Nov 212006
 

FONMi scuserà Stefano se rubo il titolo al suo post, ma penso sia il più adatto a descrivere la nuova (e per alcuni versi innovativa, anche se già utilizzata in Germania ed Austria) iniziativa lanciata da FON.

FON, in collaborazione con Blogo, ha pensato di offrire La Fonera (comprese le spese di spedizione) a chiunque si registrerà e prometterà di installarla e mantenerla attiva per condividere la connessione.
Non c’è alcun vincolo contrattuale, ma solo la propria parola.

Tutto questo con il solo scopo di aumentare la diffusione di FON, e contribuire a creare la rete wireless sociale più grande del mondo.
Va da sè che chi NON è interessato a contribuire alla diffusione di FON farebbe bene a NON richiedere La Fonera solo perchè è gratis; FON non fa regali "a chiunque".

Ulteriori informazioni sul blog di FON Italia, mentre per accedere alla promozione, andate qui.

Nov 202006
 

simpleseating

In questo blog vi ho presentato negli ultimi mesi diversi servizi Web 2.0, per venire incontro alle esigenze più diverse.
Ma… quello che vi presento oggi è una nuova web application 2.0 davvero… di nicchia, e non perchè non sia realizzata bene ma perchè… beh, non sono moltissime le applicazioni che si troveranno ad utilizzarla, IMHO. 😀

SimpleSeating è un servizio di “seating charts” online; in parole povere: avete presente quando vi capita l’ingrato compito di organizzare la disposizione delle persone ai tavoli, per un matrimonio o un meeting? Beh… con SimpleSeating potete farlo in stile Web 2.0… 😀

Totalmente realizzato in AJAX (ovviamente), è di uso assolutamente intuitivo ed immediato (va benissimo anche per la vostra mamma, che ama tanto organizzare queste cose) 😀

Si parte creando un evento e definendo le dimensioni della stanza. Poi si crea la lista degli ospiti, si sceglie la tipologia di tavolo che ci sarà in sala (tondo o rettangolare, con diverse possibilità di disposizione intorno al tavolo) e… si comincia a disporre gli ospiti! 😛
Capita sempre, infatti, che di fianco a Tizio non si possa mettere Caio perchè c’è stato un litigio, e guai a mettere allo stesso tavolo Mr. Dongiovanni con le sue ex… 😀

Alla fine potrete esportare il risultato del vostro lavoro in un bel file .pdf, pronto per la stampa e per essere distribuito ai responsabili dell’accoglienza. 😉

SimpleSeating è al momento in beta chiusa, anche se non penso ci vorrà molto per il lancio al pubblico.

Nov 172006
 

Non ce la faccio più… 😛
E’ da una settimana a questa parte che, su tutti i blog tecnologici e le testate online d’oltreoceano, non si legge altro che:

  1. del lancio del nuovo player di Microsoft, Zune
  2. del lancio della nuova consolle di Nintendo, Wii
  3. del lancio della nuova consolle di Sony, Playstation 3

Ok… io ne leggo solamente perchè non sono affatto interessato ad acquistare uno di questi tre oggetti (beh, forse Zune potrebbe esercitare un certo fascino, ma le consolle… per carità!
Ho avuto una Playstation in passato (la prima, quella grigia e semplice) e l’ho usata per circa due settimane, prima di scocciarmi e rivenderla un mese dopo.

Invece mi fa sorridere vedere che ci sono persone disposte a diversi giorni (si parla anche di persone in coda da mercoledì mattina) per portarsi a casa la PS3…
Ed “in coda” succede di tutto, come di essere fatti bersagli di pistole soft-air, di venire derubati o di dover far pipì dove ci si trova (in coda, intendo) per non perdere la fila, accendendo le ire di chi sta vicino e rischiando la rissa.
Gizmodo (uno dei maggiori siti dedicati ai gadgets) sta seguendo il lancio della PS3 a San Francisco, e parla delle condizioni inumane di chi vive in fila,
arrivando a disegnare una mappa della coda e dividendola in diversi settori (e dandogli anche dei nomi) a seconda della “vicinanza” al negozio: si parte dai VIP (i primi 50 più vicini) avranno la PS 3 “deluxe” con hard disk da 60 GB per finire agli “sfigati” (gli ultimi 300) che avranno, se tutto gli va bene e non muoiono prima di stenti, una PS3 con hard disk da 20 GB; in totale pare ci siano (solo nella coda di San Francisco) 650 persone.

