L’interrogativo mi gira in testa da un po’, ma questa mattina (stimolato dal questionario di ricerca del LaRiCa, che vi invito a compilare se avete un po’ di tempo) mi piacerebbe sapere come e quanto dei “fatti vostri” finisca online.
La molla che ha fatto scattare questa curiosità è uno “strano fenomeno” (neanche tanto strano, a dir la verità) collegato al cambio di relationship status su Facebook; da un po’ di tempo a questa parte, infatti, noto sempre più spesso che ogni volta un mio contatto cambia questo stato (ovvero: trova o molla un partner, si fidanza o rompe il fidanzamento, si sposa o si separa), una o più persone saranno portate ad esprimere la propria solidarietà o fare gli auguri per tale circostanza.
Non sempre succede qualcosa: Facebook, per motivi imperscrutabili (beh, diciamo anche: per povertà di implementazione), a volte crea cambi di status anche quando non ci sono; se siete fidanzati ma decidete di nascondere il vostro status, Facebook se ne uscirà con un laconico “is no longer listed as in a relationship“. Oh cavoli… panico fra i vostri amici, che correranno ad informarsi su cosa possa essere successo (facendo spesso figure barbine, perchè non è successo alcunchè).
Ecco quindi che la voglia di NON far sapere i “fatti propri” online ci si ritorce contro, costringendo a dover pubblicamente dare spiegazioni sul proprio status.
Altro fenomeno che ho notato e che riguarda questa volta FriendFeed: qualunque azione voi compiate su uno dei social network che confluisce in FriendFeed, questa verrà ovviamente riproposta agli amici che seguono il vostro lifestream. Aggiungete una foto su Flickr ai vostri preferiti? Bene… sappiate che nel giro di qualche minuto tutto il mondo (o almeno quella parte di mondo che vi segue) saprà che c’è una ragazza/ragazzo carina/o che avete “favorito” su Flickr… ed inizierà a commentarci su (e siate sinceri… ho letto di persone che piuttosto che favorire una foto su Flickr se la salvano in locale sul proprio computer) 😀
E’ solo un esempio, sia chiaro… ma si può applicare ad ogni vostra “azione privata divenuta pubblica”, commentata e discussa da tutti.
Per mia scelta (ed anche perchè ormai il mio nome e cognome è conosciuto da praticamente tutti quelli che mi seguono in rete) tutto quello che faccio è visibile a chi mi conosce e mi segue; su Facebook tutti i miei amici hanno accesso ai miei “dati personali”, compreso il mio numero di cellulare o il mio indirizzo email); se dovessi cambiare il mio status su Facebook, tutti ne verrebbero immediatamente a conoscenza e sono sicuro che più di uno/a commenterebbe al riguardo.
Il mio interrogativo è, appunto, questo: “quanto (ed in che modo) vi preoccupate della vostra vita che finisce nei vari social network?“
Beh, io più o meno la penso come te. Tutti sanno tutto di me. 🙂
Che poi, dico io, fin quando non c’è nulla da nascondere… Che male c’è?
Qualcuno potrebbe dire che non è salvaguardata la privacy della persona. Boh, IMHO diffondere i ca**i propri su Internet è il minore dei mali: la nostra privacy è già talmente a repentaglio offline che non vedo dove sia il problema…
Completamente d’accordo con Francesco sul primo commento. Oramai nome e cognome , compresi molti fatti personali sono a conoscenza di molti miei contatti sulla rete….alla fine che male c’è, mi dico.. tanto,io personalmente nulla da nascondere…
🙂
OMG! Stefigno, hai rivelato il mio vero nome!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Io mi gestisco a seconda del social preso in considerazione, evitando di iscrivermi a qualche servizio solo per “moda” o perché è la novità del momento. Non che abbia qualcosa di così clamorosamente segreto da nascondere, ma prima di partecipare a uno di questi network mi piace studiare un po’ come funziona, capire quali dati richiede e in che modo li diffonde.
Sarà per questo che ho scelto di non aderire proprio a tutti i servizi social (per utilizzarne poi magari solo una minima parte, dato che il tempo non è mai molto) come vedo spesso fare in giro.
Ma che poi non ci si sta per quello sui vari socialnetwork? Per fare sapere i fatti nostri e per sapere quelli altrui? Perché alla fine è abbastanza semplice non far sapere in giro quello che ci interessa non far sapere (anomalie di funzionamento di Facebook a parte).
