Giovy

Jun 022008
 

Fotografia è passione.
Fotografia è emozione.

Sembrano due assiomi che qualcunque fotografo "appassionato" potrebbe dare per scontati, ma… ci riflettevo "seriamente" solo ieri.
Sabato sono stato a Bari, con la voglia di fare un po’ di foto. Di foto ne ho fatte diverse… alcune apprezzabili… altre meno… ma riflettendoci a mente fredda, dei 110 scatti fatti, ne ho pubblicato su Flickr uno solo:

Dancin' or lovin'

Sicuramente qualche altro scatto potevo pubblicarlo ma… cui prodest?
Forse non ero dell’umore adatto, quel giorno… nonostante avessi intorno alcuni cari amici ed amiche, ma… mi è sembrato un giorno "incompiuto".

Sto vivendo una fase molto "intimista" legata alla fotografia, dove tanto è autocritica dei miei scatti ed altrettanto è desiderio di mostrare solo "il meglio".
E per "il meglio" non intendo le foto tecnicamente belle, ma le foto che hanno creato A ME per primo, in fase di scatto, delle emozioni.

Emozioni diverse… legate a circostanze diverse… animate da sentimenti diversi.

C’è il calore di una famiglia, dietro questa foto: 

An angel drinkin' milk

C’è ansia ed attesa, dietro questa foto:

A champion portrait - Troy Bayliss

 C’è una nuova vita che nasce ed una madre premurosa, dietro questa foto:

A new life was born

Ho voglia di emozionarmi, mentre scatto… ho voglia di riuscire a trasmettere queste emozioni per farle vivere anche a chi le guarda… e spero nel mio piccolo di riuscirci, ogni tanto.

May 302008
 

b_creative_header.jpgSi chiama B_CreativeCamp, e già dal nome invita ad essere creativi. Quella B non sta per "… di serie B", anzi… ma è onomatopeica ed è un BE… Be Creative! 🙂

Organizzato dallo stesso team che l’anno scorso organizzò il riuscitissimo Bollenti Spiriti Creative Camp, quest’anno si è cercato di dare un’impronta "europea" al camp, considerando che si terrà all’interno delle Biennale dei Giovani Artisti dell’Europa e del Mediterraneo, organizzata a Bari nello spazio della Fiera del Levante.

Centinaia di artisti da tutta Europa si ritroveranno a Bari, e molti di questi parteciperanno al BarCamp, portando il loro contributo "di conoscenza, arte e creatività".

In quest’ottica, non posso mancare come fotografo (è quello l’unico lato artistico del mio carattere) per cercare di cogliere un po’ di opere interessanti e sopratutto tante, tante persone (che sapete già essere i miei soggetti preferiti).

Quindi… appuntamento con chi parteciperà per domani, 31 maggio 2008 dalle 10.30 presso il Padiglione 10 della Fiera del Levante di Bari.

May 282008
 

Viviamo in un mondo perennemente connesso. Per molti la posta elettronica è ormai uno strumento fondamentale, al punto da averla sempre con se anche in mobilità (con smartphone, BlackBerry, palmari ecc). Alla posta elettronica vanno aggiunti gli instanti messaging come MSN, Google Talk, Skype, Yahoo ecc.
Diversi account, diversi strumenti per utilizzarli, più "complicazioni" per farlo.

orgoo_logo_new__aay.pngOrgoo, invece, cerca di risolvere il problema alla radice, raggruppando in un singolo posto tutti i vostri account di e-mail e chat.
Al momento è in fase di test ad invito… ma… leggete sotto… 😉

Partiamo dalla mail: Orgoo supporta le maggiori webmail esistenti in modo nativo (Gmail, AIM/AOL, Yahoo, Hotmail Plus, .Mac, USC Mail) più ogni altra casella che fornisca accesso POP3 o IMAP (quindi, virtualmente, ogni casella e-mail del mondo). Offre 3 GB di storage per la posta, rich text editor, possibilità di impostare dei filtri per la posta in arrivo, importare la propria contact list dalle webmail o da servizi come LinkedIn o Plaxo (funzione molto utile, questa, per chi come me usa Plaxo come gestore unico dei propri contatti). La webmail di Orgoo è molto piacevole da usare, caratterizzata da un’interfaccia in AJAX con un layout di lettura simila a quello di Outlook (quindi diviso in due, con una parte superiore con tutte le mail ricevute ed una inferiore che funge da preview).

