Sep 072004
 

Le agenzie e le testate online stanno battendo da un’ora la notizia dell’ennesimo rapimento in Iraq.
Questa volta, però, il rapimento ci riguarda da vicino.
Due donne, di un’organizzazione umanitaria, sono state rapite mentre si trovavano negli uffici della loro organizzazione.
E’ un’escalation senza fine, e che diventa sempre più cruda.
Prima si rapivano i giornalisti “beccati” per strada senza scorta, o in agguati mentre facevano il loro lavoro, ora invece si rapiscono due donne che erano nel loro ufficio a lavorare per aiutare il popolo iracheno.
Restare in Iraq sta diventando pià pericoloso che camminare bendati in un campo minato in Cambogia.

Il titolo di questo blog, però, è riferito a qualcos’altro: chi sarà il primo a dire: “Noi restiamo qui, e non ce ne andremo mai! I terroristi facciano quello che vogliono, ma noi resteremo fedeli a sua maestà GiorgioDabliu” quando i rapitori avanzeranno le loro richieste?
Ci penserà mr. SorrisoATrentadueDentiEBandana o mr. IntevistaAdAljazeeraPerDireNo?

Pensate quello che volete…
Io sono stanco, come migliaia di italiani, di vivere con angoscia il momento di sentire il telegiornale.
Che cazzo ci stiamo a fare, in Iraq?
Gli iracheni non ci possono vedere, il bene che facciamo alla loro popolazione è ripagato con sangue italiano, e sarà sempre peggio.
Spero con tutto il cuore che non succeda… lo spero con tutto me stesso…
ma… chi sarà il primo a dire ai genitori di Simona e Simona: “Vostra figlia è morta in mano ai terroristi, perchè abbiamo detto no al loro ricatto”?

 Leave a Reply

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

(required)

(required)

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.