Apr 222005
 

… ed alla fine il mio ufficio è diventato irriconoscibile… 😀
Questa mattina, presi da un sacro fuoco traslocatorio (degno della migliore casalinga), io ed il mio collega abbiamo rivoluzionato la disposizione dei mobili in ufficio.
NON solo le scrivanie, ma anche quella di armadi, armadietti, mobili, cavi… insomma, un caos indescrivibile! 😀
Siamo riusciti ad uscirne solo un’ora fa, con l’ufficio irriconoscibile… 😀
In compenso, ne abbiamo guadagnato tantissimo in spazio e luce…
… e in pratica ora, nello spazio che abbiamo ricavato, potremmo metterci tranquillamente un tavolo con almeno 4 sedie… o un divano, se preferite…

Apr 152005
 

YAWNNN!
Non so voi, ma al sottoscritto aprile mette un sonno mostruoso!
Durante la giornata è un susseguirsi di sbadigli, nonostante non abbia sonno e non abbia affatto da annoiarmi.
Forse i continui sbalzi termici (un giorno freddo, un giorno caldo, il giorno dopo caldissimo, poi il successivo freddo freddo), forse il mio orologio biologico che non ancora riesce a sincronizzarsi con l’ora solare…
Sta di fatto che preferirei svegliarmi alle 9.00, andare a lavorare alle 10, e terminare per le 14… tornare a casa, fare un pisolino (che non faccio quasi MAI, tranne rari casi di stanchezza cronica), e poi… uscire, cazzeggiare, perdere tempo… insomma, fare tutto tranne che impegnarmi.
Invece non posso permettermelo, e quindi…
… mattina e pomeriggio in giro per uffici a mappare prese di rete e computer…
… sera in giro per locali (senza fare tardissimo, domani si lavora)
… notte a dormire (forse…) 😛

Ieri è stato pomeriggio di shopping in compagnia della mia ragazza, avevamo da prendere entrambi un paio di scarpe estive, ed entrambi abbiamo optato per un paio di Geox sportive (ho temporaneamente tradito le mie Nike, quindi…), poi una puntata in libreria dove ho comprato Angeli e Demoni di Dan Brown, e serata casalinga con C.S.I. e Desperate Housewives.
Questo fine settimana (ovvero domenica) se il tempo ci accompagna, avrei voglia di fare una passeggiata al mare… camminare in spiaggia… sentire la brezza fresca sul viso…
Uff… vabbè, vado… caffè aziendale, e poi reti e mappe… 😀
Grazie per aver letto i miei “deliri primaverili”. 😉

Apr 122005
 

Motorola V635 Ho cambiato cellulare.
Ok… molti di voi si chiederanno: “E dov’è la novità?”.
Avete ragione… 😀
In realtà, ultimamente sono passato da un Panasonic X60 (regalo di Vodafone One) all’LG U8110 di Tre (ottimo telefono), ma mi sono reso conto che nella mia vita mancava qualcosa… un cellulare BlueTooth!
Essendo stato costretto, in passato, a bloggare dal palmare collegato via infrarossi al cellulare, avendo trovato la cosa alquanto scomoda e possedendo un palmare ed un portatile Bluetooth enabled, ho deciso di compiere il “grande passo”, ed ho speso un po’ di soldini per comprare il telefono che vedete nell’immagine.

Il Motorola V635 (un cellulare quad-band, EDGE enabled) è stata la mia scelta, per diversi motivi: oltre ad avere tutte le cazzatine che hanno i cellulari “cool” di adesso (display a millemila colori, suonerie polifoniche ad effetto orchestra, MMS multidimensionali con salto indietro nel tempo), ha un sacco di cose che ritengo molto utili, ovvero:
– BlueTooth (motivo principale per il quale l’ho acquistato)
– rubrica capiente (mille nominativi)
– applicazioni Java (c’è sempre qualche programma utile da installare)
– scheda di memoria esterna (formato TransFlash, proprio ieri ho comprato una scheda da 256 MB in sostituzione di quella da 32 MB in dotazione)
– fotocamera da 1.3 MPixel (che mi evita di girare con la digitale sempre in tasca… e dato che non è proprio piccola…)
– ottimo software di gestione da PC (il Motorola mobile PhoneTools).
Proprio quest’ultimo è uno dei punti di forza della sinergia cellulare-notebook.
Oltre a permettere la gestione del cellulare (via Bluetooth, niente cavi in giro), mi permette di sincronizzare rubrica e agenda con Outlook (che uso in maniera intensiva), avendo così le rubriche e agende di palmare-cellulare-notebook sincronizzate.

