Nov 302005
 

E’ stata rilasciata questa mattina la versione 1.5 di Firefox, il noto ed apprezzato browser di casa Mozilla.

Molte le novità introdotte (questa è una NUOVA versione, e non un fix della precedente 1.0.x), come:

  • Sistema di update automatico per gli aggiornamenti del prodotto. La notifica di un aggiornamento è più evidente e ogni singolo update potrebbe ora “pesare” meno di 500KB.
  • Migliorato anche il sistema di aggiornamento delle estensioni.
  • Navigazione più veloce con miglioramenti delle performance delle funzioni Avanti ed Indietro.
  • Riorganizzazione Drag and drop per le schede.
  • Miglioramento della funzione di blocco delle finestre popup.

e molto altro… 😉

Ulteriori informazioni sono disponibili in italiano sul sito di Mozilla Italia, così come è disponibile il download della nuova versione in italiano.

Attenzione!
Alcune estensioni potrebbero NON essere compatibili con la nuova versione, e quindi verranno disabilitate.
La mia esperienza personale al riguardo: dopo l’aggiornamento alla versione 1.5 dalla 1.0.7 molte estensioni sono state disabilitate. Ho utilizzato l’apposita funzione per la ricerca di nuove versioni delle stesse estensioni, e molte erano disponibili in versione aggiornata.
Attualmente solo 4 o 5 sono ancora disabilitate, e sono quasi tutte estensioni “non vitali”.
Ho detto “quasi” perchè purtroppo una di queste (per me fondamentale, ovvero Greasemonkey) non è ancora disponibile in versione compatibile con FF 1.5.
Pazienza… aspetterò l’aggiornamento che sono sicuro non tarderà ad arrivare… 😉

Inoltre, per migliorare le potenzialità del già ottimo Firexox, potete installare la Google Toolbar per Firefox cliccando sul pulsante in alto a destra (si, lo so… è pubblicità spudorata… pazienza…) 😀 😉

Nov 302005
 

Buongiorno a tutti.
Stamattina ho da scrivere qualcosa di “particolare”, e che non viene direttamente da me.
Il mio compito (per preciso volere dell’autore) è quello di divulgare la sua storia, in modo che “il mondo” sappia cosa succede in paesi come la Serbia.
Lascerò il testo della sua (lunga, sappiatelo…) mail quasi invariato; per sua richiesta, eviterò di menzionare il suo nome completo, quello degli altri protagonisti della vicenda ed alcuni particolari di cui sono a conoscenza, perchè lui è ancora in Serbia, ed ha paura di eventuali ritorsioni.

Il testo è scritto in prima persona perchè indirizzato a me, ed eventuali mie modifiche/note/aggiunte saranno indicate in corsivo.


Ciao a tutti, questa mail è per raccontare una storia allucinante. E’ principalmente diretta a Giovanni, affinchè possa raccontare con il suo blog e tramite il mondo libero della rete diffondere un messaggio. (segue testo personale rimosso per privacy)

