Chi mi segue da un po’ sa bene quanto ami la fotografia, e quanto mi piaccia fotografare (specialmente le persone).
… e lo sapeva anche Rossella, al punto da avere il coraggio di “affidarsi” a me per le foto del suo matrimonio.
Mi piace però condividere qualche scatto anche con chi mi legge, sperando di riuscire a trasmettere la gioia di Rossella e Mario in uno dei giorni più importanti della loro vita (e la mia nell’aver catturato in tante istantanee quei momenti).
Tutti (o quasi) conoscerete Skype, il noto software VoIP per effettuare chiamate, videochiamate, chat e conferenze…
Da un paio di anni a questa parte, però, Skype sta cercando sempre di più di uscire dai computer per attestarsi anche su dispositivi stand-alone, come il Netgear SPH2000W (il primo telefonino Wi-Fi certificato per Skype) o il tanto pubblicizzato Skypephone (di cui pubblicai anche una prova).
Oggi però vi parlerò di un oggetto assolutamente unico nel suo genere (ed infatti è il primo dispositivo di questo tipo certificato da Skype): l’Asus AiGuru SV1, il primo videofono per Skype.
Grazie ad Andrea di We Are Social, ho avuto la possibilità di testare in anteprima questo oggetto… e poterlo mostrare a voi, insieme alle mie impressioni d’uso. 🙂
Comincio con il mostravi l’unpacking (disponibile interamente su Flickr), realizzato giovedì pomeriggio (sono partito venerdì mattina, altrimenti vi avrei fatto leggere queste righe prima):
Aprendo la scatola, sono rimasto sinceramente sorpreso: me l’aspettavo più piccolo! L’Asus AiGuru SV1 è decisamente “massiccio”, come potete vedere nelle foto seguenti, dove l’ho messo a confronto con un Asus eeePC 4G (il primo modello):
La plastica con cui è costruita è di buona qualità, così come buona è la qualità dell’assemblaggio; non ci sono scricchiolii ed il videofono è ben bilanciato (dote fondamentale per assicurarne la stabilità).
Nella confezione è disponibile un alimentatore di rete ma… per chi ama la mobilità, è possibile utilizzare l’Asus AiGuru SV1 in modalità totalmente wireless, essendo dotato di una batteria da 1300 MAh, alloggiata nella base:
L’Asus AiGuru SV1 è predisposto per la connessione ad Internet sia via LAN Ethernet che in modalità Wi-Fi (modalità scelta dal sottoscritto per la sua prova).
Dopo averlo disimballato ed inserito la batteria, l’ho collegato alla rete elettrica ed acceso. Appena messo in funzione, comincia la fase di setup guidato iniziale, essenziale per impostare i vari parametri operativi (lingua, connessione alla rete wireless, timezone, orologio, nazione, account Skype associato):
Il processo di setup è semplicissimo, i dati vengono inseriti tramite una tastiera virtuale (vedi sopra) e le frecce di selezione presenti sul frontale del dispositivo. Terminato il setup, si accederà alla schermata iniziale, da cui potrete visualizzare i vostri contatti, cercarne di nuovi, effettuare chiamate e videochiamate. L’Asus AiGuru SV1 NON può essere usato per la chat di Skype.
Il display è di buona qualità, lo scorrimento dei caratteri è veloce e fluido, ed è possibile avanzare velocemente selezionando le lettere iniziali del nome. Personalmente avrei preferito ci fosse una funzione di ricerca fra i propri contatti, attualmente assente; questa scelta penalizza chi, come me, ha centinaia di contatti e vuole raggiungerne facilmente uno.
Naturalmente è possibile impostare i vari parametri operativi dell’Asus AiGuru SV1 in qualunque momento, accedendo a dei chiari menù dedicati, così come visualizare l’history delle chiamate fatte/ricevute:
Veniamo alla “prova” sul campo vera e propria: su Twitter ho cercato qualche volontario disposto a provare la qualità di chiamata e videochiamata di questo bel gadget; il primo ad aver risposto al mio appello è stato Paolo, con cui ho potuto testare la qualità audio e quella video della videocamera in dotazione (in quel momento Paolo non aveva possibilità di inviare video). La qualità audio ricevuta era molto buona, lo speaker interno si sente forte e chiaro anche ad un volume relativamente basso (nella scala volume del dispositivo). Il video ricevuto, stando a quello che mi ha detto Paolo, è di ottima qualità, fluido e molto ben definito (l’Asus AiGuru SV1 trasmette video a 640×480, corrispondente alla “alta definizione” per Skype). Terminata la chiamata audio con Paolo, Nicola si è reso disponibile ad una videochiamata, che mi ha dato la possibilità di rivedere e fare due chiacchiere con un caro amico… 😉 Il video di Nicola era buono (ma questo dipende dalla qualità della sua webcam, in questo caso l’iSight del suo Macbook) e l’audio molto buono, senza il minimo ritardo. Devo ammettere che è molto piacevole parlare con una persona lontana centinaia/migliaia di chilometri avendo la possibilità di vederla così bene e senza dover indossare cuffie o microfoni.
