… che non sempre scrivo di quello che vorrei…
Il mio blog è nato per gioco… smanettando con una piattaforma per blog in ColdFusion…. poi passando ad una in asp che ho solo testato (la mitica dBlog del buon Marlenek, complimenti!), poi usandone un’altra commerciale in asp (l’ottima Ublog Reloaded di Francesco) ed infine approdando a WordPress (che probabilmente non cambierò più).
In oltre tre anni di blog ho avuto modo di scrivere oltre un migliaio di post, ricevere migliaia di commenti (molti dei quali si sono persi nel passaggio a WordPress, mi dispiace molto), incontrare virtualmente una valanga di persone e conoscerne personalmente moltissime.
Con alcune di queste si è diventati amici (penso al caro Nicola, che per ogni mia trasferta a Bari non ha mancato di vedermi, accompagnarmi ed andare a pranzo insieme, oppure all’altrettanto caro Luca che non manca di organizzare pizze e cene per ogni mia passeggiata a Senigallia), con altri ci si sta conoscendo e ci si diverte molto insieme (hey, Googlisti… ce l’ho con voi!) e con tante, tante altre persone il rapporto virtuale è diventato molto più che un semplice "sentirsi" via blog.
Ma… a volte mi trovo a pensare che tutto questo mi abbia un po’ "forzato la mano".
Avere migliaia di persone che ti leggono, per forza di cose, ti cambia… e cambia il tuo modo di vedere la rete… di "fare" la rete.
Sono passato dal gioco puro e semplice allo scrivere perchè "ci sono persone che ti leggono"; non fraintendetemi… mi piace moltissimo farlo… sono felice quando qualcosa che scrivo viene letta ed apprezzata, e torna utile a tante persone.
Ma… a volte mi trovo a pensare che sono entrato, mio malgrado, in un "giro perverso".
Aziende che ti cercano perchè vogliono un tuo parere su un loro servizio… società che ti scrivono perchè gli interesserebbe che testassi quello che hanno realizzato… amici (e perfetti sconosciuti, soprattutto) che vogliono sentirti, vederti, conoscerti, chiederti informazioni… consigli… suggerimenti… aiuto per i problemi più disparati…e tutto questo MI PIACE… lo faccio più che volentieri, nei limiti del tempo libero… ed a volta anche oltre… purtroppo (scusami, amore).
Ma… a volte mi trovo a pensare che si può star male… quando qualcosa di "virtuale" finisce come non vorremmo… perchè "nulla" è totalmente virtuale… dietro un nick (o un brand, o un logo) c’è sempre qualcuno di reale… in carne ed ossa…
Scusate lo sfogo… sono sempre io… non è il mio "alter ego" pessimista… ma è solo il "Giovanni" e non il Giovy che reclama il suo spazio.
Ed ha ragione…
ho avuto più o meno lo stesso pensiero ieri, poi ho concluso che devo fare quello che mi sento di fare… e non seguire indicazioni, pressioni, pseudo doveri che non sento miei, almeno nel blogging… 🙂
Io ho conosciuto prima Giovy, poi Giovanni (a cena) e trovo entrambi interessanti.
Ci tengo che entrambi abbiano il loro spazio perché penso che l’uno sia utile all’altro quindi ti suggerisco di impegnarti per mantenere il giusto equilibrio tra i due 😉
hai detto parole sante … spesso il blog ci rende troppo virtuali e poco “umani” .. hai fatto bene a fermarti ….!
ciao
credo sia normale.quando una cosa ti piace e ti da soddisfazioni cerchi sempre di farla al meglio
Bisognerebbe – come dice Axell – non farsi cambiare dalle pressione e scrivere quello che ci piace! 😉
Capisco lo sfogo, a me capita più in IRL perchè il mio blog non vale una cippa 😉
E da un po’ di tempo ho imparato a dire no, e fare il ca**o che voglio e quando voglio.. se poi chi mi chiede qualcosa è uan persona a cui tengo anche se non ho voglia lo faccio uguale.. per il perfetto sconosciuto e pure un po’ maleducato chiudo la porta.