Veniamo alle impressioni d’uso: le dimensioni NON sono microscopiche (non c’è rischio di perderlo in tasca) ed i particolari in metallo mi danno una bella sensazione di robustezza. Il display è molto chiaro e nitido, l’audio è davvero di qualità superiore (direi quasi “stereofonico”, molto pulito e con un bel tono naturale), i menù sono razionali (niente di eccezionale, ma migliori di quelli delle vecchie generazioni Motorola).
La gestione della rubrica mi ha lasciato un po’ perplesso (nei cellulari precedenti ero abituato ad avere un solo nominativo in rubrica, con diversi numeri e dati. Qui invece c’è una voce di rubrica per ogni numero), ma devo solo abituarmici.
Molto utile e funzionale il sistema di scrittura “predittiva” iTap (una specie di T9 avanzato, che predice quello che stai scrivendo e ti consente di ridurre la digitazione anche in maniera considerevole).
E’ in arrivo da Mr. Price anche l’auricolare BlueTooth ed il caricabatterie da auto (che spero di non dover utilizzare).

Insomma… un bel cellulare, ad un prezzo “accettabile” (sui 350 €), e con tutte le funzioni business-oriented che mi servivano (ed anche quelle fun-oriented che NON mi servivano) 😀 😉

Apr 092005
 

Conto ArancioDa alcuni giorni sto navigando sul sito di Conto Arancio, ho letto tutte le brochure, i dettagli, le condizioni ma…. non riesco a decidermi!
Sarei fortemente tentato di aprire il mio Conto Arancio, per riuscire a tirare qualche spicciolo in più dai pochi soldi che ho da parte, ma…. Conto Arancio è un prodotto che non conosco, ed essendoci in ballo i miei pochi soldi, non vorrei prendere fregature.
A prima vista mi sembra una “cosa” solida, ed Ing Direct sembra una garanzia, ma…
Ma cacchio… ci sono troppi “ma…” in questa cosa che vorrei fare, e proprio per questo sono perplesso.
Di solito sono abituato a valutare “bene” le cose, prima di comprarle; se è un oggetto hi-tech (di quelli che mi piace tanto acquistare) leggo diecimila recensioni, ventimila schede e trentamila pareri prima di procedere all’acquisto.
In questo caso, però, non conosco nessuno che ce l’abbia, e quindi confidando sui lettori di questo blog chiedo a voi: avete un Conto Arancio? Ne vale la pena? E’ “sicuro” da gestire?
Ogni input è ben accetto… 😉
Grazie.

Apr 072005
 

Eccomi qui, di ritorno dalla mio “pellegrinaggio” a Roma, per rendere il mio ultimo saluto a Sua Santità Giovanni Paolo II.
Quello che segue è il mio racconto di una delle giornate che sicuramente non scorderò mai, in tutta la mia vita.
Non so se riuscirò a trasmettervi tutte le sensazioni, i sentimenti, le emozioni e la sofferenza provata in questa visita, perciò scusatemi ed accontentatevi.