… ma… c’è una nota dolente, in tutto ciò: il prezzo! L’Asus AiGuru SV1 costa… attenzione attenzione… 269.95 € iva compresa (più spese di spedizione, se lo acquistate online sul sito di Skype).
Eh, lo so… in molti di voi avranno pensato: “Ma sono pazzi? Chi mai potrebbe essere disposto a spendere 270 euro per parlare con Skype?”. Con quella somma si compra un eeeBox, che si può utilizzare anche per molto altro. Avete ragione…. personalmente NON lo comprerei.
In ambito aziendale, però, un oggetto di questo potrebbe essere molto usato, al posto di costosi (molte migliaia di euro) sistemi di videoconferenza dedicati.
Inoltre: Asus si è impegnata molto per produrre un oggetto semplice da utilizzare, direi quasi “a prova di casalinga” (e c’è riuscita, configurare ed utilizzare l’AiGuru SV1 è semplice), ma…
… per funzionare, questo dispositivo DEVE collegarsi ad una rete wireless preesistente, o ad una lan cablata… e quale casalinga sarebbe capace di predisporne una? Nessuna. In questo modo viene meno una delle caratteristiche principali di questo dispositivo, ovvero la semplicità e l’immediatezza d’uso.
Giudizio di Giovy: l’Asus AiGuru SV1 è indubbiamente un bell’oggetto tecnologico. Più di un geek si starà leccando i baffi, ansioso di metterci le mani su. E’ purtroppo un oggetto decisamente costoso, cosa che ne limiterà MOLTO la diffusione sul mercato consumer (come scarsa diffusione hanno trovato, del resto, i telefoni Wi-Fi Netgear, che oltretutto costavano 100 euro in meno). Resta da vedere come il mondo business potrebbe accoglierlo… Se siete amanti della tecnologia, utilizzate Skype in continuazione e non badate a spese, è un acquisto sicuramente azzeccato.
Per tutti gli altri… meglio il client Skype sul proprio computer.
E’ ormai da alcune settimane (causa un po’ di impegni) che ho avuto modo di giocare con l’LG Secret KF750 che Daniele di LGBlog mi ha gentilmente inviato. Aggiungo: oltre ai miei smanettamenti, ho avuto il valido supporto di Mia, che ha saputo aggiungere alle mie impressioni particolari che altrimenti io non avrei notato. Veniamo quindi a questo bell’oggetto… 🙂
Estetica: il Secret è bellissimo, senza alcun dubbio. La scocca in carbonio da una piacevole sensazione di solidità, non si avvertono scricchiolii sinistri, il vetro del display è durissimo e praticamente inscalfibile (beh, non andateci su con un punteruolo, è ovvio…), il meccanismo di slide è fluido e robusto, senza “giochi” strani (presenti invece in telefoni con lo stesso meccanismo, come l’N95 o l’N96). Molto belli anche gli auricolari.
Bellissima la retroilluminazione della tastiera e dei pulsanti touch… davvero spettacolare “by night” 🙂
Audio: la qualità audio in chiamata è ottima, audio forte e pulito MA… non ho ancora trovato il modo per mettere una chiamata in vivavoce (eppure dovrebbe essere una feature disponibile…). Non si può dire altrettanto, invece, per il microfono degli auricolari, decisamente sottotono (chi si trova dall’altra parte sente un audio davvero basso). La riproduzione della voce e dei suoni è ottima, segno della buona qualità degli speaker.
Messaggi: mmm… questa è una sezione “problematica”, perchè mostra il fianco ad una serie di problemi. Innanzitutto, nonostante il telefono abbia una memoria interna per i messaggi, questi vengono salvati su questa memoria solo dopo l’esaurimento della memoria sulla SIM, con conseguente messaggio “memoria piena” all’arrivo di ogni messaggio. Spostarli in altre cartelle sul telefono non aiuta, a volte appaiono nella inbox come per magia. Il T9 è buono ed apprende velocemente i nuovi termini inseriti, scrivere i messaggi è piacevole anche grazie al buon feedback della tastiera. Veloce anche la selezione dei destinatari, che grazie ai tasti touch si possono scorrere molto velocemente.