Il minimo è che le persone che fanno parte del nostro entourage prendano visione e commentino, nel bene e nel male, soprattutto su FriendFeed. Se non si ha piacere di condividere, basta un click e le cose nostre rimarranno solo nostre – e sotto il nostro controllo, soprattutto.
cioè. ma ho fatto venti minuti di test per non avere nessun risultato?! 🙂 carino!
(arghhhh)
Se mi iscrivo ad un socalnetwok è perché voglio condividere le mie esperienze con gli altri – se non voglio che alcune cose non si sappiano mi basterà tacerle – ed eventualmente esistono anche degli strumenti per evitare che determinate persone vengano a conoscenza dei fatti miei, no?
diciamo che non me ne preoccupo perchè in un certo senso con i sn e con ciò che faccio su internet sto cercando fdi vendere me stesso, discorso diverso per i miei figli o per mia moglie che cerco di nascondere e tenere il più possibile dalla visibilità web
inizio con un citazione colta così alzo il mio ranking 😀
In medio stat virtus. Bisogna tenere il cervello sempre acceso, quando si condivide la propria vita sui social network, soprattutto se si è MOLTO permalosi su eventuali commenti o critiche.
Per quella che può valere la mia metodologia, “etto su solo “le cose più importanti di quelle meno importanti” quindi problemi di relazioni amorose, problemi di lavoro e via discorrendo li tengo per me e li condivido de visu con la ristretta cerchia di amici.
Non mi piace molto la Portineria 2.0 e neanche la 0.1 quindi di fare gli auguri a chi non conosco per la nuova storia o la fine, me li risparmio molto volentieri.
Mentre la “solidarietà” tipo gli auguri del compleanno, che sono solo un esempio banale, mi piacciono e recentemente li ho apprezzati parecchio.
infatti il relationship status è l’unica cosa che non ho messo su facebook principalmente perché mi ricorda troppo quei network sfigati in cui la gente si iscriveva per trovare figa (qualcuno ci è mai riuscito??)
facebook non è quel tipo di network (almeno, non per me).
i miei amici che vedo più spesso sanno con chi sto e gli altri possono chiedermelo di persona o lo possono intuire guardando le mie foto.
per il resto ho piacere che i miei amici sappiano cosa sto facendo. visto che non sto a scrivere un’email a tutti per qualsiasi cazzata che mi succede, facebook è ottimo per mantenere la comunicazione aperta sulla vita quotidiana, soprattutto con chi è lontano
In fondo che ci stiamo a fare sui social network se non per socializzare 😛 ?
Ad ogni modo non mi preoccupa tanto la questione perche` personalmente (e sicuramente anche tu altrimenti non avresti partorito questo post) sono consapevole di cosa finisce nel lifestream generato dagli N servizi.
Quel che mi preoccupa e` la gente che parla bellamente dei cazzi propri senza sapere che il suo profilo e` visibile a mezzo mondo, compresa gente che piu` o meno involontariamente finisce a leggere questi fatti.
Insomma, gli stolti (o gli ingenui) sono il problema
> fin quando non c’è nulla da nascondere… Che male c’è?
> tanto,io personalmente nulla da nascondere…
Immagino però che se qualcuno mettesse on-line il contenuto dei vostri hard-disk, o i vostri dati di navigazione, vi scoccerebbe un po’… La teoria del “nothing to hide” è facilmente smontabile.
Inoltre mi pare si stia discutendo di dati che vengono messi a disposizione di tutti senza un netto consenso dell’utente, e NON di dati che l’utente ha deciso di condividere in piena consapevolezza. Il fatto che Facebook crei un cambio di stato anche quando non c’è non è facilmente percepibile.
@Lawrence Oluyede
Appunto. E’ la solita storia del coltello: c’è chi ci affetta il pane e chi ci ammazza la gente. Tutto dipende dall’uso che si fa dello strumento e della consapevolezza che le azioni compiute possano portare a risultati a volte inaspettati.
@napolux: e` anche vero che oggigiorno siamo molto piu` facilmente tracciabili e le cache non si cancellano in fretta 😉
Non è che qualcuno ci obblighi a frequentare social o rendere pubblici i nostri status … sinceramente online finisce quello che voglio finisca ( quando faccio determinate operazioni so benissimo che tutti i miei contatti lo verranno a sapere!)
