Jan 042008
 

kiva_logo Colpevolmente, non ne avevo mai sentito parlare prima di ieri (o se l’avevo fatto, non lo ricordavo).
Poi, grazie a Luca prima e Sergio poi… ho avuto modo di scoprire Kiva e…

Kiva è un servizio Web 2.0 che permette a singoli individui di prestare piccole somme di denaro (tramite aziende locali che si occupano di gestire il microcredito locale) ad imprenditori (generalmente di paesi in via di sviluppo) che useranno tali somme per migliorare/espandere la propria attività… e ripagare il prestito ricevuto in piccole rate.

Ovviamente la somma richiesta dall’imprenditore è ripartita fra tutte le persone che scelgono di "investire" in quella persona. Normalmente è necessario qualche giorno per raggiungere la somma richiesta ma… ultimamente, grazie ad un forte passaparola amplificato anche da media tradizionali e da alcuni personaggi famosi, sono necessarie solo alcune ore per recuperare i fondi necessari ad ogni singolo imprenditore.

Come funziona Kiva?
Il funzionamento è semplice: dopo essersi registrati, si aggiungono al proprio account dei fondi tramite PayPal. Sono sufficienti anche 25$ per cominciare, e dopo averli aggiunti al proprio account si passa a scegliere gli imprenditori/attività da finanziare (con possibilità di filtrarle in base a diversi fattori geografici e/o sociali)
Per ogni persona è presente una scheda che illustra nel dettaglio chi è quella persona, la sua storia, la storia dell’attività, come pensa di investire i soldi richiesti ed in quanto tempo pensa di restituirli, avendo un immediato feedback visivo della somma richiesta e di quanto manca a raggiungerla.
Scelte le attività da finanziare, le si aggiunge al proprio cestino in modo del tutto simile a quando si fa shopping e… si fa checkout, destinando le somme richieste ad ogni singola attività.
Quando verrà raggiunta la somma richiesta, il prestito verrà erogato dall’associazione/ente locale che si occupa materialmente del microcredito, e che riceverà poi i fondi direttamente da Kiva. Appena l’imprenditore restituirà il prestito ricevuto, potremo decidere se reinvestire tale somma in altre attività o riavere indietro il denaro.

NON si guadagna alcunchè, a prestare del denaro in Kiva… se non nella soddisfazione di aver dato la possibilità di avere una vita migliore a qualcuno che, altrimenti, non avrebbe potuto recuperare MAI somme del genere.

Personalmente non sono riuscito a restare indifferente (e spero, nel mio piccolo, di convincere qualcuno a fare altrettanto) e ieri ho trasferito 50 dollari dal mio conto PayPal in Kiva, ed ho scelto di prestarne 25 a testa a:

  • Bakhriddin Eshonov, che li userà per incrementare la sua attività di commerciante a Mastchoh, in Tajikistan
  • Mahsudjon Mulloijonov, che li userà per acquistare nuove merci da vendere a Gafurov, in Tajikistan

Nei prossimi mesi potrò seguire dalla mia pagina in Kiva come stanno evolvendo le loro attività, ed eventualmente ricevendo gli aggiornamenti anche via mail o feed RSS. Ho scelto di indicare "blogger" come mia attività perchè ho intenzione di investire in Kiva parte dei (pochi) soldi che recupero dagli AdSense e dai link sponsorizzati; in fin dei conti scrivere sul mio blog è una cosa che faccio per piacere e non certo per guadagno e… dato che non voglio guadagnarci, mi fa piacere dare ad altri la possibilità di mettere a frutto quei soldi che a me permetterebbero poco (o nulla) ma che per altri sono somme considerevoli.