Siamo partiti da Foggia in 5 (Alfredo, Ciro, Saverio, Lorenzo ed io), alle 23.00, e siamo arrivati a Roma alle 2.30 circa.
Abbiamo scelto (anche dietro consiglio di un casellante) come area di parcheggio quella di Ponte Mammolo, confidando nel fatto di trovare dei bus navetta per S. Pietro.
Purtroppo non è stato così, niente navette ed ovviamente la metro chiusa, a quell’ora.
Abbiamo quindi ripreso la macchina, e ci siamo diretti verso la stazione Termini, dove abbiamo trovato agevolmente un parcheggio e con un bus abbiamo raggiunto San Pietro.
Ci siamo “accodati” alle persone alle 3.15, ed abbiamo iniziato quella che si preannunciava una lunga attesa (pensavamo già ad almeno 5-6 ore).
Non saprei spiegarvi cosa si prova ad essere in un fiume di persone… decine di migliaia di persone…. che pregano e cantano (sopratutto i giovani).
Si respirava un’atmosfera unica, davvero.
La notte è stata molto fredda, ma la vicinanza delle persone (e le coperte distribuite dalla Protezione Civile) hanno contribuito a renderla meno dura.
Il percorso si snodava per strade “esterne” a San Pietro, e lungo diversi chilometri.
L’affluenza di persone venute a rendere omaggio al Papa è stata oltre ogni aspettativa, sia mia che della Protezione Civile.
Nessuno pensava che sarebbero arrivate MILIONI di persone, ed invece….
Le prima 6-7 ore sono state le più “lunghe”, perchè non vedevamo altro se non persone.
Il fiume umano si muoveva lentissimo, con lunghe soste e avanzamenti di pochi metri alla volta.
Solo verso le 11.30, quando siamo riusciti ad arrivare su Viale della Conciliazione, l’attesa ha cominciato a pesare di meno, perchè vedevamo San Pietro (e il nostro Papa) lì, a “portata di mano”.
In realtà, per raggiungere la Basilica e poter portare il nostro saluto, sono passate ancora alcune ore, sotto un sole rovente.
Siamo riusciti ad entrare nella Basilica alle 14, dopo “sole 11 ore di coda”, quindi, e portare il nostro omaggio al Papa (e fermarci qualche minuto per dedicare una preghiera ad una persona “unica”).
Io ho portato con me anche i saluti delle tante persone che, non potendo venire a Roma, mi hanno chiesto di dedicare un pensiero da parte loro al Papa.
Usciti dalla Basilica, non siamo riusciti a fare neanche due passi in centro, perchè fisicamente è stato impossibile farlo. Le undici ore in piedi hanno fatto sentire il loro effetto, e tornare a casa è stato un sollievo (per il corpo).

Alcune note: l’organizzazione della Protezione Civile, ed il supporto dato, è stata impeccabile.
Gentilissimi e disponibili, erano presenti in tutto il percorso a distribuire gratuitamente migliaia di bottigliette d’acqua, e ad assistere i pellegrini in difficoltà.
Altrettanto impeccabile è stato il comportamente delle persone in coda; pochissimi “furbi” che cercavano di passare avanti, mentre la quasi totalità delle persone aspettava con pazienza, ed ordinatamente, che la coda si muovesse.
Ultima nota per le Forze dell’Ordine: un dispiegamento eccezionale di Polizia, Carabinieri, Guarda di Finanza, Polizia Municipale, ha vigilato in maniera costante.

I miei pensieri:
è stata un’esperienza stupenda, e che non dimenticherò mai.
MAI (e sottolineo mai) avrei pensato di fare una cosa del genere.
Come sapete, non sono religioso, anzi…
Ma nella mia “non religiosità” ho sentito qualcosa di “forte”, una presenza che mi ha accompagnato nell’attesa e che mi ha dato la forza di andare avanti.
E’ stata dura, un vero “pellegrinaggio” con tutte le sofferenze che ciò comporta. Più di una volta ho pensato di non riuscire a farcela, di uscire dalla fila e rinunciarci ma… “qualcosa” mi ha spinto ad andare avanti.
L’avere degli amici con il quale condividere quest’esperienza, così come sentire l’affetto delle persone per il Papa, mi ha dato la forza di farlo.
TUTTE (indistintamente) le persone che hanno passato così tanto tempo per poi avere modo di vedere il Papa solo per alcuni secondi, sono state mosse da qualcosa di “immenso” per una persona “importante”, che tanto ha dato e continuerà a dare anche dopo la sua morte, altrimenti nessuno (probabilmente) si sarebbe sobbarcato lo stare 12 (o 15, o 18) ore in piedi, al freddo prima ed all’afa poi.

Molte persone che mi conoscono avrebbero voluto esserci, e vedendo questa mattina le foto che vedrete fra poco anche voi, si sono commosse (ve lo giuro).
NON è una cosa che accade tutti i giorni. Ed io, in 27 anni, NON l’avevo mai vista.


