Mar 192007
 

Fra le richieste che ricevo più spesso da amici o conoscenti, c’è quella di un consiglio su un buon antivirus, possibilmente gratuito.
A causa del lavoro che faccio, ho testato decine di antivirus, gratuiti e commerciali, rivolti sia ad un’utenta consumer che aziendale.
Da un po’ di tempo sto utilizzando (per i computer di casa) l’antivirus che vi presenterò oggi: Active Virus Shield.

avshield.gifActive Virus Shield è un antivirus GRATUITO (perchè gentilmente sponsorizzato da AOL) che ha come punto di forza principale quello di essere "Powered by Kaspersky". Che significa tutto ciò?
Semplice: che il motore di scansione (il "cuore" dell’antivirus) è realizzato dalla notissima software house russa Kaspersky Lab, che a detta di molti offre uno dei migliori scan engine disponibili sul mercato (ed io non posso che confermare). La differenza rispetto agli altri antivirus è proprio nel motore di scansione, che permette un maggior riconoscimento dei virus, un minor numero di falsi positivi ed un analisi euristica (il riconoscomento di attività virale anche quando non si dispone di una firma per riconosce quel virus) più efficace. Un altro fattore per cui consiglio Active Virus Shield è per il basso impatto che ha, in genere, sul sistema su cui gira. Cosa significa? Che potete installarlo anche su computer "non recentissimi", con processori di qualche generazione fa (mentre noti antivirus com il Norton Antivirus o lo stesso Kaspersky sono capaci di rallentare di molto macchine non proprio performanti).

Per ottenere Active Virus Shield non dovete far altro che puntare il vostro browser su www.activevirusshield.com, cliccare su "Get Free Anti-Virus Today", inserire un indirizzo di email valido (dove vi verrà inviata la chiave di attivazione gratuita) e poi cliccare su "Get it now"; immediatamente partirà il download dell’antivirus. Dopo averlo installato, vi verrà chiesto di inserire la chiave di attivazione ricevuta in mail (non è necessario inserirla immediatamente, potete anche farlo in un secondo momento) e… fatto! 🙂
Una volta installato potete anche dimenticarvi della sua esistenza, perchè AVS provvederà ad aggiornarsi automaticamente via Internet appena sarà presente una connessione alla rete. Altra differenza rispetto agli altri antivirus: AVS si aggiorna diverse volte al giorno utilizzando le stesse firme degli antivirus Kaspersky, mentre altri antivirus scaricano eventuali aggiornamenti ogni due o tre giorni.
L’interfaccia utente è molto chiara e semplice da utilizzare, per sottoporre a scansione le varie unità o cartelle del vostro computer.
Una nota negativa: al momento Active Virus Shield NON supporta Windows Vista, ma una versione Vista-ready è in lavorazione e verrà rilasciata prossimamente.

Giudizio di Giovy: vi consiglio caldamente di installare Active Virus Shield se cercate un antivirus gratuito, valido e che non vi crei problemi in fase di installazione, uso ed eventualmente disinstallazione (anche se sono sicuro che non lo disinstallerete, una volta provato) 😉

Mar 172007
 

Oh, finalmente una novità dal mondo Google… 😀

Pare infatti che il gigante di Mountain View abbia acquisito Trendalyzer, un software di data visualization creato da un’organizzazione non-profit chiamata Gapminder.
Trendalyzer è un software che permette di visualizzare (in maniera grafica, immediatamente comprensibile) una serie di dati, correlandoli fra di loro nel tempo, grazie ad un’interfaccia utente realizzata in Flash,

Google ha subito "messo all’opera" il software di GapMinder, realizzando "The Gapminder World 2006".

Clicca sull’immagine per ingrandirla

Google Gapminder World 01

Come potete vedere, l’interfaccia è intuitiva e mostra tutte (o quasi) le nazioni del mondo, con un "pallino" grande a seconda della popolazione (per default, ma il parametro può essere cambiato con uno qualsiasi dei tanti indicatori presenti).
Selezionando per l’asse X un indicatore (in questo caso il reddito pro capite in dollari internazionali) e per quello Y un altro (il numero di utenti internet per 1000 abitanti), si ha un colpo d’occhio immediato sui "numeri" di cui si sta parlando.
Giocando un po’ con i parametri e con le varie opzioni, poi… si riescono a vedere cose del genere:

Google Gapminder 02

In questo caso ho raffrontato la popolazione italiana dal 1990 al 2004 con il numero di utenti internet, e quello che salta all’occhio è che sostanzialmente l’Italia è un paese a crescita demografica zero, mentre il numero di utenti con accesso ad internet è cresciuto da 0.18 per mille del 1990 a 501 del 2004.
E’ inoltre possibile "animare" i risultati, premendo il pulsante "Play" in basso a sinistra, visualizzando l’evoluzione dei dati in esame nel corso degli anni.