Consiglio di Giovy: niente giudizi ma solo un consiglio, questa volta (anche perchè non è possibile dare un giudizio negativo ad un’iniziativa del genere): se avete nel vostro account PayPal delle somme che non utilizzate… perchè non pensate di investirli in Kiva? Bastano 25 dollari per aiutare chi ne ha bisogno… ed alla fine quei soldi restano sempre e comunque vostri, e li riavrete alla fine del prestito, se ne avrete bisogno… quindi… investite! 😉

Jan 022008
 

Sicuramente qualche amico/a particolarmente spiritoso/a, in occasione della notte di San Silvestro,  se ne sarà uscito con la frase: "Chi fa sesso a Capodanno, fa sesso tutto l’anno" (frase ripulita, magari ve l’avranno detta in altri termini). 😛

Se rientrate nella schiera di persone che possono permettersi di cambiare spesso partner o avere incontri sessuali occasionali, sicuramente l’applicazione web che vi presenterò oggi potrà interessarvi…

myblackbook_logo MyBlackBook è la versione digitale del "libriccino nero" che alcuni (pare) tengano per tener traccia dei propri incontri (si, proprio quello che tenevate da giovani, mettendo le stelline alle ragazze che conoscevate).

Scherzi a parte, MyBlackBook è un’applicazione interessante che NON vi servirà a valutare le ragazze/i conosciuti, ma a tener traccia in maniera sicura (perchè la sicurezza e la riservatezza sono uno dei punti principali di cui si cura MBB) di ogni "incontro sessuale" avvenuto.
A prima vista, il tener traccia della propria vita sessuale può sembrare una cosa superflua, ma…. per chi ha una vita sessuale attiva e non è legato da rapporti stabili, ricordare CHI, COME e QUANDO può essere molto importante.

Le malattie sessualmente trasmissibili, infatti, sono sempre in agguato e… ovviamente… avere partner occasionali aumenta di molto le probabilità di incorrere in rischi del genere (penso sia inutile raccomandarvi di usare/fare usare il preservativo, no?).

Vediamo però nel dettaglio cosa permette di fare MyBlackBook.
Dopo esservi registrati (vi verranno chiesti alcuni dati personali a scopo statistico, usando una privacy policy abbastanza stringente) e loggati, avrete la possibilità di inserire i partner con i quali avete avuto rapporti e tener traccia di ogni rapporto successivo (eventualmente anche con partner multipli).
Tutte le informazioni inserite sono criptate con algoritmi forti a chiave multipla; questo significa che sui server di MBB tutti i dati sono criptati e quelli "personali" (che non verranno utilizzati a scopo statistico) sono indecifrabili da MyBlackBook perchè solo voi ne conoscerete la chiave.  Tutto il traffico da/verso il sito viaggia criptato utilizzando SSL.

Inoltre, MBB mette a disposizione un tool chiamato VDNote che, utilizzando un algoritmo brevettato e basandosi sui dati da voi inseriti (quelli NON privati, chiaramente) vi fornirà un indice di rischio per l’esposizione a malattie sessualmente trasmissibili.
Naturalmente è un dato puramente statistico, nessuno potrà mai "predire" realmente se avrete la sfortuna di contrarre malattie di questo tipo.
Guardando le statische del sito, pare che la malattia sessualmente trasmissibile più probabile sia l’Herpes Simplex, seguita dalla Virus del Papilloma Umano.

Giudizio di Giovy: parlarvi di MyBlackBook mi ha dato l’occasione di ricordarvi quanto sia importante la propria salute e quanto poco ci voglia per esporsi a rischi seri, tenendo comportamenti "leggeri" come il non utilizzare precauzioni nei rapporti occasionali. Nonostante non se ne parli più molto, l’AIDS esiste ancora ed è ancora un pericolo mortale da cui non esiste cura. Sicuramente non sarà l’uso di un servizio web come MBB a darvi sicurezza ma… se avete più partner, ricordarvi quelli che avete avuto in passato potrebbe fare la differenza in caso di (eventuali) problemi.

Dec 212007
 

rtm_gmail

Cosa notate di diverso in questa screenshot di una casella Gmail? Bravi… un nuovo riquadro chiamato "Tasks". 😛
No, il team di Gmail non ha ancora introdotto una delle feature più richieste, ma come si suol dire… "Se la montagna non va da Maometto…" 😀

Questa nuova, fantastica feature (via Ajaxian) è dovuto al team di Remember The Milk, noto servizio Web 2.0 di task management, che sfruttando le nuove API sperimentali Gmail/Greasemonkey, ha creato questo interessantissimo (e molto, molto funzionale) mashup fra Gmail e Remember The Milk (al quale dovete essere iscritti per sfuttare questa nuova possibilità).
Grazie ad un’apposita estensione per Mozilla Firefox, infatti, sarà possibile visualizzare in Gmail le attività inserite in Remember The Milk, ma non solo: potrete facilmente inserire nuove attività utilizzando la comodissima interfaccia AJAX-powered e… meraviglia… inserire attività direttamente (e automaticamente) dalle vostre email!

