Mar 062007
 

Stamattina metterò da parte il Web 2.0 e le nuove applicazioni per parlare di una cosa che ultimamente mi sta dando un po’ "fastidio" e sopratutto che, da utente, non riesco a giustificare: il fornire feed "incompleti" del proprio blog.

Partiamo dal principio.
La maggior parte delle piattaforme per blog (e moltissimi siti web, fortunatamente), oltre alle pagine visualizzabili via browser, forniscono anche un feed RSS leggibile da appositi software stand-alone o da feed reader online.
Qual’è la differenza fra un flusso RSS ed una pagina web? Semplice: il flusso RSS sono "dati puri", privi di orpelli grafici e pensati per essere facilmente "scaricabili" e leggibili; un feed RSS è pulito dal rumore di fondo (ovvero: leggo SOLO i post e non devo scaricarmi tutta la pagina, magari piena di grafica, per avere l’informazione che mi serve).

WordPress (nello specifico, ma penso valga per tutte le piattaforme) permette a chi gestisce il blog di decidere se fornire un feed RSS "completo" (contenente TUTTO il testo dell’articolo) o un "riassunto" (contenente solo le righe iniziali); FeedBurner, allo stesso modo, permette di offrire in output solo un estratto del proprio feed (che magari arriva completo dalla piattaforma).

Perchè si usano i feed RSS? Per aggregare in un posto "unico" (il feed reader) informazioni provenienti da diverse fonti, ma ANCHE (e sopratutto, almeno per quanto mi riguarda) per velocizzare sia il download che la lettura; quando si trattano centinaia (diverse centinaia) di fonti è impensabile andarle a visitare tutte, sito per sito.
Ma… qui sorge il problema: alcuni preferiscono (per ragioni a me ignote, e che vorrei tanto mi fossero spiegate nei commenti, se possibile) offrire solo un estratto dei propri post via feed, rimandando alla versione "web" per il testo completo.
Se io leggo il tuo feed è perchè ti ritengo una fonte valida e/o interessante e mi piacerebbe seguirti con costanza.
Se tu (che pubblichi un feed incompleto) mi OBBLIGHI a visitare il tuo sito per avere il resto dell’informazione che pubblichi, mi obblighi a PERDERE TEMPO scaricando nuovamente la parte di testo che ho letto come estratto, più tutto il resto della pagina (grafica compresa) che potrei non avere interesse a vedere.

Quello che ti chiedo, caro blogger che pubblichi il feed incompleto è: perchè lo fai???

Vuoi che io veda il tuo superfighissimo layout creato da un grafico ultrapagato? Bene… scrivi un post dove lo presenti, e verrò a vederlo con piacere!
Vuoi che io veda i tuoi AdSense e ci clicchi sopra? Ok, basta saperlo (ed in questo caso non avrei alcun problema ad eliminarti dal mio feedreader in tempo zero).
Vuoi che io venga sul tuo blog per forza, in modo da sentirmi invogliato a commentare, perchè magari vedere 100 commenti per ogni post ti esalta? Sbagli, perchè io verrei a commentare (se ne sentissi il bisogno) anche leggendo il tuo post completo nel feed!
Vuoi che io perda tempo, in modo da leggere meno blog ogni giorno e sentirti "un privilegiato" per rientrare fra questi? Beh… potrei anche scegliere di privilegiare qualcun’altro, altrettanto valido, che mi fa leggere tutti i suoi contenuti in maniera completa.

Se non rientri in questi casi, caro blogger che pubblichi il feed incompleto, mi piacerebbe che motivassi la tua scelta, perchè non la capisco proprio!

Attualmente NON farò la pulizia etnica che ha messo in atto Carlo (di cui però condivido ed appoggio in toto il pensiero) ma in futuro… who knows?
Il tempo è una risorsa preziosa… per piacere… non farmelo perdere e pubblica il feed completo dei tuoi post (anche mettendoci la pubblicità, se vuoi). Grazie.