Il primo “pazzo” della fila (ma non solo, probabilmente) mostra la borsa che ha ricevuto da Sony, contenente un po’ di gadgets… ed anche acqua e hamburger, che Sony ha provveduto a consegnare (pensate che è lì da diversi giorni).

E’ stanco, sono 39 ore che è in coda… al punto che il blogger di Gizmodo è stanco di vederlo aspettare… 😀
… e finalmente a mezzanotte riesce a mettere le mani sulla sua consolle, dovendo oltretutto subirsi l’assalto e le interviste di almeno una cinquantina di giornalisti…

Come la definireste voi una persona che si fa oltre tre giorni di coda per una Playstation (ma vale anche per Wii e Zune, eh!)?. 😛
E voi… lo fareste (o l’avete fatto) mai?

Nov 162006
 

Si sta parlando “molto” (forse anche troppo) di Windows Vista, ultimamente…
Beh, del resto il rilascio della versione RTM (Release to Manufacturing) e gli annunci delle date di commercializzazione al pubblico (pare il 30 gennaio per le versioni “non business”, che verranno rilasciate molto prima) hanno contribuito a questo “hipe”.

Personalmente ho parlato di Vista in due occasioni:

  1. Recensione della Beta 1
  2. Sguardo alla Beta 2

L’ho fatto avendo a disposizione le beta scaricate dall’MSDN di Microsoft (al lavoro abbiamo un abbonamento Universal), ed ho deciso di non parlare delle varie RC1 ed RC2 un po’ per mancanza di tempo, un po’ perchè sarebbe stato inutile scrivere post che descrivessero solo i progressi fatti.

Ad accrescere ulteriormente il volume di discussioni su Windows Vista, però, hanno contribuito i vari annunci della disponibilità della versione RTM sui vari canali di file sharing, così come della disponibilità dei primi “activation crack” per bypassare l’attivazione obbligatoria (una cosa più che immaginabile, figuriamoci se i pirati non si sarebbero buttati a capofitto in una sfida contro il nuovo sistema operativo Microsoft)

Ma c’è chi NON si è limitato a parlare della disponibilità ed ha anche provato la versione RTM di Windows Vista…
Sto parlando della testata online The Inquirer, che ha pubblicato il 13 Novembre un articolo intitolato “La versione RTM di Vista funziona molto bene“.

In questo articolo (traduzione di un originale di Dean Pullen) si legge:

“ABBIAMO PROVATO la versione ottenuta con MSDN dell’edizione finale di Vista: quella Released To Market, pronta ad andare in produzione.
Gentilmente un nostro amico sviluppatore ci ha permesso di usarla sulla sua macchina, visto che Microsoft a lui l’ha messa a disposizione durante il weekend, mentre a noi deve ancora spedire per posta delle copie per la prova.”

Clicca sulle immagini per ingrandirle

The Inquirer IT

Mmmmm…. molto interessante…
Quindi codesto “sviluppatore” aveva una copia della versione RTM ottenuta con MSDN… tutto a posto, quindi…
Peccato che, come potete leggere dal mio commento inserito in data 14/11 (confermato anche da un altro lettore) la versione RTM di Windows Vista NON sia ancora disponibile sull’MSDN di Microsoft… 😀
Ad ulteriore “prova” di quanto detto, c’è l’annuncio ufficiale della disponibilità per il download di tale versione di Vista nell’MSDN solo da venerdì 17 novembre 2006.

