Sul De Mauro-Paravia, alla definizione della parola “razzismo”, possiamo leggere:
ogni atteggiamento discriminatorio variamente motivato nei confronti di persone diverse per categoria, estrazione sociale, sesso, opinioni religiose o provenienza geografica
Se già solo il razzismo è una delle cose più odiose che gli umani possano concepire (perchè è una caratteristica solo degli umani, gli animali non discriminano mai in base a sesso, estrazione sociale, religione ecc), l’episodio subito da Barbara e dal suo Alexander è raccapricciante… e vi giuro che il termine “raccapricciante” è quasi da accezione positiva.
Sul suo blog potrete leggere tutto in maniera dettagliata, ma riassumo brevemente per contestualizzare quello che aggiungerò dopo: Barbara accompagna il suo Alexander al Carrefour di Assago a vedere il tour delle auto di Cars (un film di animazione molto amato dai bambini) e vuole fargli fare una foto ricordo con una di queste auto. Il “fotografo” (e mi vergogno, in quanto “fotografo” per passione) non si rende conto (spero… spero davvero che non l’abbia fatto con cognizione di causa, perchè altrimenti le sue già grandi colpe sarebbero davvero immense) che Alexander è un bimbo speciale ed ha bisogno di maggior attenzione e pazienza rispetto altri bimbi e… lo apostrofa con frasi che, al solo pensarci, mi fanno salire il sangue alla testa.
L’assistente del fotografo rincara la dose e come se non bastasse, evidentemente non paghi del comportamento razzista, ignorante e stupido messo in atto fino a quel momento, arriva un’addetta del Carrefour che, dopo le spiegazioni di Barbara circa il problema di Alex, arriva a dire: “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.
Non so voi… ma io sono qui a scriverne quasi con le lacrime agli occhi, rivivendo la scena e pensando che, se fossi stato al posto di Barbara, probabilmente avrei avuto una reazione diversa (e molto più “forte”) dalla sua, che è rimasta allibita di fronte a un’umiliazione del genere…
Ma… in certi momenti… razionalizzare una violenza subita in questo modo non è semplice…
A Barbara non posso dire altro che sono… siamo… tutti con lei e con il suo Alex, perchè episodi del genere non si ripetano più; un abbraccio forte, Barbara…
Alla direzione del Carrefour di Assago non posso che esprimere il mio sdegno nel modo più assoluto, sperando che prendano provvedimenti circa l’episodio in questione (anche solo scusandosi ufficialmente… spero).
A tutti quelli che fanno della discriminazione e del razzismo il loro pane quotidiano non posso che dire: “Vergognatevi”.
Grazie 🙂
Viviamo in un paese schifoso, pieno di gente altrettanto schifosa.
Ma che ti aspetti?
Prima ti invitano a non portare gente “strana” in mezzo alla gente “normale”.
Poi si accaniscono liberando violenze represse solo perché vedono nero (e questi son fatti di ieri, anche peggiori) fino ad uccidere barbaramente.
I “diversi” e gli “speciali” (eh no, cor ca*** che darò dello “strano” ad un bimbo) lasciateli a casa che sennò ve li ghettizziamo oppure direttamente ve li ammazziamo.
Il bello alla fine è che li lasciano anche stare lì dove sono.
Mentre io – come minimo – saprei dove mandarli.
Riguardo la mia primissima frase, per chiunque mi volesse poi replicare dicendo che è solo retorica:
cercate il mio profilo LinkedIn col mio indirizzo e venitemelo a dire in faccia se è o no solo retorica.
Condivido tutte le tue parole, e soprattutto approvo una sapiente scelta tecnica: quei link “Carrefour di Assago” spero possano far riflettere qualcuno..
Avere fiducia nell’umanità mi costa parecchio dovendo confrontarmi con la triste realtà ogni giorno.
“I have a dream”…che le persone diventino degne dell’aggettivo che dovrebbe spettargli: umane.
Per quanto riguarda l’episodio di cui sono stati vittima Barbara e suo figlio, lo sdegno è la minima reazione possibile per un essere umano. Io sinceramente rincaro la dose: qualsiasi scusa non sarà mai sufficiente, soprattutto se come temo, è di facciata e convenienza politica. Per il resto quelle persone mi fanno solo pena e rabbia
Ho già letto e commentato altrove, pazzesco veramente non ci sono parole davanti a certi comportamenti ci sarebbero solo azioni da fare ( sperando che i dirigenti del carrefour prendano provvedimenti quantomeno)
Mi auguro che tutta quest’eco che si sta creando porti qualcosa di positivo, quanto meno per aumentare un po’ di coscienza sociale.
E’ assurdo pensare che queste cose accadano ancora e che il livello di cultura raggiunto dalla gente sia così ininfluente nella propria sfera della sensibilità.
Non è un sogno nè un’utopia l’essere rispettosi nei confronti dell’altro, è solo un DOVERE morale e civico.. solo che purtroppo manca in molti “esseri umani”..
Devo ammettere che anche io ho avuto una reazione molto simile al pianto.
Il post di Barbara è intenso e crudo. Spero che la direzione del Carrefour di Assago sappia farsi perdonare con il piccolo magari inviando a casa della mamma i personaggi di Cars in carne e ruote.
Due appunti al tuo post, posso?
Il primo è via mail… 😉
Il secondo è sul discorso razzismo-animali. Non sono un esperto del settore ma da quanto leggo/mi ricordo/ho studiato molti animali sono peggio degli uomini e fanno razzismo sia per sesso, sia per classe, sia per “religione”. Per molti versi gli essere umani sono superiori agli animali, per fortuna… La differenza è che gli animali fanno razzismo senza pensarci, per istinto, senza distinzione. Gli essere umani invece si dividono di diverse categorie di razzisti e usano il cervello… ed è molto peggio…
Che amarezza, qualcuno dovrebbe risponderne..
Un episodio spregevole, indice dell’ignoranza della gente. Speriamo però di non fare di tutta l’erba un fascio!