All’inizio di novembre come forse sapete già sono partito da Roma per venire qui a Belgrado a trovare la mia donna. Ho comprato un biglietto della (compagnia aerea) per un volo con scalo a (paese estero). Essendo già stato in Montenegro (che è lo stesso stato) con la carta d’identità non mi sono fatto molti problemi. Tuttavia c’è da dire che sono stato anche in Questura a (città dell’autore) a chiedere informazioni ed una persona molto competente mi ha detto che per Serbia e Montenegro non avevo bisogno del passaporto. Inoltre arrivato a Roma Fiumicino ho chiesto giusto per un’ulteriore sicurezza ad una hostess molto competente della (compagnia aerea) se c’era bisogno del passaporto. Ed ovviamente mi ha risposto che non ce n’era bisogno. Quindi sono partito alla volta di (scalo intermedio), dove uno steward della (compagnia aerea) mi ha controllato i documenti (carta d’identità valida per l’espatrio) non trovando nulla da eccepire, e mi ha fatto passare. Alle 12.15 mi sono quindi imbarcato per Belgrado dove sono arrivato alle 14.00 circa. Sbarcato dal velivolo mi sono recato al controllo documenti dove sono cominciati i miei problemi. Qui infatti la polizia di frontiera mi ha detto che non potevo passare con la carta d’identità e che quindi dovevo tornare indietro. Io ho ovviamente detto che ero già stato nel loro paese con la carta d’identità e che quindi una cosa del genere era impossibile. Per tutta risposta mi sono sentito rispondere che in Montenegro la polizia non rispetta la legge e che quindi l’errore era stato causato dalla mia disinformazione (per fare un esempio è come se in Italia entri dalla Val d’Aosta e ti chiedono la carta d’identità, mentre entrando dalla Sicilia ti chiedono il passaporto). Comunque nonostante il disappunto per il biglietto perso, ho chiesto di poter comprare un biglietto per ritornare a casa. Ed a questo punto mi sono reso conto di che cosa significhi essere in un paese dove la legge la fanno i babbuini: il bellimbusto della frontiera infatti mi ha risposto che non potevo ritornare con un aereo diverso da quello con cui ero arrivato. E qui ho iniziato a sudare un po’ perche ho capito di essere nei guai. Ho chiesto allora molto gentilmente un modo per poter risolvere la cosa in maniera veloce e indolore. Ho dato loro il nome e cognome della mia ragazza e gli ho detto che mi stava aspettando oltre la “barricata”, sperando che lei potesse in qualche maniera aiutarmi a risolvere la questione. Anche qui ho sentito un leggero malessere poichè, dopo averla chiamata e averle detto come stavano le cose (tutto ciò senza tuttavia poterla vedere), ho realizzato che nonostante tutto non c’era nessun modo per lei di aiutarmi a uscire dall’impiccio. A questo punto parlare di malessere vorrebbe dire non esprimere a dovere la sensazione. Una giusta espressione sarebbe aver realizzato di essere nella merda fino al collo. Tuttavia, avendo dei genitori a cui voglio un bene dell’anima ed essendo mio padre cardiopatico non ho voluto chiamare casa per non farli spaventare. Ho quindi preferito far risolvere il problema a V. (questo è il nome della mia ragazza) tramite il suo avvocato e le sue conoscenze. Tuttavia dopo un paio di ore avevo gia iniziato a perdere le speranze. Per tutta risposta mi hanno condotto in un area dell’aereoporto dove portano le persone con problemi simili al mio (per intenderci una cella per i rifugiati dell’Onu che loro chiamano molto simpaticamente “Transit Area”) e mi hanno chiuso in questa cella senza darmi una spiegazione. Quando mi hanno rinchiuso ho provato una sensazione che spero di non riprovare mai: essere privato della liberta per non aver commesso alcun reato.
In quel momento mi sentivo come il personaggio de Il processo di Kafka. Ho iniziato allora una raffica serrata di telefonate con V. per vedere a che punto era la situazione e per spiegarle dove mi trovavo. Tra i suoi pianti e i miei sudori freddi abbiamo cercato di contattare l’ambasciata per vedere se con il loro aiuto era possibile uscire da questa spiacevole situazione. Purtroppo l’ambasciata era già chiusa e non sono riuscito a contattare il numero di emergenza (non ho tuttavia intenzione di criticare queste persone poichè il loro appoggio nel giorno successivo è stato importante e perchè dopo quello che mi è successo, apprezzo lo stato in cui sono nato nonostante tutti i disservizi e le magagne, poichè in confronto a questo governo (quello serbo) è oro colato). Quindi mi sono messo l’anima in pace e mi sono preparato ad affrontare la notte consapevole che non c’era nessuno in grado a quell’ora (le 18.00 circa) di risolvere la situazione. Ho chiamato mio padre per fargli sapere che ero arrivato e che stavo bene, nonostante una serie di piccoli problemi burocratici mi avesse impedito di superare la frontiera. La verità è che non volevo farli preoccupare, quindi ho mentito dicendo che mi tenevano in una stanza all’interno dell’aereoporto dotata di tutti i comfort (e ovviamente di cibo e di acqua). Perchè la cosa piu bella (per modo di dire) è stata che queste grandissime teste di cazzo mi hanno tenuto chiuso là dentro non dandomi da bere per oltre 10 ore e non dandomi da mangiare per quasi 20 ore nonostante io li implorassi per avere dell’acqua. Il loro spasso più grande deve essere stato rispondermi ogni mezz’ora di aver già chiamato il catering, già in viaggio per portarmi tutto il necessario. Per tutta la notte l’unica persona che mi ha tenuto compagnia mandandomi dei messaggi, evitando di farmi impazzire è stata V. che non mi ha mai lasciato.
Al risveglio (se tale si può chiamare dopo una notte insonne) la mattina ho sentito che c’era un volo Alitalia per Roma e ho implorato il mio carceriere di farmi comprare il biglietto ma non c’è stato verso. A questo punto non ce l’ho fatta più e ho ceduto chiamando mio padre e spiegandogli tutta la situazione. Nel frattempo però V. ha chiamato l’ambasciata e io ho richiamato mio padre per rassicurarlo sulle mie condizioni e per non farlo preoccupare. Da quel momento infatti ho stabilito un filo diretto con gli uomini del consolato, i quali sono stati disponibilissimi e gentilissimi, portandomi da mangiare e da bere e facendomi vedere V. per dieci minuti. Mi hanno rassicurato dicendomi che sarei ripartito alle 14.00 per l’Italia con lo stesso aereo dell’andata. E qui finisce la mia disavventura.
La cosa piu triste che ho capito in questa storia è che non conta se il governo sia di destra o di sinistra quanto il fatto che continuando a fare queste cosiddette “missioni di pace”, buttando bombe su paesi che non ci hanno fatto nulla di male e uccidendo uomini donne e bambini come se fosse un videogioco, non fa nient’altro che aumentare la lista dei nostri nemici, alimentando sempre piu l’odio fra i popoli. Perchè in effetti non esistono missioni di pace quando i
nostri militari sono armati con armamenti d’assalto, elicotteri, carri armati e portaerei. Questa si chiama guerra e non esiste una guerra di pace. Dovremmo essere degli uomini d’onore e combattere solo per la difesa delle nostre famiglie e delle nostre case. L’unica guerra giusta è quella che noi facciamo per difendere le persone che ci vogliono bene. Io nonostante tutto sono riuscito a comprendere il loro comportamento anche se non l’ho condiviso e l’ho ritenuto ingiusto. Ma voi pensate che sia possibile per loro perdonare ciò che abbiamo fatto? Io non credo sia umanamente possibile.
Comunque sono felice sapendo che ci sono delle persone che mi vogliono bene. E’ tutto ciò di cui ho bisogno.
Vi ringrazio del vostro appoggio. Ci sentiamo presto.


