Feb 262009
 

Terzo post dedicato al Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009 (ricordo che la mia partecipazione all’evento è stata sponsorizzata da Philips), dove vi racconterò quanto di interessante ho visto circa il settore Video (in questo post invece trovate quello riguardante l’Audio).

Se nel settore Audio un po’ tutto quello che ho visto è stato una sorpresa (ignoravo l’esistenza dei diversi prodotti della linea Streamium), per quanto riguarda il video conoscevo bene invece i vari LCD perchè… beh… vederli in azione nei vari Mediaworld, Euronics ecc. mi ha sempre fatto desiderare di averne uno.

Ma… benchè i televisori della varie serie siano interessanti, i prodotti che mi hanno colpito maggiormente sono stati tre.

In ordine di interesse, i Flat TV della serie Aurea sono quelli che, rispetto agli altri, mi hanno lasciato a bocca aperta.

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A parte la caratteristiche tecniche, di Aurea ho letteralmente adorato l’Ambilight Spectra abbinato alla cornice attiva (Active Frame). Per i non addetti ai lavori, l’Ambilight è quella tecnologia Philips che proietta intorno alla cornice dello schermo delle luci con colori coerenti a quelle mostrate nell’immagine. E’ una tecnologia capace di “espandere” la scena visiva ed arricchirla in maniera incredibile… dovete vederla all’opera per capirla in pieno. Non a caso ne sono rimasto così affascinato da aver fatto diverse foto di LCD Philips con Ambilight attivo.

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Bene… gli LCD della serie Aurea sono ancora più belli perchè la cornice è bianca ed attiva, e non interrompe la scena visiva. Peccato non aver fatto una foto ad uno di questi prodotti (ma potete capire bene cosa intendo vedendo l’immagine superiore).
Ci è stata fatta anche una prova comparativa (per quanto riguarda l’audio) fra tre prodotti: un Philips, un Samsung ed un Sony; beh, ovviamente il Philips aveva un audio di gran lunga migliore rispetto agli altri (ma prendete queste prove con le pinze, i fattori da valutare sono diversi, non ultime le regolazioni fatte), ma quello che mi ha sorpreso è stato il notare che il Samsung (prodotto “low cost” se paragonato ai Philips) aveva un audio MOLTO superiore rispetto al Sony Bravia in esame.

Altra novità (di cui però ignoravo l’esistenza) è la feature Net TV: non una linea di prodotti a parte ma la possibilità (per i prodotti della serie 8000, 9000 e Cinema 21:9) di interfacciarsi direttamente con la Rete per visualizzare contenuti offerti da partner che hanno stretto collaborazioni con Philips. Potrete visualizzare filmati di YouTube, seguire la aste di eBay o i vostri social network preferiti (perchè non ho dubbi che arriveranno anche loro, su questa piattaforma). Inoltre, grazie ad una tastiera virtuale su schermo (ed un browser incorporato) potrete navigare in rete direttamente dal televisore (con un buon rendering della pagina, a dir la verità… anche se resto dell’idea che un computer sia insostituibile, per queste cose) 🙂

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Inoltre, avendo una connessione di rete, possono accedere ai contenuti immagazzinati sul vostro PC e visualizzarli senza problemi (video, foto, musica). Molto interessante.

E come si suol dire: “dulcis in fundo”: il Cinema 21:9!!! 🙂

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Una parola sola: pazzesco.
Vederlo acceso ed in funzione (benchè suppongo fosse un prodotto ancora non definitivo dal momento che non aveva Ambilight attivo, mentre nel prodotto finale ci sarà), di fianco ad un “normale” 16:9 ha fatto “scomparire” il 16:9.
Il rapporto 21:9 potrebbe spaesare, ad un primo impatto… ma vedere un video così come lo si vede al cinema (senza le bande orizzontale) è incredibile. Ok, non pensiate che io regali aggettivi del genere… ma davvero, è un’esperienza vederlo in azione. Grazie a Paolo di myTechnology, potete dare un’occhiata in anteprima alla presentazione del 21:9, quasi come l’abbiamo potuta vedere noi (beh, più o meno, eh!) 😉

Il Cinema 21:9 sarà disponibile probabilmente da settembre (voci lo davano disponibile da questa primavera, ma… un uccellino in casa Philips mi ha detto che ci sarà ancora da attendere un po’) ad un costo… beh… sui 4000 euro (il che significa che non potrò averlo in questa vita… amen) 😛

Conclusioni: bei prodotti per quanto riguarda gli LCD, spettacolari gli Aurea (oh, mi sono innamorato, che vi devo dire!) ed incredibile il Cinema 21:9 (anche se è un prodotto inarrivabile per le tasche di moltissime persone, specie in questo periodo di crisi).

