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Jul 102007
 

Alcuni mesi fa vi parlai di Hey!Watch, un servizio web appena creato per la conversioni di audio/video in qualunque formato, che si integrava direttamente con le più diffuse piattaforme di online video, come YouTube e Google Video.
Dagli stessi creatori di Hey!Watch ho ricevuto in questi giorni due mail che mi avvisavano del lancio di due nuovi loro servizi, e gli ho dato un’occhiata (lo ammetto: ho scavalcato qualcun’altro che è ancora in attesa di recensione…) trovandoli "coerenti" a quello che era lo spirito (ed il target) di Hey!Watch… 😛

heycast_logo.pngLa prima applicazione che vi presento è Hey!Cast, e lo scopo di questo servizio Web 2.0 è semplice: dare la possibilità agli utenti registrati (è necessario registrarsi ad Hey!Watch per usare Hey!Cast) di creare facilmente dei video podcast, senza doversi preoccupare di embed, feed, codice, video ecc.

Effettuato l’accesso al vostro account, verrà creato automaticamente un primo feed di default (a cui, eventualmente, potrete aggiungerne quanti ne desiderate). Aggiungere video podcast a tale feed è semplicissimo: fornite l’url del video (può essere già presente su una delle piattaforme di online video, su un vostro sito web, su un server FTP o su Amazon/S3), date un titolo ed una descrizione al vostro contenuto e… avete fatto! 😛
Il vostro feed dedicato conterrà il video scelto, e sarà sicuramente compatibile con tutti i lettori di videopodcast esistenti (iTunes, Democracy ecc…).
Utilizzando servizi di storage diversi dalle piattaforme online (quindi FTP/Web/S3) sarà possibile avere più di cinque oggetti nel vostro feed, altrimenti si verrà limitati a tale numero.

Il servizio è davvero molto interessante per chi fosse interessato a produrre un videopodcast ma… ha un grosso limite: il videopodcast non può essere più lungo di un minuto (nella versione gratuita), ma è possibile acquistare "crediti" per avere videopodcast fino a 45 minuti.
Cosa se ne fa un utente di un videopodcast di un minuto? Avrei capito anche cinque minuti, ma un minuto è davvero poco ed insufficiente per gli usi più semplici, che non siano il giocare o fare test in attesa di produrre il proprio videopodcast in proprio. Speriamo che innalzino questo limite, altrimenti il servizio non decollerà mai.

heyspread_logo.pngIl secondo servizio di cui vi parlo gravita sempre intorno al mondo del video, e si chiama Hey!Spread.
Anche in questo caso lo scopo è semplice: fornire all’utente un punto di "upload" unico per diffondere i propri contenuti video online. Utilizzando infatti Hey!Spread per l’upload dei propri video, avrete la possibilità di inviarli contemporaneamente a diversi servizi di online video.
I servizi supportati al momento sono:

Ovviamente è necessario che abbiate un account su ogni servizio su cui sceglierete di inviare il vostro video.
Il funzionamento è semplice: dal vostro account su Hey!Spread inserite i dati di login alle diverse piattaforme, andate nel form di upload, riempite i campi canoni (titolo, descrizione, tag ecc.) ed inviate il vostro video (tenete presente le dimensioni o i tempi massimi delle piattaforme su cui volete che il vostro video venga pubblicato). Done! Il video verrà automaticamente replicato sulle piattaforme scelte.

Giudizio di Giovy: Hey!Cast, come ho detto, è un’applicazione web che ha un grosso potenziale e potrebbe permettere a tante persone di avvicinarsi al mondo dei video podcast, se non fosse per il ridicolo limite di 1 minuto imposto agli utenti "free". Hey!Spread invece è molto interessante ed utile a tutti quelli che quotidianamente diffondono contenuti video e devono perdere tempo e banda caricandoli singolarmente sui diversi servizi.