Instant Messaging: Orgoo può essere utilizzato per raggruppare, in una singola interfaccia web accessibile da ogni computer connesso ad Internet, i vostri contatti IM, senza dover installare alcun software sul pc che state utilizzano (perchè, magari, siete in viaggio e state utilizzando un pc in un Internet point, ad esempio). Gli IM supportati sono: AOL/AIM, Google Talk, MSN, Yahoo ed ICQ (ed ovviamente il proprio IM,  accessibile solo agli utenti Orgoo). Numerose sono le preferenze impostabili per le chat (come la possibilità di aprire le chat in un tab piuttosto che in una finesta fluttuante), così come è possibile impostare dei filtri anche per le chat. Orgoo offre inoltre la possibilità di conservare online (in un’apposita cartella del proprio account) i log delle chat, un po’ come fa Gmail per la chat di Google Talk… ma per tutti gli account che avete registrato su Orgoo.

Videochat: la possibilità di avere inoltre delle video chat room (sia private che pubbliche) è estremamente interessante. Non è necessario installare alcun software (funziona in Flash, come molti altri sistemi di questi tipo, ad esempio Yahoo Live) nè è necessario che tutti i partecipanti siano iscritti ad Orgoo, per entrare in videochat. Inoltre, sempre utilizzando la webcam, è possibile inviare videomail in modo semplice.

Giudizio di Giovy: Orgoo è sicuramente un servizio interessante, molto utile per chi è in viaggio ed è costretto ad utilizzare computer non propri. Personalmente NON ne trovo l’utilità, perchè tutte le mie caselle di posta forwardano su Gmail e Pidgin fa egregiamente il suo compito, connettendomi con tutto il mondo senza avere diversi software. Ciò non toglie che possa essere molto utile per aggregare in un singolo posto tutta quella che può essere la propria comunicazione "primaria". Trovate ulteriori info e screenshot nella FAQ.

P.S. Se volete provarlo, ho a disposizione sei inviti per i primi che me li chiedono con un commento. 😉

May 232008
 

Il ministro Scajola ha dichiarato, durante l’assemblea di Confindustria, che "Entro questa legislatura porremo la prima pietra per la costruzione nel nostro paese di un gruppo di centrali nucleari di nuova generazione".

Mmm… interessante dichiarazione, per un tema ancora più interessante: il nucleare in Italia.
Per chi non lo ricordasse, in Italia c’è stato un referendum sul nucleare nel 1987, che portò alla chiusura delle quattro centrali aperte alcuni anni prima ed al blocco quasi totale della ricerca in questo settore. Non a caso, in Italia, di ingegneri nucleari non mi pare ce ne siano tantissimi (io ne conosco uno, ma purtroppo il suo blog è chiuso… ma spero riuscirà ad intervenire ugualmente in questa discussione).

Dicevamo: il nucleare in Italia non è mai stato ben visto. Ci sono centinaia (se non migliaia) di "comuni denuclearizzati", che non necessariamente significa siano comuni contrari al nucleare per uso civile. Il ricordo di Chernobyl è ancora vivo in moltissimi italiani (me compreso, che allora avevo solo 8 anni ma ricordo perfettamente quei giorni), ma è un ricordo legato al "vecchio nucleare", che non brillava certo per sicurezza. Il "nuovo nucleare" è indubbiamente più sicuro…
… peccato che non esista ancora… :D

Quello che viene definito "nuovo nucleare" è una tecnologia ancora in fase di studio, che non vedrà la luce prima del 2030 (e che per chiarezza chiamerò "nucleare di QUARTA generazione", dato che è proprio questo il nome con cui viene identificato).

Quindi, quando vi dicono che costruiranno centrali con il "nuovo nucleare" avviandole nei prossimi cinque anni, vi stanno prendendo in giro, perchè se succederà, sarà fatto utilizzando il nucleare di TERZA generazione, diverso da quello di Chernobyl o dalle centrali già esistenti sul territorio italiano ma non funzionanti (che erano di SECONDA generazione) solo per un’accresciuta sicurezza, ma identico come principio di funzionamento.

Centrali più piccole… sicuramente molto più sicure… ma IDENTICHE come funzionamento a quella già presenti in tutto il mondo.

Non sono un ingegnere nucleare, ma prima di scrivere questo post mi sono documentato facendo qualche ricerca: qui trovate informazioni sul nuclare di terza generazione (e che come potrete vedere, è già "vecchio" come concezione, proprio perchè attuato in tutto il mondo da almeno un decennio, dato che la prima centrale di questo tipo è stata inaugurata nel 1996 in Giappone).

