Leggevo questa mattina un interessante post su Arigatò, in cui si parlava dei "Capsule Hotel".
Cos’è un Capsule Hotel?
E’ una tipologia di hotel molto particolare, esistente in Giappone (e penso solo lì), che rende possibile alloggiare (anche se il termine è improprio, in questo caso) in delle "capsule" dotate di tutti i confort ma… delle dimensioni appunto di una capsula (o un loculo, se preferite un paragone italico).
Date un’occhiata alla foto sotto (tratta dal sito web del Capsule Inn di Akihabara):
In pratica si paga molto poco (4000 yen, circa 25 euro) per dormire in questi "cosi", avendo a disposizione un bagno comune, spazi comuni dove lavorare e mangiare ecc.
Ogni capsula è dotata di tv e radio, aria condizionata, connessione wireless ad Internet, sveglia e set da bagno all’interno del proprio armadietto, mentre le facilities comuni sono molte e vanno da distributori di bevande e snack, computer con stampanti, sedie con vibromassaggio…
Potete anche mangiarci dentro, se vi va… anche se la cosa mi fa una certa impressione. 😛
Personalmente non dormirei MAI in una capsula, neanche se fosse gratis! Solo a vedere le foto, infatti, vengo preso da un senso di claustrofobia che mi fa pensare a cosa succederebbe se si bloccasse la porta della capsula e si spegnesse l’aria condizionata, oppure se succedesse un incendio o un terremoto (questi ultimi sono abbastanza comuni in Giappone). Inoltre, tutte quelle porte tipo "sportello di un forno a microonde" che si affacciano sul corridoio mi farebbero sentire un pollo arrosto… 😛
E voi… dormireste in una capsula o preferireste spendere il doppio o il triplo per dormire in un vero hotel in Giappone? 😉
Poco adatto ai claustrofobici. Personalmente non ci dormirei. 😯
ci si entra di testa o con i piedi? Ma a parte tutto , spenderei anche 4 volte di più per un letto , da solo, senza wireless ma con il bagno tutto per me, senza aria condizionata ma con una finestra.
tralasciando tutto il resto e prendendo in considerazione solo la comodità (comfort) escludo subito la possibilità di andarci, se poi aggiungiamo il resto…
mi sembra una scena di matrix! non ci dormirei mai e poi mai!
dai è una schifezza, va bene che in giappone hanno problemi di spazi, ma così è da claustrofobia.
Preferirei dormire in tendina sotto un ponte.
Sono disumani… però sono convinto che ai giapponesi queste cose non vadano tanto male.
Ciao,
P|xeL
PS: c’è anche da dire che la loro statura media è molto minore della nostra…
Pur non essendo claustrofobico, non ci dormirei mai…
Scapperei, forse sono un po claustrofobico, forse preferisco vivere bene e godermela! 🙂
io lo avevo già segnalato a settembre sul mio blog… 😉
Mah, io in Giappone ci sono stato per il viaggio di nozze, ma non ho visto neppure uno di questi cosi… vabbè che non si capiva nulla con le scritte a ideogrammi 🙂 Però non hanno problemi di spazio, e gli alberghi normali di lusso oppure i ryokan (locande tipiche con tanto di pavimento impagliato) non costano il triplo. Una notta in albergo costa al massimo 60 euro se sai scegliere bene. Poi è chiaro che se vai sull’extralusso allora spendi (neppure troppo: 120 euro a notte a camera per un 5 stelle). In ogni caso i Giapponesi sono sempre avanti…
Secondo me è adatto per chi vuole provare l’ebbrezza del post-mortem… senza gli “svantaggi”! 😀
Che stai rubando lavoro a Cadex? 😆
Mmmmhh….avete mai fatto una risonanza magnetica? Ricorda molto il tunnel in cui ti infilano per farla.
No non ci dormirei mai ance perchè come hai detto tu rcorda proprio un loculo, comunque ne avevo già sentito parlare tempo fa ( almeno un paio d’anni) e sembra che ai giapponesi la cosa non dispiaccia!
Non ci dormirei mai e poi mai se dovessi arrivare fino in Giappone… dopo un viaggio probabilmente massacrante sarebbe davvero tremento… 😯
In ogni caso, se esistesse qualcosa di analogo in Italia che fosse molto ma molto economico, e avessi bisogno di passare una notte fuori da qualche parte… non nego che, sempre a fronte ad un notevolissimo rispario si intende, potrei anche considerare la soluzione…
Ma dovrebbe essere un posto relatevamente vicino a casa… 😕
Ma sì, dai!
Quasi quasi ci andrei in quel loculo ma fra una settantina d’anni però!
Anzi, no: dimenticavo che dopo morto vorrò essere cremato quindi niente loculo. Lasciamolo ai giapponesi.
