Nov 152006
 

Cena Blogger a RomaSiamo arrivati a metà novembre, e la cena blogger di Roma si avvicina… 🙂
Al momento i partecipanti sono 21, ma… come sempre, con l’avvicinarsi della data scelta per la cena, ci sarà il boom delle iscrizioni.

Per evitare eventuali problemi con il luogo che ci ospiterà (e che stiamo valutando attentamente, anche grazie alla collaborazione di Mary che si sta prodigando in telefonate e verifiche), ho pensato di fissare "un termine" per le iscrizioni, in modo da sapere con congruo anticipo il numero di partecipanti e regolarsi di conseguenza.

Siete quindi gentilmente invitati a fornire conferma della vostra partecipazione entro lunedì 27 novembre 2006. Allo stesso modo, se volete iscrivervi e siete già certi della vostra presenza, fatelo possibilmente entro tale data.

Stiamo valutando (per quanto possibile) di realizzare un menù "a tema", di cucina tipicamente romana.
Vi piace l’idea o preferireste una pizza?

FONInfine… last but not least… ci saranno delle sorprese targate FON Italia (grazie a Stefano Vitta) e… altro che vi svelerò più avanti… forse… 😛

Nov 142006
 

Finalmente (dopo un po’ di tempo, dovuto a numerosi impegni di lavoro e non) sono riuscito a "dare alle stampe" (si fa per dire, dato che parliamo sempre di editoria online) un nuovo articolo per Apogeonline.
Stavolta la mia attenzione si è focalizzata su una delle migliori suite di collaboration aziendale esistenti, ovvero Zimbra.
Di seguito un estratto dell”articolo, che potete leggere per intero su Apogeonline.

Zimbra si definisce «the leader in open source messaging and collaboration», e non a torto. Fornisce infatti una delle soluzione più complete per la collaborazione aziendale, riuscendo a competere (e in alcuni casi a primeggiare) con diverse soluzioni closed source realizzate da grossi calibri dell’IT mondiale, come IBM (con Domino) o Novell (con Groupwise). Proviamo allora a conoscere meglio Zimbra sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto l’aspetto funzionale. La suite è disponibile in tre versioni:
   1. Open Source Edition: rivolta agli sviluppatori e alle organizzazioni che cercano una soluzione di collaboration, ma non hanno bisogno di supporto o caratteristiche di amministrazione avanzata;
   2. Network Standard Edition: indirizzata a organizzazioni ed enti che hanno bisogno di una soluzione di collaboration enterprise-level e di tutti i servizi di supporto avanzati, volti a garantire continuità operativa e gestione avanzata;
   3. Network Professional Edition: versione sostanzialmente identica alla precedente, con la possibilità aggiuntiva di sincronizzarsi con Microsoft Outlook o Apple iSync.

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Perché preferire Zimbra Open Source a soluzioni proprietarie? Non esiste una sola risposta a una domanda in apparenza semplice. Una prima nota a favore di Zimbra è certamente l’essere una soluzione open source: in una soluzione proprietaria c’è solo la software house che si occupa del bug fixing, dello sviluppo di nuove funzioni e del supporto (spesso offerto opzionalmente e a caro prezzo); in una soluzione open source come Zimbra c’è una community che ci lavora (oltre al team di sviluppo, ovviamente) e che fornisce supporto tramite forum, mailing list e magari chat in realtime. I bug vengono scoperti prima, così come prima vengono forniti dei workaround capaci di limitare i problemi in attesa che si sviluppi una patch. Impegare una soluzione open source permette di valorizzare eventuali professionalità aziendali che altrimenti non potrebbero intervenire direttamente e che all’occasione sono in grado di approtare piccole modifiche e personalizzazione.

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Continua a leggere l’articolo su Apogeonline…

Nov 142006
 

Più di una volta vi ho parlato, in questo blog, dei possibili usi di Google Earth (l’ultimo articolo al riguardo risale solo a qualche giorno fa).
Oggi, stimolato da un articolo di qualche giorno fa sul Corriere, intitolato: "Dove sono le testate atomiche targate USA", che riprende un articolo del Bullettin of the Atomic Scientis (bollettino di cui vi parlai in questo articolo sul Doomsday Clock), ho messo mano a Google Earth e utilizzando questo file .kmz ho fatto qualche volo, di cui vi riporto i punti salienti.
Inutile dirvi che il risultato è… inquietante… a dir poco…

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Partiamo dall’Europa, a per la precisione dalla Buchel Air Base, in Germania.
Qui sono presenti 20 armi nucleari americane.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei punti evidenziati da me; nella seconda immagine notate che NON ci sono hangar, nè piste per aerei (visibili invece nella parte opposta della base).

earth_nukes_01.jpg   earth_nukes_02.jpg

Ora voliamo sulla Incirlik Air Base, in Turchia.
Qui sono presenti 50 armi nucleari americane.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei punti evidenziati da me; nella seconda immagine notate i bunker sotterranei, mimetizzati e ricoperti di erba.
Ci sono altri punti così, all’interno della base.

