Aug 292007
 

Ci sono tre categorie di "utenti" che, usando WordPress come piattaforma per il proprio blog, si trovano ad averne due visioni differenti:

  1. quelli che il proprio WordPress se lo sono installati da soli, lo conoscono, lo amministrano, lo aggiornano, installano plugin e temi come se nulla fosse
  2. quelli che hanno un amico (o Andrea Beggi) che gli amministra il blog perchè loro "non ne sono capaci" e si occupano solo di scrivere
  3. quelli che passano il loro tempo ad amministrare, aggiornare, installare temi e plugin per i blog che amministrano per amici, parenti ed affiliati

Personalmente rientro nella prima e sopratutto nella terza categoria (oltre al mio blog ne amministro altri cinque… ma Andrea ne cura molti di più).
Ma… oggi vi presento un plugin per WordPress che in teoria dovrebbe sgravare i WP-admin di uno dei compiti più noiosi e frequenti: l’installazione di plugin e temi.

OneClick è l’unico plugin per WordPress che, abbinato all’apposita estensione per Mozilla Firefox, permette a chi ha un blog basato su WordPress e rientra nella "categoria 2" di installarsi da solo temi e plugin.

Come funziona OneClick:
l’installazione (che eventualmente farete fare al vostro "guru") è identica a quella degli altri plugin; si scarica dal sito dello sviluppatore, lo si decomprime e lo carica nell’apposita cartella sul vostro server, attivandolo dal pannello di controllo di WordPress. Installate anche l’estensione per Firefox (che trovate nella stessa pagina) e… fatto! 🙂

Installare un nuovo tema è semplicissimo: basta fare click destro sul link di download del tema e selezionare l’apposito menù OneClick Install > Theme.

 oc2.png

Per installare un nuovo plugin, ovviamente, dovete seguire la stessa procedura, usando il link di download del plugin.

Se il plugin facesse solo questo, sarebbe già molto interessante. Ma… fra le feature disponibili, troviamo inoltre:

  • diagnostica integrata (il plugin stesso vi dice se è configurato correttamente)
  • controllo automatico degli aggiornamenti ed auto-installazione con un click
  • "modulo sandbox" che permette la disattivazione e disinstallazione di eventuali plugin malfunzionanti, indipendente dal pannello di controllo di WordPress e dal database, che funziona quindi in ogni circostanza
  • possibilità di creare backup zippati di plugin e temi con un click

Di seguito una presentazione su OneClick, creata dallo sviluppatore:

Molto interessante, non vi pare? 🙂
Così tutti i blogger che finora tormentavano San Beggi (ma non solo, eh!) per installare temi e plugin, potranno lasciare al proprio blog-admin più tempo per se… 😉

Aug 022007
 

Alcuni giorni fa mi lamentavo su Twitter del fatto che ultimamente Akismet stia facendo passare troppo spam sul mio blog, ricevendo conferme da altri amici Twitters che il problema era generalizzato. Non volendo ricorrere a tutti i mezzi indicati in questo post, mi limitavo a cancellare manualmente qualche decina di spam comment che comunque riusciva a passare… fino a che non ho visto, implementato sul blog di Nicola, un sistema di cui avevo sentito parlare ma non avevo ancora approfondito…

recaptcha_logo2_new.gifreCAPTCHA è un sistema di protezione dallo spam come ne esistono diversi in giro, basati su un "captcha" (ovvero un piccolo box con delle parole da digitare per permettere l’invio del commento) come Trencaspammers.
Ma…. reCAPTCHA ha dalla sua due parte due motivi che mi hanno spinto ad implementarlo (spero temporaneamente) su questo blog:
1. per WordPress è disponibile un plugin di implementazione immediata, senza dover fare tutte le modifiche obbligatorie per implementare Trencaspammers
2. usando reCAPTCHA si svolge una funzione "sociale".

Chiarisco meglio i due punti.

