Jun 012007
 

Lo so, non sono Tommaso Tessarolo e non ho sicuramente neanche un decimo della sua competenza sull’argomento WebTV, ma… questo post non vuole sicuramente illustrarvi gli aspetti sociologici e mediatici di questi nuovi media! 🙂
Negli ultimi giorni ho scoperto delle cose interessanti al riguardo e… volevo semplicemente rendervi partecipi.

ictv_logo.pngIeri mi è capitato di guardare (se non ricordo male in seguito ad un twit di qualche amico) un divertente video online dove una simpatica signorina illustrava i cinque motivi per passare al Mac. Ho pensato subito: "Però, complimenti a chi ha messo su questa cosa!" Questa cosa ha un nome, e si chiama ICTv.

Cos’è ICTv?
ICTv è una WebTV italiana interamente dedicata a tecnologia ed informatica. Nata da una costola di HTML.it, distribuisce gratuitamente e on-demand video originali su nuove tecnologie, gadget, software ecc. Idealmente è’ divisa in tre "settori": business, consumer e web developer, anche se i video di ogni settore sono perfettamente fruibili e comprensibili anche dal resto del mondo… 😉
Dal simpatico video sui Mac sono quindi passato a vedere un’introduzione al Web 2.0, uno sui feed RSS ed uno su WordPress 2.1. Tutti i video sono molto chiari, curati ed interessanti. Chiaramente il taglio è piuttosto generalista, ma del resto sarebbe impensabile approfondire ogni singolo argomento in qualche minuto. Come "bonus" del sito, in questi giorni c’è uno Speciale SES, dove ho potuto vedere il caro Luca Conti mentre parla di corporate blog, contest e posizionamento.

Giudizio di Giovy: molto interessante, ho subito sottoscritto il feed rss per restare aggiornato sui prossimi video. 🙂

vlogsferatv_logo.jpgRestando sempre in ambito WebTV voglio segnalarvi anche l’esordio di Vlogsfera TV.

Cos’è Vlogsfera TV?
Vlogsfera TV è l’esperimento di WebTV portato avanti dal neonato network di Videoblog chiamato appunto Vlogsfera. La differenza, rispetto a ICTv, è notevole. Innanzitutto la "web TV" di Vlogsfera non è altro che un grande "raccoglitore" di video presenti su YouTube ed utilizzati anche nei vari videoblog del network. In secondo luogo benchè i contenuti disponibili siano sicuramente maggiori e più vari, NON sono contenuti originali. L’interfaccia fa largo uso di AJAX e la fruibilità è buona anche se… dipendente da YouTube: nel momento in cui uno dei video linkati non sarà più disponibile, in Vlogsfera TV resterà un buco?

Il network Vlogsfera
Come già detto, è il primo network italiano (nanopublishing) di videoblog. Il suo esordio in pubblico risale a poco più di una settimana ma il network è attivo in realtà da diverso tempo (dicembre 2006-gennaio 2007) e può contare su un ottimo "bagaglio" di interessanti post sui tre blog che lo formano:

Ogni blog tematico (motori, tecnologia, cinema e tv) presenta molti spunti di discussione nei suoi post ed è ricco di contenuti multimediali (sopratutto video, ma anche molte foto). Unica "pecca" che sono riuscito a trovare è la scelta di non rendere noti i blogger che gestiscono i diversi blog, così come ogni post è "anonimo".

Giudizio di Giovy: ottimi i contenuti dei diversi blog, molto ricchi e ben scritti. L’esperimento della WebTv è sicuramente interessante, anche se la mancanza di contenuti originali (ed in italiano) si fa sentire.

May 312007
 

google_gears_sm.pngLa novità di questa mattina portata da Google è di quelle "grosse"e destinate a lasciare il segno, credetemi!
Google ha infatti lanciato un suo nuovo prodotto, chiamato Google Gears, che punta a creare una "base" per il porting offline delle web application.

In realtà Google Gears è da un lato (quello per gli sviluppatori) un framework su cui basarsi per permettere alle applicazioni web create di essere usate anche in modalità offline, dall’altro lato (quello degli utenti finali) un plugin per Firefox (o un add-on per Internet Explorer) che permette la "magia" di usare le proprie web-application preferite anche in mancanza di una connessione Internet (se le applicazioni sono compatibili e sviluppate per integrarsi con Google Gears, ovviamente).

