Sep 182008
 

La notizia potrebbe interessare più di uno (NON me, che sono ancora sotto il trip iPhone) ed è abbastanza “ufficiale”: il 23 settembre verrà presentato a New York il primo telefono con sistema operativo Android, durante una conferenza stampa di T-Mobile. Sarà un terminale prodotto dalla casa taiwanese HTC (già conosciuta per diversi smartphone basati su Windows Mobile) e prevedono di spedirne da 600.000 a 700.000 unità solo quest’anno.

Interessante anche il video che mostra Android in azione, se non altro perchè si sta parlando di un sistema operativo quasi pronto al suo lancio pubblico…

Personalmente non ho visto nulla di così innovativo, nè feature che non siano già presenti (e molto migliori) nell’iPhone.
Sarà da vedere l’implementazione finale (leggasi: sui dispositivi che verranno messi realmente in commercio) che ne verrà fatta, come questi terminali si inseriranno in un mercato “particolare” come quello italiano e come verranno accolti dal grande pubblico.

[via Google Operating System, via Information Week]

Sep 032008
 

Come tanti (direi tantissimi, a giudicare da quello che ho potuto leggere su Twitter) ieri sera ho seguito la webconference per il lancio di Google Chrome, il nuovo browser di Google.
Oltre a noi “geek”, che eravamo su Twitter ad urlare ed accapigliarci a chi lo installava prima e ne scriveva prima la recensione (cosa che non ho fatto e NON ho intenzione di fare, dal momento che ne leggerete a tonnellate stamattina in giro per il web), si sono accorti di Chrome anche i media mainstream, a cominciare dalla carta stampata per finire a radio e TV; peccato che… spesso (e volentieri) finiscano per dire un sacco di cavolate… e quindi, invece che ammorbarvi con la solita review, ho pensato di fare un po’ di chiarezza su alcuni aspetti di Chrome, cercando di stilare una minimale FAQ ad uso e consumo di chiunque voglia capire cosa è e cosa fa questo “nuovo browser” made in Google. 🙂

D: Da dove posso scaricare Google Chrome?
R: Lo puoi scaricare da http://www.google.com/chrome/

D: Google Chrome è a pagamento?
R: No

D: E’ disponibile anche per Mac e Linux?
R: Non ancora, per il momento è solo per Windows, ma le versioni per Mac e Linux sono in via di sviluppo

D: Se uso Mozilla Firefox o Internet Explorer posso importare qualcosa in Chrome?
R: Si, puoi importare preferiti/segnalibri, motori di ricerca, password salvate, cronologia di navigazione

D: Devo importare per forza i preferiti di Firefox in fase di installazione di Chrome?
R: No, è solo una possibilità, non è certamente obbligatorio.

D: Ho sentito dire che è molto più veloce degli altri browser, è vero?
R: Si, è vero… è sicuramente più veloce degli altri browser.

D: Ho sentito dire che consuma meno RAM degli altri browser, è vero?
R: No, non è vero… il consumo di RAM può essere anche superiore agli altri browser

D: … ma io ho visto che il processo chrome.exe consuma solo XX MB di RAM, mentre Firefox me ne consuma XXX MB.
R: Hai provato ad aprire più schede e vedere QUANTI processi chrome.exe hai in memoria e fare la somma? No? Male…

D: … ma allora dov’è il vantaggio nell’usare Chrome per risparmiare memoria?
R: usando Chrome quando chiudi una scheda (e quindi il singolo processo) TUTTA la memoria utilizzata viene rilasciata e torna disponibile per il sistema operativo; con gli altri browser succede solo in parte

D: Posso avere in Chome gli stessi add-on che utilizzavo in Firefox?
R: No

D: Se mi si blocca una finestra, mi si blocca tutto il browser?
R: In teoria no, perchè ogni scheda è un processo separato ed indipendente. In pratica… tutto può accadere.

