Giovy

Apr 112008
 

No videos on Flickr!!!Un po’ di tempo fa annunciai su questo blog che Flickr stava lavorando alla possibilità di permettere anche l’upload di video sulla piattaforma, e mi schierai decisamente contro. Purtroppo, qualche giorno fa tale possibilità è diventata certezza, e da allora si possono caricare video della durata massima di 90 secondi. Ovviamente la reazione degli utenti Flickr non si è fatta attendere, con la creazione di gruppi come "We say NO to videos on Flickr" che ha raggruppato velocemente oltre 25 mila iscritti.

Alcuni utenti sono totalmente contro (come il sottoscritto), altri sono favorevoli "a patto che…", altri sono totalmente favorevoli.
Beh… capisco che quella di caricare video è "una possibilità in più", ma… non scordiamoci che Flickr è una comunità FOTOGRAFICA, che raggruppa appassionati di fotografia e che molti di questi vogliono vedere SOLO fotografie su Flickr.

Se proprio non sarà possibile evitare che vengano caricati video (per scelte puramente commerciali e NON artistiche di Flickr/Yahoo, chiariamolo), speriamo almeno che diano la possibilità a chi vuole di NON visualizzarli, con un’apposita opzione da poter selezionare. Ma… dato che "del doman non v’è certezza", vediamo come poter provvedere in modo artigianale… 😛

Se usate Mozilla Firefox, probabilmente vi sarete già imbattuti in Greasemonkey, un’estensione che vi permette di utilizzare script appositamente creati per modificare in tempo reale i siti che visualizzate, aggiungendo utili funzioni o eliminando la pubblicità, ad esempio.
Forti di questa possibilità, è stato subito creato uno script chiamato "Flickr Video Hider" che nasconde i video da Flickr, mostrando al loro posto un link nell’ipotesi si voglia visualizzarli in seguito.

Ma… dal momento che sono TOTALMENTE contrario ai video su Flickr e non voglio vederli in alcun modo, ho pensato che lo script dovesse essere un po’ più radicale… 😀
… e grazie al superguru del codice Davidonzo che ne ha curato la modifica su mio input, è nato Flickr Total Video Hider; installando lo script (ed avendo Greasemonkey attivo) verranno totalmente nascosti tutti i video incontrati nelle pagine di Flickr, visualizzando solo uno spazio bianco con il titolo. Niente link, nessuna possibilità di ripensarci (a meno di disattivare temporaneamente Greasemonkey, ovviamente). Lo script funziona anche su Flickr in italiano, a differenza della versione originale.

Quindi… se non vi piacciono i video su Flickr ma volete avere il link per raggiungerli, installate lo script originale… altrimenti installate Flickr Total Video Hider (sperando che Flickr faccia una scelta democratica nel rispetto dei suoi utenti e non solo dei soldi di Yahoo). 😉

Apr 102008
 

Se negli ultimi due giorni avete avuto problemi a commentare, sappiate che la colpa è di uno stronzo plugin di WordPress che in teoria dovrebbe bloccare lo spam (e lo fa benissimo) ma che impediva anche i commenti legittimi.
Grazie a Cristian (che mi ha avvisato via Twitter) ho disattivato il plugin e ripristinato la possibilità di commentare. Scusate il disservizio (ma se dovesse succede ancora, potete segnalarmelo direttamente, eh!) 😉

Apr 092008
 

Questa non me l’aspettavo proprio, considerando che il mondo dell’online backup è ricco di competitor illustri (come Mozy, recentemente acquisita da EMC). Ed invece… ecco che scopro (via Techcrunch) che anche un gigante dell’informatica come HP si butta in questo settore con un prodotto che sembra decisamente interessante…

hpupline_logo.pngHP Upline è una soluzione di backup online via software (purtroppo al momento è disponibile solo per PC) che va oltre il normale backup automatico dei propri files. Infatti, con Upline, potrete non solo proteggere i vostri files ma anche condividerli in modo semplice con contatti selezionati, eventualmente impostando una password per l’accesso a tali files/cartelle condivise.
Lo stesso software permette anche la "data migration" fra sistemi diversi; installando Upline su un nuovo computer è possibile impostarlo per ripristinare tutti i files presenti su un altro proprio computer.

Inoltre, è possibile "pubblicare" (nel vero senso della parola, ovvero rendere pubblici) tali file, facendo in modo che venga creato automaticamente un url da cui accedervi e che potrete inviare via IM/E-Mail o pubblicare sul vostro blog.