Bella questione quella che poni giovy. Come te, napolux, stefigno ecc. molto di me (ok forse troppo direte voi) passa dai social network che frequento (molti, troppi direte voi). Fondamentalmente però, oltre a non aver nulla da nascondere posso affermare che sui social network faccio passare le informazioni che voglio far passare. Mi spiego. Siamo noi che decidiamo che informazioni inserire e quali no. Il discorso che tu dici sullo status di facebook è giusto, perchè comporta l’innescamento di reazioni e commenti dai contatti. Però fa parte del gioco e del giocattolo Facebook.
Qui concordo con barbara e la quoto in toto.
Noi che conosciamo i social network ci facciamo finire dentro esattamente quello che vogliamo, perchè spesso sappiamo prevedere anche cosa avrà reazioni e cosa no.
E quindi, banalmente, non sappiamo autoregolarci. Il problema grosso è che tanta gente è arrivata a Facebook dal nulla o al max passando da MSN.
E l’uso che ne fanno queste persone è molto diverso dal nostro. Loro sì che diffondono dati personali di vario genere pensando che li condividono solo con i loro amici in un piccolo gruppo chiuso.
Esempio banalissimo…in questo momento un utente facebook di pochi mesi, mio fratello, ha condiviso foto della mia family (non c’è nulla da nascondere anche qui) molto più di quanto non abbia fatto io in anni di social network. Lui le condivide con i suoi 30 contatti (più o meno tutti conosciuti immagino) in uno spazio che crede tutto suo. E quindi sta solo banalmente utilizzando uno strumento.
Io ci penso su trenta volte quando condivido foto di me e di husband, non mi sarebbe mai passato per la mente di condividervi foto del parentado che ho, private, su flickr, ad uso di chi le deve vedere, dando gli accessi a chi le deve vedere.
Diciamo che dovremmo spiegare a chi non è consapevole che la condivisione di dati personali è qualcosa da monitorare o regolare.
sono d’accordo sulle tue considerazione e aggiungo che stare sui social network non è mica prescritto dal medico. chi tiene alla proprio riservatezza può farne a meno.
Ho letto molti commenti con cui concordo in pieno.
Non ho niente da nascondere, se lascio passare certe informazioni è perché mi va bene che accada. Penso che basti un po’ di autoregolamentazione, se una cosa deve rimanere privata non la appunto per niente sul Web.
@Francesco: la mia ragazza (tale da 4 anni) l’ho trovata tramite uno di quei siti per trovare pheega, per la precisione http://www.bellisinasce.it 😀
A me di Facebook piace proprio la possibilità di poter condividere le proprie informazioni con i miei amici. Il bello è che sono io a poter scegliere cosa condividere, quindi non ci vedo nulla di male. Ogn’uno può condividere cn gli altri ciò che più ritiene giusto e ogn’uno sceglie il proprio livello di riservatezza. Sono cose che accadono anche off line…non vi è mai capitato di “subire” i fattacci intimi di altre persone (a volte che non conoscete nemmeno) magari a cena con i vostri amici e gli amici dei vostri amici o magari in treno ?
Ps. Riguardo allo stato relazionale: conoscerlo a volte può evitare grandi imbarazzi del tipo:
“Ehi da quanto tempo, come vanno le cose tra te e il tuo ragazzo ? Se non mi sbaglio tra poco vi sposate vero?
E lei tra le lacrime: Veramente ci siamo lasciati…è scappato con un’altra.
E tu a quel punto colto di sorpresa non sai più che pesci pigliare 😛
Ciò che inserisco online è noto a tutti 🙂 cose segrete restano tali online e offline 😉 cose private non le troverete online nemmeno se chiedete consulenza all’FBI 😀
ciao!
L’argomento mi sta particolarmente a cuore per una serie di buoni motivi. Penso che dopo questa ondata di socialita’ esasperata ci sara’ un riassestamento verso una maggiore attenzione per la privacy. L’universo online induce ad una sovraesposizione di se’. Attualmente non ci sono ancora gli strumenti che consentano una gestione piu’ riservata delle informazioni personali.
Per restare sull’esempio di Facebook, a parte l’uso delle liste, c’e’ poca possibilita’ di distinguere tra l’amico di infanzia e il contatto/blogger mai visto di persona, conosciuto solo tramite web.
