Da Wikipedia: Il 26 Aprile 1986 alle ore 01:23:58 locali, nel corso di una prova, definita di sicurezza, in cui si voleva verificare se la turbina potesse continuare a produrre energia per inerzia anche quando il circuito di raffreddamento fosse stato incapace di produrre vapore, vennero disabilitati alcuni circuiti di emergenza, l’impianto di raffreddamento secondario e poi quello principale. In manuale si tentò lo spegnimento del quarto reattore. Entrato in zona di instabilità dopo pochi secondi emise una potenza di circa 100 volte superiore a quella di targa: 100GW, la temperatura del reattore raggiunse i 700°C e l’acqua reagì con la grafite, iniziò a decomporsi in idrogeno ed ossigeno dando inizio all’esplosione. Questa distrusse tutte le parti in muratura del reattore e liberò nell’aria tonnellate di materiali radioattivi, in gran parte residui di combustione atomica. La centrale non era dotata di un edificio di contenimento, atto a prevenire anche le fughe più catastrofiche di elementi radioattivi.
Quello che segue è tristemente noto a tutti: centinaia di persone furono mandate a morire nel tentativo di seppellire il reattore con piombo e cemento. Sono stati chiamati “liquidatori”, e “forse” sono stati i più “fortunati” (se tali possono definirsi delle persone condannate a morte) perchè le dosi di radiazioni che ricevettero furono così massicce che la morte per loro arrivò in tempi relativamente brevi.
Non così “fortunati” furono gli abitanti delle zone limitrofe, che ancora adesso stanno morendo per tumori, leucemie ed alterazioni genetiche prodotte dalle radiazioni assorbite.
La nube radioattiva che venne prodotta girò l’Europa, e giunse anche in Italia.
Ricordo bene quei giorni, li ho stampati a fuoco nella memoria (nonostante avessi solo 8 anni).
Ricordo la paura di mia madre, che ci tenne in casa nei due giorni in cui la nube passò sopra la Puglia.
Ricordo i giorni successivi, dove ogni verdura a foglia larga venne bandita dalla tavola.
Ricordo anni dopo i “bambini di Chernobyl” che venivano mandati qui in Italia durante l’estate, affidati a famiglie italiane, per cercare di “disintossicare” il loro organismo dalla radiazioni.
Ne ho conosciuto uno, di questi bambini; una bellissima bimba bionda di nome Alla, sveglissima, intelligentissima.
Era in campeggio a Vasto, affidata ad una famiglia di Isernia.
Il caro Invernomuto la ricorderà bene, così come Arcadi.
Non penso avesse coscienza di quello che era successo alcuni anni prima a Chernobyl… adesso, dopo tanti anni, avrà saputo e capito tutto.
Il governo ucraino NON chiuse la centrale, ma mantenne attivi gli altri tre reattori presenti.
Lo spegnimento definitivo della centrale avvenne solo il 15 dicembre 2000.
Potete vedere un “viaggio” attraverso la zona interdetta, Chernobyl e Ghost Town in questo reportage fotografico.
Probabilmente per tutto quello che successe a Chernobyl, il referendum sul nucleare che si tenne un anno dopo (nel novembre 1987) si concluse con l’abrogazione delle tre leggi che favorivano l’insediamento e la messa in opera di centrali nucleari in Italia.
Se dovessi votare adesso per lo stesso referendum, ci penserei su… abbiamo davvero bisogno di energia, ma abbiamo anche bisogno di sicurezza, e probabilmente voterei per l’abrogazione.
Incidenti nucleare ce ne sono stati tanti, nel mondo; oltre Chernobyl (il più grave in assoluto) è tristemente famoso anche quello di Three Mile Island.
In Francia sono in funzione diversi reattori nucleari, ed in caso di incidente anche noi in Italia ne subiremmo le conseguenze…
Speriamo non succeda… speriamo che intelligenza e sicurezza prevalgano.
E speriamo che il mondo non dimentichi tutte quelle persone che sono morte in questa immane catastrofe e quelli che hanno dato la loro vita per salvare gli altri (i liquidatori).