Veniamo però al VERO motivo che mi fa dubitare molto sull’introduzione del nucleare in Italia (che sia nuovo o vecchio conta poco, in questo caso): gli italiani.
Gli italiani, quando gli si cerca di costruire una centrale turbogas (o un rigassificatore) a dieci chilometri di distanza da casa, saltano come molle con cartelli in mano, attuando picchetti, bloccando strade e ferrovie, incatenandosi alle ruspe ecc… Figuriamoci se gli si va a dire: "Ehi, vi stiamo costruendo una centrale nucleare sicura a CENTO chilometri da casa". Vi immaginate la scena?

Quindi… se siete in qualche modo "preoccupati" dalle dichiarazioni di Scajola… state tranquilli. In Italia NON verranno mai costruite centrali nucleari, nè di terza nè di quarta generazione… perchè gli italiani non lo permetteranno. :P
… ma ovviamente è una mia speculazione… potrei anche sbagliarmi… e magari gli italiani sono più propensi ad una centrale nucleare che ad una turbogas.

Se vi propongo un sondaggio (che trovate sotto, o potete linkare qui), vi va di partecipare e di diffonderlo? Giusto per tastare il polso… anche se probabilmente un blogger più o meno informato è tendenzialmente più favorevole rispetto alla casalinga di Voghera… 😛

 

May 222008
 

twitter.pngE’ frustrante. E se è frustrante per me che ne sono un semplice utente, figuriamoci quanto potrebbe esserlo per chi, quei sistemi, deve cercare di farli funzionare come si deve. O meglio: "come si dovrebbe", perchè che Twitter abbia più di un problema è palese sotto gli occhi di tutti… e

Partiamo dai numeri:

  • durante il 2007, Twitter è stato irragiungibile per 5 giorni e 23 ore. 143 ore di "buco", durante i quali gli utenti non hanno visto altro che l’uccellino azzurro e capovolto di Twitter che gli diceva "Something is technically wrong". Beh… grazie di avercelo fatto sapere… ce ne saremmo accorti comunque, eh!
  • da gennaio ad aprile 2007, Twitter ha vinto la gara del "social network più inaffidabile" con 37 ore e 16 minuti di downtime. Di contro, Facebook (che ha molti più utenti di Twitter ed è tecnicamente molto più "pesante" da gestire come servizio, vista la sua complessità intrinseca), è stato down per 2h29min e MySpace per 1h5min).

Normalmente, quando un servizio web scende sotto il 99.9% di uptime, non è considerato un servizio affidabile. Twitter, in questi quattro mesi, è stato raggiungibile per il 98.72% del tempo. Se invece di un social network popolare e gratuito fosse stato un e-commerce (o un sito di viaggi, che pare siano particolarmente sensibili ai downtime), avrebbe perso decine di milioni di dollari.

twitterdowntime.png

Ci si scherza su, dicendo che alla fine "ogni downtime è buono perchè fa parlare le persone di quanto Twitter sia un servizio fondamentale" e che in definitiva è tutta pubblicità.
Beh… lo staff di Twitter non la pensa in questo modo ed ammettono che i downtime non sono una cosa positiva ("Nel bene o nel male, l’importante è che se ne parli") per il loro servizio, anche se ne fanno parlare.
E se amici si interrogano su quali servizi utilizzare in alternativa a Twitter quando questo è down… beh, la cosa dovrebbe essere presa seriamente…

twitterstats.png 

Sembra un brutto elettrocardiogramma, vero? Beh… lo è… perchè rappresenta i problemi di Twitter e… il battito è decisamente irregolare (se non ci fossero problemi, la linea dovrebbe essere piatta a tendente allo zero).

La cosa che mi lascia perplesso (e che lascia perplesso anche lo staff di Twitter) è il fatto che:

We’ve gone through our various databases, caches, web servers, daemons, and despite some increased traffic activity across the board, all systems are running nominally. The truth is we’re not sure what’s happening. It seems to be occurring in-between these parts.

Il grassetto è mio, ed è per sottolineare la cosa che mi lascia perplesso. Hanno dei problemi di tutti i tipi… e non sanno cosa sta succedendo. Secondo loro il problema è "tra le pieghe" dei vari servizi, che presi signolarmente funzionano bene. Mah…

Gli utenti di Twitter sono "abbastanza fedeli" e difficilmente (secondo me) abbandonerebbero il servizio a causa dei down (al punto da mandare allo staff di Twitter delle pizze, per rifocillarli mentre questi erano impegnati a risolvere i problemi), ma… se la corda si tira troppo, prima o poi potrebbe rompersi…
Quindi… Andrea… per favore… puoi farti una passeggiata ed andare a risolvere questo problema? 😛 Te ne saremmo tutti estremamente grati. 😉

E voi? Continuerete ad usare Twitter anche se questi problemi dovessero continuare?