Powered By Dragon NaturallySpeakingQuesto post è stato composto grazie all’utilizzo di Dragon NaturallySpeaking 9.

Feb 262007
 

YAWNNN!!!! Eccomi qui, di ritorno dal MarCamp, stanco in modo indicibile (molti altri BarCamparoli la domenica si saranno riposati, io invece l’ho passata facendo il turista per Ancona il mattino, ed il turista per l’Ikea di Ancona il pomeriggio 😀 ).
A breve (spero nel pomeriggio, o al più tardi domani) avrò modo di scrivere le mie impressioni sul MarCamp e mettere online le moltissime foto che Mia ha fatto (altro che Samuele! 😀 )

Alcuni mesi fa (era fine dicembre) vi parlai di un nuovo servizio Web 2.0 che offriva storage online a costo zero, con tante feature aggiuntive ed una facilità d’uso eccezionale: DivShare. All’epoca il servizio era partito da poco, aveva pochi utenti e nonostante fosse molto interessante, diverse cose erano ancora da "fixare"; da allora il team di DivShare non è stato con le mani in mano, ed ha continuato ad aggiornare la piattaforma implementando tutta una serie di nuove funzioni, anche e sopratutto basandosi su quelle che erano le richieste degli utenti (una fra tutte: l’indicatore della percentuale di upload, che allora non esisteva).
Stamattina, invece, vi presenterò un nuovo plugin per WordPress (fresco di creazione) creato proprio dal team di DivShare e che integra le funzioni di upload e storage online del loro servizio con il vostro blog basato su WordPress: il DivShare Uploader.

Leggendo i commenti al post su Flexible Upload (il plugin per WP che ho presentato alcuni giorni fa) ho potuto notare che il bisogno di inserire immagini/file nei propri post in modo più veloce ed efficace è un’esigenza abbastanza sentita dagli utenti WordPress.
Se avete quindi un blog basato su questa piattaforma E utilizzate DivShare per condividere immagini o file, l’uso del DivShare Upload potrebbe facilitare di molto le vostre operazioni di upload/gestione tramite DivShare.

Cos’è e come funziona DivShare Uploader?
Il funzionamento di questo plugin è semplice: lo scaricate (ovviamente è disponibile su DivShare), lo decomprimete, lo caricate via FTP nell’apposita cartella dei plugin e lo attivate dal pannello di controllo di WordPress.
Dopo averlo attivato, per farlo "funzionare" è necessario inserire una chiave (un po’ come succede con l’API Key di Akismet) che trovate nel vostro pannello di controllo di DivShare (la chiave è del tutto gratuita, come l’uso di DivShare del resto).

DivShare Key

Inserita con successo la chiave, il pannello di upload di WordPress viene sostituito da quello di DivShare, che vi permetterà di inserire e caricare file direttamente dal vostro account DivShare (sia caricati in quel momento che già presenti perchè caricati in precedenza)
E’ possibile quindi inserire l’immagini nelle sue dimensioni reali (o con miniature di dimensioni variabili ma non personalizzabili) oppure (e questa è una feature MOLTO interessante) ottenere il codice per incorporare un Flash Player che darà ai vostri lettori la possibilità di ascoltare i file mp3 che conservate su DivShare.

Se avete un hosting che non vi fornisce spazio/banda infinita o non volete sovraccaricarlo con le vostre raccolte di immagini o audio, create un account su DivShare e… utilizzate il DivShare Uploader per far interagire WordPress con DivShare. 🙂
Ulteriori dettagli (in inglese) sono disponibile in questo post su blog ufficiale di DivShare.