Clicca sulle immagini per ingrandirle

Visita al Papa - 01
Sono le 4.00, e siamo in coda da poco più di mezz’ora, in Borgo Pio

Visita al Papa - 02
Sono le 6.30, e siamo in via dei Corridori, in quella che è stata la parte più “dura” del percorso

Visita al Papa - 03 Visita al Papa - 04 Visita al Papa - 05 Visita al Papa - 06 Visita al Papa - 07
Siamo in via della Conciliazione, è mattino inoltrato e qui la coda procede più velocemente.
Il solo vedere San Pietro, lì in fondo, ci da la forza di proseguire ed andare avanti.
I maxi-schermi trasmettono immagini e documentari sulla vita del Papa, mentre l’impianto audio diffonde canti e preghiere

Visita al Papa - 08 Visita al Papa - 09
Le finestre degli appartamenti papali, da dove si è affacciato migliaia di volte, e dove purtroppo le persone l’hanno visto l’ultima volta, prima di morire

Visita al Papa - 10 Visita al Papa - 11 Visita al Papa - 22
Siamo finalmente in Piazza San Pietro, nella parte finale della coda. In un’ora circa dovremmo riuscire ad entrare. Il sole picchia fortissimo, e potete vedere sulle transenne le coperte usate da chi ha trascorso la notte lì, al freddo, pur di poter portare il proprio saluto al Papa

Visita al Papa - 13 Visita al Papa - 14 Visita al Papa - 15 Visita al Papa - 16
Siamo nella Basilica di San Pietro. Potete vedere le due colonne di persone in attesa di passare davanti al Santo Padre, ed una sua foto. Quella che non potrete vedere mai, invece, era l’atmosfera che regnava nella Cattedrale. Nè io potrò mai spiegarvela, purtroppo.

Visita al Papa - 17
Siamo usciti da San Pietro. Questa è l’ultima foto del mio pellegrinaggio. Dietro di me lascio decine di migliaia di persone desiderose di salutare il “loro” Santo Padre, il Padre Spirituale di tutta l’umanità.

Apr 052005
 

Ultimamente pare vada di moda utilizzare quest’espressione, ragion per cui perdonatemi se la uso anch’io, ma mi sembra consona alla circostanza: domani non sarò in sede (niente blog/email/commenti) dato che stasera parto con alcuni amici per recarmi a Roma e rendere il mio ultimo omaggio al Papa.

Chi mi conosce bene si meraviglierà di questa mia scelta (la mia ragazza pensava scherzassi, quando gli ho annunciato questo mio desiderio), dato che sono l’ultima persona al mondo (beh, diciamo la penultima…) a potersi definire “religiosa”, o “cattolica praticante”.

Ma… non saprei come spiegarvelo…
Dal giorno della morte del Santo Padre, ho avuto solo un pensiero in mente: DEVO andare a Roma per dargli l’ultimo saluto. DEVO farlo, e non me ne frega niente di dover passare sicuramente un mare di ore in piedi in attesa di poterlo vedere solo per alcuni secondi.
Questo Papa se lo merita.
Sono giovane, non ho avuto modo di vederne altri e quindi lo sento particolarmente “vicino”.
Se Dio vuole, avrò modo di vederne almeno un’altro paio avvicendarsi al Soglio Papale, ma Giovanni Paolo II è stato il Papa che ha accompagnato la prima parte della mia vita, ed un po’ come il primo amore, “non si scorda mai”.

Apr 032005
 

Papa Giovanni Paolo IILa notizia della morte di Papa Giovanni Paolo II mi ha raggiunto con un sms, ricevuto da un’amico, e seguito a ruota da quello di mio padre (al quale mi ero raccomandato per essere informato di ogni cambiamento significativo).
Purtroppo il cambiamento che tutti si aspettavano c’è stato.
Papa Giovanni Paolo II ha lasciato questa terra ed il suo corpo, ma non i nostri pensieri, il nostro animo.
Non sono una persona religiosa, non mi definirei affatto tale.
Però tutte le cose che ha fatto (o ha cercato di fare) resteranno per sempre con noi: spesso ho criticato alcune sue “prese di posizione” su argomenti scottanti (aborto, contraccezione, eutanasia ecc.), ma lui “doveva” prendere posizione in quel senso, non aveva possibilità di scelta (come noi comuni mortali).
Questo Papa è stato un grande uomo. Davvero.
E ORA non mi piace più pensare al detto: “Morto un Papa, se ne fa un altro”.
E’ vero, alla fine… ma il prossimo sarà “un altro Papa”.

Addio Karol… Addio…