D: Aiuto, mi si è inavvertitamente staccata una scheda ed ora è diventata una nuova finestra!!!
R: Poco male, basta prenderla per il titolo e trascinarla insieme alle altre schede

D: Dov’è il bottone “Home”?
R: Il bottone Home non è visibile di default, ma lo si può rendere visibile dalle Opzioni 

D: Come aggiungo un indirizzo ai preferiti?
R: clicca sulla stellina a fianco all’indirizzo web della pagina

D: Come aggiungo un feed RSS a quelli che seguo?
R: Ehm… diciamo che devono ancora pensarci...

D: Ho sentito in radio (Radio Rai, questa mattina) che Google Chrome permette la navigazione anonima. E’ vero?
R: NO, la navigazione anonima è impossibile. Google Chrome però permette (opzionalmente) di navigare senza salvare cronologia, cookies, password ecc. E’ una modalità “privacy”, non “anonima”.

D: Google Chrome presenta problemi per la privacy?
R: Ni. Se ci tenete alla vostra privacy, impostate Chrome per non inviare statistiche di utilizzo a Google e disabilitate il filtro antiphishing. In tal caso la vostra privacy sarà al sicuro come quando utilizzate ogni altro browser web

D: Mi conviene disabilitare il filtro antiphishing in cambio di una maggior privacy?
R: No.

D: Nelle Opzioni c’è una finestra titolata: “Roba da smanettoni”; posso cambiare quelle impostazioni?
R: Sei uno smanettone con cognizione di causa? Accomodati. Non sai cosa significa “smanettone?” Lascia perdere…

D: Cosa sono le “Opzioni per sviluppatori”?
R: Sei uno sviluppatore? Saprai bene cosa sono. Non sei uno sviluppatore? Sono opzioni che puoi tranquillamente ignorare

D: Mi consigli di utilizzare Google Chrome?
R: Dipende: se ti serve solo navigare sul web in modo facile e veloce, Chrome è certamente consigliato (sopratutto rispetto ad Internet Explorer); se invece hai bisogno di una maggior flessibilità (data dalle estensioni di Mozilla Firefox) allora no, in Chrome non troverai nulla di tutto questo (per il momento, e non è detto che cambierà in futuro).

Jun 062008
 

gmail_logo.gifA volte le novità che Google introduce sui suoi servizi sono molto interessanti… altre volte sono addirittura "fondamentali"… altre volte invece mi lasciano perplesso.
Una di queste è Gmail Labs, di cui è possibile leggere diffusamente in questo post di Techcrunch.

Cos’è Gmail Labs?
In estrema sintesi: è la possibilità, aperta a tutti (anche se io non ancora riesco ad accedere a questa "novità") di provare in anteprima nuove funzioni per Gmail, create dagli ingegneri di Google nel loro "20% libero" (Google lascia a tutti i suoi dipendenti la possibilità di utilizzare il 20% del loro tempo per sviluppare in proprio nuove idee, nuovi servizi, nuove funzionalità).

Date un’occhiata alle due screenshot sotto (ovviamente ingranditele cliccandoci su):

gmail_labs1.png   gmail_labs2.png

Cosa mi lascia perplesso? E’ semplice: molte di queste funzionalità sono assolutamente INUTILI.
Che utilità potrebbe avere, infatti, attivare la funzione "Old Snakey" per giocare a Snake in Gmail? Mah…

Inoltre: alcune di queste nuove funzionalità sono davvero molto interessanti. Ma come dice Google stessa: "…. queste feature potrebbero modificarsi o sparire in qualunque momento".
Cioè… mi fate giocare con una nuova feature che trovo fantastica… e poi me la togliete di colpo? Eh no, cavoli… potrei incazzarmi, in questo caso!
Quindi… PERSONALMENTE non attiverò nessuna funzione di Gmail Labs, e se vorrò nuove funzioni le aggiungerò con uno degli innumerevoli script di Greasemonkey creati per Gmail (e che NON spariscono all’improvviso)

May 202008
 

google_health_logo.gifSe ne parlava già da un po’, con l’avvio della sperimentazione presso un paio di ospedali.
Oggi invece parte ufficialmente Google Health, il nuovo servizio di Google volto a dare la possibilità agli utenti di creare un proprio profilo sanitario online, caratterizzato da massima privacy e sicurezza, dove poter inserire tutta la propria "storia" medica, eventuali allergie a farmaci o materiali, malattie di cui si soffre, risultati di esami ecc.