Feb 212007
 

Stamattina DEVO esprimere un pensiero che mi frulla per la mente da un po’, alla luce di un po’ di cose che sto vedendo in giro per la blogosfera ultimamente.
Un paio di mesi fa si è tanto parlato (e si continua a farlo tutt’ora) della fantastica "autoreferenzialità" dei blogger, al punto che si organizzarono addirittura delle autoreferenziali presentazioni barcampistiche al riguardo (tanto di cappello, se la discussione viene trattata in modo costruttivo).
All’autoreferenzialità dei blogger si arrivò dopo un lungo "il blog che linka un altro blog, che a sua volta viene linkato da quell’altro blog, che regala un link al blog suo amico" e via dicendo.

Conclusione di questa prima fase: tanti "circoli" di amici autoreferenziali che ogni tanto "accettano" qualche nuovo amico.
Non c’è da scandalizzarsi, per carità, è normale e succede anche nella vita reale, dove nuovi amici vengono introdotti in "comitiva" da membri già appartenenti, e dopo un po’ ne entrano a far parte in pianta stabile acquisendo il diritto di invitare altre persone a farne parte.
Nella blogosfera sono stati individuati tanti "circoli": i blog tecnici (di cui penso di far parte anch’io), i blog politici (che ruotano tutti, a quanto pare, intorno ad un paio di comunità abbastanza forti), i blog letterari (che sono, a mio modesto parere, i più autoreferenziali), i blog "cazzeggiologici" e via dicendo…
Ogni tanto esponenti dei diversi "circoli" si incontrano ai BarCamp, discutono, parlano, si relazionano e… rimescolano un po’ le carte.
Tornati a casa, forti dei nuovi acquisti all’interno dei propri circoli, cosa fanno?
Partono con la seconda fase: lanciano un "meme", coinvolgendo prima i blogger che conoscono direttamente (autoreferenziandosi), in modo che questi estendano a loro volta il meme a chi conoscono in maniera virtutale.
Risultato: decine, centinaia di persone che si mettono contemporaneamente a parlare della stessa cosa.

Ok… a volta da un meme ben congegnato si riescono a trarre interessanti spunti di discussione e partorire anche idee che poi finiscono sui giornali (su cui ovviamente scrivono moltii blogger di cui sopra, ca va sans dire), fornendo una splendida visione del "collaborare online".
Ma… questi meme sono sempre "a fin di bene"?

Non amo fare la parte di quello che "vede il marcio anche quando non c’è" ma cosa pensereste se vi dicessi che un meme, partorito da un blogger e passato "via link" ad altri blogger, ha come effetto principale (involontario?) quello di innalzare il proprio rank (su Technorati o nelle varie classifiche che considerano i backlink fra i blog), la propria popolarità (link di primo, secondo, terzo, quarto livello… man mano che il meme va avanti) e… il proprio "ritorno" economico (più visitatori = più impression pubblicitarie = più click potenziali sulle stesse)?

Fantascienza? Esagerazione? Mah….
Badate bene: non sto parlando delle "catene", che normalmente si passano a 4-5 persone e che di solito generano un ritorno di traffico relativo; il meme favorisce sopratutto chi lo lancia… 😛
E non sto neanche parlando di quei meme "utili" che aiutano a comprendere meglio certe dinamiche.

Non a caso in questo post NON ci sono link ad alcuni dei meme che sono passati per la blogosfera ultimamente (e che stanno ancora girando), ma se siete blogger "attivi" (e leggete e commentate la blogosfera) sicuramente ne avrete letto o partecipato a più d’uno.

Pensate mi stia sbagliando? 😛

Feb 202007
 

Una delle cose che ho sempre maggiormente apprezzato della piattaforma WordPress (oltre a stabilità, sicurezza ecc…) è l’enorme disponibilità di plugin, che ne aumentano notevolmente le funzionalità di base, introducendo nuove features che a volte potrebbero sembrare quasi ovvie ma… sono assenti… 😛

Nel corso delle diverse edizioni, l’editor di testo di WordPress ha subito delle notevoli migliorie, passando dall’editor con i quicktags delle versioni 1.5.x all’editor visuale con TinyMCE delle versioni 2.0.x.
Nella versione 2.1 è compreso lo stesso editor WYSIWYG della 2.0, con l’aggiunta di un "easter egg" che fa apparire comandi opzionali (e volendo è possibile "parli apparire" in modo permanente, seguendo i suggerimenti che trovate nel post e relativi commenti sul blog di Giorgio Zarrelli).
Personalmente utilizzo un editor di testo MOLTO AVANZATO grazie ad un plugin di cui ho già avuto modo di parlare (Xinha per WordPress), ma capisco bene che non tutti abbiano necessità avanzate e preferiscano quindi l’editor integrato in WordPress.