E’ sopravvivenza o loro o me. E direi che non c’è storia. 🙂
Quindi annuncio a reti unificate a tutti i 1.000 e passa lettori del blog, da oggi si cazzeggia alla grande 😉
Hai davvero tutte le ragioni del mondo…spero solo che non sia successo niente di grave…ciao ciao
Che ci vuoi fare…
Prendere ferie dal blog? Provare altre forme di comunicazione? Beh, alla fine torni sempre al punto di partenza…
😉
Belle riflessioni. Praticamente un ribaltamento della tanto vociferata influenza dei blog al contrario. In sostanza ti domandi e analizzi, non quanto i blog influenzino l’esterno, ma quanto i blog influenzino i proprietari.
Io dopo poco più di un anno, con un blog di stranicchia che non ha una forma, che non è regolare, sono giunto alla conclusione che la vita reale ha un valore, per me, maggiore di quella virtuale e che il blog mi deve prendere solo il tempo residuo. Non mi collego il fine settimana, non mi interessa bloggare su qualcosa che non possa essere utile, per me il blog ha un funzione sociale di “dare” e basta.
Ho deciso che se voglio postare, lo devo fare ispirato e con senso. Poca fuffa e più sostanza.
D’altra parte la protagonista della mia vita è la parte reale, internet è un corollario e non voglio che diventi un attore invasivo. Non sono in cerca di nuovi amici, lascio che arrivino da soli, non sono sicuramente un animale sociale, non mi sento obbligato a dover conoscere migliaia di persone per forza, anzi, sono arrivato alla conclusione che filtrare le persone sia un gran bene.
Quindi il problema è decidere il peso da dare. Keper vale pochissimo rispetto a Stefano, perché senza Stefano non esisterebbe. Alle volte estremizzo un po’, ma un giorno quando sarai su quel letto, la tua vita quasi finita, sarai stato più fiero di aver letto un commento come questo o di aver dato un bacio in più alla donna cheti sta accanto?
Per quello “scusami, amore” ti sei appena guadagnato un bacio infinito con ciglia fluttuanti e occhi innamorati…
Il blog non dovrebbe bruciare il tempo che hai per te, i tuoi cari, la persona che ti sta accanto, gli amici… dovrebbe essere un di più e come tale arricchirti, non assorbirti.
Poi però ti dicono che se vuoi accessi devi aggiornare ogni giorno, devi seminare ovunque, ecc. ecc. insomma hai degli obblighi, è una sorta di lavoro…altrimenti non ha senso avere un blog perchè non hai lettori, per non parlare solo con te stesso, altrimenti il blog non serve a niente o è meglio che lo rendi privato o ancora scrivi un libro o ancora un diario..o condividi le tue idee solo con gli amici.
Insomma è un cane che si rimorde la coda.
Altra cosa, leggendo i commenti che ti hanno lasciato gli altri m’è venuta un bel pò di tristezza.
Chi ha una vita ricca di amici, cose, appuntamenti spensierati, vive il blog un pò come espressione del suo ego.
Chi come me fa una vita di merda, davanti al computer per lavoro tutto il giorno, a volte fino alle 11.00 di sera perchè in America è pomeriggio, non ho amici, il sabato e la domenica torno a casa e ho giusto il tempo di fare la lavatrice, mettere a posto e uscire, da sola..l’estate è un gran sollievo visto che ho la spiaggia vicina e mi rilasso al sole leggendo e ascoltando musica ma d’inverno è da suicidio…insomma il blog è una scusa per comunicare, conoscere persone, mi fa compagnia.
Un pò triste lo so ma questo è quanto.
Nonostante ciò ho anche io momenti in cui sento che sto concedendo troppo al mezzo e mi riprendo il mio tempo con una sanissima pausa.