Allo stesso modo potete "mixare" i dati per tutte le nazioni del mondo (Il numero di anni per ogni indicatore varia a seconda dei dati in possesso di Google), tirando fuori delle considerazioni molto interessanti, dal momento che sono presenti indicatori come:

  • mortalità infantile per 1000 abitanti
  • crescita economica
  • aspettativa di vita
  • budget militare
  • percentuale di donne che lavorano in rapporto al totale dei lavoratori
  • tempo

A voi il compito di produrre i confronti più interessanti. 🙂

Mar 152007
 

Vento di novità, per un’applicazione web popolare come Flickr! 🙂
Sono infatti state lanciate da poco due nuove "feature" che, benchè non rivoluzionarie, aggiungono nuove possibilità a chi decide di usare Flickr come piattaforma per la condivisione delle proprie fotografie.
Vediamo insieme le due novità…

Collections

Clicca sulle immagini per ingrandirle 

Flickr Collections 01

Le collections introdotte da Flickr altro non sono che delle "raccolte" di diversi set in un unico contenitore. In questo modo potrete raggruppare in modo omogeneo set diversi ma uniti da un "filo conduttore" che deciderete voi, come ho fatto io (ad esempio) per la mia collections "Blog e blogger", che raccoglie i fotoset di MarCamp, Cena Sicura 2007, SciptaVolant e Raduno blogger di Pescara.
Per accedere alle collection, basta cliccare sul link indicato dalla freccia rossa, mentre per crearle (in un modo molto semplice) dovete andare nell’Organizer e "trascinare" in una collection i diversi set che l’andranno a comporre.

Flickr Collections 02

Quella delle collection è una feature che trovo molto utile quando si hanno diversi set con… "qualcosa in comune" 😛

Nuovi layout di pagina

Flickr Layout 01

E’ adesso possibile personalizzare il "look" della propria pagina su Flickr, decidendo come volete che appaia.
Per farlo, è sufficiente cliccare sul link indicato dalla freccia rossa, e scegliere il layout che più vi piace nella pagina successiva.

Flickr Layout 02

Le scelte principali sono due (con immagini grandi o piccole), affiancate dalla possibilità di visualizzare solo le immagini, le immagini con barra laterale dei set e le immagini con barra laterale delle collection; in totale, quindi… avete sei possibilità.
Ovviamente la scelta spetta al vostro gusto personale ma… mi permetto di darvi qualche consiglio (forse ovvio):

  • se avete poche immagini, scegliete il layout con le immagini grandi e senza barra laterale; valorizzerete di più le foto
  • se avete poche immagini e qualche set, la scelta potrebbe cadere sul layout con immagini grandi e barra laterale dei set
  • se avete molte immagini, con set e collection… scegliete un layout con immagini piccole e la barra laterale che mostri il maggior numero di contenuti (se avete più set, mostrate questi… per le collection c’è l’apposito link)

Certo… se si decidessero ad aggiungere anche dei tool (molto semplici, niente di complesso) di elaborazione delle immagini (che invece i competitor come Zoomr hanno, e stanno per lanciare in grande stile) non sarebbe male… 😛

Mar 132007
 

Di Twitter tanto se ne è parlato nella blogsfera e tanto se ne parlerà ancora, discutendo di quanto possa essere utile (e Dema, ad esempio, lo sta usando per informare i suoi clienti) o futile (far sapere quando state andando in bagno), ma… il top dell’inutilità dovevo ancora vederlo… fino a stamattina!

autotwit.gifAutoTwit è una nuova applicazione Web 2.0 (beh… mi imbarazza un po’ parlare di "nuova applicazione", ma tant’è…) che fa l’unica cosa che il nome lascia immaginare: aggiorna Twitter automaticamente al posto vostro, inviando i messaggi che avrete "preparato" in precedenza e seguendo la schedulazione che vorrete dargli!!! 😀

Basta loggarsi in AutoTwit con i dati del vostro account Twitter e, dal pannello, scrivere "i post" che volete vengano inviati su Twitter, decidendo quando inviarli, partendo da ogni ora fino ad un post su base settimanale. 😛

Clicca sull’immagine per ingrandirla

AutoTwit site

Quali sono i vantaggi di usare AutoTwit? Cito direttamente dalla loro homepage (ehehehe):

  • Make you wealthy
  • Improve your appearance
  • Help you to be more well-liked by your family or friends
  • Make you live longer
  • Attract members of the opposite sex
  • Update Twitter automatically

Sinceramente resto dell’idea che se una persona non ha tempo/voglia di aggiornare Twitter, semplicemente… non dovrebbe farlo! 😛
Ma… a quanto pare chi usa Twitter, in alcuni casi, lo fa anche per accrescere la propria "visibilità personale", come ho scoperto leggendo questo articolo (molto interessante, in inglese) e quindi… postare ogni tanto (anche in modo automatico) potrebbe essere utile a tal fine.