Touch screen e pulsanti touch: croce e delizia di questo telefono… 😛 I pulsanti a sfioramento sono decisamente troppo sensibili, accade spesso di attivare operazioni involontarie, ma dopo un po’ ci si fa l’abitudine. Non ancora riesco a capire, invece, la scelta di avere uno schermo touch screen “attivabile” solo tramite la pressione di un tasto; di solito o un telefono è touch screen o non lo è… in questo caso è “a metà” 😛
Ad ogni modo, con l’abitudine diventa comodo e veloce da usare, permettendo un rapido accesso alle funzioni più usate.
Software del telefono: ne ho visti di migliori, sicuramente… Lento nel rispondere ai comandi, trovo la disposizione di alcuni menù e voci un po’ “fuori dallo standard”, ma… beh, penso sia anche questione di abitudine (avendo sempre avuto cellulari Nokia). Nulla a che vedere con il terribile software dei Motorola di qualche anno fa, ma sicuramente “indietro” rispetto ad alcuni competitor come Nokia o Sony Ericsson, ad esempio.
Funzionale la gestione della rubrica, da ogni contatto è possibile inviare chiamate, email ed sms.
Fotocamera e videocamera: personalmente non sono un grosso fautore delle fotocamere a bordo dei cellulari… finora avrò scattato neanche 20 foto con il mio iPhone, e nessuna di queste ha trovato la via della pubblicazione online. Certo… vanno benissimo per essere inviate via mms o come immagine dei contatti… 🙂 Ad ogni modo, la fotocamera dell’LG Secret è buona e la qualità delle immagini prodotte è più che buona. Anche la qualità dei video non è affatto male ed è nota di merito la possibilità di produrre video in modalità diverse dalla standard. Il telefono permette anche il montaggio dei video ma… ehi… se devo fare una cosa del genere, la faccio sul PC… 😛
Piccolo bug: se impostate come sfondo del cellulare una foto che avete scattato, non avrete più modo di rimuoverla… se non cancellando la foto. 😀
Batteria: senza infamia e senza lode, la batteria dura in media un paio di giorni con un uso medio del telefono.
Mancanze: mancano il GPS ed il WIFI… e mentre del primo se ne può fare tranquillamente a meno, trovo la mancanza del secondo un difetto serio (ovviamente per l’uso che ne faccio io, Simona non l’ha neanche notato e potrebbe vivere tranquillamente senza).
Giudizio complessivo: molto buono. L’LG Secret è un bell’oggetto, con un design davvero splendido e con funzioni “avanzate” molto interessanti.
Certo: non è uno smartphone e non ci si può aspettare cose “fantascientifiche”, ma non sono appunto pretese avanzate da questo LG.
Lo comprerei per me? No, sicuramente no, a causa dell’uso “estremo” e molto avanzato che faccio ormai di questi terminali (e come ho detto in passato, non potrei più pensare di avere un cellulare diverso dall’iPhone).
Lo consiglierei o lo regalerei? Si, sicuramente si… a patto di un bell’aggiornamento firmware che elimini un po’ di bug (primo fra tutti quello relativo agli SMS, veramente fastidioso). Con il Secret ci fate foto, video, ascoltate musica, guardate video… se è quello che cercate in un telefono, qui trovate tutto questo.
I commenti sono, dopo i post stessi, la linfa vitale di un blog.
Non ho mai apprezzato i blog con i commenti chiusi (ed infatti non ne seguo, di questo tipo) e mai considererei di avere un blog dove chiunque non avesse piena facoltà di far conoscere il suo pensiero (con i dovuti “limiti” dettati dalla legge, dal buon senso, dall’educazione e dal vivere civile).
Ma… qualcosa sta cambiando anche nel modo di commentare (ed è un cambio “tecnico”, non sociologico) sui blog, grazie ad IntenseDebate.
IntenseDebate (recentemente acquisito da Automattic) introduce (e da due giorni è aperta davvero a tutti, essendo terminato il periodo di beta ad invito) la possibilità di integrare nel proprio blog un sistema di commenti estremamente più potente e flessibile di quello standard (in questo caso parlo di quello di WordPress).