Perciò hai tutta la mia comprensione!
anch'io non ho amici,puoi contattarmi su annalaura111@hotmail.it che è il mio contatto msn anche
Il problema è che valore che si da al suddetto blog
Se è un passatempo ci si dedica il tempo che si vuole
Se invece lo si prende troppo sul serio ci si spiralizza in un loop rischioso
Stessi patemi che ho avuto io in passato, e tu avevi anche commentato.
Il succo dei più di 100 commenti che avevo ricevuto è un consiglio che ho deciso di accettare: semplicemente me ne infischio.
Faccio quello che mi interessa e mi diverte, è un hobby e non c’è nulla che “deve” essere fatto. Quando clicco su “Publish” cerco di non pensare alle migliaia di persone che leggeranno le mie stupidaggini.
Il blog mi ha dato tanto in termini di amicizie proprio perché ho cominciato in questo modo, e in questo modo voglio continuare; rivendico il mio pieno diritto al cazzeggio.
Fai quello che puoi/vuoi e fregatene del resto.
Cerca di vivere questo spazio come hobby… e come tale non sentirti mai costretto a scrivere. Il lavoro nella vita l’hai già, farne due è illegale! 😉
Non farti soffocare dai tuoi stessi hobby! 🙂
Ciao,
P|xeL
PS: e adesso chi mi aiuta con le due parole da inserire qui sotto?! 😯
Stamattina quando ho commentato e probabilmente ho perso la connessione col tuo server avevo scritto essenzialmente quanto ha scritto il Beggi qui sopra.
Posta per divertirti, non sei tenuto a fare mille screenshot, devi volerlo. Se la gente ti chiedi pareri, tu rispondi con un numero di Partita IVA più volte che puoi. Scaccerai via i succhiasangue di PseudoTecniciana memoria (MarCamp a febbraio) e terrai stretto chi è veramente interessato a te.
ps = l’ultimissima volta che sei venuto a BA non ci siamo visti … ti ho spaventato con quel “questa volta il pranzo lo offri te ?” 😈
Uff pensavo che quel scusami amore era riferito a me :))))
La vita è cattiva a volte 🙂
Giovy Vieni subito a cazziare gli utonti su emuleitalia!!!
Muoviti!!!
A dire il vero, la tua riflessione tocca da vicino anche noi perchè è assolutamente vero che il blog ti espone in maniera completamente nuova al giudizio di altre persone. Persone che inizialmente sembrano mere entità virtuali ma che poi, complici “Pandecene” e Barcamp, hanno assunto volti, personalità, identità reali e tangibili.
Ma resta sempre un bel divario tra i numerini segnati dal feedreader ed i pochi che memorizziamo sul telefonino!
Se il blog è anche un mezzo per avvicinarsi a persone con i nostri stessi interessi, che possono diventare amici 😉 benvenga: per quanto riguarda tutti gli altri, bè, che restino pure “others“!
Io credo che debba essere fatto ciò che ognuno si sente di fare senza obblighi di nessun tipo.
Per me il blog non è altro che un’appendice di casa mia, aperta agli amici e ai conoscenti che “materialmente” non possono venire a Genova a prendere un caffè con me :-). Ci sono giorni in cui ho tante cose da dire e tempo per farlo, altri in cui mi esprimo a monosillabi perché non ho tempo, altri ancora in cui proprio non sono in casa. Giorni in cui mi va di essere “intellettuale”, altri in cui mi va solo di cazzeggiare, altri di dire solo “ciao a tutti”, altri ancora di tacere.
Ma gli amici lo sanno, lo capiscono, perché è una cosa comune a tutti.
Il blog non è e non deve essere un lavoro; fa parte ormai “naturalmente” della nostra vita, ma è uno strumento come un altro di legame con gli altri attraverso il quale si danno notizie, ma anche si sorride, ci si saluta soltanto, si sta in silenzio .
Come dice Andrea, “Faccio quello che mi interessa e mi diverte, è un hobby e non c’è nulla che “deve” essere fatto.”
Prendila così, e vedrai che le blogpaturnie (ho notato che tutti prima o poi ci passano) svaniranno serenamente.
