quadro riassuntivo dei problemi che potreste incontrare, vi consiglio di puntare il vostro browser qui.

A titolo di cronaca, io ho disabilitato il servizio Windows Update quando ho installato il sistema operativo, quindi il tool non mi servirà affatto. 😉