Windows Vista RTM su MSDN

Eheheheh…. un piccolo (o grosso, dipende dai punti di “Vista” 😉 ) passo falso di The Inquirer, che sicuramente è stato fatto in buona fede e per mancanza di controllo della fonte a cui ci si è affidati (non ne dubitiamo) 😛

Non penso sia necessario propinarvi la stessa raccomandazione che faccio sempre a qualche utente “avventato” (un’esigua minoranza, a dir la verità) di Emuleitalia sul download di materiale protetto da copyright, no? 🙂

Nov 142006
 

Finalmente (dopo un po’ di tempo, dovuto a numerosi impegni di lavoro e non) sono riuscito a "dare alle stampe" (si fa per dire, dato che parliamo sempre di editoria online) un nuovo articolo per Apogeonline.
Stavolta la mia attenzione si è focalizzata su una delle migliori suite di collaboration aziendale esistenti, ovvero Zimbra.
Di seguito un estratto dell”articolo, che potete leggere per intero su Apogeonline.

Zimbra si definisce «the leader in open source messaging and collaboration», e non a torto. Fornisce infatti una delle soluzione più complete per la collaborazione aziendale, riuscendo a competere (e in alcuni casi a primeggiare) con diverse soluzioni closed source realizzate da grossi calibri dell’IT mondiale, come IBM (con Domino) o Novell (con Groupwise). Proviamo allora a conoscere meglio Zimbra sia sotto l’aspetto tecnico sia sotto l’aspetto funzionale. La suite è disponibile in tre versioni:
   1. Open Source Edition: rivolta agli sviluppatori e alle organizzazioni che cercano una soluzione di collaboration, ma non hanno bisogno di supporto o caratteristiche di amministrazione avanzata;
   2. Network Standard Edition: indirizzata a organizzazioni ed enti che hanno bisogno di una soluzione di collaboration enterprise-level e di tutti i servizi di supporto avanzati, volti a garantire continuità operativa e gestione avanzata;
   3. Network Professional Edition: versione sostanzialmente identica alla precedente, con la possibilità aggiuntiva di sincronizzarsi con Microsoft Outlook o Apple iSync.

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Perché preferire Zimbra Open Source a soluzioni proprietarie? Non esiste una sola risposta a una domanda in apparenza semplice. Una prima nota a favore di Zimbra è certamente l’essere una soluzione open source: in una soluzione proprietaria c’è solo la software house che si occupa del bug fixing, dello sviluppo di nuove funzioni e del supporto (spesso offerto opzionalmente e a caro prezzo); in una soluzione open source come Zimbra c’è una community che ci lavora (oltre al team di sviluppo, ovviamente) e che fornisce supporto tramite forum, mailing list e magari chat in realtime. I bug vengono scoperti prima, così come prima vengono forniti dei workaround capaci di limitare i problemi in attesa che si sviluppi una patch. Impegare una soluzione open source permette di valorizzare eventuali professionalità aziendali che altrimenti non potrebbero intervenire direttamente e che all’occasione sono in grado di approtare piccole modifiche e personalizzazione.

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Continua a leggere l’articolo su Apogeonline…

Nov 142006
 

Più di una volta vi ho parlato, in questo blog, dei possibili usi di Google Earth (l’ultimo articolo al riguardo risale solo a qualche giorno fa).
Oggi, stimolato da un articolo di qualche giorno fa sul Corriere, intitolato: "Dove sono le testate atomiche targate USA", che riprende un articolo del Bullettin of the Atomic Scientis (bollettino di cui vi parlai in questo articolo sul Doomsday Clock), ho messo mano a Google Earth e utilizzando questo file .kmz ho fatto qualche volo, di cui vi riporto i punti salienti.
Inutile dirvi che il risultato è… inquietante… a dir poco…

