Sottotitolo: avranno mica ragione i francesi?
Come probabilmente avrete letto, un paio di giorni fa sono stato ad un user group “tecnico” riguardante alcuni software per la gestione dei sistemi.
Come immaginabile (e comprensibile) si è fatto largo uso di termini tecnici inglesi, e fin qui niente di strano.
Quello che però mi ha fatto sorridere (e NON meravigliato, non è la prima volta che succede) è stato il sentire come alcuni verbi siano stati “coniugati” in italiano, e NON tradotti e coniugati… 😛
Vi faccio qualche esempio:
1) Discoverare
Dall’inglese “to discover”, in italiano “scoprire”.
Riferita allo scoprire nuove macchine da gestire in rete, non vedo perchè non si sarebbe potuto usare il termine italiano, dato che è perfettamente traducibile e rende benissimo il senso.
2) Deployare
Dall’inglese “to deploy”, in italiano “sviluppare”.
Anche qui non vedo perchè dire “sviluppare” sarebbe stato controproducente ai fini della comprensione… 😀
3) Buildare
Dall’inglese “to build”, in italiano “costruire, creare”.
Riferita al “creare un pacchetto di installazione” da distribuire in rete.
Dire “creare” poteva essere troppo poco tecnico, ed avrebbe abbassato il tono del discorso, no? 😀
Ovviamente il titolo del post è ironico, e nella società attuale pensare alla “purezza della lingua” è una chimera (poco utile, oltre tutto).
Allo stesso modo, cercare di tradurre termini inglesi ormai di uso comune (come hanno fatto i francesi per “computer” o “email”) è stupido.
Parole di uso comune come hamburger, fast food (e la variante lenta “slow food”), snack (anche se “merendina” non è male), bar (LOL! Solo i francesi potevano tornare al termine “cafè”) sono largamente usate, ed a nessuno normalmente verrebbe in mente di tradurle in italiano.
… ma “deployare”, “buildare” o “discoverare”… cavoli, ce ne vuole di fantasia, eh?