Ispirato dal mio commento lasciato in questo blog scritto da zuppah, ho avuto la visione… “Stamattina farò un salto nel fetish automobilistico”.
Seguitemi con la mente (e con i vostri ricordi, che se avete anche solo la mia età, per forza di cose saranno simili): partiamo da alcuni anni fa (diciamo 15-20).
Non c’era ancora l’euro (grazie al cielo), non c’era ancora il diffuso benessere e la società sfrenatamente consumistica che c’è ora.
Non c’erano ancora la parabola, il cellulare, Internet.
C’erano però le automobili: la vecchia Cinquecento, la Ritmo, la mitica Duna, la Panda 70 Panda 30 (legata a tante domeniche in giro con l’unico patentato della comitiva) erano quelle più gettonate, insieme alla vecchia Golf, alle Ford Fiesta ecc.
E già da allora c’erano gli “appassionati” che si applicavano con passione e costanza a personalizzare (adesso si direbbe “tuning”) la propria auto.
Vediamo ora gli accessori-fetish più in voga allora:
1) il primo, senza dubbio, erano le tendine parasole.
Gettinatissime quelle con Marilyn Monroe, così come quelle con la scritta “I love New York” ed il profilo dell’Empire State Building. I nostalgici di paesaggi lontani avevano invece quelle con un bel mare tropicale e la scritta “Tropicana”.
2) la striscia modello “Supercar” sulla griglia del radiatore (accessorio davvero da intenditore, non tutti potevano applicarlo e sfoggiarlo con stile).
3) la memorabilia da specchietto retrovisore: i dadoni profumati, il cd di Nino d’Angelo bucato, l’Arbre Magique al pino silvestre (anche se questo è stato ampiamente sdoganato, ed è ancora in giro in numerose automobili), il cornetto rosso o la manina con le corna (di buon auspicio, sperava il possessore).
4) il cagnolino con testa sballonzolante da fissare rigorosamente con il super-attack sul cruscotto, in modo da non poter essere staccato neanche da eventuali proprietari successivi.
5) super-trash: il coprimanubrio in peluche!!!! Anche questo era un accessorio di nicchia, che equipaggiava sopratutto le Golf o le Uno Turbo (di quelle con l’alettone, le minigonne, gli spoiler e quant’altro le facesse essere più aerodinamiche, neanche corressero in F1).
6) gli adesivi e gli “applique” da cruscotto (il super-sticker “Marlboro Country” in primis), applicati sia al parabrezza che al lunotto posteriore, oppure al paraurti (da leggere quando si è pericolosamente vicini al tamponamento), oppure “l’altarino” con la foto della moglie/marito/figlia/cane e la scritta “Non correre, pensa a me” (ancora più minacciosa se la foto è di un caro estinto).
Tanti accessori ancora ci sarebbero da nominare, e tirare fuori dalla scatola dei ricordi…
Quali ricordate voi? Quali avevate sulle vostre auto? Dai, non siate timidi… esponetevi! 😛
In futuro invece parlerò di quelli che sono gli “accessori-fetish” moderni (e qui ci sarebbe da scrivere per giorni e giorni… il tempo passa, ma la testa delle persone resta sempre quella, e film come “The fast and the Furious” non hanno fatto altro che peggiorare la situazione). 😉