Termina qui la mail di F., che adesso è ancora in Serbia (ci resterà fino a fine dicembre), con la donna che ama.
Il mio “compito” era di farvi sapere e termina qui, quindi lascio a voi la parola per eventuali commenti.

Nov 292005
 

Seguendo il commento di Invernomuto (e probabilmente facendo contento più d’uno), rilascio al pubblico The Wall completo, in formato pdf.

Il racconto è rilasciato sotto licenza Creative Commons, che consente di riprodurre, distribuire, comunicare al pubblico, esporre in pubblico, rappresentare, eseguire o recitare l’opera, alle seguenti condizioni:
1) Attribuzione. Devi riconoscere il contributo dell’autore originario.
2) Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per scopi commerciali.
3) Non opere derivate. Non puoi alterare, trasformare o sviluppare quest’opera.

Scarica “The Wall” in formato .pdf

Nov 292005
 

[… precedente]

“Sandro, dimmi quali sono i temi fondamentali della poetica del Leopardi, e se secondo te c’è attinenza fra il Leopardi e alcune tematiche della sua epoca”.
Un attimo di silenzio, i soliti sguardi carichi di rancore da parte dei compagni cuciti addosso, ed ecco puntuale e precisa la risposta.
La goccia che fa traboccare il vaso.
I nervi del professore Guarnieri, già duramente provati dalla ricerca di domande sempre più difficili per mettere in difficoltà Sandro e dalle sue risposte sempre pronte ed esaurienti, cedettero di colpo.

“Lurido deficiente, si può sapere come cazzo fai ogni volta a sapere la risposta!
Sono domande che metterebbero in difficoltà uno studente universitario, ed invece un povero idiota con la testa vuota come te riesce a rispondere! Io mi sono rotto le scatole, devi smetterla di prendermi in giro!” e così dicendo, per la prima volta in vita sua, fece un atto che aveva sempre aborrito da parte degli altri docenti… gli tirò uno schiaffo.
Una lieve vibrazione percorse il pavimento, una vibrazione che solo i ragazzi seduti riuscirono ad avvertire, cominciando a guardarsi in faccia e pensando all’ennesimo terremoto, anche se di lieve intensità.

