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Dec 272006
 

divshare_logo.pngPrima o poi la finiranno di creare nuove applicazioni di storage online, evitandomi di doverle recensire (ho una passione fortissima per questo genere di cose) 😀

DivShare è, nella concezione, molto simile a Sthenic (di cui vi parlai un po’ di tempo fa), ma… ha dei "plus" che l’altra applicazione di storage online non aveva.

Partiamo innanzitutto dicendo che DivShare permette lo storage gratuito di un numero illimitato di file, con un numero illimitato di download (per motivi di sicurezza NON è permesso l’upload di file eseguibile, quindi comprimeteli o rinominateli se avete la necessità di uploadare file di questo tipo); non ha pubblicità di alcun tipo e dalle prove che ho fatto è decisamente veloce, sia in upload che in download (beh, magari dopo questo post lo sarà un po’ di meno, viste le persone che potenzialmente cominceranno ad usarlo) 😀

Come funziona DivShare?
E’ semplicissimo: selezionate il file da caricare sul server di DivShare, cliccate sul pulsante UPLOAD (opzionalmente potete inserire una mail a cui inviare una notifica del file) e… fatto! 😀
Verranno creati immediatamente una serie di link per "gestire" il file caricato; se avete inviato un’immagine, ad esempio, verranno creati:

  • un link alla pagina di DivShare da cui scaricare l’immagine
  • un link diretto al file, cliccando il quale partirà immediatamente il download
  • il codice html per mostrare l’immagine intera su una pagina web / post del blog
  • il codice html per mostrare la miniatura dell’immagine su una pagina web / post del blog
  • il codice in formato BBCODE per mostrare l’immagine in un forum (dove, normalmente, l’inserimento di html nei thread è bloccato)
  • un link per la condivisione via Facebook
  • un link per l’invio dei file via AIM
  • un link per la segnalazione del file su Digg

A seconda dell’utilizzo che intendete fare del file (che resterà online fino a che verrà scaricato, e passati 30 giorni senza alcun download verrà rimosso), avrete sicuramente a disposizione la modalità di condivisione più adatta. 🙂

Opzionalmente potete anche registrarvi (finora NON avete inserito alcun dato personale, di nessun tipo), godendo in questo caso della possibilità di accedere ad un pannello di controllo da cui potrete monitorare i file che avete caricato, il numero di download effettuati, visualizzare i link di condivisione che vi ho illustrato prima e caricare nuovi file.
Potete inoltre caricare più file contemporaneamente, e qualora fossero tutte immagini, creare anche delle "gallerie" per la visualizzazione (qualcosa tipo i "set" di Flickr, tenendo presente però che è un servizio volto all’hosting ed al download dei file, e non alla semplice visualizzazione)
Anche DivShare fa uso di AJAX per la visualizzazione dei link ed il caricamento dei file, ed anche DivShare ha un blog. 😀

Considerazione di Giovy: personalmente ho trovato DivShare il servizio più completo fra quelli che vi ho proposto, anche a pagamento, del tutto raffrontabile (fatta eccezione per alcune feature avanzate, ovviamente) ad un servizio blasonato come quello di Box.net (qui la mia recensione).
Se avete necessità di condividere file con un grosso pubblico (e magari finora avete utilizzato servizi come MegaUpload, che mettono pubblicità e counter di attesa prima di far partire il download), gestendo anche statistiche come il numero di download, DivShare è la soluzione Web 2.0 no cost che fa per voi! 🙂

Nov 252006
 

dropboks
Lo storage personale facile, veloce e per tutti. 🙂

In passato vi ho parlato di altri servizi di storage personale (come Box.net o Sthenic), che comunque richiedevano di perdere qualche secondo fra “apprendimento” ed utilizzo.
DropBoks, invece… è di una semplicità disarmante, ed il servizio ha un target preciso: se stessi.
Nessuna condivisione con alcuno, ma solo un servizio di personal storage immediato, per evitare di “inviare via mail file a se stessi”.

Come funziona DropBoks?
Beh… quasi mi vergogno a spiegarvelo, perchè anche un bambino di due anni ci riuscirebbe… 🙂
Vi registrate (è richiesta solo una mail, che diventerà il vostro username) ed una password. Dopodichè, scegliete un file da caricare in DropBoks usando la finestra di upload e… fatto!
L’interfaccia fa uso di AJAX (in modo molto discreto) per la visualizzazione delle schermate di login e per l’upload dei file.
Il file (fino a 50 MB di dimensione per singolo file e fino ad 1 GB di spazio totale a vostra disposizione) verrà inviato nella propria “dropboks”, dove resterà disponibile per i download successivi.
Un’occhiata all’interfaccia di DropBoks vi farà capire immediatamente quanto semplice ed immediato sia questo servizio.