Con il gioiello di casa Philips termina questo piccolo excursus sul versante Video dell’experience fatta a Sintra. Ho solo un prodotto da farvi conoscere, ma ci sto ancora giocando… 😉

Feb 252009
 

Solo un mese fa vi presentavo Livedrive, una soluzione di storage online illimitato molto interessante, che integrandosi direttamente con il sistema operativo del PC, creava un disco locale che in realtà corrispondeva al vostro storage online. Quando scrivevo il servizio era in beta ed era gratuito, ma si sapeva già che sarebbe diventato a pagamento appena uscito dalla beta. Beh, alcuni giorni fa il servizio è stato rilasciato al pubblico e contemporaneamente ha perso la sua gratuità. Scrivevo allora: “sarà interessante vedere il modello di pricing”. Beh… il modello di pricing di Livedrive si è rivelato (purtroppo per loro) troppo rigido e costoso per far presa sul grande pubblico:  due piani (Standard e Pro), due prezzi (55.95$ e 129.95$ per anno); il piano Standard potrebbe anche essere interessante MA ha l’immenso limite di essere limitato ad un solo client installato, rendendolo inutile per tutte quelle persone (come il sottoscritto) che usavano Livedrive per evitare di spostare file da un computer all’altro (ufficio e lavoro). Peccato… una grossa occasione persa.
… ma come si suol dire, non tutto il male viene per nuocere… 🙂

Dopo aver tolto i miei files da Livedrive, spostandoli su iDisk (la soluzione di storage online inclusa in MobileMe di Apple), oggi ho scoperto un servizio alternativo a Livedrive e per alcuni versi più interessante.

zumodrive_logoZumoDrive, a differenza di Livedrive, NON offre una soluzione con storage illimitato MA ha tre grandi pregi che l’altra soluzione non offre:
1. un piano “starter” gratuito da 1 GB
2. diverse soluzioni di pricing, a partire da 2.99$ al mese per 10GB
3. la possibilità di installare il client su diversi pc anche usando il piano gratuito

Questo significa che posso iniziare ad usare (ed ho già iniziato ad usare!) ZumoDrive senza spendere nulla, per poi eventualmente pagare POCO per uno storage effettivamente utile (su Livedrive avevo poco più di 1.2GB di dati) e che posso usare allo stesso modo su tutti i miei computer. Installando infatti il client ZumoDrive (disponibile per PC e Mac) verrà creata un’unità removibile mappata sul vostro storage online (come accadeva con Livedrive). Se siete in giro, invece, potrete accedere ai vostri files dall’interfaccia web, semplice ed efficace, realizzata in Flash. I vostri files, inoltre, possono essere condivisi facilmente con il mondo. Se poi utilizzate iTunes, potete importare facilmente ed automaticamente in ZumoDrive la vostra libreria, liberandola dal limite fisico del vostro PC/Mac.

Inoltre, ZumoDrive rende disponibili i vostri files online anche su iPhone (feature questa che per me vale da solo l’utilizzo del servizio) tramite un’apposita applicazione chiamata SuperSize Me (che potete scaricare ORA gratuitamente, in futuro sarà a pagamento). E’ prevista una versione per Android, attualmente in sviluppo.

ZumoDrive salva i vostri files in maniera criptata (ovviamente) utilizzando Amazon S3 come storage (altamente affidabile e veloce, quindi); ha una privacy policy chiara, un blog e delle FAQ.