Il prof. Guarnieri, preso dall’ira com’era, non si accorse di niente, e continuò ad inveire contro Sandro. “Coglione, ritardato che non sei altro, hai trovato il modo per riuscire a ficcare in quella tua testa di merda quello che io spiego, ma non sai un cazzo. Smettila di pigliarmi per il culo!” e così facendo, senza ormai più il blocco dei suoi freni inibitori, diede uno spintone a Sandro che cadde, andando a sbattere con la testa contro la lavagna.
Un rivolo di sangue cominciò a scendere dalla fronte, solcandogli il viso e scatenando urla isteriche da parte delle due ragazze presenti in classe.
Il prof. Guarnieri si chinò preoccupato, tenendosi la testa tra le mani, rendendosi finalmente conto di quello che aveva fatto.

Ma ormai era troppo tardi.

La vibrazione che avevano avvertito solo i ragazzi crebbe, diventando un vero e proprio sisma. Pezzi di soffitto, calcinacci e intonaco cominciarono a staccarsi dai muri. La lavagna e l’armadietto si rovesciarono con un tonfo fragoroso, accrescendo il panico generale. Non era un terremoto.
Erano le mura che si ribellavano. Si ribellavano per tutto quello che erano state costrette a subire durante gli anni. Interrogazioni disastrose, compiti terribili, urla, ragazzi odiosi che se la prendevano con i più deboli. Ora basta. Tutto quell’odio e quei sentimenti malvagi erano bastati per dare un soffio di vita alle mura, che adesso potevano attuare la loro vendetta.
Con un’ultima scossa il pavimento si apri, facendo crollare la classe sul piano di sotto, che crollò a sua volta, che crollò ancora. In meno di un minuto tutta la scuola era crollata come un castello di carte. Un castello di carte con molte persone al suo interno.

I giornali del giorno dopo riportavano le drammatiche cifre dell’ennesima storia di case mal costruite e destinate da un governo incapace ad usi per cui non erano adibite.
95 morti, fra ragazzi, professori e corpo non docente. 53 superstiti, con prognosi variabili dai 10 ai 90 giorni.
Fra i morti anche Sandro, Sandro Parente, che così concludeva la sua vita di sofferenze ed umiliazioni, pagando in prima persona il male fatto da altri.

Ma nella tragedia generale, c’era un particolare che nessuno riuscì mai a spiegarsi.
L’unico corpo che non fu mai trovato fu quello del prof. Guarnieri, docente di italiano e storia.

Fine.

Nov 282005
 

Melissa PPremessa: eravamo partiti per andare a vedere Harry Potter ed il Calice di Fuoco. 😛
Purtroppo, la massa urlante di bambini (e genitori) che era lì da ore prima di noi, ha fatto si che tutti i biglietti per lo spettacolo delle 19.00 fossero esauriti (il nostro programma era “film+pub”).
Ma… dato che ormai eravamo già nell’ottica di andare al cinema, ed alle 19.00 andare in un locale era improponibile… abbiamo deciso (più o meno) di andare a vedere Melissa P. 😛
In realtà eravamo già consapevoli di quello che avremmo visto, ma… massì, facciamoci male!!!

Insospettatamente, c’erano molte persone alle spettacolo delle 20.00, nonostante il film fosse comunque in programmazione da diversi giorni.
Tra il pubblico anche un sacco di “adolescenti brufolosi”, andati lì con la speranza di vedere qualcosa di erotico (essendo il film VM. 14).