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dropboks_apps

DropBoks è gratuito (o meglio è “donationware”, quindi SE VOLETE potete donare 1$ per aiutare i gestori a mantenere il servizio) e NON ha pubblicità di nessun tipo nelle sue pagine.

Che dire… semplice, gratuito e veloce. Davvero ottimo. 😉

Nov 212006
 

Il titolo è volutamente scherzoso ed ironico, anche se… alla fine riflette in parte quello che mi sta succedendo (per chi non lo sapesse, Michael Arrington è il "patron" di Techcrunch). 🙂

Da un po’ di settimane a questa parte sono bombardato (e neanche io riesco a crederci) da inviti NON RICHIESTI per testare nuove applicazioni online (Web 2.0, ca va sans dir), partecipare a beta riservate ed esprimere un mio parere su segretissime nuove feature in via di sviluppo.
La cosa non può farmi che piacere, ovviamente… ma…  mica è semplice trovare il tempo per testare e parlare di tutto quello che mi viene
proposto… 😛
Proprio per questo colgo l’occasione di questo post per parlare delle ultime due beta a cui sono stato invitato… e di NON parlare (perchè vincolato da un Non-Disclosure Agreement) delle nuove caratteristiche di un servizio di cui parlai in precedenza. 😛

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YorQA

Quello che vedete sopra è l’invito per partecipare alla Beta privata di YorQA (applicazione di cui ignoravo l’esistenza, e devo ancora valutare l’utilità).
In pratica permette al possessore di un account YorQA di "rispondere" alle domande poste dai propri lettori e creare una "knowledge base" da tali risposte, potendole taggare e creando dei tag clouds.
Tali Q&A verranno pubblicate sul proprio blog tramite un apposito widget (che tanto vanno di moda, ultimamente)
I ricavi della pubblicità derivante da questo servizio saranno divisi tra YorQA e il "blogger" in questione (che secondo loro dovrei essere io) 😛
Potete vedere il funzionamento di YorQA direttamente sul loro blog.

GeoIQ Invite

Tramite il Contact Form del blog, invece, il team di FortiusOne mi ha invitato a dare un’occhiata al loro ultimo prodotto, GeoIQ.
GeoIQ è una piattaforma aperta per la realizzazione di analisi geospaziali. Utilizzando le loro API, gli sviluppatori possono creare dei mashup fra una fonti dati (come, ad esempio, la popolazione di una data area geografica) e mostrare tali dati in maniera visuale su delle mappe.
Nell’esempio sotto potete vedere rappresentato un confronto fra la densità di popolazione di San Francisco e quella di New York, realizzata utilizzando le mappe di Google, le API di GeoIQ e la ricerca locale di Yahoo Maps, e visualizzata sotto forma di "heatmap".

 GeoIQ Demo

Un prodotto molto interessante, anche se rivolto ad un target "specifico" come chi fa analisi geostatistica (in prevalenza, ma non solo).

Infine… dulcis in fundo… posso dirvi che Box.net (di cui parlai qui) sta lavorando su delle nuove feature molto interessanti.
Purtroppo, come potete leggere sotto, non posso rivelarvi dei dettagli o farvi vedere alcunchè, essendo uno dei pochi (10 in totale) a poter esprimere un giudizio su tali nuove caratteristiche… 🙁

Box.net Test

Questo è quanto, per il momento… in attesa di nuovi inviti… 😉

Oct 302006
 

protectmyphotosSpesso vi ho parlato di servizi di backup online (uno su tutti Mozy, che ritenevo e ritengo tutt’ora il migliore per costo – zero – e prestazioni).
Perchè quindi parlarvi di un nuovo servizio di questo tipo? Semplice: perchè protectmyphotos è diverso da Mozy per caratteristiche, funzionalità e target. 🙂
Proprio per questo, nel parlarvene, farò continui confronti proprio con questo servizio, concorrente “quasi diretto” con protectmyphotos.

Il target: protectmyphotos è rivolto a chi produce/gestisce una mole considerevole di immagini/video digitali, ed ha la necessità di provvedere a backup continui per evitare di perdere materiale (e soldi, se lo si fa per lavoro).
Ovviamente non sono solo i fotografici professionisti a tenerci alle proprie foto, io backupppo le mie foto con Mozy.
Inoltre, Mozy offre gratuitamente fino a 2 GB di spazio per lo storage e diversi account a pagamento: 1.95$ al mese per 5 GB, 4.95$ al mese per 30 GB, 9.95$ al mese per 60 GB, mentre protectmyphotos offre un account di prova gratuito con caratteristiche ridotte (che NON vi consiglio) e un account a pagamento per 3.33$ al mese per 40 GB di spazio.