Ma… anche preferendo l’editor di testo TinyMCE di WordPress, una cosa che proprio non mi piace dell’implementazione fatta in WP è la gestione degli upload e delle immagini!
Se si vuole inserire un’immagine, è necessario caricarla tramite un apposito form, e successivamente "inviarla all’editor" scegliendo se inserire l’immagine completa, una miniatura (di dimensione sconosciuta) o un titolo… un po’ limitante come cosa, no?

wp_upload00.jpg 

Fortunatamente c’è sempre qualcuno che "guarda oltre", ed in questo caso ha creato Flexible Upload, un utilissimo plugin per migliorare la gestione degli upload e delle immagini in WordPress, senza dover ricorrere ad editor avanzati o interfacce complesse.
Di installazione semplicissima (dovete solo scaricarlo, decomprimerlo, caricarlo nella cartella dei plugins di WordPress ed attivarlo dal pannello di controllo), Flexible Upload modifica la gestione degli upload rendendola più "intelligente" e funzionale.

Innanzitutto è possibile, già in fase di upload, decidere di ridimensionare l’immagine secondo una misura fissa o secondo le proprie necessità (specificandone le dimensioni), così come decidere di creare o meno una miniatura con dimensioni personalizzate.
Inoltre, in fase di inserimento, è possibile specificarne anche l’allineamento (opzione non disponibile con la gestione standard di WordPress).

Come potete vedere non c’è nessuno "stravolgimento" dell’interfaccia di upload, ma solo un miglioramento con l’aggiunta di opzioni utili e che dovrebbero essere incluse per default in WordPress (e speriamo sia così nelle prossime versioni) 😉

Feb 192007
 

Buongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
Sono "reduce" da una mattinata passata in giro per rinnovare la patente; due ore il tempo impiegato, ma avrebbero potuto essere anche 30 minuti se non avessi dovuto fare un’ora di coda in Posta per pagare i maledetti conti correnti… 😀
Vabbè, dovevo farlo… meglio prima che poi.

Stamattina voglio parlarvi di un nuovo servizio Web 2.0 molto utile ma… totalmente inutile (allo stato delle cose)
Si, potrebbe sembrare un controsenso, ma… continuate a leggere, e vedrete che ho ragione… 😛

Tutti i blogger, scrivendo, producono dei contenuti.
Alcuni detengono tutti i diritti su quanto scrivono (se volete citare un loro "pezzo" dovete contattarli e farvi autorizzare preventivamente, qualora decidano di farlo, ovviamente), altri (come il sottoscritto) scelgono di pubblicare i propri articoli sotto una licenza Creative Commons.
ATTENZIONE: pubblicare sotto una licenza Creative Commons NON significa che chiunque può fare quello che gli pare dei vostri testi!!!
Io, ad esempio, ho scelto una licenza Creative Commons che by-nc-nd, che regola i contenuti pubblicati su questo blog in questo modo:

  1. Attribuzione. Devi attribuire la paternità dell’opera nei modi indicati dall’autore o da chi ti ha dato l’opera in licenza.
  2. Non commerciale. Non puoi usare quest’opera per fini commerciali.
  3. Non opere derivate. Non puoi alterare o trasformare quest’opera, ne’ usarla per crearne un’altra.