May 202008
 

google_health_logo.gifSe ne parlava già da un po’, con l’avvio della sperimentazione presso un paio di ospedali.
Oggi invece parte ufficialmente Google Health, il nuovo servizio di Google volto a dare la possibilità agli utenti di creare un proprio profilo sanitario online, caratterizzato da massima privacy e sicurezza, dove poter inserire tutta la propria "storia" medica, eventuali allergie a farmaci o materiali, malattie di cui si soffre, risultati di esami ecc.

Il servizio, inoltre, è "interattivo"; se inserite dei medicinali che prendete e sono note delle interazioni potenzialmente pericolose, queste vi saranno segnalate. Inoltre, è possibile collegare il proprio profilo di Google Health con quello di altri servizi online a carattere medico, che potranno leggere/scambiare dati con il vostro account.

Clicca sull’immagine per ingrandirla 

google_health_screen01.jpg 

Che significa tutto ciò?
Semplice: voi create il vostro profilo, cercando di renderlo il più completo possibile. Vi succede (spero di no, eh… ma tutto può accadere) un incidente. Nel vostro portafogli, oltre ai documenti, avete lasciato la password di accesso in sola lettura ai vostri dati medici presenti su Google Health. Il medico che vi curerà avrà accesso a tutta la vostra storia medica in tempo reale, compreso gruppo sanguigno, eventuali allergie a questo o quel farmaco, cure mediche in corso; riuscite ad immaginare quanto può essere utile un servizio del genere?

Le eccezioni che verranno avanzate in Italia
Sono immaginabili:

  • "Ahhhh!!! I miei dati sanitari in mano a Google, che poi li rivenderà alle case farmaceutiche!! Giammai!"
  • Ma figuriamoci se in Italia un medico saprebbe utilizzare Google Health!!!
  • (in caso di incidente) Che è ‘sto coso nel portafogli? Google Health? Vedi se riesci a trovare un parente, va…

Giudizio di Giovy: il servizio è MOLTO utile, perchè la sicurezza e la privacy sono assolutamente garantite (a maggior ragione trattandosi di dati sensibili). In questo momento il servizio è interamente in inglese (e quindi poco utile per gli utenti italiani, che già hanno difficoltà con i termini medici in italiani, figuriamoci con gli stessi termini in inglese), ma spero verrà presto localizzato nella nostra lingua.
Le potenzialità sono enormi… e… potrebbe sembrare una sciocchezza, ma alcune volte essere in possesso in tempi brevi della storia clinica di un paziente può fare la differenza fra la vita e la morte…

May 172008
 

Vi parlai di ZYB (il servizio per fare il backup online dei contatti del proprio cellulare) quasi un anno fa… e se lo rifaccio oggi è solo perchè alcune cose sono cambiate (in meglio, penso) e volevo rendervene edotti.

zyb_logo_1.gifInnanzitutto ZYB è diventato (anche) un social network. La funzione principale di salvataggio dei dati del proprio cellulare è rimasta intatta, ma è stato aggiunto al servizio tutto un lato social che, partendo dai contatti presenti sul proprio telefono, permette di stabilire friendship, lasciare commenti su quella che è la pagina profilo dell’utente su ZYB (questa è la mia) e vedere eventuali "aggiornamenti" pubblicati.

In seconda battuta, ZYB è stato acquisito da Vodafone, come è possibile leggere sul loro blog. Lo scopo di questa acquisizione è sviluppare il versante "mobile social network", che Vodafone ha da poco implementato con Vodafone Friends. Poco meno di un mese fa, inoltre, Zyb aveva acquisito Imity, una società specializzata in social network mobile di prossimità (in pratica: scoprite nuovi amici di network via Bluetooth). In questo modo, Vodafone ha preso due piccioni con una fava… e non ci sarà da stupirsi se vedremo un’espansione dei mobile social network.

Nel calderone di ZYB per il prossimo futuro: The Social Phonebook, una rubrica "sociale" che permette di restare in contatto con tutti i propri amici, vederne la localizzazione, ricevere la loro attività online da servizi come Twitter o Facebook, vedere le foto appena pubblicate in mobilità su Flickr… insomma… una cosa fantastica! 🙂