La prima applicazione a beneficiare di questa nuovissima possibilità introdotta da Google è Google Reader, il feedreader online della Big G. Da questa mattina, infatti, è possibile (dopo aver installato Google Gears) mettere Google Reader in modalità offline; così facendo si "memorizzerà" in un database locale presente sul proprio computer (un database SQLite, per i tecnici) i primi 2000 post non letti del proprio account Google Reader. In mancanza di una connessione al web, sarà comunque possibile leggere i propri feed preferiti e taggarli; tali modifiche verranno sincronizzati con i server di Google appena sarà disponibile una connessione ad Internet.
Così facendo Google Reader diventa molto simile ad un vero feedreader stand-alone

Ok… magari tutto questo applicato a Google Reader potrebbe non sembrarvi tanto interessante, specie se non lo utilizzate ma… riflettete un attimo sulla possibilità di avere:

  • la propria posta su Gmail sempre disponibile…
  • i propri documenti su Google Docs sempre disponibili…
  • il proprio calendario su Google Calendar sempre disponibile…

Sul versante sicurezza non c’è da preoccuparsi per la possibilità interazione di siti "estranei" con i vostri dati memorizzati nella cache di Google Gears; visitando un sito "GGears-enabled" che cerca di utilizzare questo framework, verrà visualizzato un avviso di sicurezza e potrete decidere se permettere o meno l’interazione di questo sito con Google Gears.

Quanto volete scommettere che presto Google Gears verrà implementato su tutte le applicazioni create dai programmatori di Mountain View? 😉

May 302007
 

microsoft_surface.pngQuesta mattina seguire il link lanciato da ninna_r su Twitter è stato fatale, mi sono innamorato di Microsoft Surface… 😀

Il "coso" che potete vedere in azione nei diversi video dimostrativi presenti sul sito dedicato è, nelle intenzioni di Microsoft, un tavolo multimediale e collaborativo che fa a meno di tastiera e mouse per compiere una serie di cose che ha, sinceramente, dell’incredibile.
Microsoft Surface, nelle varie demo presenti, fa vedere di essere in grado di riconoscere e connettersi (interconnettendoli a loro volta) tutta una serie di dispositivi digitali, dalle macchine fotografiche ai telefonini ai lettori mp3. E’ possibile sfogliare i media presenti nei vari dispositivi in maniera grafica tramite trascinamento, un po’ come avrete visto fare a Steve Jobs nella presentazione dell’iPhone (beh, il modo di gestire le immagini mi sembra esattamente lo stesso, già mi vedo gli appassionati della Mela insorgere al grido "Ecco Microsoft che copia ancora", anche se guardando la timeline del progetto pare che Surface sia decisamente più vecchio dell’iPhone). 😛

Se Surface dovesse essere utilizzato come "tavolo" in un locale pubblico, ad esempio, permetterebbe di pagare con la propria carta di credito semplicemente poggiandola sullo stesso, scegliendo cosa pagare dalle immagini disposte sul tavolo.

Sinceramente NON so quanto di quello che si vede sul sito sia vero e quanto invece sia fantascienza, ma sta di fatto che Microsoft ha annunciato che Surface dovrebbe essere disponibile in commercio a partire dall’inverno 2007.

Date un’occhiata ai tre video presenti sul sito e… fatemi sapere che ne pensate! 😉

May 292007
 

Mentre sottobanco Google sta definendo gli accordi con FeedBurner per la sua acquisizione, all’astronomica cifra di 100 milioni di dollari, alla luce del sole definisce l’acquisizione della società chiamata GreenBorder.

GB_logo.gifGreenBorder è la software house produttrice di un software chiamato GreenBorder Pro che si prefigge di mantenere il proprio computer al riparo da virus, trojan e malware di ogni tipo mentre si naviga in Internet.
NO, GreenBorder NON è l’ennesimo antivirus ma è un software che crea una sandbox (una sorta di "zona franca", isolata dal resto del mondo) intorno alla vostra navigazione web; tutto quello che succede nella sandbox viene distrutto appena si chiude la sessione di navigazione protetta (evidenziata da un "bordo verde" intorno alla finestra, da cui il nome GreenBorder).

green_border.jpg 

In pratica: con un normale browser navigate su Internet e vi prendete un worm; questo worm infetta automaticamente il sistema operativo, si propaga e comincia ad infettare altri computer. Con GreenBorder, invece, se navigate su Internet in una sessione protetta da questo software e vi prendete un worm, il simpatico vermicello NON avrà alcun modo di infettare il sistema operativo e propagarsi, perchè "vive" in una scatola chiusa, isolata da tutto.