Personalmente… se non mi leggete su Twitter è semplicemente perchè sto facendo altro… oppure "sto leggendo i feed" (vedi screenshot sopra) 😀

Mar 092007
 

Neanche un mese fa si parlava in questo blog di copyright, protezione dei contenuti e licenze CC.
Io sono un forte sostenitore delle licenze Creative Commons (da poco giunte alla versione 3.0), a patto che poi chi utilizzi i miei contenuti osservi i termini di tale licenza. Ma… se invece questa volta volessi dare una mano a chi, per sua scelta, decide di detenere tutti i diritti sulle sue creazioni (il copyright) e proteggerlo in qualche modo?

mfclogo.pngMyFreeCopyright è un nuovo servizio Web 2.0 che aiuta i possessori di copyright a tutelare tale diritto sulle loro creazioni digitali (audio, video, immagini, testi); con il termine "testi" intendo anche il contenuto dei post nei propri blog.

Come funziona MyFreeCopyright?
Il funzionamento è abbastanza semplice: si uploadano le vostre creazioni digitali tramite un form (nel caso di post o podcast, si fornisce semplicemente il permalink), MyFreeCopyright crea una "impronta digitale" del file con un algoritmo di hash sicuro appositamente creato ed invia per email questa impronta digitale (chiamata appunto "fingerprint") con una data di registrazione, conservando copia del fingerprint e della data di registrazione nei suoi archivi. Fatto! 🙂
Secondo le FAQ di MyFreeCopyright (che vi invito a leggere per intero, dato che chiariscono ulteriori dettagli che qui sarebbe inutile trattare) la registrazione effettuata è valida a livello mondiale (anche se alcune legislazioni potrebbero richiedere registrazioni aggiuntive come ulteriore protezione in caso di controversia); negli Stati Uniti è sicuramente valida e inattaccabile.
Nel caso qualcuno utilizzasse i vostri contenuti senza autorizzazione, la data di registrazione del copyright presso MyFreeCopyright diventa la prova che siete VOI  (e solo voi) i possessori del copyright di tale contenuto.
Per i blogger/podcaster è possibile proteggere ogni contenuto che scrivete/pubblicate in modo automatico, semplicemente fornendo l’url del blog o del feed; MyFreeCopyright si occuperà di scaricare il testo (comprensivo di contenuti digitali come immagini, video, audio ecc) e proteggerlo.

Quanto costa usare MyFreeCopyright?
La registrazione è gratuita (account Free), così come la protezione di 100 contenuti digitali (di qualunque forma); sono disponibili due account a pagamento per chi ha necessità di proteggere un maggior numero di contenuti, che includono anche 2 GB di storage sicuro per i vostri contenuti (nella versione free MyFreeCopyright protegge il diritto, NON il file in se), compresi i post/podcast che vengono letteralmente "scaricati" e salvati, potendo anche recuperarli in caso di perdita/distruzione.
Se l’account Free non dovesse bastarvi, un account Basic costa 19$ l’anno, protegge fino a 1000 contenuti ed offre 2 GB di storage sicuro, mentre un account Pro costa 27$ l’anno, protegge illimitati contenuti ed offre 2 GB di storage, con trasferimento sicuro via SSL e chiave di criptazione personale.

Mar 052007
 

Al giorno d’oggi non è infrequente che persone abbiamo più di un computer in differenti posti, e magari questi computer siano sempre accesi e collegati ad Internet.
Normalmente per controllarli da remoto si usano dei software appositi (tipo TightVNC) o raramente delle VPN (soluzione questa più utilizzata in ambito aziendale, dove appositi router/firewall fungono da concentratori VPN).
Se però il nostro scopo è solo il controllo remoto, TightVNC va bene… ma se dobbiamo accedere alle risorse di rete che si trovano "dall’altra parte", l’unica soluzione è creare una VPN, ma… possiamo farlo?
Creare una VPN comporta la presenza di apparati di rete appositi o server appositamente configurati per accettare connessioni in VPN, così come una certa quantità di tempo da dedicare alla messa in sicurezza.
Come ovviare a questo problema, e creare delle VPN in maniera semplice? Beh… con Leaf Newtworks! 🙂

leafnetworks_logo.gifLeaf Networks è un software per Windows (ma a breve verrà rilasciata anche la versione per Linux) che vi permette di creare facilmente delle VPN fra diversi computer, senza dover acquistare hardware apposito o impazzire con configurazioni avanzate.
In realtà in Leaf Network tutto viene improntato sotto un’ottica di "condivisione delle risorse", ed infatti è possibile condividere file, cartelle, stampanti… ma anche Xbox, dispositivi Media Center e TiVo (per gli utenti americani)