May 112007
 

Parlo spesso di applicazioni web (molti di voi mi seguono proprio per questo… :P) e nel corso degli anni ho avuto modo di testarne moltissime. Ho parlato in passato di "collaborazione online" con Zimbra, un’applicazione server-side da installare su un proprio server per migliorare la produttività aziendale, accentrando posta, calendario, contatti in un’unica interfaccia. Oggi vi presenterò in assoluta esclusiva italiana una nuova applicazione Web di collaborazione online che presenta caratteristiche assolutamente eccezionali.

foldera_logo.jpgFoldera è una nuova startup americana lanciata oltre un anno fa (Techcrunch ne parlò in febbraio 2006), che riuscì ad ottenere un finanziamento di oltre 20 milioni di dollari PRIMA ancora che venisse lanciata. Oltre un anno fa, quindi, chiesi un invito per partecipare alla beta… e tutto morì lì.
Qualche giorno fa, all’improvviso, il team di Foldera si fa vivo e mi manda un coupon per testare in anteprima la VERA applicazione (del tutto diversa dalle immagini che pubblicò Techcrunch).

Quelle che state per vedere sono le prime screenshot REALI di Foldera disponibili sul Web.

L’idea di base di Foldera è quella di organizzare il proprio lavoro in "activity folders", delle cartelle-contenitore che contengono progetti, contatti, appunti, calendari e tutto il necessario perchè un team di lavoro porti avanti una data attività. Foldera si avvantaggia delle nuove tecnologie, ovviamente, ed è interamente realizzata in AJAX.

 Clicca sulle immagini per ingrandirle

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Come potete vedere, l’interfaccia di Foldera è molto chiara e pulita. NON la definirei immediata, però. Per capire il principio di funzionamento di Foldera è necessario spenderci qualche minuto. Come dicevo, per organizzare i progetti in Foldera si usano le cartelle; ad ogni cartella corrisponde un progetto, che può avere delle sue email, un suo calendario, dei suoi task ecc. Il team Foldera chiama questo modo di lavorare "Activity-Centric Collaboration". Nella schermata sopra potete vedere sulla sinistra le Activity Folders (in questo caso quella di default, vuota) ed al centro il Mail Manager. Dalle Activity Folders è possibile lanciare e passare a tutte le altre applicazioni incorporate in Foldera. Per quanto riguarda la posta elettronica, potete lasciare a Foldera il compito di gestirla interamente se lo ritenete opportuno, sia dicendo a Foldera di scaricarla da vostri account, sia "routando" eventuale posta aziendale sul mail serve di Foldera (così come succede con Google Apps, ad esempio); allo stesso modo è possibile importare in Foldera la propria contact list di Gmail, Yahoo Mail, Outlooo ecc.

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In Foldera è presente un calendario molto avanzato, che può mostrare solo gli impegni di una singola attività o, se necessitate un colpo d’occhio globale, potete decidere di visualizzare un calendario riepilogativo di tutti gli impegni di tutte le attività. Ogni calendario può essere personale o condiviso con il proprio team, così come determinati impegni possono essere privati, pubblici o visibili solo al gruppo o ad alcuni membri del proprio gruppo. Il calendario permette inoltre una stampa ottimizzata dei propri impegni, se siete affezionati al cartaceo o non avete possibilità di connettervi alla rete in alcuni momenti della vostra giornata.

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Così come per il calendario, la sezione "Tasks" gode della medesima granularità di condivisione dei diritti di accesso. Potete tenere dei tasks privati, o condividerli/assegnarli al vostro team o ad alcuni membri del vostro team. Inoltre è possibile commentare (tramite un apposita funzione già integrata nell’interfacci relativa ai tasks) i tasks del vostro team, o permettere che altri commentino i vostri.

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Naturalmente una soluzione di collaborazione aziendale non sarebbe tale se non permettesse di gestire in maniera centralizzata file e documenti relativi ai diversi progetti… ed ovviamente Foldera lo fa! 😉
Con il File Manager integrato è possibile conservare ogni tipo di documento e condividerlo con il proprio team, se necessario. E’ supportato inoltre il versioning ed i file possono essere "bloccati" dall’essere modificabili senza per questo doverli togliere dalla condivisione. Come per i tasks, anche i file possono essere commentati dagli utenti autorizzati a farlo.