Il servizio, inoltre, è "interattivo"; se inserite dei medicinali che prendete e sono note delle interazioni potenzialmente pericolose, queste vi saranno segnalate. Inoltre, è possibile collegare il proprio profilo di Google Health con quello di altri servizi online a carattere medico, che potranno leggere/scambiare dati con il vostro account.

Clicca sull’immagine per ingrandirla 

google_health_screen01.jpg 

Che significa tutto ciò?
Semplice: voi create il vostro profilo, cercando di renderlo il più completo possibile. Vi succede (spero di no, eh… ma tutto può accadere) un incidente. Nel vostro portafogli, oltre ai documenti, avete lasciato la password di accesso in sola lettura ai vostri dati medici presenti su Google Health. Il medico che vi curerà avrà accesso a tutta la vostra storia medica in tempo reale, compreso gruppo sanguigno, eventuali allergie a questo o quel farmaco, cure mediche in corso; riuscite ad immaginare quanto può essere utile un servizio del genere?

Le eccezioni che verranno avanzate in Italia
Sono immaginabili:

  • "Ahhhh!!! I miei dati sanitari in mano a Google, che poi li rivenderà alle case farmaceutiche!! Giammai!"
  • Ma figuriamoci se in Italia un medico saprebbe utilizzare Google Health!!!
  • (in caso di incidente) Che è ‘sto coso nel portafogli? Google Health? Vedi se riesci a trovare un parente, va…

Giudizio di Giovy: il servizio è MOLTO utile, perchè la sicurezza e la privacy sono assolutamente garantite (a maggior ragione trattandosi di dati sensibili). In questo momento il servizio è interamente in inglese (e quindi poco utile per gli utenti italiani, che già hanno difficoltà con i termini medici in italiani, figuriamoci con gli stessi termini in inglese), ma spero verrà presto localizzato nella nostra lingua.
Le potenzialità sono enormi… e… potrebbe sembrare una sciocchezza, ma alcune volte essere in possesso in tempi brevi della storia clinica di un paziente può fare la differenza fra la vita e la morte…

Apr 082008
 

Gran bella novità e che sono sicuro farà molto parlare, quella presentata dal colosso di Mountain View, oggi…

googleappengine_logo.gifGoogle App Engine è l’ennesimo esperimento che Google tira fuori dal calderone, dedicato questa volta agli sviluppatori Web.

Chi non ha mai sognato (fra i web developer) di poter sviluppare una web application, senza doversi preoccupare dell’infrastruttura tecnica necessaria per farla funzionare (server con risorse hardware adeguata, framework da installare e configurare ecc)?. E sopratutto: chi non ha mai sognato di poter sviluppare una web application da poter "appoggiare" sulla stessa infrastruttura che regge Gmail, Google Docs, Google Calendar ecc.?

Google App Engine (al momento in fase di test, limitato ai primi 10.000 web developer che si iscrivono) offre tutti gli strumenti necessari per sviluppare la propria web application e farla interagire con i sistemi di Google, utilizzandone ad esempio l’autenticazione, il data storage, il load balancing ecc.

Al momento le applicazioni che vorranno usare il Google App Engine dovranno essere sviluppate in Python, ma in futuro è prevista l’espansione verso altri linguaggi. Tutte le applicazioni "girano" in una sandbox (un ambiente sicuro e "limitato", dove non possono danneggiare nè l’infrastruttura esistente nè le applicazioni di altri) che permette inoltre la scalabilità sui diversi server componenti l’infrastruttura. Gli unici "limiti" per le applicazioni costruite durante questo periodo di test sono 500 MB di storage (più che sufficienti, direi…) e 5 milioni di pageviews al mese (largamente sufficienti per iniziare, no?), mentre ogni sviluppatore può registrare al massimo 3 applicazioni.
Google mette inoltre a disposizione un SDK (Software Development Kit) contenente un web server completo di tutte le API e librerie disponibili su Google App Engine, per permettere lo sviluppo ed il test delle proprie applicazioni prima di renderle pubbliche su GApp Engine.