Giudizio di Giovy: ZumoDrive è un’ottima soluzione per chi ha necessità di avere uno storage online di piccole dimensioni, facilmente accessibile da ogni computer. Per i possessori di iPhone, poi, il vantaggio è duplice perchè è possibile accedere ai vostri files anche da lì. Va da se che NON è la soluzione ideale per chi ha bisogno di tanto spazio, perchè in tal caso Livedrive diventa più conveniente.

Feb 242009
 

Secondo post dedicato al Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009, dove vi racconterò alcune interessanti novità che ho scoperto durante questa trasferta (che, ripeto, è stata sponsorizzata da Philips).
Ad esser sincero, ignoravo che Philips producesse una gamma di prodotti così vasta (si va da audio e video, passando per periferiche varie, cura dentale, haircare, cookery ecc).

Io vi parlerò delle ultime novità in ambito audio e video, dal momento che gli altri settori sono per me totalmente nuovi ed inesplorati (e del resto, un Giovy che vi parla di spazzolini elettrici, senza nulla togliere a chi lo fa o  l’ha fatto, non ha granchè senso… :D)

La prima parte dell’experience fatta riguarda i prodotti audio.

np1100_product_high_resIl primo prodotto visto (molto interessante sopratutto per caratteristiche  e prezzo) è stato lo Streamium Network Music Player NP1100.
Collegando l’NP1100 ad un impianto audio preesistente, avrete la possibilità di ascoltare la musica preesistente su un PC (via UPnP) in maniera totalmente wireless. In parole povere: prendete l’NP1100, lo collegate al vostro stereo, gli fate cercare la vostra collezione audio presente sul PC (o Mac, ovviamente… mentre per Linux è necessario un server UPnP sulla macchina) e… fate partire la musica. Se non avete una collezione audio adeguata, l’NP1100 vi offre la possibilità di ascoltare migliaia di stazioni radio via Internet.
Per facilitare la selezione e l’accesso alla vostra musica e/o alle stazioni radio Internet, dispone di un display in bianco e nero e di un telecomando.
Il prezzo dell’NP1100 è 149 euro (interessante, no?) 🙂

np2900_high_resSalendo di gamma, si incontra il Network Music Player NP2500, che differisce dall’NP1100 per un display a colori (capace di mostrarvi le copertine degli album presenti nella vostra collezione musicale), delle dimensioni leggermente maggiori ed un audio dotato della funzione FullSound (capace di migliorare l’esperienza di ascolto).

Terzo ed ultimo prodotto della serie è il Network Music Player NP2900, che a differenza dei due modelli precedenti, include anche quattro speaker (per un totale di 30W) capaci di generare un audio davvero molto buono (l’ho ascoltato e vi posso assicurare che si sente fantasticamente, anche grazie alla funzione LivingSound, che amplia il campo sonoro e vi permette di ascoltare al meglio anche da una posizione laterale). Non sarà quindi necessario collegarlo ad un impianto stereo esistente, per goderne le funzioni.

Non tutti i prodotti della serie Network Music Player saranno commercializzati in Italia; nello specifico, l’NP2500 per il momento non raggiungerà il nostro paese.

Se per la musica invece nutrite una vera passione e volete ascoltarla in ogni stanza della vostra casa, i prodotti che fanno per voi sono quelli della famiglia Wireless Music Center and Station WACS7500.

wacs7500

Sulla parte “Center” del WACS7500 è presente un hard disk da 80 GB, in cui memorizzare la vostra musica, che potrete ascoltare direttamente sul pezzo centrale del sistema (il Center, appunto). Se vi spostate in un’altra stanza (dove è presente la “Station”), vi basta premere il pulsante “Music Follow Me” e la Station si sincronizzerà con il Center, riprendendo la riproduzione da dove l’avevate interrotta. In una parola: spettacolare. Se poi siete soliti dare delle feste in casa vostra, premete il pulsante Music Broadcast e la musica verrà sincronizzata e riprodotta in modo wireless fra tutte le station di casa (fino a 6). Il costo del sistema completo (Center and Station) è di 1000 euro, mentre eventuali altre Station aggiuntive hanno un costo di 350 euro (si, lo so… non è un prezzo popolare, ma la qualità si paga).

Non tutti, però, hanno bisogno di essere seguiti dalla musica ovunque si trovino.