Ma Upline NON è solo una soluzione software; potete accedere ai vostri files (così come condividerli, pubblicarli, taggarli ecc) direttamente online tramite un’apposita web application sicura, così come è possibile fare con altri servizi di questo tipo.
Oltre ai file presenti sul vostro PC, potrete caricare su Upline altri files in una sezione "di parcheggio" tramite un apposito uploader ed utilizzarlo quindi come storage online (che ovviamente potete condividere/pubblicare come i files provenienti dai vostri PC). Ovviamente i files sono compressi, criptati ed inviati tramite connessioni SSL sui server di backup, preservando sicurezza e privacy. Inoltre, il software di Upline permette di effettuare anche un backup offline (con policy e metodi personalizzabili) su CD/DVD, pen drive, hard disk esterni, unità di rete ecc.
Il software è dotato (così come la web application) di una funzione di ricerca, che vi permette di trovare ed accedere rapidamente ai vostri files salvati. Infine, è disponibile sul sito di Upline una library in cui potrete effettuare ricerche sui file resi pubblici dagli utenti.

Veniamo alla "nota dolente": il costo. HP Upline è disponibile in prova gratuita per un anno e con 1 GB di spazio a disposizione. Successivamente (o in qualunque momento vogliate farlo, ovviamente) è possibile passare ad uno dei tre piano a pagamento.

  1. HOME: spazio illimitato (si, avete letto bene… spazio illimitato), possibilità di installarlo su quante macchine si desidera ed 1 utente, al costo di 59 dollari/anno
  2. FAMILY: spazio illimitato, possibilità di installarlo su varie macchine e 3 utenti. Inoltre, si ha a disposizione un pannello per la gestione degli utenti, al costo di 149 dollari/anno
  3. PROFESSIONAL: come il Family ma con possibilità di espandero fino a 100 utenti al costo di 79 dollari/utente. Questo piano prevede inoltre un servizio di assistenza prioritaria

Il piano HOME è molto allettante ed è quello che verrà utilizzato dalla maggioranza degli utenti, perchè vi da’ la sicurezza di non perdere MAI i propri files avendo a disposizione spazio illimitato (a differenza di soluzioni concorrenti che offrono da 5 a 250 GB di spazio con costi variabili). Il pagamento del piano prescelto è possibile online via PayPal.

Giudizio di Giovy: nei miei test non ho rilevato alcun problema, sia nel software stand-alone che nella gestione online dei propri files. Tutto è semplice ed immediato, la configurazione iniziale avviene tramite wizard e rende immediatamente operativo il software. La velocità è buona (ma molto dipende anche dalla banda in upload che avete a disposizione). Se avete necessità di proteggere i vostri files (ed io ho questa necessità con le mie foto, a cui tengo in maniera spropositata), Upline è un’ottima soluzione (in virtù anche della possibilità di effettuare contemporaneamente un backup offline per maggior sicurezza) ad un costo relativamente basso per quanto viene offerto (e con il dollaro così debole, è ancora più conveniente). Speriamo in futuro venga reso disponibile anche il software di backup per Mac e Linux.

Apr 082008
 

Gran bella novità e che sono sicuro farà molto parlare, quella presentata dal colosso di Mountain View, oggi…

googleappengine_logo.gifGoogle App Engine è l’ennesimo esperimento che Google tira fuori dal calderone, dedicato questa volta agli sviluppatori Web.

Chi non ha mai sognato (fra i web developer) di poter sviluppare una web application, senza doversi preoccupare dell’infrastruttura tecnica necessaria per farla funzionare (server con risorse hardware adeguata, framework da installare e configurare ecc)?. E sopratutto: chi non ha mai sognato di poter sviluppare una web application da poter "appoggiare" sulla stessa infrastruttura che regge Gmail, Google Docs, Google Calendar ecc.?

Google App Engine (al momento in fase di test, limitato ai primi 10.000 web developer che si iscrivono) offre tutti gli strumenti necessari per sviluppare la propria web application e farla interagire con i sistemi di Google, utilizzandone ad esempio l’autenticazione, il data storage, il load balancing ecc.

Al momento le applicazioni che vorranno usare il Google App Engine dovranno essere sviluppate in Python, ma in futuro è prevista l’espansione verso altri linguaggi. Tutte le applicazioni "girano" in una sandbox (un ambiente sicuro e "limitato", dove non possono danneggiare nè l’infrastruttura esistente nè le applicazioni di altri) che permette inoltre la scalabilità sui diversi server componenti l’infrastruttura. Gli unici "limiti" per le applicazioni costruite durante questo periodo di test sono 500 MB di storage (più che sufficienti, direi…) e 5 milioni di pageviews al mese (largamente sufficienti per iniziare, no?), mentre ogni sviluppatore può registrare al massimo 3 applicazioni.
Google mette inoltre a disposizione un SDK (Software Development Kit) contenente un web server completo di tutte le API e librerie disponibili su Google App Engine, per permettere lo sviluppo ed il test delle proprie applicazioni prima di renderle pubbliche su GApp Engine.