Il mio giudizio: sinceramente… uno dei film più inutili, idioti, stupidi e mal congegnati che abbia mai visto.
Se proprio una sera avete un deca da buttare via… vi consiglio di farne un piccolo falò per riscaldarvi le mani, ma NON di spenderlo per andare a vedere questo film.
Tanto per fare un confronto, siamo al livello di idiozia (trash) di “Troppo belli”, quello con Costantino e Daniele (che mi sono rifiutato categoricamente di andare a vedere, era troppo anche per me!).
E’ stato un gioco… siamo andati a vederlo con spirito goliardico, per divertirci e riderne dopo, ma… credetemi… si ride già molto all’interno della sala. 😀
Il film è semplice da descrivere: c’è Melissa che zoccoleggia, per tutti il film, circondata da una madre assente e da una nonna divertente. Anzi… forse la nonna è il personaggio migliore del film. Punto.
La cosa più irritante è il tono lamentoso della protagonista… quell’aria eternamente depressa (anche quando cerca di fare sesso), quel tono da vittima anche quando vuole fare la carnefice, e prendere lei in mano il gioco.
Tremendo…. davvero tremendo…

Buon per Melissa, che comunque riuscirà a tirar fuori un sacco di soldi da questa parentesi, ma… che coraggio a produrre una cosa del genere (la produttrice è niente meno che Francesca Neri).

Nov 262005
 

Questo sabato voglio chiudere la settimana con la segnalazione di un cortometraggio (ma sopratutto, visto che sono bastardodentro, con la NON pubblicazione dell’ultimo episodio di The Wall, che forse leggerete lunedì) 😀

Il cortometraggio in questione si chiama Geek Geek, ed è (cito direttamente dal sito):

un corto(medio)metraggio goliardico/grottesco sulla “vita” di due geeks, che sperano di guadagnare tramite un sito di vendita di t-shirts online.

Realizzato da Sikkolo e Flavio (che me l’ha segnalato) e nato dai blog (dopo Kandinskij, di Alberto), e liberamente scaricabile dal sito (da questa pagina).
La visione di questo corto è caldamente raccomandato ai seguenti “soggetti”:
# Geek
# Nerd
# Programmatori
# Detenuti di penitenziari
# Ingegnieri in Fisica
# Aspiranti laureandi in tecnologie della comunicazione
# Psicologi
# Casalinghe arrapate
# Chi almeno una volta ha scaricato un film col titolo famoso da un programma P2P ma ci ha trovato al suo posto un porno
# Psichiatri
# Mutanti
# Chi è iscritto a suicidegirl.com
# Farmacisti
# Chi sa parlare dicendo le parole al contrario
# Aspiranti serial killers
# Persone che hanno “il dono”
# Chi mangia i polli nonostante l’aviaria
# Dottori con idee originali
# Chi è rimasto rimasto deluso quando ha scoperto che il laser non può essere limitato in lunghezza, rendendo di fatto impossibile l’esistenza di una spada Jedi
# Feticiste dei piedi
# Trekkies
# Anarco-insurrezionalisti che si sono lanciati da una finestra
# Cinefili convinti
# Cinofili convinti a cui piace guardare film d’autore
# Coltivatori di piante carnivore
# Chi almeno una volta ha sognato di essere in un videogioco
# Chi ha installato un aggregatore di feed RSS sul proprio computer
# Ornella Muti (ma anche Stefania Sandrelli o la figlia)
# Chiunque lavori o abbia lavorato in passatto per una delle seguenti ditte: Nike, Apple, McDonalds, Mediaset
# Maniaci di X-Files (correttamente x-philes)
# Chi è stato rapito dagli alieni
# Enrico Ghezzi
# Chi crede di essere stato rapito dagli alieni
# Chi vorrebbe essere rapito dagli alieni
# Giocatori di D&D sopra il 12esimo livello
# Persone che hanno visitato rotten.com almeno due volte nella vita
# Chi parla in parmigiano
# Chi ancora non ha capito che fine ha fatto Laura Palmer
# Possessori di iPOD
# Chi ha visto cose al largo dei Bastioni di Orione
# Persone con dei problemi
# Membri del MOIGE
# Chi si veste da struzzo e si guarda allo specchio per compiacersi
# Chi sa chi è Gianluca Neri
# Chi crede che i piccioni siano causa di malattie
# Clown e prestigiatori
# Chi ha un palmare
# Chi ha mangiato carote metodicamente per settimane per vedere se diventava arancione
# Chi vorrebbe un palmare
# Luca Sofri
# Chi almeno una volta ha fatto una finta foto di UFO
# Chi ha riso leggendo questa lista
# Chi non ha riso ma comunque vuole vedere il limite della dignità umana frantumarsi

Prima di scaricarlo, però, date un’occhiata all’intervista ai due pazzi che hanno prodotto questo corto (che ho in download in questo momento). 😉
Buon divertimento, e buon fine settimana. 🙂