Il funzionamento: protectmyphotos funziona utilizzando un client software installato sul proprio computer, che si occupa di backuppare le foto, criptarle ed inviarle ai server dove verranno conservate in svariate copie ed in multipli datacenter, con una sicurezza pressochè totale (così come fa Mozy).

Le differenze rispetto a Mozy: la differenza principale rispetto a Mozy è data dalla possibilità di visualizzare online le foto backuppate tramite un viewer incorporato nell’interfaccia, che ricalca la struttura presente sul proprio hard disk.

Tramite la medesima interfaccia è possibile effettuare il recupero delle proprie foto.
Un’altra caratteristica di protectmyphotos è il supporto per il versioning; in pratica: se fate una modifica ad una foto (ad esempio la ritagliate, o la riducete di dimensione) e la salvate, protectmyphotos conserverà entrambe le versioni, e vi permetterà di decidere a quale stato ripristinare la foto. Questa feature non esiste in Mozy, dove la nuova versione di un file sostituisce la vecchia all’interno del backup.
Infine: Mozy backuppa TUTTI i file, mentre protectmyphotos backuppa solo file grafici e video.

Concludendo: caratteristiche peculiarmente diverse fanno di protectmyphotos un prodotto “specializzato” e non destinato ad un uso di massa. Il prezzo (non altissimo, 40 $ l’anno sono poca cosa se si pensa alla sicurezza di non perdere mai nulla del proprio lavoro) potrebbe limitarne l’adozione solo a chi ne ha veramente bisogno, scoraggiando i fotoamatori che non hanno nulla da guadagnare dai loro scatti.
Personalmente mi accontento di Mozy, che grazie a voi che mi leggete e vi siete registrati con il mio referral (4MWPL3) mi offre al momento 15.8 GB di spazio gratuito (dai 2 GB standard), più che sufficienti per backuppare i 7 GB di foto che attualmente posseggo più un po’ di altri file di lavoro 😉

Oct 162006
 

Buongiorno a tutti, e buon inizio settimana.
Con l’avvicinarsi del rilascio della versione 2 di Mozilla Firefox (a tal proposito potete seguire l’anteprima che il buon Pseudotecnico sta pubblicando sul suo blog) voglio proporvi qualche estensione utile e, come in questo caso, decisamente "innovativa". 😉

In passato vi parlai di Gmail Drive Shell Extension, un’estensione della shell di Explorer (NON Internet Explorer, ma l’Esplora Risorse di Windows) che permetteva di mappare la propria Gmail come un drive di rete, ed usarla come storage online dei propri file.
Oggi invece vi presento un’estensione per Mozilla Firefox (usatelo, usatelo, usatelo!!!) che vi permette di andare oltre la semplice possibilità di usare Gmail come spazio di storage online gratuito: Gmail Space.

Come si installa e come funziona Gmail Space?
Gmail Space si installa come una qualunque estensione per Firefox, scaricandola dall’apposita pagina e riavviando Firefox dopo l’installazione.
In seguito al riavvio, vedrete comparire nel menù STRUMENTI una nuova voce, chiamata Gspace, che cliccata farà apparire il pannello di controllo di Gmail Space.

Clicca sulle immagini per ingrandirle

Gmail Space 01

Come potete vedere, sembra un qualunque client FTP, con la shell divisa in due parti (quella sinistra dedicata ai file locali, quella destra ai file remoti presenti nel proprio account Gmail).
La configurazione è semplicissima (basta fornire il proprio nome utente e password Gmail), ed appena sarete connessi al vostro "spazio", non dovrete far altro che selezionare i file locali sulla sinistra e "drag&dropparli" sulla destra (o utilizzare le frecce azzurre poste al centro della finestra, sia per l’upload che per il download di file). E’ inoltre possibile creare un numero illimitato di sottocartelle (che non avranno nulla a che vedere con le label di Gmail).

Oltre alla "modalità di trasferimento" che vedete sopra, sono disponibili altre modi d’utilizzo come quello chiamato "modalità riproduzione".

 Gmail Space 02

In pratica, caricando sul vostro Gmail Space i vostri file mp3 (legalmente ottenuti, mi preme evidenziarlo), avrete la possibilità di riprodurli in streaming, utilizzando il Flash player di Gmail come lettore, come in un juke box (non fate caso alla canzone che sto riproducendo per mostrarvi questa modalità, è la prima che ho trovato 😛 )
Ovviamente potete creare una playlist con i brani che desiderate ascoltare, semplicemente richiamandoli dal vostro Space.