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L’amministratore può gestire, utilizzando un apposito pannello di controllo, tutti gli utenti ed i gruppi di lavoro, assegnando o revocando permessi. Sempre dal pannello di controllo (che vedete sulla sinistra della schermata, al posto delle Activity Folders) è possibile ottenere report sull’utilizzo dello storage (evitando il solito furbo che scambia lo storage disponibile per la propria riserva di mp3 da condividere con i colleghi).
L’amministratore di Foldera, inoltre, può assegnare determinati membri del team ad alcuni progetti, rendere determinati files visibili o editabili, cambiare password dimenticate (succede sempre!) e tutte le normali attività di amministrazione necessarie.

Come vi dissi all’inizio, l’utilizzo di Foldera non è proprio immediato ma… niente paura, c’è un ottimo "Getting started" che vi guida alla prima impostazione di una Activity Folder, così come al suo primo utilizzo. 🙂

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Considerazioni di Giovy: Foldera è, senza ombra di dubbio, la miglior soluzione di collaborazione online web-based attualmente disponibile, per quanto riguarda le feature che offre. Qualcuno potrebbe obbiettare che sarebbe preferibile, in alcuni contesti, una soluzione da installare su un proprio server all’interno dell’azienda. E’ vero, ma considerate i vantaggi di un’applicazione che non richiede investimenti in hardware o personale deputato a gestirla. Attualmente Foldera è ancora in beta ed è totalmente gratuita. Non so se manterrà questo genere di policy anche quando verrà aperta al pubblico ed alle aziende, o se fornirà un tot di utenti gratuitamente ed utenti aggiuntivi a pagamento. In futuro, inoltre, Foldera integrerà anche la funzione di Instant Messenger (attualmente non disponibile), rendendo anche la comunicazione aziendale più semplice e veloce.

Apr 162007
 

Buongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
Il post di oggi potrebbe sembrarvi "strano", perchè comincia con una domanda.
Beh… era da un po’ di tempo che avevo intenzione di parlare di questo argomento, e l’articolo di oggi del Corriere me ne ha dato lo spunto, avendo questo titolo: L’Aeronautica, avvistati tre Ufo nel 2006.

A quanto pare, gli avvistamenti di Oggetti Volanti Non Identificati (OVNI) negli ultimi anni sono stati diversi, e molti di questi ad opera di piloti di aerei civili/militari (in alcuni casi ci sono stati anche dei riscontri radar).
Il 2001 è stato l’anno di punta, con ben 12 avvistamenti.

Da molti anni mi interesso dell’argomento UFO, ho avuto modo di leggere diversi libri al riguardo, ero iscritto alla newsletter del CISU (il Centro Italiano Studi Ufologici) e… beh, conosco Contact ed Incontri ravvicinati del terzo tipo a memoria (ed ho visto tutti gli episodi di X-Files)! 😀

A parte gli scherzi, sono sempre stato molto combattuto fra scetticismo e voglia di credere; il classico manifestino "I want to believe" si è spesso scontrato con mistificazioni smascherate in modo plateale, con strani personaggi armati di tanta voglia di apparire (o semplicemente pazzi).
Fenomeni come i crop circles, ad esempio, sono l’emblema di questa dualità: alcuni cerchi nel grano sono semplicemente impossibili da fare, per la loro complessità e dimensione. Alcuni fenomeno fisici legati ai cerchi (come le mutazioni genetiche nel grano) sono inspiegabili. Eppure anche i crop circles sono stati falsificati… e se falsificare un cerchio nel grano non è difficilissimo, figuriamoci quanto è semplice farlo con una fotografia o un filmato. Di contro, mi rendo conto che pensare di essere gli unici esseri intelligenti in un universo sconfinato è assurdo.
Un capitolo a parte meriterebbero poi gli "incontri ravvicinati", di tutti i tipi… anche qui ci sono prove difficili da confutare e banali falsi.

Sinceramente: mi piacerebbe vedere personalmente un UFO, magari fotografarlo o filmarlo.
… come piacerebbe a tante persone, del resto.