GreenBorder era in origine solo per Internet Explorer, ma adesso è disponibile anche per Mozilla Firefox e se volete potete scaricarne una versione trial da Download.com.
E’ lecito comunque immaginare che presto Google rilasci la sua versione gratuita di questo utile software, probabilmente integrandola anche nel Google Pack. [via Google Operating System]

May 282007
 

Utilizzo software di Instant Messaging da tanti anni; ho cominciato (come tutti quelli che hanno molti anni di web sulle spalle) con ICQ, abbandonato poi in favore di MSN Messenger (ora Windows Live Messenger), abbandonato poi in favore di Google Talk. Utilizzo anche Skype, ma in maniera molto più incostante. Mi piace Google Talk, ma… una cosa che NON sopporto è il fatto che, per tenere un’interfaccia senza scrollbar, decida di far sparire arbitrariamente un numero X di contatti, mostrando solo quelli che, a suo insindacabile parere, meritano di essere visti (perchè magari più contattati).
Ok, ma… se io un contatto non lo vedo, come faccio a sapere se è online e di conseguenza contattarlo? Devo andarlo a cercare ogni volta? No… non mi piace questa cosa…
Ho quindi girato per il web, cercato e vagliato diversi software di IM che utilizzassero il protocollo Jabber (lo stesso usato da Google Talk) ed infine mi soffermai su un software chiamato GAIM (che i linuxari sicuramente conosceranno), ma… non mi piaceva molto, sinceramente.. e continuai ad utilizzare Google Talk, con tutte le sue limitazioni.
Accade però che qualche mese fa il progetto GAIM subisca delle modifiche e…. nasca Pidgin! 🙂

pidgin_logo_big.gifPidgin, come già detto, è la "nuova versione" del popolare GAIM, client di instant messaging multi-protocollo; questo software è gratuito, Open Source e disponibile per piattaforme Windows e Linux. E’ stata rilasciata fra ieri ed oggi la versione 2.0.1.

Che significa "multi-protocollo"?
Semplice: significa che potrete utilizzare Pidgin per connettervi a diverse reti, accentrando tutta (o quasi) la vostra online presence in un solo software.
Pidgin infatti permette di fare a meno di moltissimi client proprietari, come:

  • AIM
  • Bonjour
  • Gadu-Gadu
  • Google Talk
  • Groupwise
  • ICQ
  • IRC
  • MSN
  • QQ
  • SILC
  • SIMPLE
  • Sametime
  • Yahoo
  • Zephyr

Interessante notare che, fra tutti i protocolli supportati, ci siano anche Groupwise e Sametime, tipici di realtà aziendali (rispettivamente Novell e IBM); allo stesso modo, avere la possibilità di utilizzare in un singolo software anche ICQ ed MSN mi ha permesso di rispolverare i miei vecchi account sulle rispettive piattaforme (benchè ormai ci siano pochi utenti ad usare ICQ ed il mio account MSN sia diverso da quello che usavo anni fa, che ormai era talmente pieno di contatti da farmi passare la voglia di aprirlo per non essere "attaccato" in chat interminabili). 

L’interfaccia di Pidgin è spartana ma funzionale e, cosa molto importante per me, mi permette di vedere TUTTI i miei contatti online, in qualunque stato si trovino. Inoltre, è possibile creare diversi gruppi ed assegnargli contatti dalle diverse piattaforme (ad esempio: amici che usano GTalk o MSN sotto lo stesso gruppo). Personalmente ho scelto di avere gruppi separati per piattaforma utilizzata.
Pidgin funziona senza problemi sotto Windows Vista e richiede le librerie GTK+ per funzionare (che vengono installate dal setup di Pidgin). E’ possibile ampliarne le funzioni utilizzando una serie di plugin (molti dei quali già integrati nel pacchetto di installazione standard).