1. reCAPTCHA è un sistema antispam disponibile per svariate piattaforme grazie al contributo di numerosi volontari, è distribuito anche sotto forma di codice per diversi linguaggi di programmazione ed ha delle API accessibili e ben documentate. Per WordPress è disponibile un apposito plugin che richiede semplicemente di essere installato come tutti i plugin di WordPress, attivato e personalizzato inserendo le proprie API Key ottenute registrandosi sul sito di reCAPTCHA. Non richiede modifiche al template nè altro che non sia la semplice attivazione.
Implementandolo sul proprio blog, apparirà il box che vedete quando andrete a commentare qualche post; per "far passare" il vostro commento, non dovete far altro che digitare le due parole che leggere e poi inviare il commento normalmente.

2. reCAPTCHA svolge una funzione sociale perchè usandolo aiutarete a digitalizzare dei testi presenti in libri cartacei e che i sistemi OCR (Optical Character Recognition) non sono riusciti ad interpretare. Così facendo, libri e libri verranno digitalizzati mentre i visitatori del vostro blog commentano quello che scrivete… 🙂

Giudizio di Giovy: a malincuore sono stato costretto dalle circostanze ad implementare una soluzione "forte" che mi impedisca di passare troppo tempo a cancellare manualmente commenti spam. Dovendolo fare, però, sono stato contento di utilizzare un sistema che sia utile sia a me che alla comunità. Capisco che è una scocciatura, dover inserire le due parole per inviare un commento ma… è a fin di bene. Il mio consiglio però è di implementarlo su un blog SOLO se lo spam che riesce a passare dai normali filtri come Akismet raggiunge livelli intollerabili.

Jul 022007
 

Eccomi qui, lunedì mattina al lavoro, rosso come un peperone causa mattina al mare ieri (oh, un’ora e mezza al sole, non di più) e con una stanchezza accumulata nel week-end che non smaltirò prima di domenica prossima.
Ma… la stanchezza non è l’unica cosa che mi sono portato dietro 😛

Con me, infatti, c’è ancora il ricordo (e le sensazioni) del bellissimo venerdì vissuto in quel di Sant’Agata sui Due Golfi, al Ristorante "Don Alfonso 1890" in occasione dell’evento organizzato da San Lorenzo e chiamato "Il Vino Lo Portiamo Noi".

Cos’è "Il Vino Lo Portiamo Noi"?
L’idea alla base dell’iniziativa è semplice: San Lorenzo offre la possibilità, a sue spese, ad un gruppo di fortunati estratti a sorte di pranzare (o cenare, dipende dai casi) in alcuni dei migliori ristoranti d’Italia.
Prima tappa di IVLPN è stato appunto Don Alfonso 1890, dove il sottoscritto (in qualità di fotografo ufficiale) accompagnato da Mia, ha avuto la possibilità di partecipare all’evento in compagnia di Antonio Tombolini, Sara, Caterina e Michelangelo, Marzia, Chiara, Eugenio, Angie, Pippo, nonchè la Direzione Generale della San Lorenzo (la lista dei partecipanti è clamorosamente copiaincollata dal post di catepol).

Ristorante, cibi e vini: Don Alfonso 1890 è uno dei posti più belli in cui abbia avuto la fortuna di pranzare (e questo potrete vederlo dalle numerosissime foto che ho fatto), con una cantina a dir poco da infarto (per un sommelier come me, vedere bottiglie da qualche migliaio di euro è estremamente interessante) ed una cucina pulitissima ed organizzatissima, dove cuochi ed aiutanti lavorano insieme per creare dei piatti eccezionali.
"Maestro di cucina" (definirlo cuoco potrebbe essere riduttivo, IMHO) in questo caso era Ernesto Iaccarino, figlio (d’arte) di Don Alfonso Iaccarino. Insieme al fratello Mario (in sala)  ed alla mamma (che si occupa della parte amministrativa) portano avanti questa perla di arte culinaria italiana. I piatti che preparano (date un’occhiata al menù di venerdì) sono di quelli che certamente non scorderete presto. L’abbinamento con i vini San Lorenzo (ottimi), curato dal sommelier Maurizio (che ci ha fatto anche da guida nel suo regno, la cantina) è stato perfetto e non scorderò facilmente il "Riso carnaroli al latte di mandorla con crostacei, spinaci selvatici e pepe bianco" abbinato ad un Moscato d’Asti docg 2006; un piatto dalla forte componente dolce, abbinato ad un vino altrettanto dolce… meraviglioso, davvero! I vini di San Lorenzo messi in campo per questo evento erano ottimi (non è piaggeria nè una marchetta gratuita, tutti conoscete San Lorenzo e sapete che non ne ha bisogno), ed erano il complemento ideale dei piatti proposti.
Beh… inutile dirvi che in cantina da Don Alfonso hanno bottiglie di tutt’altro peso, ma… sono dell’idea (e l’ho detto in più di un’occasione, anche durante il mio Vino 3.0 ad Ancona) che non necessariamente una bottiglia deve costare un patrimonio per essere buona.

