Il ministro all’Innovazione è ora in prima linea e auspica che entro un paio di mesi le sospirate modifiche alla più contestata normativa su Internet diventino realtà. 60 giorni all’alba?
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(Fonte: Punto Informatico)
Commento di Giovy:
Leggendo l’articolo, e sopratutto a chi è stato passato, pensieri contrastanti hanno attraversato la mia mente.
Vi spiego: il Ministro per l’Innovazione Lucio Stanca è sicuramente più competente del Ministro Urbani, almeno per quanto riguarda le tematiche “Internet e nuove tecnologie”, visto il suo campo d’azione e le numerose iniziative intraprese per promuovere l’alfabetizzazione informatica e l’uso di Internet in Italia.
Ok, tutte cose lodevoli…
Il problema, però, nascerà ora.
Il Ministro Stanca dovrà mettere le mani su una patata che è ancora bollente.
E’ stato facile fare “uno sconto” per l’acquisto di un PC, o per agevolare l’introduzione della banda larga… non si cozzava contro nessuno, ed anzi si favorivano le aziende produttrici di hardware, software e gli ISP per la connettività veloce.
Mettere mano alla Legge Urbani (e tutto ciò che essa comporta) significa in qualche modo andar contro le major audio/cinematografiche, contro la Siae (che in ogni caso prende soldi “indebitamente” anche su CD e DVD vergini usati per scopi personali) e contro tante altre lobby detentrici di un forte potere economico.
E si sa, quando ci sono di mezzo i soldi…
Ora vedremo se il buon Lucio sarò capaci di tener fede a quanto detto, e riuscirà finalmente a modificare (in 60 giorni) questa legge incostituzionale e retrograda.