Google App Engine è disponibile anche per gli utenti di Google Apps, che potranno usarlo per sviluppare applicazioni da distribuire all’interno delle proprie organizzazioni. Tutte le applicazioni di Google App Engine appariranno come sottodomini di appspot.com (quindi miaapplicazione.appspot.com).
Una prima applicazione utilizzante il Google App Engine è già stata creata, ed è HuddleChat (una workgroup chat con possibilità di condivisione di immagini, codice, file ecc).

Considerazioni di Giovy: Google App Engine rende possibile a tutti (con le competenze tecniche necessarie, ovviamente) creare web applications funzionanti su una delle infrastrutture tecniche più performanti ed affidabili del mondo, a costo zero. In futuro verranno resi disponibili opzioni aggiuntive e sono sicuro che una di queste sarà quella di poter usare le applicazioni create su un proprio dominio. Le implicazioni di tutto ciò immaginatele da soli… 😉

Apr 012008
 

Eh no… tranquilli… non è il solito pesce d’aprile di Google, che invece ne ha propinati due tre, ovvero Project Virgle (colonizzare Marte), gDay (la possibilità di fare ricerche nel futuro, su pagine che dovranno ancora essere create e notizie che dovranno ancora essere scritte) e Gmail Custom Time (la possibilità di inviare email che appaiono "mandate nel passato" nella casella Gmail del ricevente).

googledocs_logo.gifLa VERA novità di oggi è Google Docs Offline, ovvero la possibilità di lavorare in mancanza di una connessione web sui propri documenti di testo presenti su Google Docs (attenzione: vale al momento SOLO per i documenti di testo e non per fogli di calcolo e presentazioni).

Utilizzando Google Gears (che ha già portato la possibilità di avere i propri feed di Google Reader offline) i propri documenti verranno automaticamente "memorizzati" in modalità offline (sul database SQLite di Google Gears) e voi potrete lavorarci anche quando siete lontani dal web; appena verrà rilevata una connessione Internet, i vostri documenti offline verranno sincronizzati con la copia online presente su Google Docs.

Questa feature non è ancora disponibile per tutti, ma verrà distribuita gradualmente nelle prossime settimane.

Per il momento… godetevi il video di presentazione di questa nuova, straordinaria feature (che potrebbe essere la fine dei word processor offline come Microsoft Word o OpenOffice Writer).

Mar 142008
 

Che su Google Earth fosse disponibile un layer "Sky" è cosa risaputa da tanto tempo.
… ma che tale possibilità fosse offerta da un nuovo servizio web di Google, invece, è notizia di ieri. 🙂

googleskyt.gifGoogle Sky è l’ennesima web application del gigante di Mountain View che porta l’astronomia sul web, in modo facile ed accessibile a tutti. Non sarà infatti necessario installare alcun software o plugin per godere della possibilità di navigare nel cielo, utilizzando diverse "vedute".

Con Google Sky, infatti, riuscirete a visualizzare il cielo in diverse modalità:

  • astronomia tradizionale (la visualizzazione del cielo tipica, che tutti conoscete)
  • infrarosso
  • microonde

Ogni modalità è sovrapponibile alle altre, e può essere "dosata" tramite un apposito slider sotto la voce di menù. E’ possibile effettuare ricerche sulle stelle presenti nel database (con visualizzazione sulla mappa dei risultati). Inoltre, sono disponibili diverse gallerie (fra le quali una proveniente dal telescopio Hubble) ed una serie di podcast a a tema.

Se siete appassionati di astronomia (o siete semplici curiosi), Google Sky è un buon punto di partenza. Se siete invece degli esperti… beh… probabilmente questo servizio vi strapperà un sorriso, abituati a parlare in termini ben più complessi ed utilizzare software specifici per tale scopo. 😉