Qualcuno di voi ha mai visto (o pensa di aver visto) un UFO? Ci credete? Sono cazzate?

…se solo una su un milione avesse un pianeta, e se solo uno su un milione di essi avesse la Vita, e se solo su uno su un milione di essi ci fosse vita intelligente, potrebbero esserci letteralmente milioni di civiltà lassù… Bé, se non ci fossero sarebbe un bello spreco di spazio. (Jodie Foster, da "Contact")

Mar 092007
 

Neanche un mese fa si parlava in questo blog di copyright, protezione dei contenuti e licenze CC.
Io sono un forte sostenitore delle licenze Creative Commons (da poco giunte alla versione 3.0), a patto che poi chi utilizzi i miei contenuti osservi i termini di tale licenza. Ma… se invece questa volta volessi dare una mano a chi, per sua scelta, decide di detenere tutti i diritti sulle sue creazioni (il copyright) e proteggerlo in qualche modo?

mfclogo.pngMyFreeCopyright è un nuovo servizio Web 2.0 che aiuta i possessori di copyright a tutelare tale diritto sulle loro creazioni digitali (audio, video, immagini, testi); con il termine "testi" intendo anche il contenuto dei post nei propri blog.

Come funziona MyFreeCopyright?
Il funzionamento è abbastanza semplice: si uploadano le vostre creazioni digitali tramite un form (nel caso di post o podcast, si fornisce semplicemente il permalink), MyFreeCopyright crea una "impronta digitale" del file con un algoritmo di hash sicuro appositamente creato ed invia per email questa impronta digitale (chiamata appunto "fingerprint") con una data di registrazione, conservando copia del fingerprint e della data di registrazione nei suoi archivi. Fatto! 🙂
Secondo le FAQ di MyFreeCopyright (che vi invito a leggere per intero, dato che chiariscono ulteriori dettagli che qui sarebbe inutile trattare) la registrazione effettuata è valida a livello mondiale (anche se alcune legislazioni potrebbero richiedere registrazioni aggiuntive come ulteriore protezione in caso di controversia); negli Stati Uniti è sicuramente valida e inattaccabile.
Nel caso qualcuno utilizzasse i vostri contenuti senza autorizzazione, la data di registrazione del copyright presso MyFreeCopyright diventa la prova che siete VOI  (e solo voi) i possessori del copyright di tale contenuto.
Per i blogger/podcaster è possibile proteggere ogni contenuto che scrivete/pubblicate in modo automatico, semplicemente fornendo l’url del blog o del feed; MyFreeCopyright si occuperà di scaricare il testo (comprensivo di contenuti digitali come immagini, video, audio ecc) e proteggerlo.

Quanto costa usare MyFreeCopyright?
La registrazione è gratuita (account Free), così come la protezione di 100 contenuti digitali (di qualunque forma); sono disponibili due account a pagamento per chi ha necessità di proteggere un maggior numero di contenuti, che includono anche 2 GB di storage sicuro per i vostri contenuti (nella versione free MyFreeCopyright protegge il diritto, NON il file in se), compresi i post/podcast che vengono letteralmente "scaricati" e salvati, potendo anche recuperarli in caso di perdita/distruzione.
Se l’account Free non dovesse bastarvi, un account Basic costa 19$ l’anno, protegge fino a 1000 contenuti ed offre 2 GB di storage sicuro, mentre un account Pro costa 27$ l’anno, protegge illimitati contenuti ed offre 2 GB di storage, con trasferimento sicuro via SSL e chiave di criptazione personale.