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Per questi casi Philips ha creato l’MCi500H, un sistema stereo compatto che racchiude un hard disk da 160 GB, capace di contenere oltre 2000 album codificati in MP3 a 320KBit/s.
Dotato di un display a colori per visualizzare tutte le informazioni utili (nonchè le copertine degli album), vi permette di trasferire in modalità wireless la musica presente su un computer in rete, nonchè di ripparla direttamente da un cd per immagazzinarla sull’hard disk incorporato (sia mentre la state ascoltando, sia in modalità “rip” a 4x). Molto carino.

Vi tralascio la presentazione dei lettori mp3  (carini, molto piccoli e con un display Oled) e video GoGear (serie Ariaz e Opus), perchè non ho avuto modo di approfondirli dettagliatamente (e perchè sono profondamente innamorato del mio iPhone, che non cambierei mai con nessun altro lettore mp3 portatile).

Per concludere voglio parlarvi infine di un interessante accessorio, gli auricolari stereo bluetooth Tapster.

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Particolarità di questi auricolari (che altrimenti sarebbero dei banali auricolari BT) è l’essere totalmente “touch” e gesture driven. Volete rispondere ad una chiamata sul vostro cellulare? “Tappate” una volta l’auricolare. Volete chiudere la chiamata? Tappate due volte. Volete aumentare il volume? Sfioratelo facendo scorrere il dito avanti sulla superficie (e viceversa per diminuire). Dopo 10 minuti di utilizzo, li troverete incredibilmente immediati.
Unico “neo” (e su questo ci scherzavamo su con gli altri blogger, dato che non è realmente un neo): chiunque, semplicemente sfiorandolo, potrebbe farvi diventare sordi in qualche secondo (beh, in realtà è necessario più di un movimento per alzare così tanto il volume… e proprio per questo si scherzava al riguardo) 🙂

Conclusioni: conoscevo già alcuni prodotti Philips (specie nel settore Streamium, in passato sono stato prossimo ad acquistarne uno dei primi modelli per il video) ma ho avuto modo di conoscerne tanti altri che ignoravo.
Alcuni di questi mi hanno davvero impressionato (specie il WACS7500, che vorrei tanto potermi permettere), altri mi hanno lasciato indifferente (i lettori video/mp3).

Ovviamente alcuni prodotti non sono per tutte le tasche (e questo l’avevo detto anche parlando degli auricolari SHE9850) ma… ci sono, e se avete soldi da spendere in questo ambito, la scelta è interessante.

Nota: come sempre, quando scrivo, “ci metto del mio”. NON sono un ripetitore di comunicati stampa nè tantomeno “mi faccio abbagliare” da un bell’albergo. Se ho scritto che alcuni prodotti sono molto interessanti è perchè li ritengo davvero tali. Ma del resto… chi mi conosce sa bene come vedo la cosa, ed è quindi perfettamente inutile rispondere a polemiche sterili. A buon intenditor… 😉

Feb 232009
 

Grazie all’invito di Philips ho avuto la possibilità di partecipare, la settimana scorsa, al Philips Consumer Lifestyle Event 2009, organizzato per presentare ad un gruppo internazionale di blogger (di vari settori, dalla tecnologia al lifestyle) le ultime novità Philips.

Quello che segue NON è un post sponsorizzato (benchè la mia partecipazione all’evento sia stata interamente sponsorizzata da Philips), ma il riassunto di tre giorni fantastici, in un posto fantastico, scoprendo prodotti fantastici (e chi mi conosce sa bene quanto sia obbiettivo in quello che dico).

Le persone
All’evento hanno partecipato 58 blogger provenienti da tutto il mondo (Austria, Belgio, Brasile, Francia, Germania, Italia, Olanda, Polonia, Russia, Svezia, Svizzera, Inghilterra, Ucraina e Stati Uniti); l’Italia era rappresentata da Roberto Colombo di Hardware Upgrade, da Paolo Colombo di myTechnology, Andrea Ferrario di Tom’s Hardware e dal sottoscritto. Madrina per la delegazione italiana (nonchè amica e valida guida nel mondo Philips) la fantastica Caterina Galietti. Un grazie anche ad Amelia Marino di Text100 per aver fatto da tramite tra Philips e noi.