Scusa la lunghezza del commento (è un rarissimo momento di pausa galòp ;-**)
Voglia di scrivere ne ho tantissima, è il tempo che mi manca. Facciamo troppe cose, e le facciamo con frenesia, e ci sembra di non avere abbastanza tempo, e vorremmo giornate da 36 ore, e ci droghiamo di caffè, integratori, red bull, ginseng e quant’altro. Ma tutte le cose che facciamo sono realmente necessarie ed indispensabili? Non è che magari questo frenetico mondo “2.0” ci sta confondendo facendoci perdere la capacità di dare la giusta priorità alle cose? Qualche giorno fa, in un momento di riflessione su alcune scelte lavorative che sono stato chiamato a fare, stavo per scrivere sul mio blog dei pensieri molto simili ai tuoi. Poi ho letto il tuo ed altri post, e mi sono reso conto di non essere solo. DISINTOSSICHIAMOCI!!! Organizziamo raduni senza wi-fi, senza portatili, senza cellulari, senza orologio. Divertiamoci. Torniamo a parlare di calcio e di figa. Ricordiamoci come eravamo bravi, nel mondo “1.0”, a dare la giusta priorità ed attenzione alle cose.
Giovaaaaaaaaa’
Vecchio burlone, vieni qui fatti abbracciare 🙂
Quello che ti serve è un po di relax, una sana scopata e un’abbondante bevuta di alcool che è legale a differenza della canapa che è illegale ma da lo stesso risultato 🙂
Pensavo di essere il solo a stare in quel modo.
Benvenuto nel “giro”.
Stiamo vivendo lo stress post vacanza. Stiamo vivendo l’evoluzione del nuovo web. Stiamo sperimentando i sentimenti dei blogger.
Riprendiamo le nostre postazioni dopo aver lasciato le nostre tastiere.
Noi senza spina? Come un computer privo di corrente. Internet ci permette di nasconderci e di esistere. A volte ritroviamo la forza di uscire dai nostri personaggi e parliamo col cuore.
Questo tuo post è scritto col cuore, non con la mente e per questo è uno dei post piu’ preziosi che tu abbia mai scritto in questo spazio. Conservalo con cura, che io ho gia’ fatto la mia copia di backup 🙂
Ciao giova’, stammi bene che ci rivediamo “presto”.
Caro Giovy, la tua riflessione è sacrosanta. Io penso che l’unica “responsabilità” che ha un blogger nei confronti dei proprio lettori è quella di essere se stesso. La scrittura in un blog non deve servire in nessun caso a compiacere i propri lettori, almeno in un blog personale e non commerciale come il tuo (o il mio ad esempio).
Per quanto riguarda la tua vita privata, non ritagliare troppo tempo al “reale”, tanto alla fine le cose che contano davvero sono al di fuori di questo mondo. Ad esempio pensa al bacio che ti ha promesso Mia nei commenti 😉
Un abraccio, ci vediamo al RomagnaCamp.
Ste
E carissimo.. quanto hai ragione.. ma questo è un mondo cos’ magico che è difficile essere distolti.. comunque .. bisogno necessariamente dedicarsi sempre ad altri interessi.. (è sempre quello che dico ma che non riesco a fare)
A proposito di meno virtuale.. se vieni a trovare Nicola a Bari.. possiamo pure farci una pizza assieme no ? 🙂
Crisi da blogstar? Scherzi a parte io non sono noto come te quindi forse non sento tutta questa pressione quando scrivo ma come dice Andrea bisogno avere la capacità di infischiarsene e pensare che quando premiamo sul tasto publish lo facciamo perchè ci va di dire una cosa,a noi stessi per primi (si siamo egocentrici) e poi agli altri.
Tutto ciò può stancare ed allora perchè non prendersi una pausa? L’ansia di scrivere o di stare dietro al mondo virtuale,di leggere tutti i feed,è un qualcosa di deleterio che non ci fa fare bene (e tutte) le cose che vorremmo veramente.