Le persone: non posso non ringraziare in primis Antonio, che ha pensato a me per "farmi rubare qualche scatto" delle persone e dei luoghi coinvolti nell’evento. Inoltre, è stato un piacere conoscere finalmente catepol con consorte, Sara, Pippo, il patron di San Lorenzo Massimo e tutti gli altri (non me ne vogliate se non vi cito nuovamente tutti). Il gruppo è stato molto affiatato sin dall’inizio, a tavola si è commentato con piacere tutto il pranzo (con interessanti dissertazioni enogastronomiche e non solo) ed anche dopo si è avuto modo di fare una bella passeggiata insieme, che ha dato vita alla "foto di gruppo" che potete vedere nel fotoset dedicato su Flickr.

Il posto: Sant’Agata sui Due Golfi è un paesino molto carino, arroccato su una montagna che sovrasta appunto i due golfi (quello di Napoli e quello di Salerno). Ricco di verde, non presenta il caos (ed il degrado, vero, che ho visto nell’hinterland napoletano) che mi ha lasciato veramente l’amaro in bocca, attraversando diversi paesini per arrivare in quella piccola oasi.

Concludendo: una giornata fantastica, non ci sono altre parole. Se ne avete la possibilità (fare qualche centinaio di chilometri solo per andare a pranzo non sempre è possibile, lo so), tentate la sorte per il prossimo evento, che si terrà il 20 luglio al Symposium 4 Stagioni.

Risorse:

Jun 272007
 

Una premessa: so che molti stanno aspettando questo post, quindi… eccovelo, avvisandovi del fortissimo rischio che diventi un post chilometrico 😉

Un antefatto: ho seguito in maniera "attiva" e molto partecipata la preparazione di entrambi i Camp; magari non sarò stato il primo, ma sicuramente uno dei primi a cui Maxime ha raccontato la sua idea di "PubCamp". Ha avuto il mio appoggio incondizionato perchè mi piaceva molto come aveva pensato di organizzare la cosa (in maniera diversa da un tradizionale BarCamp, sia come location che come evento in se). Con Stefano, invece, ci siamo sentiti diverse volte durante le fasi organizzative del BeachCamp e… l’idea di passare da un pub alla spiaggia è stata semplicemente fantastica (e vincente, IMHO).

pubcamp_logonew.jpgIl PubCamp
Grazie all’ospitalità di mia sorella (studentessa in quel di Pescara) ho avuto modo di vivere questo week-end in maniera più "rilassata", sapendo che non avrei albergato per tre giorni in qualche hotel di Chieti o Pescara. In virtù di questa rilassatezza, me la sono presa comoda e sono partito (in compagnia di Mia) venerdì pomeriggio, giusto in tempo per arrivare ad ora di cena e gustare ottimi piatti in compagnia di Maxime e sua moglie, Mia e mia sorella, i Googlisti Silvia e Pietro e la Koolinus family, Nicola e Chiara.
Il mattino dopo è stata la volta del… PubCamp! 🙂