La location
Il Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009 è stato organizzato nella splendida Sintra, una cittadina situata a 17 km circa da Lisbona, in Portogallo. La sede dell’evento è stato il bellissimo Penhalonga Hotel & Golf Resort, a circa 10 minuti di auto da Sintra. Sul set di Flickr trovate un po’ di foto del posto.
La “particolarità” della location è che tutte le stanze sono accessoriate con oggetti Philips; a partire dalla lampada sul comodino (una Wake-up Light, che ho usato per svegliarmi la mattina), passando per il TV LCD della stanza, fino al dock per iPod/iPhone con cui ho ascoltato la musica mentre mi preparavo. Persino la luce neon nell’armadio era Philips… 😀

L’arrivo
Arrivato a Sintra nel pomeriggio di mercoledì, le prime ore sono state di relax e decompressione. Fra un aperitivo, uno stuzzichino e tante chiacchiere, si è arrivati ad ora di cena, consumata in uno dei ristoranti del complesso, l’Arola (dello chef Sergi Arola) un posto decisamente fashion, con una cucina particolare che… beh… andava provata, per curiosità.
Nel set di Flickr potete trovare alcune foto dei piatti che abbiamo assaggiato… anche se, sinceramente… beh, non ci mangerei tutte le sere… 😛
Dopo un bicchiere di Porto degustato nel bar dell’hotel, siamo andati a letto, per affrontare nella miglior forma possibile l’impegnativo giorno successivo.

L’evento
Dopo la colazione, si è entrati nel vivo del Philips Consumer Lifestyle Customer Event 2009. In programma c’era la sessione plenaria, dove si è parlato di digital media, design, lifestyle e quanto Philips ritenga importante l’interazione di tutti questi elementi. Divertente la presentazione di Andy Uffels, uno degli hair stylist più famosi del mondo nonchè Ambasciatore di Philips Haircare, sulle nuove tendenze della modo nel suo settore (con una demo dei prodotti Philips dedicati all’haircare, ovviamente). Dopo un break di mezz’ora (che ha consentito ai presenti di prendere un po’ d’aria e visitare lo stand con i prodotti Philips), si è andati avanti con l’interessante e coinvolgente talk di Juan Senor su blog, UGC e web 2.0. Terminata il talk di Senor, è giunta l’ora di pranzo… e con esso la piccola “festa” per il compleanno di Paolo… 🙂
Il pomeriggio, invece, sarà dedicato interamente alle varie “experience” sui diversi prodotti di casa Philips; divisi in gruppi, siamo stati guidati in un percorso conoscitivo degli ultimi prodotti in campo Audio, Video e Casa (che saranno oggetto di un post separato). Interessante notare che le experience sono state diverse a seconda dei settori (e delle nazioni) dei blogger partecipanti. A noi italiani, ad esempio, è stata fatta fare un’esperienza più “tecnologica” (eccezione fatta per l’ambito Kitchen, direi), mentre altri blogger europei hanno fatto un’experience più “lifestyle”.
Una cosa mi ha lasciato perplesso (e la “colpa” non è di Philips, quanto del mercato italiano): Philips produce una serie di prodotti dedicati al Relationship Care, disponibili solo su alcuni mercati (come quello inglese). In Italia questi prodotti (che potrebbero anche essere interessanti, dal mio punto di vista) non verranno introdotti perchè, dalle analisi di mercato effettuate, pare che gli italiani certe cose “le facciano” ma non le dicano… e quindi, sulla carta, risultano un mercato non interessato. Mah…

Turismo
Terminato il pomeriggio dedicato alle varie experience, ho avuto anche un paio d’ore di tempo per fare il turista e visitare, insieme a Caterina, il Palacio de Pena (bellissimo… peccato non si potesse fare foto all’interno) e Sintra (in cui abbiamo fatto un giro velocissimo causa temperatura troppo bassa per come eravamo abbigliati).
Rientrati in albergo (grazie alla gentilezza di una negoziante, che ci ha indicato in inglese dove andare a prendere un taxi, dal momento che è stato impossibile chiamarlo per telefono), siamo stati invitati dal gruppo ucraino ad andare a cena con loro a Cascais, e quindi… di nuovo taxi, cena in un bel ristorante (dove ho verificato che la gentilezza e la disponibilità dei portoghesi è insita nel loro carattere) scoprendo un po’ di cose sull’Ucraina che ignoravo (tipo che si sposano giovanissimi), rientro in albergo, due chiacchiere con i nuovi amici ucraini e con i giornalisti italiani arrivati quel giorno per fare un’esperienza simile alla nostra.