Feb 262007
 

YAWNNN!!!! Eccomi qui, di ritorno dal MarCamp, stanco in modo indicibile (molti altri BarCamparoli la domenica si saranno riposati, io invece l’ho passata facendo il turista per Ancona il mattino, ed il turista per l’Ikea di Ancona il pomeriggio 😀 ).
A breve (spero nel pomeriggio, o al più tardi domani) avrò modo di scrivere le mie impressioni sul MarCamp e mettere online le moltissime foto che Mia ha fatto (altro che Samuele! 😀 )

Alcuni mesi fa (era fine dicembre) vi parlai di un nuovo servizio Web 2.0 che offriva storage online a costo zero, con tante feature aggiuntive ed una facilità d’uso eccezionale: DivShare. All’epoca il servizio era partito da poco, aveva pochi utenti e nonostante fosse molto interessante, diverse cose erano ancora da "fixare"; da allora il team di DivShare non è stato con le mani in mano, ed ha continuato ad aggiornare la piattaforma implementando tutta una serie di nuove funzioni, anche e sopratutto basandosi su quelle che erano le richieste degli utenti (una fra tutte: l’indicatore della percentuale di upload, che allora non esisteva).
Stamattina, invece, vi presenterò un nuovo plugin per WordPress (fresco di creazione) creato proprio dal team di DivShare e che integra le funzioni di upload e storage online del loro servizio con il vostro blog basato su WordPress: il DivShare Uploader.

Leggendo i commenti al post su Flexible Upload (il plugin per WP che ho presentato alcuni giorni fa) ho potuto notare che il bisogno di inserire immagini/file nei propri post in modo più veloce ed efficace è un’esigenza abbastanza sentita dagli utenti WordPress.
Se avete quindi un blog basato su questa piattaforma E utilizzate DivShare per condividere immagini o file, l’uso del DivShare Upload potrebbe facilitare di molto le vostre operazioni di upload/gestione tramite DivShare.

Cos’è e come funziona DivShare Uploader?
Il funzionamento di questo plugin è semplice: lo scaricate (ovviamente è disponibile su DivShare), lo decomprimete, lo caricate via FTP nell’apposita cartella dei plugin e lo attivate dal pannello di controllo di WordPress.
Dopo averlo attivato, per farlo "funzionare" è necessario inserire una chiave (un po’ come succede con l’API Key di Akismet) che trovate nel vostro pannello di controllo di DivShare (la chiave è del tutto gratuita, come l’uso di DivShare del resto).

DivShare Key

Inserita con successo la chiave, il pannello di upload di WordPress viene sostituito da quello di DivShare, che vi permetterà di inserire e caricare file direttamente dal vostro account DivShare (sia caricati in quel momento che già presenti perchè caricati in precedenza)
E’ possibile quindi inserire l’immagini nelle sue dimensioni reali (o con miniature di dimensioni variabili ma non personalizzabili) oppure (e questa è una feature MOLTO interessante) ottenere il codice per incorporare un Flash Player che darà ai vostri lettori la possibilità di ascoltare i file mp3 che conservate su DivShare.

Se avete un hosting che non vi fornisce spazio/banda infinita o non volete sovraccaricarlo con le vostre raccolte di immagini o audio, create un account su DivShare e… utilizzate il DivShare Uploader per far interagire WordPress con DivShare. 🙂
Ulteriori dettagli (in inglese) sono disponibile in questo post su blog ufficiale di DivShare.

Feb 102007
 

Eccomi qui, di ritorno da Milano, in preda ad un fortissimo raffreddore (clima disgraziato, in quattro giorni lì ho visto il sole solo la mattina dell’ultimo giorni, mentre stavo andando via) e ad una stanchezza inenarrabile… 😛
Anyway, vediamo se riesco a trovare la forza di parlare dei due "eventi" che mi hanno portato a Milano: Infosecurity 2007 e Cena Sicura 2007.