Come funziona Leaf Networks?
Una volta installato il client sulle diverse macchine che parteciperanno alla nostra rete (ed eventualmente impostato il port forwarding, se nelle rete sono presenti router/firewall), si aggiungono i membri alla propria contact list (un po’ come succede con gli IM) e si sceglie cosa condividere con loro (cartelle sul proprio computer, una VPN vera e propria, una XBOX) seguendo le istruzioni di setup che trovate ai link precedenti.
Va da se che una cosa del genere è utile ANCHE (e forse di più) quando i client appartengono a persone diverse, diventando in pratica un nuovo P2P multiuso.
Personalmente NON l’ho ancora provato per mancanza di tempo, ma un’occhiata mi piacerebbe dargliela.
L’unica cosa che mi ha lasciato perplesso è l’assoluta mancanza di informazioni riguardo la sicurezza delle reti create da Leaf Networks. E’ chiaramente spiegato il principio di funzionamento in questa pagina, ma… il traffico fra i due peer è criptato? Se si… in che modo?
Condividere cartelle (e documenti) su una connessione non criptata non è il massimo, quindi… perchè non chiarire questo punto?

Tempo permettendo, mi piacerebbe smanettarci un po’ (sniffando il traffico che si crea) per verificare questo mio dubbio… o in alternativa potete farlo voi… 😉

Mar 022007
 

Stamattina un amico e collega di lavoro ha chiesto il mio "aiuto" per una cosa che, a prima vista, sembrava davvero banale ma… in realtà c’è da "smanettarci" su un po’ per riuscire nell’intento: salvare lo streaming Flash Video presente in una pagina web.

Per "streaming Flash" si intende quel flusso audio/video visualizzato in appositi player incorporati in pagine web (per capirci: i video di YouTube, Google Video, iFilm ecc.).
Normalmente è sufficiente utilizzare, per la maggior parte dei casi, l’estensione Videodownloader per Mozilla Firefox, che permette appunto il salvataggio di tali stream in formato Flash Video (estensione .flv).
In alternativa si può provare anche con HeyWatch!, ma se il video è più lungo di 10 minuti (o il sito non supportato) non si riuscirà nell’impresa. Come risolvere il problema e riuscire a salvare questi video in Flash? Seguitemi nel tutorial… 😉

Problema: salvare il "The Best" di Enzo Jannacci dal concerto della Sala A dell’Auditorium RAI a Roma, presente online sotto forma di streaming video qui.
Procedura: tentare con Videodownloader e HeyWatch! non ha dato risultati positivi (anche per la struttura particolare della pagina).
Ok… cominciamo l’opera analizzando il codice html della pagina, alla ricerca di eventuali richiami al file Flash Video (.flv).

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Save Flash Video Tutorial 01

Mmmm… a quanto pare nel codice di "usabile" non c’è niente, a parte il codice per incorporare il flash player ed un paio di richiami a file .xml che però sono del tutto inutili al nostro scopo (baglio.xml e jannacci.rvml).
Ok… dobbiamo essere un po’ più "smart". 😉
Senza scomodare sniffer di rete e librerie varie (per Ethereal sono necessarie le librerie WinPcap), si può scaricare un simpatico programmino gratuito creato da Microsoft e chiamato Fiddler, un HTTP debugging proxy che "ascolta" solo le connessioni http di Internet Explorer (nella versione 2 Alpha ha la capacità di sniffare anche le connessioni sicure HTTPS); il software è piccolo e gratuito, richiede che sia installato il framework .NET 1.1 o superiore), si installa in 10 secondi e non "incasina" il computer in alcun modo. 😉 A titolo di cronaca, io ho utilizzato proprio la versione 2 Alpha (che richiede il framework .NET 2.0 o superiore)
Ok… installato il software, lo lanciamo e digitiamo IN INTERNET EXPLORER l’url da andare a "debuggare" 😉

Save Flash Video Tutorial 02

Toh… un file "intro.flv" (evidenziato dalla selezione), sarà mica l’intro che stiamo vedendo? 😀
Proviamo a cliccare sul video della prima canzone "Giovanni telegrafista"…

Save Flash Video Tutorial 03

Eh già… mi sa proprio che è il file "nascosto" che stavamo cercando…
Clicchiamo sull’url e dal menù rapido scegliamo Copy -> Just Url…

Save Flash Video Tutorial 04

… ed incolliamo l’url così ottenuto in una finestra di Firefox… 😛

Save Flash Video Tutorial 05

Se non l’avete, scaricate un video player capace di leggere i file .flv (VLC o Gom Player, io ho usato quest’ultimo) e…

Save Flash Video Tutorial 06

Buona visione… 😉