Il viaggio
L’andata è stata ottima, fare Bari-Roma e Roma-Lisbona è stato piacevole e veloce. Il ritorno invece è stato alquanto stressante, perchè il volo Roma-Bari ha portato due ore di ritardo a causa di un problema ad una gomma (che è stata cambiata); questo ritardo ha sballato l’orario della navetta da Palese a Bari e del treno da Bari a Foggia. Risultato: viaggio di ritorno allungato di 5 ore, in totale. Pazienza.

Conclusione: questo è il veloce resoconto “di cronaca” dell’evento a cui ho partecipato. Seguirà un post dedicato ai prodotti presentati (ed alcuni di questi mi hanno davvero lasciato molto impressionato) ed infine una test-review di un prodotto molto, molto interessante avuto in anteprima da Philips.

Feb 092009
 

“Ahi, serva Italia, di dolore ostello,
nave senza nocchiere in gran tempesta,
non donna di province, ma bordello”

Dante Alighieri, Purgatorio, VI, 76-78

Pensavo di aver visto il peggio che la mente umana riuscisse a concepire, in questo mondo dove ragazzini di 14 anni stuprano in gruppo una loro coetanea, dopo averla fatta ubriacare e dove si brucia un pover’uomo per noia. Pensavo che oltre un certo limite non si potesse arrivare… ma quello che sta avvenendo in questi giorni quel limite l’ha oltrepassato… e di parecchio.

Sono sicuro che gli italiani che (incoscientemente? Imprudentemente?) hanno dato la possibilità a Silvio Berlusconi di fare leggi per schedare i barboni (e sono ORGOGLIOSO di essere pugliese e di avere un governatore che ha detto NO a tutto questo), farsi leggi per evitare di essere processato ed andare in galera (come qualunque altra persona accusata e condannata dei suoi stessi reati) ed infine fare leggi per imporre un accanimento terapeutico su una povera ragazza “morta” 17 anni fa e che la tv ci fa vedere bella e sorridente ad ogni telegiornale… ma che così non è più da tanto, tanto tempo.

Alessandro parla di fascismo… una parola che evoca spettri legati ad uno dei momenti più neri della storia italiana. Beh… allora c’erano le leggi razziali… oggi ci si sta arrivando, passo dopo passo, cominciando con lo schedare i clandestini bisognosi di cure mediche.

“Serva Italia”, diceva Dante… e come dargli torto, se dopo 700 anni da quelle parole, si è ancora a questo punto?
Abbiamo la sfortuna di avere “in casa” il Vaticano, che nonostante dichiari di non intromettersi, in realtà impone pesantemente il suo giogo sulla vita politica e sociale dello stato italiano.

Pensavo di aver visto il peggio… ma il peggio deve ancora arrivare… ne sono sicuro.
E non si lamentino poi quegli italiani che, in massa, si sono fatti abbagliare da uno showman in lifting, trapianto tricologico e doppio petto. Se un giorno vostro figlio/a dovesse malauguratamente trovarsi nella stessa condizione di Eluana, a chi vi rivolgerete?

Quando si arriva al fondo del barile… si può sempre iniziare a scavare, purtroppo.

Jan 212009
 

Sono un blogger da diversi anni, mi occupo di tecnologia e mi piace molto “smanettare” e testare nuovi prodotti e servizi.
Da queste pagine ve ne ho presentati tanti, ed a diversi di questi ho avuto accesso grazie a diverse agenzie di Public Relations che, per conto di aziende, mi hanno contattato per testare qualcosa.