P.S. avete mai dormito in una cuccetta di una barca a vela piccola? Non è molto diversa da quella sapete?
be’ dai non sono male …. carine …. spaziali.
mmm
aspetta aspetta
sbaglio o sono solo tutte singole ?
Non c’e’ la doppia ?
Non posso fumare immagino …
naaaa niente da fare io non ci dormo
😀
mamma mia come le sardine ma con tutti gli opzional???
no non preferisco vivere 😯 !!!
Pensa quanto deve essere facile entrare ed uscire da quei loculi… mi mancherebbe l’aria.
Sono stato a Tokyo a gennaio e confermo quanto detto da Camu, questo capsule Hotel non si vedono per niente, ho dovuto girare una cifra prima di trovarne uno, sono andato proprio a cercarli per farmi un po di foto.
Ragazzi questi capsule hotel sono nulla confronto a quello che ho visto nelle metropolitana!!
Avete presente i distributori automatici dei biglietti? Bene, non c’è una parola in inglese, tutto ideogrammi, per fare i biglietti era una tragedia, l’unica cosa che si capiva era il bottone rosso “HELP”.
Bè l’abbiamo premuto e dal lato del distributore si è aperta una porticina ed è uscito un GIAPPONESE da li dentro!!!!
Ragazzi pensavamo fosse una Candid Camera!! Quello lavorava dentro un distributore automatico di biglietti della profondità di 80cm!!! INCREDIBILE!!!
Dire che è un popolo tutto particolare è tutto dire, poi pensate che l’inglese non lo parla quasi nessuno (più o meno 1 su 50), neanche i tassinari!
Ma fa anche la risonanza magnetica? 😆
Bh, a dire il vero io non mi sono mai posta il problema dato che so che questi posti sono vietati alle donne, pertanto…
Ad ogni modo questi non sono hotel in cui soggiornare in pianta stabile, ma solo ricoveri di “emegenza” per quei salary-men che perdono l’ultimo treno notturno per tornarsene a casetta propria.
Faccio un po’ la voce fuori dal coro, ma io ci proverei anche a dormire.
Come diceva Sonia appunto sono più un letto di emergenza per quando rimani bloccato in Città, e se ci fossero a Milano perso che li userei al Sabato sera qualche volta attendendo che riaprano le metropolitane.
Sinceramente mi è capitato di dormire in posti peggiori: tipo cuccette di treni o letti-loculo dei rifugi in montagna.
E poi da appassionato lettore di William Gibson almeno una volta li devo provare 😆
Confermo le parole di geekissimo, l’inglese è parlato davvero poco e quando si arriva alla cena, nessuno ti sa dire cosa ci sia nella pietanza che ti trovi davanti. Una sera mi portarono un piatto con degli spaghetti che… si muovevano! Cercai di chiedere se si trattasse di animaletti, da quello che ho capito invece erano fatti con un’alga che ad un certa temperatura si restringeva, dando la sensazione di far muovere gli spaghetti, che matti! E per loro dormire in quei “loculi” non è normale, come non lo è per noi… ma all’occorrenza si danno da fare!
MA sembrano dei loculi…Moolto macabro! 😐
Mai… avere il soffitto a 20cm… che incubo
In quel genere di “capsule” preferisco andarci a dormire solo dopo aver detto addio alla vita terrena guarda
Mio Dio!!!!!!!!!!
@Gekissimo: guarda, già la visione dei loculi per dormire mi aveva sconvolto, ma il tuo aneddoto dell’omino che esce dalla macchina del distributore… Impiegherò giorni per riprendermi dallo shock!!!! Sono completamente fuori di testa!!!!
Woo.. Anche io ho una cassettiera da affittare: se siete di passaggio in Piemonte e avete un colpo di sonno tenetemi in considerazione.
Sembra un loculo. Paura 🙂 forse puoi provare cosa provano le persone che si svegliano ancora vive dentro un loculo…….
Io la curiosità di andarci ce l’avrei, anche se ovviamente penso che per quello che spenderei per fare una vacanza in Giappone sceglierei un albergo “normale”.
A me sembra una soluzione “ragionevole” per chi, della zona, deve magari spostarsi per lavoro e pernottare una o due notti. Io per esempio in un posto così ci sarei andato quando passavo due o tre giorni allo SMAU, o per cose del genere…
Ah, io poi sono anche claustrofilo, cioè a me PIACE stare in spazi piccoli e angusti… 🙂
ne avevo letto tempo fa io MAI potrei ma ci mancherebbe clauostrofobico al massimo!
Spenderei anche il quadruplo, piuttosto che infilarmi in quel loculo ;-D
@ Geekissimo, anch’io sono stato a Tokyo e devo dire che abbastanza Giapponesi parlano Inglese.