Arriviamo allo Stammtisch alle 10.00 in punto (pensavo di arrivare prima di tutti per dare una mano a Maxime ad allestire tutto) ma trovo che qualcuno ci ha preceduti: Gwendalyne! Veniamo accolti dal mitico The Boss, patron dello Stammtisch, mio caro amico da una vita. Entriamo, e Maxime è già alle prese con la preparazione dei badge, delle buste con magliette e pubblicazioni turistiche e… già mezzo sclerato! 😀
Un po’ alla volta iniziano ad arrivare i partecipanti, ed il locale inizia ad affollarsi. Rivedo con piacere Ilallallero e Insane Soul (conosciuti entrambi un paio di anni fa in un raduno blogger a Pescara, quando i BarCamp in Italia erano ancora un miraggio), conosco Pino, Dina e maury, inizio a tirar fuori la macchina fotografica che per tutto il giorno non avrà pace per più di 5 minuti (totalizzando 289 scatti, di cui potete vederne 151 nell’apposito fotoset su Flickr). Terrorizzate dalla mia macchina sono proprio Ilallallero e ninna_r, che nel frattempo è arrivata direttamente da Roma; sempre da Roma (improvvisando un CarCamp) arrivano Nicola, Alessio e Gianluca. Rivedere Nicola è sempre un piacere, così come conoscere Alessio e farci due chiacchiere sulla deriva e sul futuro dei blog aziendali (anche se Alessio l’ho incontrato in più di una occasione, ci voleva il PubCamp per far partire la discussione). Mentre il cazzeggio regnava sovrano, altre due macchine si muovevano in direzione Chieti: una da Senigallia con Tommaso e Adriano, l’altra da Ravenna con Gioxx e Luca (che in seguito è andato a recuperare anche Feba, arrivata in treno). Con molta calma (i signori fanno sempre le cose con comodo) arriva anche la doppia coppia Pietro-Silvia e Koolinus-Chiara; un consiglio: se vi danno un orario, NON vi fidate!!! 😀
Cavoli quante persone conosco… ma cavoli, quante non ne conosco! 🙂 E’ un piacere infatti girare per i tavoli e flashare tutti, dato che per il momento i talk sono ancora distanti. Arriva l’ora di pranzo discutendo con Marco, Nicola, M0r94n e Sergio di cellulari (il Nokia N95 era l’oggetto del desiderio, un po’ tutti volevano sapere come andava), FON, gestori mobile e cose del genere. Ci mettiamo a tavola e ne approfitto per conoscere anche la ragazza di M0r94n, la bravissima Sara (creatrice del logo del PubCamp) e Ausilia. Il risotto che ci è stato portato era "perfettibile", causa grossa quantità da preparare… peccato. In compenso il buffet di prodotti San Lorenzo allestito dopo ha riscosso un notevole successo! 🙂 Altro incontro molto piacevole è stato quello con Arsenio Bravuomo (conosciuto in mail durante l’organizzazione del LitCamp) e Strelnik, arrivati direttamente da Torino. Ore 15.00, dovrebbe iniziare il primo talk ma… causa microfono defunto ed attesa di un microfono nuovo, i talk cominceranno solo alle 16.00, con la presentazione di Adriano sull’Open Source e poi via via con quella di Luca e la "Divulgazione 2.0" di Maxime, Sergio, il sottoscritto che spiega "come fare la birra" seguita da "come spillare la birra" a cura del Boss e di Andrea, Giovanni con il suo "talk-non talk".
Nel mare magnum delle persone presenti (alla fine sono riuscito anche a beccare Diego, conosciuto sempre al MarCamp), sicuramente qualcuna mi è sfuggita (ho visto e fotografato Helena Red, ma non c’ho parlato). Beh… ci sarà occasione di rifarsi al prossimo camp… 😛

Considerazioni finali sul PubCamp: qualcuno forse si aspettava un camp "più tradizionale", anche se era stato chiaramente indicato che NON lo era. Ho conosciuto un sacco di persone (più che allo ZenaCamp, sicuramente) e rivisto vecchi amici. Si è scherzato, parlato di un sacco di sciocchezze ma sono nati anche interessanti spunti di discussione. Per sfortuna (ma siamo sicuri che alla fine sia stata davvero una sfortuna?) gli interventi sono iniziati molto tardi, ma… who cares, quando si ha davanti un bel boccale di birra e tante persone in gamba con cui parlare?
Peccato per i tanti "gatti" morti che non sono potuti intervenire, si sono persi una bella cosa!