Di solito comincia con una mail di contatto, si parla un po’ e poi si riceve la proposta di testare questo o quel prodotto.
A TUTTI e SEMPRE ho specificato in queste mail preliminari che non ho problemi a testare prodotti di vario tipo, a patto che:

  • Sia libero di specificare che la recensione del prodotto in questione sia stata “sponsorizzata”
  • Sia libero di dire quello che penso, nel bene e nel male

Credo così tanto in questo principio da averne fatto un punto fermo nelle blog policy che scrissi diverso tempo fa.
… ma non delle mie blog policy voglio parlare, quanto dare alcuni consigli validi per chi, in futuro, decidesse di contattarmi.

Perchè, quindi, questo post? Semplice: perchè c’è la possibilità che Agenzie di PR inizino a considerare i blogger “carne da macello”, da comprare con un gadget, una crema, un profumo ecc.
Permettetemi, quindi, di dare qualche consiglio di comunicazione per evitare spiacevoli malintesi e far in modo che si instauri un rapporto di collaborazione “vero”; quello che segue vale in primis per me… ma suppongo (e spero) possa valere universalmente per tutti i blogger seri.

  1. Quando mi scrivete, scrivete “a me”: non c’è nulla di più fastidioso delle mass mail (spam?), che iniziano con “caro blogger”. Mi chiamo Giovanni (va bene anche Giovy, ovviamente), se non conoscete il mio nome è segno che non mi leggete… e se non mi leggete, non ha senso che mi chiediate di testare un prodotto/servizio su cui potrei non avere competenza
  2. Non iniziate con una bugia: se mi scrivete “abbiamo letto il tuo blog e l’abbiamo trovato interessante” io mi aspetto che l’abbiate letto realmente. Se mi accorgo (e ci metto due minuti, a fare una verifica via Twitter) che avete “trovato interessanti” altri 100/1000 blog come il mio, perderò immediatamente qualunque fiducia in chi mi scrive
  3. Non proponetemi di scrivere un post: non sopporto chi mi dice cosa fare. Se volete che testi un prodotto, bene… se il prodotto mi piace (o non mi piace) e se ne voglio parlare, lo faccio. Se pensate di iniziare una collaborazione affermando: “Ci piacerebbe scrivessi un post su…” avete sbagliato persona.
  4. Non proponetemi di scrivere un post su cose che non tratto: proprio ieri ho ricevuto in mail la proposta di un “post di promozione” sul Carnevale di una città umbra, con tanto di link al sito in questione. La mia risposta è stata (ovviamente): “NO, sul mio blog non riuscirei a scrivere di una cosa del genere” e “NO, non farei una marchetta del genere neanche se si trattasse di un prodotto tecnologico”.
  5. Siate amichevoli e cordiali: mi piace essere informale, se mi date immediatamente del “tu” non mi offendo affatto, anzi… Mentre se mi scrivete “Spett.le Direttore del Giovy’s Blog” oltre a mettere una specie di barriera fredda fra me e voi, mi fate anche capire che non sapete come mi chiamo e chi scrive nel blog (punto 1).
  6. Non vi offendete, se vi rispondo “No, grazie”: rispondo SEMPRE a tutti, anche alle proposte più incredibili (un post su un portale di poker online? Mi hanno proposto anche questo). Se dovessi rispondervi: “No, non mi interessa” non ribattete piccati, perchè in tal caso oltre a considerarvi poco seri, potrei prendervi ad esempio di come NON fare comunicazione e PR online.

Ci sono TANTE agenzie serie di Internet PR, conosco personalmente tante persone che ci lavorano/lavoravano ed alcuni li considero AMICI e non semplici conoscenti (ciao Zeno!) 😉
Ho splendidi rapporti con loro perchè sono stati intelligenti ed hanno saputo instaurare un dialogo (è il loro lavoro, no?) basato sulla correttezza.

Il mio consiglio alle aziende che volessero intraprendere un DIALOGO con i blogger senza sperare di farne “carne da marchette” è di CONOSCERE i blogger innanzitutto (avete un blog aziendale? No? Male!) e di capire che c’è differenza fra un blogger ed una prostituta (con tutto il rispetto per chi svolge il mestiere più antico del mondo).