Google App Engine è disponibile anche per gli utenti di Google Apps, che potranno usarlo per sviluppare applicazioni da distribuire all’interno delle proprie organizzazioni. Tutte le applicazioni di Google App Engine appariranno come sottodomini di appspot.com (quindi miaapplicazione.appspot.com).
Una prima applicazione utilizzante il Google App Engine è già stata creata, ed è HuddleChat (una workgroup chat con possibilità di condivisione di immagini, codice, file ecc).

Considerazioni di Giovy: Google App Engine rende possibile a tutti (con le competenze tecniche necessarie, ovviamente) creare web applications funzionanti su una delle infrastrutture tecniche più performanti ed affidabili del mondo, a costo zero. In futuro verranno resi disponibili opzioni aggiuntive e sono sicuro che una di queste sarà quella di poter usare le applicazioni create su un proprio dominio. Le implicazioni di tutto ciò immaginatele da soli… 😉

Apr 072008
 

Che sia un appassionato di fotografia è cosa nota. Che abbia una certa preferenza per "le persone" piuttosto che "per i luoghi" lo si desume facilmente guardando il mio Flickr. Ma… girando per fotografare luoghi, ogni tanto mi capita di inquadrare dei bellissimi panorami che verrebbero mortificati anche dal più largo grandangolare in mio possesso (un bel Canon EF 20-35 f3.5-4.5).

La "soluzione", in casi del genere, è creare una foto panoramica unendo più scatti in sequenza.

Per riuscire a comporre una buona foto panoramica, è necessario che:

  1. gli scatti siano fatti tutti con la stessa profondità di campo
  2. non ci siano scatti sfuocati e/o con luce diversa rispetto agli altri
  3. si sovrappongano almeno per un 30%

Montare manualmente gli scatti per alcuni potrebbe anche essere un procedimento divertente, ma… quando gli scatti sono tanti, diventa un procedimento laborioso (anche perchè poi bisognerà "croppare" la foto e correggerne la distorsione prospettica).
Fortuna che la tecnologia ci viene in aiuto, e se siete riusciti a scattare un po’ di foto da unire seguendo le semplici indicazioni di cui sopra, potete utilizzare..

AutoStitch, un software sperimentale (ma perfettamente stabile ed utilizzabile senza problemi) creato nei laboratori dell’Università della British Columbia da Matthew Brown e David Lowe, vi permette di fare lo "stitch" di queste foto in maniera automatica e con un risultato eccezionale.

Il software è di una semplicità disarmante, basta scaricarlo da qui (1.03 MB) e lanciarlo, non è necessaria alcuna installazione. Gli si andrà a dare in input le immagini da cui comporre il panorama, si setterà nelle impostazioni un paio di parametri (o almeno è quello che faccio io, lasciando gli altri di default) e… si attende che termini il rendering. Fatto! 😉

Per rendervi più agevole l’utilizzo, guardate la sceenshot delle impostazioni di AutoStitch, qui sotto:

autostitch_options.jpg

Se non avete esigenza di ottenere immagini con larghezza/altezza specifiche, in "Output Size" mettete il checkbox su Scale (%) ed impostate al 100%.
In "Other Options" invece, mettete la JPEG Quality a 100; otterrete un file alla massima qualità possibile ma anche decisamente "pesante", e che potrete comunque ridurre utilizzando un programma di grafica bitmap come Paint.NET o Gimp. Il resto delle opzioni lasciatele come sono (a meno che non sappiate davvero cosa state facendo). Il programma corregge automaticamente eventuali distorsioni prospettiche o della lente.

Foto panoramica del castello di Lucera 

Qui sopra potete osservare il risultato di uno stitch fatto ieri su 16 foto scattate all’interno del castello di Lucera (FG).
L’immagine, vista nella dimensione originale, è di 13.104 x 2.168 pixel… davvero pazzesca!

AutoStitch è gratuito per uso personale, mentre lo stesso "motore" è utilizzato anche in software commerciali come Autopano Pro o PanoramaPlus (per Windows) e Calico Panorama (per Mac OS X).