earth_nukes_03.jpg   earth_nukes_04.jpg

Voliamo adesso in Italia, sulla Aviano Air Base.
Qui sono presenti 90 armi nucleari americane.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei
punti evidenziati da me; nella seconda immagine notate che nei punti evidenziati NON ci sono hangar (presenti invece a fianco), così come non è presente alcuni spazio per la manovra degli aerei (presente invece davanti gli hangar).

earth_nukes_05.jpg   earth_nukes_06.jpg

Lasciamo l’Europa per volare in America, dove è concentrato l’arsenale nucleare americano.
Passiamo su Bangor, dove sono conservati 2364 armi nucleari americane.
Questa base detiene il 24% di tutto l’arsenale nucleare americano.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei
punti evidenziati da me; va da se che i punti evidenziati sono i bunker sotterranei, già visti in Turchia.

earth_nukes_07.jpg   earth_nukes_08.jpg

Infine, chiudiamo questa carrellata "atomica" con l’ultima base americana di questa rassegna (beninteso: ce ne sono diverse altre, sia in Europa che negli USA, mostrarvele tutte sarebbe stato inutile).
Siamo sulla Barksdale Air Force Base, dove sono conservati 940 armi nucleari americane.

Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei
punti evidenziati da me; i punti evidenziati sono i soliti bunker sotterranei.

 

earth_nukes_09.jpg    earth_nukes_10.jpg

Vi avevo detto che era una "carrellata inquietante", no?
E diventa ancora più inquietante se pensate che in Italia abbiamo 90 ordigni nucleari americani (50 ad Aviano e 40 a Ghedi Torre, nel bresciano).
Possiamo ESSERE CERTI di essere al riparo da incidenti o attentati? Mah… 
Nov 132006
 

eventful_nobeta.gifL’organizzazione (e la gestione) di un evento non è cosa semplice.
Allo stesso modo, a volte, non è semplice trovare un evento di proprio interesse.
Per cercare di risolvere questi problemi è nato eventful, un nuovo servizio Web 2.0 per la creazione/ricerca/condivisione di eventi.

L’interfaccia è pulita ed essenziale, con tutte le informazioni necessarie immediatamente visibili.
Anche in eventful c’è un tocco di AJAX, anche se a differenza di molti
altri siti Web 2.0, qui l’utilizzo è più "discreto" e non pervasivo.

Su eventful è possibile cercare eventi per tipologia, location, tag, data ed anche partecipanti.
Allo stesso modo è possibile segnalare eventi (dopo essersi registrati), e "gestire" l’evento aggiungendo informazioni su "performers" (utile per concerti, mostre, conferenze) e partecipanti.
Ogni evento presente su eventful è "sottoscrivibile" in diverse piattaforme di calendaring (Google Calendar, Outlook, Rabble ed eventful stesso), così come sono disponibili feed in diversi formati (RSS e Atom, ICAL, CSV) pronti ad essere utilizzati nel vostro feed reader preferito o nel vostro planner personale.
eventful inoltre si propone come catalizzatore di grassroots campaign, dove gli utenti stessi richiedono un evento per far si che questo "avvenga" (di solito riguarda l’organizzazione di concerti).

Per testare eventful ho inserito la Cena Blogger a Roma, fermo restando che il posto "dove aggregarsi" è comunque il wiki ufficiale. 😉

Nov 112006
 

reviewmelogo.jpgUn po’ di tempo fa fece tanto parlare la blogosfera il lancio di un servizio che pagava i blogger per scrivere "post pubblicitari positivi", ovvero PayPerPost. Io ne lessi su TechCrunch, ed immediatamente bollai la cosa come "inconcepibile", e pensai che mai e poi mai mi sarei abbassato a scrivere una marchetta pubblicitaria a pagamento.
La "marchetta"  fatta in questo modo è particolarmente subdola, perchè non è obbligatorio indicare che si tratta di un "post pubblicitario" ed il post DEVE essere positivo, perchè verrà rivisto da chi l’ha commissionato, valutato e solo allora verrà "retribuito", con un compenso uguale per tutti.
Sono sicuro di non essere l’unico a pensarla così, ma in molti avranno aderito a questo nuovo genere di "blogging sporco" (per me).

Oggi invece voglio parlarvi di ReviewMe, e ve ne parlerò in questo SPONSORED POST.
ReviewMe è il "fratello buono" di PayPerPost (per concezione, perchè ci sono delle piccole ma FONDAMENTALI differenze rispetto al servizio precedente) e figlio di Text-Link-Ads.
Avevo già letto di ReviewMe, ma ho deciso di parlarne solo dopo aver ricevuto un "invito" ed una "pre-approvazione" per l’ingresso nel network.

Ma… quali sono queste "differenze" e perchè fanno di ReviewMe un servizio migliore rispetto a PayPerPost?