BeachCamp_logo_small.pngIl BeachCamp
Dopo una nottata davvero breve (siamo andati a letto alle 4.00), ci siamo svegliati con in mente una sola cosa: la spiaggia di Francavilla al mare ed il BeachCamp! 🙂
Ci mettiamo in macchina verso le 10, per arrivare dopo pochi minuti a Francavilla al mare. Recuperiamo Maxime, e ci mettiamo a girare per un parcheggio… sigh, una cosa frustrante e che alla fine mi obbliga a lasciare la macchina in divieto di sosta (ma era un divieto "buono", la macchina non dava alcun intralcio, tant’è vero che non ho trovato nessuna multa ad attendermi). Raggiungiamo in pochi minuti il Lido Venus (scelto come sede dell’evento) e veniamo subito accolti dal "banner" all’ingresso… 😛 Sulla sinistra c’è l’area in cui si svolgerà il BeachCamp, con due grandi ombrelloni di paglia, un grosso TV LCD su cui verranno mostrate eventuali slide, il banco per la registrazione con Stefano e… un fantastico frigorifero che dispenserà gratuitamente per tutta la giornata acqua fredda e birra in quantità! Presidiano il tavolo multimediale i team "Ravenna" e "Senigallia", già alle prese con i loro Mac.
Interrogativo: ma è mai possibile che ai BarCamp ci siano tutti questi Mac? Personalmente ho usato quello di Gioxx per 15 minuti e mi stavo esaurendo a trovare le combinazioni di tasti per sostituire quelli Windows (mettere un bel secondo pulsante per il click destro no, eh?). Il mio plauso a Feba che era presente con un portatile Windows-dotato! Grande Feba!
Torniamo al BeachCamp. Messomi in libertà (tolto pantaloni e scarpe, indossato bermuda e Dema-crocs), imbraccio la mia fida EOS 350D e mi accingo a riversare la solita pioggia di scatti sui presenti… 😀
Verso le 11.00 si parte con la prima presentazione, su hacker e co nella società, tenuta da Francesco; mi è piaciuto molto il suo modo divertente ed ironico di presentare l’argomento, e la discussione che ne è nata è stata veramente di alto livello, uscendo anche da quello che era il tema principale, grazie agli interventi di Luca e Antonino Attanasio (a cui vanno i miei complimenti per l’enorme competenza sull’informatica giuridica). Tempo di finire la discussione, ed è già ora di pranzo. Anche qui l’immancabile buffet San Lorenzo dà il meglio di si, accompagnato da un buon risotto ai funghi.
Dopo pranzo, quale metodo migliore per smaltire le calorie se non un bel mini-torneo a calcio balilla? Ecco quindi che il sottoscritto, Feba, Mia, Tommy e Pietro si fiondano su un biliardino libero e… incrociano le stecche! 😀
Un consiglio gratuito: NON giocate mai a biliardino contro Feba! Anni di pratica allo studentato universitario ne hanno fatto una macchina da guerra invincibile. Uomo avvisato… 😛
Nel pomeriggio spazio per altre presentazioni, con quella di maury su crittografia e firma digitale con GnuPG e quella di Koolinus sui software per Mac OS X… ma anche spazio per una mezz’oretta sulla sdraio, a prendere il sole… o per un altro piccolo torneo di biliardino (senza Feba, per fortuna).
Arriva così l’ora in cui tutti cominciano a smobilitare e… io comincio a pensare alla grigliata in programma per la sera. Si inizia ad accendere la griglia, si prepara il tavolo che ospiterà il buffet e… si mangia! Mi dispiace per chi non c’era, ma la salsiccia alla griglia, gli affettati, i formaggi e dulcis in fundo i fantastici arrosticini che uscivano dalla griglia a ritmo continuo (a proposito: se qualcuno dovesse farvi vedere un piatto con una quarantina di spiedini, attribuendolo a me, non credetegli… io ne avrò mangiati solo una ventina!), il vino e la birra ghiacchiata spillata al momento da Stefano… insomma, una cosa spettacolare! Finita la grigliata, si è rimasti ancora per lungo tempo a chiacchierare, tutti insieme, come vecchi amici…
Abbiamo abbandonato a malincuore la spiaggia ed il BeachCamp, con tutti i nuovi contatti che ne sono nati…. sperando in un futuro BeachCamp (vero che ne organizzerai un altro l’anno prossimo, Stefano?)

