Jun 272006
 

Mmmm… argomento "spinoso", quello di oggi, e che probabilmente richiederebbe una trattazione molto più vasta.
Esco allo scoperto per dire e dare risalto alla discussione sulla questione "Net Neutrality", chiamato in causa da Matteo (ed "accomunato" a nomi noti della blogosfera e del web italiano, con mia grande sorpresa e piacere).

Cos’è la "Net Neutrality" in poche (chiare) parole
In America "qualcuno" (capitanato dalle grandi aziende di telecomunicazione) vorrebbe discriminare alcune tipologie di traffico a favore di altre, garantendo ad una delle due "priorità" e prestazioni maggiori, a pagamento.
In questo modo, ad esempio, un’aziende che offre servizi di IPTV potrebbe pagare per far si che i suoi "bit" siano prioritari sulla rete rispetto a quelli degli altri utenti, creando quindi un canale privilegiato riservato a chi se lo può permettere (mentre, allo stato attuale delle cose, TUTTE le informazioni sulla rete viaggiono con la stessa priorità, e dovrebbe SEMPRE essere così).

Sulla questione si è quindi acceso un forte dibattito, che sta coinvolgendo sia i "big" di Internet (come Google, Microsoft, Yahoo e compagnia web), sia i "grossi nomi" del web (come il padre della rete, Tim Berners-Lee) che i "comuni utenti delle Rete" (partendo dai blogger, che stanno portando avanti una immensa campagna di informazione).

Basta seguire i trackback che si rimandano di blog in blog o le discussioni taggate "netneutrality" su Technorati per farsi un’idea di quanto l’argomento in discussione sia importante per il futuro della Rete.

LINK: Save The Internet

E voi? Che ne pensate?
… e se siete d’accordo, passate parola, è importante!

  4 Responses to “Net Neutrality”

  1. Penso che sia il mercato e ci sia poco da fare…
    Però non la vedo buia. In un mercato veramente libero (ce ne sono pochi… 🙄 ) potrebbe succedere una cosa del genere.

    Azienda A offre banda privilegiata. Chi la acquisterà? Chi trae grande profitto dal traffico internet… L’azienda A crea un mercato della “banda ad alto tasso di redditività”.
    Chi è scontento? L’utente che usa internet non per motivi redditizzi. I blogger spesso sono un buon esempio…
    Oggi chi comprerebbe banda ad alta redditività? Aziende che possono permetterselo 🙂
    Sembra ed è ovvio, ma c’è un risvolto: un mercato del genere sarebbe di nicchia. Inevitabile la nascita di provider che offrano banda in maniera indiscriminata (si crea un contromercato).

    L’azienda che vende banda ad alta redditività punterà sulla qualità del servizio per imporre un prezzo alto e tenterà di guadagnare su pochi grandi clienti (il pochi è sempre relativo…).
    Le aziende che si affacciano al contromercato punteranno sulla quantità dei clienti, offrendo un servizio magari meno performante (tipo quello che oggi offre Aruba o Top Host…) ma sicuramente ottimo per le esigenze non o meno professionali dei tanti…

    Riepilogando, non mi fa piacere la cosa, ma non sarei nemmeno tanto preoccupato. Visto quello che sta succedendo, in un mercato con banda differenziata, si creerà naturalmente il mercato dei NON business che compreranno banda qualunque al maggior livello qualitativo possibile.

    I livelli medi di oggi (cheché se ne dica di certi provider) non sono affatto malvagi e visti i continui sviluppi tecnologici non potranno che migliorare.
    Normale che lo sviluppo di un mercato porti alla frammentazione dello stesso in nicchie omogenee sempre più particolareggiate. Ma non penso la cosa possa andare a discapito di certi consumatori. Rappresentano una fetta troppo grande per poter essere ignorata.

    Tutto IMHO, ma c’è un po’ di storia del terziario in questo 🙂

  2. Ehm… donzo, la questione è diversa da come l’hai interpretata…. 😛
    NON è una questione di “banda”, ma di priorità del traffico, a discapito degli altri.
    Non funziona sul modello: “Chi vuole la banda privilegiata, se la compra ed ok, se la permette e tutti gli altri non hanno problemi”, ma funziona che le differenti priorità di traffico vanno a discapito di chi non può permettersi la priorità maggiore.
    Inoltre, le ingerenze delle aziende Telco potrebbero spingersi più in là, ghettizzando potenzialmente milioni di utenti nell’accesso libero alla rete.
    E’ una cosa abbastanza “complessa”, in realtà… 🙁

  3. Avevo capito il discorso della “priorità” ed è proprio per questo che penso che alla fine nascerà un mercato di aziende che avranno come core quello di non priorizzare i clienti…

    Un’azienda che decide peggiorare le condizioni di fruizione del servizio offerto, è sempre destinata a perdere clienti.
    Anche se dovessero farlo “ahumma ahumma” la gente si accorgerebbe del decadimento delle performace e passerebbe ad altro.

    Il vero problema sono i colossi. Maggiormente concentrata è l’offerta, più difficile per gli utenti è scegliere ed operare la selezione naturale del mercato che è in mano loro.

    Se i *guru* del libero mercato la finissero di dire belle parole ed ogni tanto agissero in maniera veramente da liberisti, forse certi problemi non si porrebbero.
    Un mercato che può imporre ai propri clienti un peggioramento delle condizioni senza il rischio di perdere quota, è un mercato che ha seri problemi…

  4. Il vero problema è che oggi la gente non studia, o peggio, non si chiede il come e il perché le cose funzionano… Il tizio che un giorno si è svegliato e ha pensato: “se potessi far viaggiare i miei dati privilegiandoli dal traffico generale”, non sapeva che poteva già farlo.

    Nelle specifiche del protocollo IP (http://www.faqs.org/rfcs/rfc791.html) è sempre esistito il campo “priorità” (attualmente ad esempio viene sfruttato dai pacchetti DNS, che viaggiano su Internet con priorità più alta del resto, e che permettono a chiunque di impostare un DNS diverso da quello del proprio provider senza perdita significativa di tempo nella risoluzione dei nomi).

    In altre parole, il deficiente americano di turno ha sollevato un polverone gigantesco, quando bastava farsi scrivere un driverino stupido che sparasse i suoi dati con la priorità impostata a piacere nel pacchetto IP. Per fare un esempio banale, potrei modificare un pezzettino del mio kernel per impostare la priorità dei pacchetti che escono dal mio web server e, nonostante il fatto di avere con l’ADSL poca banda in upload, il mio server di casa risulterebbe velocissimo

    Che poi, come ci dicevano da piccoli, questo non si fa, è un altro discorso… 🙂

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