  1. Si viene retribuiti in relazione alla propria "importanza", valutata con un algoritmo basato su rank Technorati e Alexa (ovvero un post di questo tipo scritto da me sarà pagato una miseria, mentre se lo scrive Techcrunh verrà pagato un migliaio di dollari).
  2. Deve essere chiaramente indicato che il post che si sta leggendo è un "post sponsorizzato"
  3. La "recensione" NON deve essere necessariamente positiva

E’ questa la GRANDE differenza che passa fra scrivere una "post pubblicitario positivo a pagamento" ed una "recensione a pagamento".
Io ne scrivo continuamente (di recensioni), a volte parlandone in termini positivi ed altre volte in termini negativi.
E del resto… se ci pensate… molti di voi avranno fatto altrettanto, parlando di San Lorenzo o della Compagnia del Cavatappi (evidenziandone sia gli aspetti positivi che negativi) dietro "compenso" in buono acquisto.

Con ReviewMe funziona allo stesso modo: il publisher sceglie il blog da cui farsi recensire, ed in base all’importanza ed alla visibilità che vuole ottenere paga in proporzione; il blogger riceve la richiesta di scrivere una recensione (di almeno 200 parole) e se l’accetta ha 48 ore per scrivere il suo post (che, ripeto, può e deve essere obbiettivo), indicando che tale post è a pagamento, o sponsorizzato (nel modo che ritiene più opportuno).
Una volta pubblicato il post, lo inserisce nel sistema ReviewMe e gli viene versato il compenso per quanto scritto (in ogni caso, anche se il servizio o l’oggetto che avete recensito fa schifo e l’avete distrutto nel vostro articolo).
Trovate ulteriori info sulle loro policy nelle FAQ.

Beh… se si riesce a "guadagnare" (relativamente, perchè bisogna anche essere "scelti" per scrivere una recensione) qualcosa scrivendo come si fa normalmente, senza "svendere la propria professionalità"… perchè no? 😉

Nov 102006
 

Oh, finalmente qualche nuova feature in Gmail (ne sentivo la mancanza, troppo tempo senza novità alla mia webmail preferita) 😛
Stamattina è apparso il "fatidico" link rosso che annunciava novità in Gmail, ma già mi ero accorto di qualche cambiamento nel rispondere alla prima mail della gioranta. 😛
Vediamo insieme queste "nuove feature".

1) "Risposta" superiore
Il link "Reply" è stato spostato sopra (non è quindi più necessario scrollare tutta la mail per rispondere). Inoltre è stato "ajaxizzato", trasformandolo in un menù a discesa che raggruppa ulteriori funzioni, rendendole immediatamente accessibili.

Clicca sull’immagine per ingrandirla

Gmail New Features 01

2) Notifica immediata di nuovi messaggi
Nelle intenzioni di Google, questa "notifica immediata" servirebbe a ridurre l’imbarazzo di rispondere ad una discussione "vecchia" perchè magari mentre scrivevamo è arrivata qualche altra mail più recente.
In questo modo si viene avvisati che la discussione è stata modificata, ed è possibile scegliere se aggiornarla o continuare a scrivere ignorando le modifiche intervenute.

3) Inoltro dell’intera discussione
E’ adesso possibile inoltrare l’intera discussione (formata da tutti i messaggi inviati e ricevuti), invece che un solo messaggio.

4) Invio dei messaggi di chat offline anche da Gmail
La possibilità di inviare messaggi ad utenti offline (da poco disponibile in Google Talk) è stata resa disponibile anche per la chat integrata in Gmail; adesso potete inviare un messaggio ad un contatto offline, che lo riceverà appena si connette alla chat integrata o a Google Talk.

Come potete vedere, non c’è stata l’introduzione di alcuna "key feature", ma piccoli ed utili "miglioramenti" volte a migliorare l’usabilità di Gmail.
… se poi si cominciasse ad integrare Gmail con Google Calendar, comincerei a fare salti di gioia… 😛

Nov 092006
 

Google Earth è uno dei software più "innovativi" degli ultimi anni (a parer mio) perchè ha portato la possibilità di utilizzare delle foto satellitare alle "masse".
Immediatamente sono nati usi "alternativi" di questo software (ricordate GEwar o il concorso Fiat Sedici) così come sono nati decine di siti dedicati a trovare tutte le cose "strane" visibili con Google Earth (questo articolo su silicon.com ne è un perfetto esempio).

Ma… quello che sto per farvi vedere è ancora più "spettacolare". 😀

Facendo un voletto in Olanda e passando su Rotterdam, si resterà ammirati dal panorama, dagli spazi verdi, dalle barche che navigano sul fiume…

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Earth Rotterdam 01

Ma… zoomando un po’, si nota subito una costruzione "diversa" dalle altre… 😀

Earth Rotterdam 02

Ehm… come funziona questo complesso di appartamenti? Non c’è qualcosa di sbagliato nella prospettiva rispetto agli altri edifici?
Non vi ricorda i giochi ottici sulle costruzioni impossibili di Escher? 😛

E’ il Kubuswoning, che in realtà sono normalissime abitazioni con… un tocco di genio artistico da parte dell’architetto che le ha progettate.
Se volete "ritrovarlo" rapidamente ho realizzato un segnalibro apposito, vi basta scaricarlo ed aprirlo con Google Earth.