Considerazioni finali sul BeachCamp: come il PubCamp, anche il BeachCamp è stato un evento ricco di divertimento, ma dove non sono mancate presentazioni ma sopratutto DISCUSSIONI che sicuramente i partecipanti ricorderanno (e porteranno con se, arricchendo il proprio bagaglio di conoscenze). Anche qui erano previste molte più persone, che alla fine hanno preferito restare a casa o andare al mare da qualche altra parte. Beh, peggio per voi… al BeachCamp avreste avuto mare e divulgazione! Un ringraziamento va ai gestori del Lido Venus, per averci fatto sentire davvero a casa, e non averci fatto mancare niente. Grazie!

Risorse:

Considerazioni sparse e note a margine: paradossalmente (e vi prego di credermi) ho seguito più presentazioni in ogni singolo camp del passato fine settimana che nei precedenti BarCamp "generalisti" organizzati. Sarà stato perchè non c’erano conferenze multiple e non si doveva scegliere? Forse. Sarà stato perchè c’erano meno persone e quindi meno possibilità di socializzare? No, sicuramente no.
In ogni caso, i due eventi sono stati organizzati "senza pretesa di eccellenza", ed invece hanno dato tanto. Ci vuole "coraggio" per organizzare dei camp in un pub o in spiaggia; Massimo e Stefano l’hanno avuto, e sono stati ripagati dalla soddisfazione di un evento "con il cuore", dove tutti si sono divertiti ed hanno partecipato.
Ho notato, leggendo post che parlavano del PubCamp presi in BlogBabel, che sono stato tirato in ballo da due blogger in due post: Tommaso Tessarolo e Smeerch, entrambi parlavano del VlogCamp che si è tenuto a Roma ed a cui avevano partecipato. Tommaso lo definisce "il camp che non era un camp", evento sicuramente bello ed interessante ma che NON era un BarCamp. Smerch lo definisce "un’occasione mancata", a causa della mancanza dell’elemento fondamentale in questo genere di cose, ovvero il dialogo e la discussione. Creare una "trasmissione televisiva" con tanto di scaletta, e ficcare tra il pubblico dei blogger, non fa automaticamente un BarCamp.
A Tommaso, che voleva sapere da me se il PubCamp è stato un camp autentico, rispondo "SI, sicuramente!", e lo è stato anche se idealmente non voleva esserlo. C’è stato cazzeggio, c’è stato divertimento e socialità ma… ci sono state presentazioni con accese discussioni. Lo stesso dicasi per il BeachCamp, dove il livello è stato ancora più alto anche grazie alla competenza delle persone intervenute. E vedere Mia (una persona non tecnica) prendere il microfono ed intervenire in una discussione, penso possa essere il miglior sigillo esistente su due eventi nati per coinvolgere TUTTI, e non solo gli addetti ai lavori.

Jun 122007
 

Se non avete di meglio da fare, stasera potreste dedicare il vostro tempo a seguire la trasmissione NetTV Live, organizzata e condotta dal mitico Tommaso Tessarolo. Nella puntata di oggi verranno trattati: MultiTouchInterface, Apple WWDC 2007, Pubblicità nella NetTV, Web 2.Oltre, Kiwi.

In diretta per dire la loro sui temi in programma: Massimo Mantellini, Vittorio Pasteris, Salvatore Ditaranto, Axell e…. il sottoscritto! 🙂
Interverranno:  Nonrassegnata Stampa, Emanuele Quintarelli, Luca De Bartolo.

Potete seguire la diretta sul blog di Tommaso.

Aggiornamento post-diretta: devo fare i miei complimenti a Tommaso, a Pietro ed a tutto lo staff che ha curato la diretta. E’ stata davvero una bella esperienza, divertente e molto interessante. Un "bravi" anche ai miei colleghi di diretta, tutti very professional (tranne Axell, ovviamente, che con le sue parrucche virtuali e le sua animazioni è stato il più "richiesto" dalla chat della diretta!) 😀
Scherzi a parte, mi auguro che le cose evolvano per il meglio e si riesca a tenere la freschezza e la voglia di divertirsi che ha contraddistinto questi primi esperimenti.