Giudizio di Giovy: AutoStitch fa senza problemi il suo lavoro ed i risultati ottenuti sono molto buoni. E’ un software semplice, non ha grossi margini di miglioramento e non potete intervenire manualmente nel processo di stitching (cosa che invece potete fare con i software commerciali che ne usano il motore). Per cominciare è perfetto… per migliorare c’è sempre tempo! 😉

Apr 042008
 

Poco fa ho scritto il mio ultimo messaggio nella mailing list interna… e "rassegnato le dimissioni" come editor di BlogBabel.
Dalla chiusura di BlogBabel ho letto tutto quello che è stato scritto sulla vicenda… ho letto le tante idiozie che persone poco informate hanno scritto ed ho letto anche le tante cose giuste che sono state dette.

Probabilmente per una cosa del genere (l’abbandono di BlogBabel come editor) non era necessario scrivere un post, ma DEVO farlo perchè lo devo a chi mi legge e mi conosce come persona prima e come blogger poi. Parlando della chiusura di BB, ho detto che capivo in pieno il motivo che ha spinto Ludo a chiudere tutto… ed è vero. Era esasperato… e non ce l’ha fatta più. Nessuna chiusura pubblicitaria, nessuna ripicca. NON ho apprezzato il tono che ha usato (e gliel’ho detto), NON ho apprezzato il messaggio che ha lanciato (e gliel’ho detto) e mi è dispiaciuto davvero per Francesco e Paul (e l’ho detto ad entrambi).

Da allora ho evitato di parlare ancora di BlogBabel per non gettare benzina sul fuoco, ben conscio che qualunque cosa avessi detto come "blogger" sarebbe diventata automaticamente una cosa detta come "editor". Purtroppo altri non hanno fatto la stessa cosa ed hanno "parlato a nome di BlogBabel" dal proprio blog, fregandosene del fatto che in BlogBabel c’erano persone che la pensavano diversamente.

IO la penso diversamente. L’ho detto da Matteo ed ora lo dico pubblicamente sul mio blog. NON sono d’accordo su come sono andate e stanno andando le cose in BlogBabel. E mi dispiace davvero, perchè grazie a BlogBabel ho conosciuto un mostro di bravura tecnica come Ludo (è uno dei programmatori più bravi che conosca), ho conosciuto Fabio, Enrica, Alessandro, Stefano, Matteo e Jan, ho condiviso idee, tempo e migliaia di approvazioni oltre che con loro anche con persone che conoscevo già come Andrea, Fullo e Marco. Purtroppo le cose cambiano e "quando una persona, sul suo blog, scrive tre post deliranti di seguito, nell’arco di tre giorni" (cit.) forse è il caso di prenderne davvero le distanze, ringraziare per quello che è stato, salutare tutti ed andar via.

Detto questo… invito tutti quelli che mi conoscono come editor di BlogBabel a NON rivolgersi più a me per questioni inerenti BlogBabel (ovviamente), ad evitare polemiche perchè ne sono state già fatte tante ed a sperare con me che le cose migliorino e che BlogBabel possa riaprire SENZA la classifica e solo come l’ottimo servizio di meme-tracker e ricerca che è sempre stato.

Apr 032008
 

Qualche giorno fa ho aggiornato questo blog a WP 2.5… tutto perfetto, tutto ok… nuove funzioni, nuovi colori, nuovo layout dell’admin.
Una delle cose che mi ha lasciato perplesso, però, è stato il vedere che il layout era fisso ed occupava solo una parte del pannello di controllo (a 1280×1024 circa 3/4 dello schermo). Chiedo una verifica a Monica e la sua conferma è ancora più "drammatica", perchè alla sua risoluzione (1920 pixel in orizzontale) viene occupato solo metà schermo). E vedere il mio pannello di scrittura come quello sotto non mi piaceva molto:

Clicca sull’immagine per ingrandirla

wpbigwidth01.jpg

Ora… se io ho a disposizione uno schermo grande… perchè non sfruttarlo per intero?
Fortuna che qualcuno prima di me deve aver pensato la stessa cosa, ed ha creato Admin Big Width, un plugin per WordPress che rende fluido il layout del pannello di amministrazione, permettendone l’espansione al 100% in larghezza.

wpbigwidth02.jpg

Molto meglio, no? 😉
Ovviamente la modifica NON si applica solo al pannello di scrittura, ma si riflette fortunatamente su tutte le pagine del pannello di amministrazione di WordPress, risultando particolamente efficace nelle pagine che mostrano molte informazioni, come quella per la gestione dei commenti o dei posti:

wpbigwidth03.jpg

Sono sicuro che Monica ed il suo maxischermo apprezzeranno… e non solo loro… 😛

Un grazie a Xorax (l’autore del plugin) per averlo creato! 🙂