Penso sia abbastanza chiaro, no? Potete riutilizzare i contenuti prodotti a patto di non modificarli, non usarli in opere commerciali (quindi vanno bene le citazioni in altri blog personali) e citare sempre la fonte.
E’ questa una delle "piaghe" del web/blog in genere: persone che prendono quanto scrivete attribuendosene la paternità.
Eh no… questa è una cosa che proprio non mi piace… ma… come fare a scoprire "i furti"?
Beh… se il post "rubato" ha qualche link ed il "ladro" fa un semplice copia e incolla, potete star pur certi che prima o poi verrete a saperlo (tramite referrer, Technorati, trackback, pingback.
Se invece il "ladro" ripulisce il post… beh, rintracciare chi ha utilizzato in modo fraudolenti i contenuti da voi prodotti diventa abbastanza difficile. Tranne se… si usa Sentinel! 😛

sentinel_logo.gifSentinel è una nuova applicazione Web 2.0 (che definire in BETA è farle un complimento) che "sulla carta" si propone di aiutare tutti i produttori di contenuti ad individuare eventuali usi non autorizzati degli stessi.

Come funziona "Sentinel"?
Semplice: vi registrate sul sito, fornendo l’url dei feed del vostro blog e… aspettate che Sentinel faccia la scansione del vostro blog, indicizzandone i contenuti.
Allo stesso modo gli spider di Sentinel scansioneranno il web (o si appoggeranno ad altri motori di ricerca, questo dettaglio non mi è noto) e vi avviseranno se troveranno dei vostri contenuti riprodotti in altri siti (siano essi "veri" blog che splog, ovvero blog che rubano automaticamente contenuti per spamming).
E’ possibile definire una whitelist di siti che saranno autorizzati a prelevare i vostri contenuti senza "allarmare" Sentinel; potete trovare altre informazioni sulla soluzione Sentinel (il servizio base è gratuito) qui.

Tutto bello, un servizio molto utile per chi produce contenuti e vuole essere sempre informato di eventuali "usi" da parte di terzi ma… peccato che NON funzioni nulla!
Il sito "riservato" (a cui si accede con user e password dopo essersi registrati) è TOTALMENTE non funzionante.
E’ come se fosse una bella vetrina (che lascia vedere l’interfaccia dell’applicazione) ma ogni link non porta a nulla.

Al che mi chiedo: che senso ha lanciare un’applicazione potenzialmente molto interessante ad una conferenza come Demo ’07, aprire le registrazioni e l’utilizzo della beta al pubblico e… lasciarla non funzionante?
Mi sono registrato a Sentinel oltre due settimane fa, sperando di potervene parlare in qualche giorno, dati alla mano.
Beh… a distanza di due settimane nulla è cambiato, sul loro blog leggo cose come "Crawling Takes Time" ed intanto mi sento preso in giro.

Purtroppo per loro, a me piace sempre dire le cose come stanno, Lino Banfi direbbe "papele papele", quindi…  miei cari ragazzi di Sentinel… io ho parlato di voi ma sarebbe stato meglio (per voi) se non l’avessi fatto, dato che non c’avete fatto una bella figura.

Feb 172007
 

Nel giorno in cui finalmente Google ha deciso di riportare il numero di sottoscrittori dei feed RSS utilizzati tramite Google Reader o Google Personalized Hompages (in parole povere: finalmente sarà possibile sapere il numero preciso di lettori del proprio feed che utilizzano questi strumenti, che fino ad ora erano visti come UN SOLO sottoscrittore), mi fa piacere annunciare la nascita di un nuovo, interessante BarCamp… 😛

litcampGrazie alla collaborazione del "gota" dei blog letterari italiani, è stato infatti annunciato il LitCamp, il primo BarCamp letterario italiano, che si terrà a Torino.
Appena ricevuta mia mail la notizia del "lieto evento", sono andato a dare un’occhiata alla pagina dedicata e… cavoli, per essere nato da qualche giorno ci sono già 41 iscritti!
Oltre al numero, però, è stata la "qualità" dei campers partecipanti ad avermi impressionato; per chi bazzica la blogosfera letteraria italiana (ed io NON sono uno di questi), nomi come Herzog, arsenio bravuomo, Giulio Mozzi, Gilgamesh, Strelnik, Hotel Messico (non me ne vogliano gli altri, non essendo un "letterario" ho riportato solo i nomi che conoscevo "per fama") non potranno che far gola e spingere in massa a partecipare a questo BarCamp che si preannuncia oltremodo interessante.