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Partiamo dall’Europa, a per la precisione dalla Buchel Air Base, in Germania.
Qui sono presenti 20 armi nucleari americane.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei punti evidenziati da me; nella seconda immagine notate che NON ci sono hangar, nè piste per aerei (visibili invece nella parte opposta della base).

earth_nukes_01.jpg   earth_nukes_02.jpg

Ora voliamo sulla Incirlik Air Base, in Turchia.
Qui sono presenti 50 armi nucleari americane.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei punti evidenziati da me; nella seconda immagine notate i bunker sotterranei, mimetizzati e ricoperti di erba.
Ci sono altri punti così, all’interno della base.

earth_nukes_03.jpg   earth_nukes_04.jpg

Voliamo adesso in Italia, sulla Aviano Air Base.
Qui sono presenti 90 armi nucleari americane.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei
punti evidenziati da me; nella seconda immagine notate che nei punti evidenziati NON ci sono hangar (presenti invece a fianco), così come non è presente alcuni spazio per la manovra degli aerei (presente invece davanti gli hangar).

earth_nukes_05.jpg   earth_nukes_06.jpg

Lasciamo l’Europa per volare in America, dove è concentrato l’arsenale nucleare americano.
Passiamo su Bangor, dove sono conservati 2364 armi nucleari americane.
Questa base detiene il 24% di tutto l’arsenale nucleare americano.
Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei
punti evidenziati da me; va da se che i punti evidenziati sono i bunker sotterranei, già visti in Turchia.

earth_nukes_07.jpg   earth_nukes_08.jpg

Infine, chiudiamo questa carrellata "atomica" con l’ultima base americana di questa rassegna (beninteso: ce ne sono diverse altre, sia in Europa che negli USA, mostrarvele tutte sarebbe stato inutile).
Siamo sulla Barksdale Air Force Base, dove sono conservati 940 armi nucleari americane.

Nella prima immagine una panoramica, nella seconda un dettaglio con dei
punti evidenziati da me; i punti evidenziati sono i soliti bunker sotterranei.

 

earth_nukes_09.jpg    earth_nukes_10.jpg

Vi avevo detto che era una "carrellata inquietante", no?
E diventa ancora più inquietante se pensate che in Italia abbiamo 90 ordigni nucleari americani (50 ad Aviano e 40 a Ghedi Torre, nel bresciano).
Possiamo ESSERE CERTI di essere al riparo da incidenti o attentati? Mah… 
Nov 132006
 

eventful_nobeta.gifL’organizzazione (e la gestione) di un evento non è cosa semplice.
Allo stesso modo, a volte, non è semplice trovare un evento di proprio interesse.
Per cercare di risolvere questi problemi è nato eventful, un nuovo servizio Web 2.0 per la creazione/ricerca/condivisione di eventi.

L’interfaccia è pulita ed essenziale, con tutte le informazioni necessarie immediatamente visibili.
Anche in eventful c’è un tocco di AJAX, anche se a differenza di molti
altri siti Web 2.0, qui l’utilizzo è più "discreto" e non pervasivo.

Su eventful è possibile cercare eventi per tipologia, location, tag, data ed anche partecipanti.
Allo stesso modo è possibile segnalare eventi (dopo essersi registrati), e "gestire" l’evento aggiungendo informazioni su "performers" (utile per concerti, mostre, conferenze) e partecipanti.
Ogni evento presente su eventful è "sottoscrivibile" in diverse piattaforme di calendaring (Google Calendar, Outlook, Rabble ed eventful stesso), così come sono disponibili feed in diversi formati (RSS e Atom, ICAL, CSV) pronti ad essere utilizzati nel vostro feed reader preferito o nel vostro planner personale.
eventful inoltre si propone come catalizzatore di grassroots campaign, dove gli utenti stessi richiedono un evento per far si che questo "avvenga" (di solito riguarda l’organizzazione di concerti).

Per testare eventful ho inserito la Cena Blogger a Roma, fermo restando che il posto "dove aggregarsi" è comunque il wiki ufficiale. 😉