Infosecurity 2007
Cominciamo proprio da Infosecurity. Stessa "location" dell’anno scorso, con ingresso dalla Porta Gattamelata (il che significava circumnavigare mezza fiera, venendo da C.so Buonarroti). Quest’anno una larga parte della fiera era dedicata allo storage (davvero onnipresente), con produttori di soluzioni di storage e backup a farla da padrone. Anche quest’anno alcuni "stand" erano mostruosamente più imponenti degli altri (da segnalare quello di Adobe, che era in fiera per le sue soluzioni di gestione e protezione documentale), mentre grande assente di questa edizione è stata Microsoft (e questa cosa proprio non l’ho capita… cavoli, hanno lanciato da poco Vista e non colgono l’occasione per mostrarlo al pubblico e cercare di fare un po’ di chiarezza sulle nuove feature di sicurezza inserite?).
Come sempre ho colto l’occasione per parlare con un’infinità di tecnici e commerciali, stringere contatti e richiedere di essere contattati in futuro.
Sotto il versante "talk", ho avuto modo di sentirne diversi ed alcuni molto interessanti; grande successo di pubblico per i ragazzi di Sikurezza.org e per i talk organizzati in Area Demo: mi è piaciuto particolarmente quello sugli Attacchi a Web 2.0, quello su FreeLix, quello su Gromozon e su come il malware sovverte alcune feature di Windows, quello sulla Bluebag ed il bluetooth "hacking". Complimenti a tutti i relatori e gli organizzatori.
Nel contesto "Sikurezza.org" ho conosciuto anche DElyMyth, che però era troppo impegnata a dare una mano allo stand.
Interessante è stata anche la presentazione del Cisco NAC in Area Talk Show… da valutare bene nei prossimi giorni.
L’ultimo giorno invece l’ha fatta da padrone il seminario sul social engineering tenuto da Raoul Chiesa… molto interessante e "istruttivo", su come il pericolo principale per le aziende NON venga da Internet ma da una cattiva "sicurezza" dei dipendenti stessi.
Lo stesso giorno è passato per la fiera anche Andrea, che ho rivisto con molto piacere e mi ha fatto compagnia per un caffè… 🙂

Cena Sicura 2007
Terminata Infosecurity, un impegno altrettanto importante era in programma: la Cena Sicura! Luogo deputato per la cenetta in compagnia di un po’ di tecnici/blogger è stato lo SugarLounge, già teatro di altre cene blogger e quindi testato/raccomandato.
Riesco a raggiungere lo SugarLounge grazie alla "guida telefonica" di NeCoSi (meglio del TomTom, che mi ha lasciato in panne causa maltempo e sensore GPS che non voleva agganciarsi ai satelliti). Ad attendermi davanti al locale il simpatico e gentilissimo Giorgio ZN (per distinguerlo dall’altro Giorgio presente, che "titolerò" ZR), mentre dentro c’erano già il citato NeCoS + amici i e Napolux. Alla spicciolata arrivano Alberto, Giorgio ZR, Theo e… con un po’ di ritardo causa birra sui Navigli (disgraziato! 😀 ) Fullo e amici; in conclusione una simpatica tavolata di 12 persone (numero perfetto, perchè come si sa in 13 porta sfortuna) 😛
Si è chiacchierato di tutto e di più, in modo molto piacevole e divertente; il gruppo era "affiatato", nonostante la maggior parte dei partecipanti si fosse conosciuta quella sera stessa.
La pizza dello SugarLounge era buona, il locale molto carino ma decisamente "caldo" (temperatura media: tropicale!), il proprietario molto gentile ed il cameriere che ci ha assistito per tutta la sera molto simpatico.
Ho letto di un gelato al limone "particolare" ma… non posso confermare, mi è sfuggito questo dettaglio… 😀
All’uscita dal locale ci siamo fermati a fare due chiacchiere e… a dare indicazioni per il Pulp a quattro ragazzine decisamente alticcie… peccato che tale locale fosse chiuso… 😀
In definitiva: una bella serata, davvero… un grazie a tutti i partecipanti, che ne hanno parlato qui, qui, qui, qui, qui e fotografato qui.
Le mie foto sono qui (compresa quella del blogroll cartaceo, ma avviso chi si aspetta delle grandi foto che rimarrà probabilmente deluso, dato che la luce era scarsa e non mi andava di flashare i  partecipanti) 😛