Jun 052007
 

E’ arrivato ieri mattina, gentilmente inviatomi da Zeno, il Nokia N95 che altri amici blogger (li potete trovare elencati nel blog dedicato, "N95 in tasca") avevano ricevuto venerdì (beh, vivo in un paese del sud Italia, era immaginabile) per testarlo e… riportare le proprie impressioni 😀

Appena tornato dal lavoro, quindi, ho trovato un bel pacco DHL ad aspettarmi ma… paura! Il pacco era visibilmente manomesso (la confezione era stata "tagliata" con una lama, chiaramente) e probabilmente se il telefono non avesse alloggiato nella sua bella (ed ingombrante) scatola ed in ben due buste interne, adesso sarebbe nelle tasche di qualche losco magazziniere. Un consiglio a Zeno: la prossima volta, meglio non scrivere "cellulare" sulla descrizione del contenuto… 😀

Il pacco DHL Il pacco interno Ulteriore busta di protezione

Fortunatamente il cellulare era al suo posto, ed ho potuto fare un unboxing in piena regola, cercando di fare delle foto "accettabili"… 😛

La scatola del Nokia 95 chiusa Apriamo la scatola... La scatola totalmente aperta Sotto il telefono c'è...
Il Nokia N95 con gli accessori  Caricabatterie, cavo TV e manuali Il contenuto della scatola Dettaglio sul contenuto

La scatola, come potete vedere, è molto "stylish", con i vari accessori disposti ordinatamente nei diversi scomparti.
Di serie sono forniti, oltre al caricabatterie (il più piccolo che abbia mai visto), anche gli auricolari (stereo), il telecomando del lettore MP3, un cavo usb per collegarlo al computer e… un ottimo cavo video per collegarlo direttamente alla televisione. Sarebbe stato apprezzabile se la confezione avesse incluso anche una scheda di memoria (anche solo da 128 MB) in formato Micro SD, così come il mio vecchio Nokia 6680.

Ma ora… diamo un’occhiata al telefono vero e proprio… 😛
E’ davvero "solo un’occhiata" con qualche impressione sul feel del telefono, perchè fra ieri e oggi non c’ho potuto giocare più di un oretta (anche se è diventato il mio telefono "ufficiale", su cui ho riversato via Bluetooth la rubrica, i messaggi, le note e l’agenda del mio fido Nokia E60).

Nokia N95 spento Nokia N95 acceso Nokia N95, starting up... Nokia N95 acceso, senza SIM

Innanzitutto peso e dimensioni: visto l’oggetto in questione, immaginavo fosse più grande e pesante… ed invece è poco più grande del Nokia N70 e poco più pesante. La scocca, di un bel beige, offre una bella sensazione tattile, diversa dalla solita plastica liscia (e "sfuggente" dei cellulari). I pulsanti frontali sono distribuiti intorno al "cursore" di puntamento, e permettono di ricevere chiamate e navigare tra i menù anche a telefono chiuso. Chiuso significa senza far scorrere verso l’alto lo schermo, scoprendo quindi la tastiera.

Ok… probabilmente avreste preferito una descrizione più dettagliata, con foto più "interessanti"; beh… abbiate un po’ di pazienza, nei prossimi giorni sicuramente avrò modo di fare qualche foto dettagliata, da angolazioni diverse, per farvi scoprire questo gioiellino di casa Nokia. 🙂
… e poi, ovviamente, vedremo anche l’aspetto hardware e software, con uno sguardo approfondito sulle caratteristiche del Nokia N95. 🙂

Potete trovare tutte le foto scattate (comprese quelle che scatterò in futuro, direttamente dal cellulare, per testarne la fotocamera) in questo fotoset su Flickr.