Fra le tante caratteristiche che IntenseDebate offre ci sono, ad esempio:
- Comment threading: è possibile commentare rispondendo ad un singolo commento, rendendo immediatamente visibile a chi si sta riferendo…
- Import/Export dei commenti: è possibile importare in IntenseDebate i commenti già presenti sul proprio blog (operazione che, per i blog WordPress, è automatica dopo l’attivazione del plugin). Allo stesso modo è possibile esportarti in file XML
- Moderazione/blacklist: gestite facilmente le code di moderazione o la blacklist per i commentatori “indisciplinati”, integrandosi anche con lo spam-filter di Akismet per bloccare lo spam
- Integrazione con Twitter/FriendFeed: potete opzionalmente decidere di inviare su Twitter/FriendFeed una notifica per far sapere che avete commentato nel blog X, se in questo blog è attivo IntenseDebate
- Supporto per OpenID: un solo sistema centralizzato di accesso, senza necessità di creare ulteriori account…
… e molto altro, come potrete scoprire dall’apposita pagina con la feature list.
Come potrete vedere decidendo di commentare questo post (o anche tutti gli altri, eh!), ho attivato IntenseDebate da questa mattina (in realtà l’avevo attivato in via sperimentale qualche giorno fa, quando era ancora in beta chiusa, ma per via di un problema all’importazione dei commenti l’avevo disattivato) ed è ancora in corso l’importazione degli oltre 9000 commenti presenti.
… e dal momento che prevedo si svilupperà presto un forte interesse per IntenseDebate, vi lascio qualche FAQ veloce, in modo da dissipare eventuali dubbi pre-implementazione.
D: E’ difficile implementare IntenseDebate nel mio blog basato su WordPress?
R: Assolutamente no, non è diverso dall’installare ed attivare qualunque altro plugin. Dopo l’attivazione, dovrete solo inserire i dati di accesso ad IntenseDebate, e questi provvederà ad importare automaticamente i commenti già presenti nel blog.
D: Questo significa che i miei vecchi commenti non vanno persi?
R: Esatto, i vecchi commenti restano dove sono (ovvero nel database di WordPress del vostro blog) OLTRE che nella piattaforma IntenseDebate.
D: Ok, ma se decidessi di disattivare IntenseDebate, perderei i commenti postati dopo l’attivazione del plugin?
R: NO, perchè tutti i commenti postati tramite IntenseDebate vengono comunque sincronizzati con il vostro database. Questo significa che, nel momento in cui deciderete di disattivare IntenseDebate, avrete a disposizione i vostri vecchi, semplici commenti
D: Ehi, ma non vedo più il vecchio pannello dei commenti di WordPress!!!
R: No, viene sostituito dal pannello avanzato di IntenseDebate
D: Uh, ma che bello! Posso gestire i commenti del mio blog anche dal sito di IntenseDebate?
R: Si, avendo inoltre a disposizione grafici, storici e tante altre funzioni avanzate
D: Devo attivare per forza l’integrazione con Twitter/FriendFeed?
R: No, assolutamente. Anzi, se lo fate… abbiate buon senso… 😉
D: Dov’è la fregatura?
R: Non c’è.
D: Quanto costa tutto questa grazia?
R: Niente.
Giudizio di Giovy: IntenseDebate è eccezionale, senza mezza termini. Implementarlo su WordPress è estremamente semplice ed i benefici sono immediati. Per chi commenta non cambia nulla, anzi… avrà maggiori possibilità di espressione. E poter seguire anche le discussioni che si svolgono nei vari blog che andrete a commentare… beh… è fantastico! 🙂
Grossa novità, quella segnalata dal blog ufficiale di Gmail e che, appunto, introduce una funzione fresca di introduzione: la possibilità di chattare in audio/video utilizzando la chat integrata in Gmail.
Installando infatti l’apposito plugin, sarà possibile far partire (e ricevere, ovviamente) sessioni di videochat con gli amici dotati di microfono/webcam.
Personalmente NON uso mai la chat integrata in Gmail (e mi chiedo come mai non abbiano attivato questa possibilità in Google Talk, da tempo ormai immobile), ma per molti utenti potrebbe essere un’interessante novità. La finestra della chat, inoltre, può essere “portata fuori” da Gmail (feature presente dall’inizio) e visualizzata addirittura a schermo intero.
L’uso di protocolli standard come XMPP, RTP e H.264 fa si che altre applicazioni e reti possano interoperare con la videochat di Gmail.
E’ passato quasi un anno (mancano due giorni, peccato!) da quando scrissi un post con un po’ di consigli personali sull’uso produttivo di Facebook. Attualmente quel post è al terzo risultato cercando “Facebook” su Google Italia fra le pagine in Italiano (subito dopo l’home page di Facebook in Italiano e la voce su Facebook in Wikipedia).
Questo risultato ha fatto in modo che, nell’ultimo mese, siano arrivate da Google 11.863 visite SOLO cercando la parola “Facebook”, pari al 22.90% delle visite totali.