I rapporti in lontananza ed attraverso il mondo dei bit si vivono in maniera particolare e forse anche idealista: io ad esempio per la mia inacapacità di gestione e di costruire relazioni a distanza non ho avuto la tua stessa fortuna nel costruire attraverso il blog delle amicizie.
Il blog per me sta diventando sempre di più come un gioco… “Rome: Total War” di qualche annetto fa. Sono stato 2 giorni notte e giorno a giocarci. Mi aveva preso così tanto che non riuscivo a staccarmi.
Stessa cosa sta accadendo ora con i blog e menate varie… 🙂
(Giusto per farti capire, ora ti sto scrivendo nell’ unico posto dove Maxime riesce ancora a pensare qualcosa)
Chi indovina dove ? 😉
chapeau, amico.
T’abbraccerei.
Sono indeciso sul da scriversi. Io sono al punto morto, dedico tantissimo tempo al blog e alla rete, tutto quello che faccio ha anche una finalità blog. Qualcuno parla di uscire, divertirsi staccare dal blog, dalla rete. Io non sono troppo d’accordo: il blog ormai è parte integrante della mia vita, non ho mai smesso di giocare a calcio, di uscire con gli amici, di fare sesso. Il blog non è una droga, è un piacere. Ci scrivo quello che voglio, quello che faccio. Ha ragione Maxime, ci vorrebbero davvero giornate da 36 ore, forse basterebbero 28. Adesso ho in cantiere un paio di progetti che spero di riuscire a far partire entro settembre, i blog sul quale scrivo diventerebbero 5. Ma sempre e solo per divertirmi, senza stress. senza pensieri.
😉
P.S. Ti prego, togli il captcha. E’ illegibile.
Eh, la crisi da blogstar di mezza età…
@samuele, lo scopo è quello 😉
@maxime: se parlaste di calcio e figa non ci saremmo conosciuti … hai mai pensato a questo ? a come certa parte della blogopalla sia un posto da merdosissimi geek o socialmente “disadattati” ? (me compreso)
e socialmente disadattati perchè per persone che al primo BarCamp a milano, dove arrivano 100 sconosciuti da tutta italia, lasciando incustoditi zaini, portatili, smartphones, fotocamere SENZA preoccuparsi, AVENDO FIDUCIA degli altri “peer” mi pare che nella vita di ogni giorno non ci sia posto …. e allora ci siam ritrovati qui, anche per quello !
interessante questa riflessione. forse anche per questo i primi post sono quelli che preferisco, perche’ sono davvero i piu’ sinceri, quelli scritti senza pensare a nessun altro se non a te stesso che scrivi…
@koolinus: quello della fiducia è veramente straordinario, anche io allo zenacamp ho lasciato tutto incustodito. D’altra parte se qualcuno avesse rubato qualcosa, sai che figuraccia di me..a con tutta la blogosfera?
Dai, continua a divertirti: se invece di un articolo su un servizio che usa AJAX ti viene in mente di pubblicare e commentare una tua foto in mutande mentre mangi un gelato e ti sporchi la bocca di cioccolata sappi che io apprezzerei molto ugualmente (anche se non sei decisamente il mio tipo) … 😆
A me, che mi leggano in dieci me ne frega relativamente una cippa, quel che mi fa girar le palle è che non c’è nessuna azienda che mi chiede se voglio testargli il telefonino nuovo.
Ché il mio vecchio nokia s’è rotto e non si sente quasi più dall’auricolare…
Anche io a volte mi trovo a pensare, ma a differenza dei tuoi pensieri di solito mi vengono in mente solo zozzerie
[…] Il feedreader stamattina è un po’ malinconico: sia Giovy che eio hanno pubblicato i loro sentimenti e dichiarato a malincuore che il loro entusiasmo per le loro creature si è affievolito. Eio ha una crisi di contenuti mentre a giovy ciò che manca è il tempo. […]
Sei di Senigallia Giovy?
[…] detto tante volte che il blog è divertimento (almeno per me) e dopo le mie riflessioni che tanti commenti hanno generato (e mi hanno fatto capire che è vero… dovevo "prendermela facile") ho deciso di […]