Oct 152005
 

NO, secondo me NON è il caso di iniziare a preoccuparsi per l’influenza aviaria, e se avete la pazienza di seguirmi per qualche minuto, vi spiego anche perchè.
Qualche giorno fa parlavo con mia sorella, che sta seguendo da prima di me la questione “influenza aviaria”.
Lei è preoccupata per la cosa, io no.
Questo perchè (le ho spiegato):
1) L’influenza aviaria è, appunto, aviaria (e quindi si trasmette fra gli uccelli, o fra gli uccelli e l’uomo in seguito a contatto con sangue, escrementi o secrezioni respiratorie).
NON si trasmette attraverso il cibo cucinato perchè il virus è distrutto dal calore.
A rischio sono quindi colori che gli animali (polli in prevalenza, ma anche uccelli) li maneggiano vivi o appena uccisi.
2) Attualmente il virus NON è presente in Italia, e seguendo politiche di “embargo” per quanto riguarda l’importazione di animali dai paesi a rischio (Asia, in prevalenza) si può stare tranquilli di NON introdurre il virus.
3) I polli italiani, al momento, sono assolutamente sicuri (ed è quindi comprensibile solo in parte il calo dei consumi dei prodotti avicoli italiani che si sta avendo in queste settimane).
4) Il virus dell’influenza aviaria non si trasmette da uomo a uomo.
5) E’ vero che non ci sono al momento vaccini, ma c’è un ottimo antivirale chiamato Tamiflu che permette di combattere bene il virus.

Ho scritto in corsivo i punti 4 e 5 perchè era quello che riportavo a mia sorella qualche giorno fa. E’ notizia di questa mattina (ed è il motivo principale che mi ha spinto a scrivere questo post) che non solo sia stato individuato un ceppo resistente al Tamiflu, ma pare che ci sia stato il primo caso di trasmissione da uomo ad uomo di una “mutazione” del virus H5N1 (quello dell’influenza aviaria, appunto).

Tale mutazione l’ha quindi reso più trasmissibile e resistente al Tamiflu. Ma… fortunatamente il ceppo NON è risultato resistente ad un altro antivirale, il Relenza, che quindi è adesso diventato la nuova “panacea” per combattere il virus (o almeno questa mutazione) in attesa del vaccino.

Allo stato attuale NON c’è da preoccuparsi, e non lo dico solo io, basta leggere un po’ di articoli in giro.
Certo… il rischio di una pandemia è sempre alto, ma fortunatamente in Italia (nonostante per certi versi possiamo considerarci un “paese del Terzo Mondo”) possiamo contare su un sistema sanitario più efficiente di quelli vietnamita o thailandese… 😛

Se siete interessati all’argomento, ho trovato queste ottime FAQ su influenza aviaria e rischio pandemia.

  One Response to “Influenza aviaria: ci iniziamo a preoccupare?”

  1. In Pollo We trust

    Sì perchè la storia dell’aviaria sta “minando” centinaia di famiglie che non c’entrano niente, perchè quello che è successo a Verona potrebbe succedere ancora.. e la colpa poi non è mai di nessuno, se non del poveraccio che…

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