rtm_starlabel

In pratica: è possibile fare in modo che applicando una stella (o una particolare etichetta a vostra scelta) ad una email, questa crei automaticamente una nuova attività; tale possibilità è configurabile (e disattivabile) nelle opzioni di Gmail, che si arricchiscono di una nuova sezione chiamata appunto "Tasks".

rtm_settings

Ovviamente, è anche possibile creare nuove attività da una nuova mail senza doverle applicare una stella o una label.
Il menù delle azioni di Gmail, infatti, si arricchisce di una nuova voce "Create task" che vi permetterà rapidamente di creare un’attività dalla email selezionata.

Per scoprire tutte le nuove, fantastiche feature che Remember The Milk ha introdotto in Gmail tramite questa nuova estensione per Firefox, potete leggere il post sul loro blog o guardare un ottimo screencast illustrativo.
Inutile dirvi che se il task management è una delle vostre attività quotidiane, averla integrata (ed interattiva) in Gmail è un must irrinunciabile! 🙂

Dec 202007
 

Nel panorama dei siti dedicati al photosharing (come Flickr, Picasa Web Albums, Zooomr i più noti, con tanti altri concorrenti nella coda lunga) è difficile riuscire a ritagliarsi uno spazio. Mi fa quindi molto piacere dare un po’ di spazio ad un nuovo sito di photosharing, frutto dell’idea e del lavoro dell’italiano Daniele Florio…

pix-yu_logo Pix-Yu nasce con un’idea ben precisa in mente: creare una piattaforma di photosharing dedicata espressamente agli eventi.

Prima ancora di caricare le foto, infatti, dovete creare un evento (con data, descrizione ecc.) e stabilire se l’evento è pubblico o privato (tale scelta influenzerà ovviamente i permessi di accesso alla visualizzazione delle foto dell’evento).

Per testare Pix-Yu ho pensato quindi di caricare sul mio account delle foto ancora inedite (che però poi andranno anche nel mio Flickr, ovviamente), ovvero quelle scattate in occasioni di SUDs, salone della piccola e media editoria meridionale.

Creare un evento è semplicissimo e molto veloce, così come molto funzionale è l’uploader incorporato che permette di selezionare più files contemporaneamente, e parte immediatamente con l’upload (eventuali file in coda per errore possono essere rimossi facilmente con un apposito pulsante). Il tempo di caricare le foto e… l’evento SUDs è stato creato (e tutti potrete ammirare il pandemico Luca Conti o il guru Giuseppe Granieri mentre discorrevano di giornalismo 2.0 e letteratura 2.0.

Anche in Pix-Yu, ovviamente, sono presenti le classiche feature da social network che potete trovare negli altri siti di questo tipo, come la possibilità di aggiungere amici, visualizzare i fotostream degli eventi che hanno creato, lasciare commenti ecc. Inoltre, gli eventi creati sono immediatamente georeferenziati su una Google Maps apposita.
Feature interessante è quella di poter collegare il vostro account Pix-Yu a quello di Flickr, in modo da visualizzare nella pagina del vostro profilo anche le vostre foto pubblicate su Flickr.

In futuro saranno disponibili tipologie di account diverse (Silver e Gold, a pagamento) con maggiori possibilità nella creazione di eventi (attualmente gli account free possono creare un massimo di 10 eventi). 

Giudizio di Giovy: naturalmente, essendo stato lanciato da poco, alcune cose sono da "limare" (una su tutte: per impostare la foto identificativa dell’evento è necessario caricarla nuovamente e non è possibile sceglierla fra quelle già caricate) ma… io vi suggerisco di dargli un’occhiata (e magari utilizzarlo per pubblicare foto di eventi che eventualmente non vorreste mettere nel vostro Flickr). Sarebbe bello, infatti, avere un servizio italiano popolato prevalentemente di italiani e che raccolga foto di eventi italiani… (BarCamp? Pizze/cene blogger? Pensateci… ) 😉

Dec 182007
 

Disclosure: questa è una sponsored reviews (vedi Blog Policy).