Jun 042007
 

Scrivere un post sul proprio blog "dovrebbe" essere una cosa piacevole ma… spesso diventa "una tragedia" per una serie di motivi, tipo:

  1. volete inserire una bella immagine ma… l’editor di testo della propria piattaforma e poco flessibile e non vi fa esprimere come vorreste
  2. è impossibile utilizzare formattazioni avanzate senza imprecare in aramaico antico
  3. mentre state inviando il vostro post vi va in timeout la pagina e tutto quello che stavate scrivendo si perde nel limbo del web
  4. vi crasha il browser e tutto quello che stavate scrivendo si perde nel limbo del web, facendovi imprecare in sanscrito

Fortunatamente alcune piattaforme offrono una funzione di autosalvataggio del testo, ma… chi vi assicura che il browser aspettera l’autosalvataggio per mandare tutto all’aria? E poi: quel bellissimo testo in technicolor che avevate in mente… peccato che non riusciate proprio a farlo apparire… 😛
Scherzi a parte, sono eventi comuni che sicuramente vi saranno capitati.

Per evitare tutto ciò, però, si potrebbe scrivere il proprio post offline (alcuni lo fanno in file di testo che poi incollano nell’editor, formattandoli da lì), ma… come farlo in maniera veloce e produttiva, cercando di risparmiare il sempre poco tempo libero? Con un editor di testo per blog! 🙂
Proprio ieri Napolux presentava su Downloadblog uno di questi software, chiamato BlogDesk, mentre io oggi voglio presentarvi un software sicuramente piu avanzato (dato che ho provato sia BlogDesk che altri software di questo tipo) creato da Microsoft ed attualmente in Beta: Windows Live Writer Beta 2.

523576348_a0e5c2d804_o Windows Live Writer è il tentativo di Microsoft di entrare nel mondo dei text editor dedicati ai blog.
Dotato di un’interfaccia molto chiara ed intuitiva, offre tutti gli strumenti necessaria alla creazione ed alla gestione dei post (anche quelli gia scritti e pubblicati).

Clicca sulle immagini per ingrandirle

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Compatibile con moltissime piattaforme blog (Windows Live Spaces, WordPress, Blogger, LiveJournal, TypePad) permette tramite le API di alcune di queste piattaforme anche una serie di funzionalita aggiuntive; come potete vedere dall’immagine sopra, sto usando Windows Live Writer proprio per scrivere questo post.
L’editor di testo dispone degli strumenti di formattazioni presenti nella totalità degli editor avanzati integrati nelle piattaforme ma… a differenza di questi, offre tutta una serie di funzionalita aggiuntive per l’inserimento di immagini, tabelle, mappe e tag che lo rendono decisamente più potente dei normali editor WYSIWYG.
Permette inoltre di salvare le bozze dei propri post sia offline (sul vostro computer) che online (direttamente sul vostro blog), cosi come pubblicarle immediatamente sul blog, premendo solo un tasto. E’ possibile inoltre gestire piu blog ed anche vecchi post già pubblicati, assegnando categorie (le stesse che avete sul vostro blog, ovviamente, prese direttamente dalla vostra piattaforma) e tag (non solo di Technorati, ma anche di del.icio.us, Flickr, 43 Things, Buzznet… )

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Per i "puristi" del codice: Windows Live Writer produce codice XHTML "pulito", senza tutte le schifezze che editor web MS come FrontPage creavano fino a qualche tempo fa.
Inoltre, ha un’interessante funzione di anteprima che vi permette di vedere il vostro post cosi come apparirà sul vostro blog, senza doverlo pubblicare.

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Windows Live Writer può essere scaricato dal sito dedicato ma… solo per gli utenti americani. Fortuna che qualcuno ha gentilmente postato in un blog americano il link diretto al download. 😉

Giudizio di Giovy: ho avuto modo di provare in passato anche la Beta 1 di WLW ed era già buona, ma con questa Beta 2 sono stati fatti notevoli passi avanti nell’integrazione con le diverse piattaforme, grazie anche al supporto per le varie API. Se volete avere un maggior controllo sull’editing del vostro blog, o se non volete rischiare di perdere ore di scrittura a causa di un crash… beh, Windows Live Writer merita un’occhiata. 😉