Unico "problema" al momento: la data scelta per l’evento è il 12 maggio, giorno in cui si terrà anche il BarCamp Matera.
La scelta della data in realtà non è stata casuale, ma la si è scelta perchè in quel periodo si terrà a Torino la Fiera del Libro, ma… nei prossimi giorni si saprà se la data verrà confermata o cambiata.

Per aggiornamenti su questo e sugli altri BarCamp italiani, vi invito a puntare il vostro browser su BarCamp Italia, dove gli organizzatori dei diversi BarCamp avranno la possibilità (e lo stanno già facendo) di pubblicare autonomamente annunci, news, aggiornamenti e via dicendo… 🙂

Feb 162007
 

Non sia mai che scontenti un’amica che mi passa l’ennesima catena blogger (e giacchè ci sono, ne faccio due in una volta ed assolvo anche quella che mi ha passato un altro caro amico).

millumino_di_meno_banner.jpgLa prima "catena" (grazie Catepol) è in realtà un’iniziativa socialmente utile, ed è quella lanciata da Caterpillar sul risparmio energetico.
"M’illumino di meno" è il titolo della giornata del risparmio energetico, che "avviene" proprio oggi.

In pratica i partecipanti dovrebbero spegnere tutte le luci ed i dispositivi elettronici (compresi il vostro amato computer, quindi…) alle ore 18.00 di questa sera.
Non vedendo specificato un orario di "fine", suppongo che l’iniziativa termini con l’arrivo del nuovo giorno. 😛
Stando al sito di Caterpillar, moltissime sono le adesioni istituzionali e diverse pubbliche amministrazioni parteciperanno all’iniziativa spegnendo le luci su importanti piazze e monumenti italiani, mentre locali e ristoranti organizzeranno cene a lume di candela.
Io la mia cena a lume di candela l’ho fatta un paio di sere fa, quindi per stasera cercherò di organizzare qualcosa di alternativo… 😛
Ad ogni modo (ed è una cosa da tenere SEMPRE a mente) si dovrebbe cercare, per quanto possibile, di ridurre gli sprechi energetici, magari seguendo questo semplice decalogo.

La seconda "catena" (grazie Robie), invece… diciamo che potrebbe anche raccordarsi con la precedente, perchè riguarda cinque cosa da fare senza Internet (ed avendo il computer spento, sarei per forza di cose senza Internet) 😀
Vediamo allora cosa farei se non avessi Internet:

  1. Guarderei la TV (fino a che non sopravvenga la noia, quindi max un film o due telefilm)
  2. Leggerei un libro (ne ho almeno tre "attivi" contemporaneamente, cominciati in periodi diversi e che dovrei riuscire a terminare prima di cominciarne altri)
  3. Metterei in ordine la mia "sala computer" (non vi dico il casino che c’è!)
  4. Masterizzerei un po’ di roba che ho sul computer, muxerei qualche serie TV americana (lo spazio libero è sempre troppo poco) o scriverei qualche articolo
  5. Uscirei a fare una passeggiata, facendo spese o semplicemente "il vagabondo" con la mia Mia 😉

In teoria adesso dovrei passare entrambe le catene a qualcun’altro/a, ma… sapete che tutto quello che arriva a me muore con me, quindi… vi invito comunque ad aderire all’iniziativa "M’illumino di meno", e se proprio volete farmi sapere cosa fareste senza Internet… beh, siete liberi di prendervi il testimone… 😛