Chi gestisce un sito/blog, spesso (e volentieri) ritaglia quotidianamente un po’ di tempo per dare un’occhiata alle statistiche di accesso. I motivi vanno dalla semplice curiosità ad un vero e proprio studio di come vengono suddivisi gli accessi, le page views, i download… specie quando dal proprio sito/blog si ricava un tornaconto economico.

Il software che vi vado a presentare oggi penso possa interessare sopratutto i power blogger e/o coloro che fanno SEO/SEM e DEVONO avere sempre un occhio alle statistiche, e sopratutto vogliono che tali statistiche siano affidabili (e le statistiche di accesso che si basano sui log del server sono di gran lunga le più affidabili, proprio perchè non fanno affidamento a fattori esterni dipendenti dall’utente, come javascript/browser ecc).

Nihuo Web Log Analyzer è un software commerciale per Windows (da W98 a Vista, non esistono versioni per altri sistemi operativi, purtroppo) che si occupa di "digerire" i log del vostro server e restituirvi una serie di statistiche (numeriche e grafiche) basate su tali dati.
I log che Nihuo WL Analyzer riesce a gestire sono nei seguenti formati:

Questi log, inoltre, vengono gestiti anche in forma compressa. L’accesso ai log può essere locale (se i file risiedono sulla macchina dove gira il software, in caso di IIS ovviamente), http, ftp o ODBC. Le feature offerte dal software sono moltissime e le trovate illustrate qui. Va da sè che non tutti hanno la possibilità di accedere ai log del proprio server (come il sottoscritto, che ha un dominio in hosting), e per tali casi sono sicuramente consigliabili soluzioni web-based.

Anyway, quello che mi preme è parlarvi delle mie impressioni d’uso di questo software (ringrazio Nihuo per avermi messo a disposizione una licenza Enterprise per effettuare il test di Nihuo Web Log Analyzer) dopo un test effettuato su dei log gentilmente forniti da Tambu.

nihuo_wla_01

L’installazione è semplicissima (qualche click ed avete fatto), l’interfaccia del programma è molto chiara e… non lascia trasparire tutte le potenzialità del software (che potete apprezzare navigando nei vari menù di configurazione).
Importare i log da analizzare è stato decisamente semplice, grazie ad un wizard che ci guida nella creazione di un nuovo progetto (ed anche grazie al fatto che il tipo di log da analizzare viene autorilevato). L’analisi dei log compressi è stata velocissima (il programma è accreditato di una velocità di analisi pari ad 1.4 GB/sec, dipendente ovviamente dal processore della macchina utilizzata) ed il report generato è stato immediatamente visualizzato in una finestra del browser web. Non ho impostato filtri complessi, report differenziati, macro o altro, benchè il software permetta tutto questo (ed anche molto di più, come ad esempio l’invio automatico dei log via mail, con profili diversi a seconda del destinatario).

nihuo_wla_02

Partendo dalla schermata contenente statistiche generali, si può navigare tramite una struttura ad albero attraverso una serie di report auto-descrittivi e che coprono TUTTE le necessità di analisi e statistiche che normalmente sono necessarie (sono 186 i report generati). A puro titolo di esempio ve ne riporto qualcuna "convenzionale" e qualcun’altra meno convenzionale… 😉

Convenzionali:

  • statistiche di attività (visite, hits, banda utilizzata… tutte visualizzabili e filtrabili su un arco temporale personalizzabile)
  • accesso alle risorse (pagine maggiormente visualizzate, immagini, file scaricati, pagine di ingresso ed uscita…)
  • statistiche demografiche (visitatori, IP, nazioni di provenienza, domini, ISP…)
  • referrers (siti ed url)
  • motori di ricerca (accesso, keyword, frasi…)
  • browser e piattaforme

Non convenzionali:

  • per server, computer, ip, porta del webserver (utili in configurazioni multi-server).
  • errori (errori del server, del client…)