Nel frattempo la mia cerchia di amici su Facebook si è espansa in modo incredibile, arrivando a contare (al momento) 995 amici. Di queste 995 persone, ne conosco personalmente 330 (amici che vivono intorno a me, BarCamp, eventi, convegni, raduni, cene ecc) e non ho la minima idea di chi siano 74 persone (ma le ho aggiunte ugualmente, e poi vi spiegherò perchè). Delle restanti 591 persone ho un “contatto” grazie alla rete (blog, Twitter, FriendFeed, Flickr ecc).
Un anno fa definii Facebook “IL social network definitivo”; alcune persone si schierarono contro, dicendo che era una sciocchezza… che era solo fuffa… che il rumore di fondo era maggiore dell’utilità, e abbandonarono Facebook. ADESSO quelle persone sono nuovamente iscritte ed hanno network di alcune centinaia di persone… 🙂
Quotidianamente aggiungo qualche nuovo amico (e ne ri rifiuto diversi). Eh già… perchè nonostante abbia 995 amici, potrei averne almeno 2000 se avessi accettato tutte le richieste di amicizia che mi arrivano. Ma non lo faccio per il semplice motivo che NON mi serve avere 2000 “amici” di cui ignoro l’esistenza. E qui mi riallaccio all’avere 74 persone che non conosco, affermazione che potrebbe sembrare in contraddizione con quella espressa poco prima. Perchè ho aggiunto queste persone fra i miei contatti, e ne ho rifiutate diverse centinaia?
Semplice: perchè hanno un profilo interessante.
Un profilo interessante significa che si premurano di farmi comunque sapere chi sono, cosa fanno, dove abitano e come posso raggiungerle.
E poter raggiungere (è un puro esempio, sia chiaro!) una persona che lavora nel marketing di una nota multinazionale (piuttosto che al settore Personale di una grossa azienda informatica, o che scrive per una quotidiano a tiratura nazionale) è una cosa che non ha prezzo.
Se è vero che i mercati sono conversazioni, è anche vero che i contatti sono opportunità.
Da una cena organizzata a Milano (grazie anche a Facebook) sono nati tanti contatti, ed alcuni di questi sono diventati opportunità di collaborazione.
Chi crede che i social network siano roba da sfigati sentimentali, depressi con la mania di Internet o persone senza una “vera vita”, beh… evidentemente dei social network in generale (e di Facebook in particolare) ha un’esperienza solo per “sentito dire”.
… ma Facebook è anche “fun”, e mi ha permesso di contattare persone che non sentivo da oltre un decennio (una ragazza belga conosciuta in campeggio almeno 15 anni fa) o commilitoni con cui ho condiviso un anno di vita in caserma.
Continuo a nutrire una sincera avversità per le applicazioni su Facebook (ed il mio profilo ne è sempre privo, ovviamente) e per la miriade di inutili gruppi che ci sono, ma… allo stesso modo continuo a ritenere che Facebook sia il social network definitivo, e l’espansione che sta vivendo in questi ultimi mesi (complici anche i media mainstream, che l’hanno fatto conoscere anche alla casalinga di Voghera) ne è una prova.
Piccola nota: SE volete aggiungermi a Facebook, fatelo pure senza problemi MA… premuratevi di farmi gentilmente sapere chi siete (con NOME e COGNOME, non aggiungo persone che hanno nick/pseudonimi/nomi di fantasia/brand commerciali), cosa fate, come mi conoscete o in che modo mi avete raggiunto; solo così avrete la certezza che non vi guardi distrattamente e clicchi sul pulsante “ignora” (il mio miglior amico, su Facebook) 😉
Questo deve essere stato il pensiero della signorina che, dopo aver ascoltato il bel discorso dello sconfitto Mc Cain, ha dichiarato di “aver paura di Obama”.
Mi dispiace per lei (neanche tanto, eh!), ma gli americani si sono espressi in tutt’altro modo, ed hanno dimostrato non solo di non aver paura dell’uomo nero, ma di avere anche il coraggio di eleggere Barack Obama come 44° Presidente degli Stati Uniti.
Un cambiamento epocale, senza alcun dubbio. Un cambiamento su cui ha pesato tanto la politica di Bush (si è parlato di un 20%, sbaglio?) e che ha invogliato gli americani a “puntare sul nuovo”, ed il nuovo ha la faccia di Obama.
Welcome, mr President… e per favore… io in lei ci credo, se fossi stato americano l’avrei votato di sicuro… e spero di non vederla mai a braccetto con “loschi figuri” italiani bassi e pelati, come faceva il suo predecessore