Prossimo "incontro": il MarCamp! 😉

Jan 032007
 

Ieri "giocavo" con il mio account su LinkedIn, e mi sono accorto che sono arrivato alla "ragguardevole" (per me, dato che non lo uso in maniera attiva) cifra di 33 connessioni.
Allo stesso modo ho visto che ci sono persone, invece, che dei contatti professionali fanno il loro lavoro (a titolo di esempio, Luca Conti ha qualcosa come 279 connessioni).
Ok, magari non tutte gli saranno utili, ma è indiscutibile che, per alcune persone, una gestione dei contatti è fondamentale.
Ci sono diversi software per farlo nel migliore dei modi (il primo che mi viene in mente è Microsoft Outlook, specie con il modulo Business Contact Manager), ma… ci sono anche dei servizi online?
Si…

bigcontacts_logo.jpgBigContacts è un contact manager, interamente realizzato in AJAX, con molte feature aggiuntive tipiche di soluzioni di collaboration, capaci di soddisfare anche il professionista più esigente (o chiunque voglia gestire in maniera ordinata i propri contatti).

Innanzitutto, i contatti: BigContact permette una gestione granulare degli stessi, con un’interfaccia intuitiva e veloce, grazie all’uso estensivo di AJAX. E’ possibile aggiungerli, modificarli, filtrarli in base a diversi parametri attraverso il Contact Browser e cercarli tramite l’apposita funzione o tramite una ricerca avanzata molto potente.
I contatti possono essere suddivisi in gruppi, e ad ogni contatto è possibile associare delle note, aggiungere dei file o delle foto, pianificare incontri ed attività ed ogni altra azione che potrebbe essere utile in ambito lavorativo o personale.
Una "inedita" feature è la visualizzazione dei contatti come "tag cloud", dove i contatti con più attività vengono evidenziati da un carattere più grande.
Inoltre, tutti i numeri di telefono dei contatti sono "Skype-ready", e cliccandoci su è possibile far partire direttamente una chiamata Skype-Out verso quel numero. E’ possibile inoltre importare i propri contatti da altre applicazioni, tramite file CSV.
BigContacts include anche un calendario, dove si potranno gestire le proprie attività; sono disponibili diverse visualizzazioni ed anche qui si fa largo uso di AJAX, sia per l’aggiornamento che per l’inserimento di nuove voci.
Il calendario puà inoltre essere condiviso fra un gruppo di utenti (funzione molto utile in ambito collaborativo).
Se tutto questo non fosse sufficiente, la gestione dei task (che manca, ad esempio, al blasonato Google Calendar) è un’altra delle feature offerte agli utenti di BigContacts; inoltre, ad ogni attività può essere assegnato un contatto, in modo da avere sempre di vista il proprio "riferimento".
Tutte queste "feature" sono arricchite da una history, da un modulo per la gestione delle scadenze, degli appuntamenti e dei files.

Sono disponibili, inoltre, feed RSS per tutte le attività e per gli appuntamenti programmati.
Per gli utenti mobili è disponibile inoltre una versione ottimizzata per l’utilizzo con cellulari, smartphone e pda, che permette le stesse funzionalità della versione "maggiore".

Potete accedere ad una demo del servizio (con 900 contatti precaricati, note, appuntamenti e via dicendo) cliccando qui

Veniamo alla "nota dolente": il prezzo.
BigContacts costa… NIENTE!!!
O meglio: è disponibile una versione FREE, con delle "limitazioni" (per modo di dire, perchè sono più che sufficienti per un uso intenso); il numero massimo di utenti per ogni account è 3, con 500 contatti totali, 500 MB di storage per i file e supporto solo via web.
Le edizioni a pagamento espandono il numero di utenti per account fino a 10, il numero dei contatti fino a 25.000 e fino a 10 GB di spazio storage, con supporto di primo livello; ovviamente il prezzo è notevolmente maggiore (si arriva a 59.59$ al mese), ma soluzioni del genere sono destinate a team di professionisti.
Ma… fino al 30 marzo 2007 TUTTE le edizioni sono gratuite.

Se avete la necessità di gestire i vostri contatti (e quelli del vostro gruppo di lavoro) da qualunque postazione nel mondo, o da un qualunque dispositivo mobile… beh, date un’occhiata a BigContacts. 😉