Tutti i dati che siete abituati a vedere dai servizi di statistiche più avanzati (ed alcuni di questi sono a pagamento, come le statistiche di accesso di questo blog, che si basano sempre sui log del server ma sono fornite in outsourcing e NON sono così potenti e dettagliate, a quanto pare).
I report ottenuti possono essere customizzati e filtrati in ogni aspetto, e possono essere salvati diversi profili da far visualizzare magari a persone diverse (utile in realtà aziendali dove dai log di accesso ad un sito dipende "la vita" o meno di varie figure professionali a cui dovete far vedere aspetti diversi della stessa medaglia) 😛

Utilizzando Nihuo Web Log Analyzer mi sarebbe piaciuto avere accesso ai log del mio server per avere un riscontro incrociato con i dati di Google Analytics e quelli di Deepmetrix Livestats, ma… Aruba non offre questa possibilità, purtroppo… 🙁

Giudizio di Giovy: non sono un esperto del settore (magari Tambu stesso potrà aggiungere qualcosa al riguardo, se vorrà, dato che per ringraziarlo dei log gli ho fornito i report generati dal programma) ma Nihuo Web Log Analyzer mi ha favorevolmente colpito. Chiaramente è un software commerciale (potete scaricare una trial 30 giorni da qui), le licenze partono dai 99 dollari della versione Standard ai 299 dollari della versione Enterprise (qui potete trovare una comparison chart delle diverse edizioni) e non tutti sono disposti a spendere dei soldi per avere delle statistiche ma… se le statistiche sono il vostro lavoro, Nihuo Web Log Analyzer può essere un valido supporto. Unico (grosso) limite: mancanza di supporto per sistemi operativi diversi da Windows (e conosco persone che sarebbero felici di utilizzarlo, ma che usano solo Mac…)

Dec 172007
 

In passato vi ho parlato di alcune soluzioni per proteggere (a volta anche in modo "forte") lo scambio di informazioni via Internet.
L’unico svantaggio di soluzioni forti come quelle segnalate è dato dall’essere un po’ "complicate" per gli utenti alle prime armi che non hanno grosse esperienze con la crittografia e sopratutto non hanno la necessità di una crittografia a chiave pubblica.

Lockbin è un servizio web 2.0 che, facendo largo uso di AJAX per l’interfaccia utente, permette agli utenti di inviare e-mail riservate in modo semplice e senza dover installare alcunchè (nè conoscere i principi della crittografia). Tutte le funzioni avvengono infatti all’interno del browser web, mentre la posta elettronica viene utilizzata solo come mezzo per notificare al destinatario la presenza di un messaggio protetto per lui.

Come funziona Lockbin?
Il funzionamento è semplice: ci si collega al sito è si clicca sul pulsante START. Si avvia quindi il procedimento guidato che, in cinque fasi, permette all’utente di comporre il messaggio che si intende far arrivare in maniera riservata al destinatario:

  1. accettazione dell’Usage Agreement (solita e necessaria "noia burocratica")
  2. inserimento della sequenza alfanumerica in un captcha per verificare che non si tratti di un bot
  3. composizione del messaggio usando l’editor di testo (di tipo WYSIWYG rich text, con possibilità di inserire link, immagini e formattazione avanzata
  4. impostazione della parola chiave segreta, che dovrete comunicare al destinatario con un mezzo a vostra scelta (un altra mail in chiaro, sms, IM ecc)
  5. inserimento dei dati per l’invio (nome ed e-mail del mittente, nome ed e-mail del destinatario, testo del messaggio di accompagnamento.

Come vedete, il procedimento è semplicissimo ed "idiot proof" 😉

Il destinatario riceverà a sua volta una mail con un link alla mail "criptata" presente su Lockbin, e tramite la solita procedura guidata in quattro fasi, potrà leggere il messaggio a lui destinato:

  1. accettazione dell’Usage Agreement
  2. inserimento della sequenza alfanumerica in un captcha per verificare che non si tratti di un bot
  3. inserimento della parola chiave comunicata in precedenza dal mittente
  4. lettura del testo criptato che si è ricevuto

Nulla da installare, nulla da configurare e la sicurezza di poter far arrivare un messaggio riservato al riparo da occhi indiscreti.

Unico neo che ho trovato nel servizio: la mancanza di trasparenza; non è dato sapere che tipo di crittografia viene utilizzata per proteggere i messaggi, in che modo vengono conservati, dopo quanto tempo vengono cancellati ecc.
E’ un servizio utile, ma… NON usatelo per inviare dati molto riservati e/o sensibili.