In definitiva: se vi siete scocciati di avere tre o quattro software di instant messaging aperti per altrettante reti e non avete esigenze particolari legate a feature tipiche dei diversi client proprietari (se usate Pidgin come sostituto di Google Talk, ad esempio, dovrete fare a meno delle funzioni VoIP, file transfer e VoiceMail), installate questo ottimo IM e vi troverete sicuramente bene! 🙂

May 242007
 

anobii_logo.gifSe siete un Twitters (o anche un lettore assiduo di blog) sicuramente avrete già sentito parlare di questo nuovo servizio Web 2.0 in termini entusiastici; persone che si esprimevano con espressioni del tipo: "è coinvolgente… se ne entrate, non ne uscirete più" e cose del genere. Sulle prime sono rimasto un po’ perplesso, ma oggi ho letto l’ottima recensione dei Googlisti e… beh, ho deciso di dare un’occhiata ad aNobii.

Cos’è aNobii?
E’ il vostro scaffale dei libri online, in chiave sociale.
NON vi parlerò dell’aspetto tecnico del servizio, di AJAX o cose del genere… per queste cose potete far riferimento all’articolo dei Googlisti.
Io vi parlerò della mia "esperienza d’uso", in questo caso. Dopo essermi registrato (serve solo una mail ed un nome), è possibile iniziare da subito ad inserire i vostri libri. Se conoscete il codice ISBN (quel codice numerico che indica in maniera univoca ogni libro) inserire il vostro libro in aNobii è di una semplicità disarmante; dovete solo darlo in pasto al sistema e tutte le informazioni del libro verranno automaticamente recuperate da Internet. Se non avete l’ISBN, potete provare a fare una ricerca per titolo, se il libro è stato già inserito da qualcuno lo troverete di sicuro… altrimenti vi tocca inserirne i dati a manina… 😛
I libri inseriti in aNobii possono essere taggati ed è possibile decidere se rendere il libro disponibile per lo scambio o per la vendita, aggiungendo eventualmente un prezzo. Possono essere inserite informazioni sullo stato di lettura del libro, delle note, un voto… insomma, potete gestire ogni aspetto della lettura "ordinata".

Ma, schedatura dei libri a parte, è l’aspetto sociale di aNobii a renderlo eccezionale; ad esempio, dopo aver inserito il libro di Sergio Maistrello "La parte abitata della rete" sono venuto immediatamente a conoscenza che ci sono altre 12 persone ad avere lo stesso libro. Scorrendo la lista trovo tanti amici (Estragon, Antonio Sofi, Gaspar, catepol, Philapple…) e posso decidere di andare a dare un’occhiata alle loro librerie, aggiungerli come amici (a proposito, vi arriveranno le mie richieste di friendship) e scoprire tutti i libri in comune. Se ci sono libri interessanti, posso aggiungerli alla mia "lista dei desideri", ed eventualmente acquistarli in futuro…
A proposito: se vi va, date un’occhiata alla mia libreria (che sto ancora popolando).

In definitiva, aNobii farà tornare a molti la voglia di leggere, e permetterà a chi legge tanto di leggere ancora di più, conoscendo libri ed autori nuovi… 😛
Un consiglio: è vero, una volta che iniziate a girare per aNobii, assicuratevi di avere del tempo libero, potreste non uscirne tanto presto… 😛

May 232007
 

Fate mente locale, e rispondete: "Quante password dovete ricordare, giornalmente, fra servizi online e offline"?.
Vi do qualche suggerimento:

  • login del vostro computer
  • posta elettronica (sperando che tutte le caselle non abbiano password diverse)
  • eBay
  • Twitter
  • calendario online
  • task manager online
  • Jaiku
  • Flickr
  • digg
  • del.icio.us
  • feed reader online
  • online banking (a volte più di uno)
  • pin di bancomat e carte di credito (più di una)
  • forum (magari con diversi nomi utente e password)
  • … e molte, molte, moltre altre password, credetemi… 😛

Se usate una password "generale" per tutto, ok… vi siete risparmiati tanta fatica mnemonica ma… se questa password viene compromessa, vi tocca cambiarla in tutti i servizi che usate. Se usate due o tre password di complessità differente, a seconda della sicurezza che dedicate ad un determinato servizio, poi vi tocca ricordare quale password è abbinata a tale servizio. Se usate password differenti per ogni servizio, avrete SICURAMENTE da qualche parte un foglietto/documento/nota (se è un file elettronico, spero protetto da un’ulteriore password sicuramente diversa da tutte le altre e sicuramente più complessa) che le riepiloghi tutte (ricordate che il primo cassetto della scrivania NON è un buon posto per conservare le vostre password, specie se lasciate tale foglietto sopra tutto il resto e non chiudete questo cassetto per fare prima). 😛