Davvero non avete nulla da nascondere? Che vita piatta!
provo a dare il mio contributo..(50enne mediamente informatizzato), il successo dei SN secondo me risiede nella relazione che esiste tra la “società dell’immagine e dell’informazione” che omologa e spersonalizza, e le nuove tecnologie della Rete, che permettono di ridurre le distanze tra l’individuo e i contesti in cui esso si afferma come tale.
Mi spiego, il Potere nell’era moderna risiedeva nella capacità di poche oligarchie di detenere i mezzi (eserciti, risorse, intelligenze) capaci di persuadere con la forza chi rientrava nei loro interessi economici e politici. Ora in quella che si definisce l’era post-moderna, il Potere ha cambiato per modo di dire residenza ed ha aggiunto oltre ai tradizionali strumenti di persuasione, i media post-moderni, Tv, cinema, internet, con relative strutture tecnico-scientifiche e immense risorse economiche…che oggi valgono immensamente di più di eserciti e mezzi bellici (pure importanti). Non voglio tediarvi ancora con ulteriori riflessioni, ma se in Italia ci possiamo permettere il lusso di far diventare Ministro della Repubblica una “velina”, con tutto il rispetto per le veline, allora forse non è arduo pensare che la “manipolazione e controllo” attraverso i media sia andata oltre, quello che Orwell ha immaginato…nel suo GF…, i SN sono certo un’occasione inimmaginabile di socializzazione tra gli individui, ma è altrettanto vero che tutte le informazioni in ogni singolo account di Fb ed altri stabiliscono automaticamente l’apparizione dei vari banner pubblicitari mirati di ogni individuo connesso, è per questo che intorno al successo di quasi tutti i SN ruotano cifre astronomiche di valutazione finanziaria,…insomma quello che serve per orientare i consumi glielo diciamo noi alle multinazionali…e noi attraverso anche i SN ci sentiamo vivi, abbiamo una ns identità, esistiamo!!
ho forse debordato dalla discussione iniziale, ma se non abbiamo chiare in testa certe cose rischiamo di non capire cosa siano anche i SN e i loro effetti nel bene e nel male.
ciao Alberto
Alberto, il problema non è tanto un problema di privacy, quanto un problema di censura certe volte! 😀
ciao
Ogni innovazione che permette agli uomini di correlarsi gratuitamente apre orizzonti ai poveri della terra che sono tagliati fuori da coloro che monetizzano ogni invenzione. La nuova società internettiana e della comunicazione globale è quella dello stare insieme, donare il proprio sapere affinché l' altro ne goda i vantaggi, la solidarietà non letterariamente enunciata ma realizzata con donazioni concrete. Comincia a delinearsi in rete un sentimento nuovo e rivoluzionario: l' empatia internettiana. L' essere insieme, sommare le proprie esperienze per dare soluzioni in nome dell' Uomo e del progresso ,è maggiormente possibilie se vi sono internettiani generosi che mettono a disposizione invenzioni gratuite per comunicare. Gruppo san Francesco partito internettiano
partito internettiano
io credo che condividere la vita in fb non sia poi tanto noioso per alcuni . I nostri datti privati sono e non sono uno stupore .. Io vedo tante persone che usano dei nomi falsi , nascosti sotto a delle immagini un pò particolari che forse rapresentano il loro status ! Ovviamente , chi ha una cerchia d’amici fidati non ha bisogno di nascondere nulla , ma ci sono persone che si mostrano in un modo e poi magari vieni a scoprire che quel modo e lontano e allora in casi come questi ad esempio C’e da riflettere . Però ci sono anche quelle persone sole , oppure disocupate ,malate e tanto ancora che trovano fb come un passa tempo e si lasciano consolare da persone sconosciute , questo probabilmente perché nella vita reale si sentono ignorarti . Poi C’e chi scrive , chi ha un attività , un sogno ecc … Fb e ottimo per bubblicizzare , per far conoscere e io credo che i datti devono essere concreti , e se C’e massimo rispetto tra le amicizie nessuno verrà a chiede perché oggi il tuo status e bianco e domani e nero , e ancora perché oggi sei sposato e domani non lo sei …. Questo e un mio parere , e può essere anche sbagliato ma fb e fb e la realtà la sapiamo solo noi …