Dec 122007
 

 La recensione di oggi è una ESCLUSIVA ITALIANA, quindi… seguitemi, ne varrà la pena… 😉

In passato ho presentato più volte soluzioni di storage o backup online (Box.net, DivShare, Mozy, Dropboks, Protect My Photos ecc) ma nessuna di queste è paragonabile a quella che vi sto per presentare oggi.

wuala_logo_yellowAncora in Alpha (quindi ai primissimi stadi di sviluppo, ma già pienamente usabile ed abbastanza stabile, anche se accessibile solo ad invito), Wuala è un nuovo servizio di storage online in modalità Peer To Peer che sono sicuro diventerà presto una delle applicazioni più calde di questo dicembre 2007… 😉

Ma… cos’ha di così esclusivo Wuala rispetto ad altre soluzioni di backup? Semplice:

  • è compatibile con Windows, Mac e Linux: il client di Wuala è disponibile per tutti i sistemi operativi "consumer", cosa non comune per un servizio appena lanciato ed ancora in alpha
  • è una soluzione P2P: il vostro storage è criptato e distribuito fra gli iscritti a Wuala; questo significa che i vostri file verranno "spezzettati" e distribuiti random (per garantirne la disponibilità, lo stesso pezzo di file verrà distribuito a diverse centinaia di persone)
  • è una soluzione sicura e protetta: i vostri file sono criptati in maniera "forte" (AES a 128 bit per la criptazione dei file e RSA a 2048 bit per l’autenticazione) e SOLO VOI conoscete la password che non verrà mai trasmessa ai server di Wuala
  • lo storage è illimitato: si parte con 1 GB di spazio per utente, ma… lo spazio aumenta a seconda di quanto spazio condividete sul vostro disco con gli altri utenti e del tempo che lasciate tale spazio disponibile; in pratica: se mettete a disposizione 10 GB di storage e lo tenete online per il 70% di una giornata, avrete a disposizione altri 7 GB aggiuntivi (il 70% dello storage che mettete a disposizione). Se invece avete un computer sempre collegato ad Internet che condivide più spazio… immaginate quanto spazio potrete avere a disposizione online
wuala_screen01

  • è una soluzione "social": tutte le cartelle che create in Wuala sono private di default, ma potete decidere di condividerle con altre persone scelte singolarmente, con gruppi di persone o renderla totalmente pubblica. Potete creare gruppi (privati o pubblici), unirvi a gruppi già esistenti ed invitare persone
wuala_screen02

  • avete una finestra "sul mondo" dei files che gli altri utenti di Wuala rendono disponibili: raggruppati per tipologia (immagini, video, musica, documenti, altri) e potete scaricarli, copiarli, bloggarli o condividerli su Facebook, DivShare o altri siti direttamente dall’interfaccia di Wuala.
    Più utenti usano Wuala, più il sistema si arricchisce di nuovo materiale.
wuala_screen03

  • potete effettuare ricerche full text sui vostri file o su tutti i files resi pubblici in Wuala: sfruttando anche il potente sistema di tagging incorporato (potete taggare tutto, dalle cartelle ai singoli files)
  • è altamente configurabile: potete configurare tutti gli aspetti di Wuala, a cominciare dai diritti di accesso per singola cartella, passando per la banda da destinare al client, alla porte da utilizzare per le connessioni…

Giudizio di Giovy: beh… inutile dirvi che Wuala mi ha entusiasmato…e sono sicuro entusiasmerà anche voi… 🙂
E’ un servizio ancora in Alpha (suscettibile quindi di potenziali instabilità e/o modifiche anche sostanziali) ma al momento non mi ha dato nessun problema, mettendo online qualche e-book (che conto poi di condividere con il mondo, of course) 😉

… ed ora la chicca: ho a disposizione SETTE INVITI per Wuala da regalare a chi me li chiede nei commenti; il principio è "first arrived, first served, no reservation", quindi… fatevi sotto! Ovviamente mi farebbe piacere che chi invito condividesse a sua volta eventuali inviti con altrettanti amici, in modo da diffondere Wuala anche da noi in Italia… 😉