Quello delle password da ricordare è uno dei problemi più sentiti della "nuova era digitale". Fortuna che… esistono prodotti come Clipperz! 🙂

clipperz_logo.pngClipperz è un password manager online di nuova generazione realizzagto in AJAX, che fa della sicurezza e della privacy i suoi punti forte.
Qualche caratteristica interessante:
– è totalmente gratuito
– non richiede dati personali per la registrazione (neanche l’email)
– nessun software da installare
– i server di Clipperz conservano solo la versione criptata dei vostri dati e non possono accedere in nessun modo ai dati in chiaro
– è possibile scaricare il codice sorgente e verificarlo personalmente

Registrarsi per utilizzare Clipperz è semplicissimo, basta fornire un nome utente ed una password (possibilmente "forte", con caratteri alfanumerici).  ATTENZIONE: essendo la sicurezza e l’anonimato uno dei punti di forza di Clipperz, non esiste una procedura di recupero dei dati di login, se ve li scordate non avrete più modo di accedere ai dati conservati in Clipperz!
Effettuato correttamente il login,  si verrà indirizzati alla propria "area personale".

Clicca sulle immagini per ingrandirle

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All’interno della propria area personale (tutto il trasferimento dati è ovviamente criptato e sicuro con SSL) è possibile creare le "schede" contenenti i propri dati di accesso, utilizzando modelli predefiniti adatti a vari scopi ed ai diversi dati che dovete conservare (vedi sotto).

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Se avete necessità di inserire MOLTI login a siti web, l’operazione potrebbe portarvi via parecchio tempo. In tal caso Clipperz vi viene in auto, dandovi la possibilità (tramite una bookmarklet da inserire nella vostra barra dei segnalibri) di creare automaticamente il codice di login per un determinato sito, da incollare nella scheda "Login diretto" (vedi l’ultima voce sopra).
Perchè la bookmarklet funzioni, è sufficiente andare alla pagina di login del sito in questione e compilare i dati di login (senza inviarli); cliccando sulla bookmarklet si aprirà la finestra di clipperz con in evidenza il codice che dovrete copiare.

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Utilizzando questa procedura per i siti che utilizzate di frequente, avrete in breve tempo la possibilità di utilizzare una delle feature più interessanti di Clipperz, ovvero i "direct logins"; cliccando infatti sulle voci presenti nel box "Login diretti", avrete la possibilità di accedere automaticamente ai siti in questione senza dover inserire nuovamente nè nome utente nè password.

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Considerate tutti gli aspetti positivi dell’utilizzo di Clipperz, in questo caso:

  • niente più password da ricordare (tranne quella di accesso a Clipperz, ovviamente)
  • estrema sicurezza in ogni fase di utilizzo
  • login automatico a tutti i siti che utilizzate

Inoltre, è possibile utilizzare una versione ottimizzata di Clipperz da "far girare" nella barra dei preferiti di Firefox chiamata "Clipperz Compact", in modo da avere i vostri login diretti sempre disponibili senza dover accedere al sito (vedi sotto)

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Altra feature degna di nota (e per alcuni versi importante così come l’applicazione online) è la possibilità di esportare una "copia offline" di Clipperz (con la stessa sicurezza della versione online) da tenere con se su un pendrive, un cd o altro.
Presto sarà inoltre disponibile la possibilità di condividere alcuni dati con altri utenti (pensate ad esempio ai dati di login di aree condivise, caselle di posta elettronica di gruppo e via dicendo).

Il team di Clipperz, inoltre, ha un blog ed ha reso disponibili un video illustrativo del direct login nell’apposita pagina del sito.

Giudizio di Giovy: Clipperz è una delle applicazioni web più utili che conosca per chi, come me, utilizza quotidianamente decine di login ad altrettanti siti. E’ gratuita (anche se una donazione non fa mai male) ed è da apprezzare il fatto che abbiano reso disponibile il codice sorgente dell’applicazione, operazione di vera trasparenza che di rado è possibile osservare. L’uso è semplice ed intuitivo, reso ancora più piacevole dall’utilizzo di AJAX.
Da provare… potrebbe risolvere molti vostri problemi!