Ulteriore modalità di funzionamento è quella denominata "modalità foto", che trasforma il vostro Gmail Space in un archivio fotografico, con possibilità di anteprima delle foto.

Gmail Space 03

Questa modalità è molto comoda utilizzandola come "backup online" dei vostri archivi fotografici. 😉

Infine, Gmail Space aggiunge una piccola icona nella barra di stato di Firefox, che cliccata apre una versione "ridotta" ed integrata della shell di Gmail Space, in modo da averne le funzioni principali a portata di mano, senza dover ricorrere alla finestra "completa".

Gmail Space 04

In conclusione: un’estensione molto utile se volete conservare (e magari condividere con altre persone, creando un account "shared" dedicato, dove depositare solo file e non email) file che utilizzate di frequente e non volete ricorrere a soluzioni di storage o backup online proprietarie (come Box.net o Mozy)

Sep 272006
 

openvault_logo.gifA volte capita di dover condividere un file con qualcuno (ed io stesso ne ho parlato diverse volte, ultimamente riguardo Box.net).
Se però NON volete dovervi registrare per dare la possibilità a qualcuno di scaricare un file, potete utilizzare da oggi Sthenic.com, "the open vault: free and secure file hosting for the masses" 😉
Ovviamente (ed un sorriso si fa largo sul mio volto) è un’applicazione Web 2.0, realizzata in AJAX… 😀 😉

Come funziona Sthenic?
Semplicissimo: scegliete il file da condividere, lo inviate tramite l’interfaccia di upload avendo la possibilità di taggarlo (ed opzionalmente impostare una password per permettere il download) ed ottenete un URL da condividere con il mondo per farlo scaricare.
I "vault" personali (lo spazio utilizzato da ognuno) sono identificati da un VID (una specie di "chiave" univoca alfanumerica) che dovrete ricordare per accedere ai file che state condividendo.
La privacy è garantita (non dovete lasciare NESSUN dato personale che vi identifichi, neanche un indirizzo di mail) ed i files condivisi vengono cancellati dopo un tempo random.
Unica nota "negativa" che ho trovato nel servizio: non c’è la possibilità di farsi inviare una mail con il proprio VID qualora ne ce dimenticassimo (ovviamente, dato che NON siamo registrati e NON l’abbiamo fornita), e quindi conviene segnarselo da qualche parte.

Disclaimer: NON utilizzate questo servizio per condividere file personali (numero di carte di credito, dati finanziari, video/foto zozze fatte alla propria ragazza/moglie/amante ecc.)

Jun 162006
 

E’ da un bel pezzo che non scrivo qualche articolo “a ruota libera”, parlando e commentando gli ultimi avvenimenti di cronaca (anche se tanto ci sarebbe da dire, e probabilmente lo farò in futuro).
Ma… oggi rispolvero questa categoria in versione “Internet & Tech”, perchè ci sono un sacco di notizie gustose e/o interessanti in questo settore.

Cominciamo con i rumors su GBuy, il nuovo sistema di pagamento che Google sta mettendo su per far concorrenza a PayPal. Stando a quello che si legge in rete, dovrebbe essere lanciato il 28 giugno, e “promette” (sulla carta) di non far pagare commissioni ai venditori, e di integrarsi con gli altri servizi di Google (AdWords e Google Analytics).

Ma non di solo GBuy vive Google… 😛
Pare infatti che il lancio di Google Spreadsheets in beta limitata sia una sorta di “test di mercato” per saggiare l’interesse del pubblico su un presunto “Google Office”. Dopo aver acquisito un po’ di tempo fa Writely (creatrice di un editor di testo online in stile Web 2.0) e secondo InformationWeek pare che Google si stia preparando ad acquisire Thumbstack, una società che ha sviluppato un’applicazione per la creazione di presentazioni online (in stile PowerPoint).
Come insinuavo nel mio articolo su GSpreadsheets, del resto… 😉

Windows Vista, di cui ho parlato proprio ieri, è al momento uno dei software più scaricati in assoluto sulla Rete.
Ma i suoi 3.13 GB sono un bel “malloppo” da scaricare dai server di Akamai (che fornisce hosting e banda per i download Microsoft).
Proprio per aiutare gli internauti a scaricare WinVista, due prodi giovani (Chris e Jack) avevano creato Windows Vista Torrent, un tracker BitTorrent che permetteva il download della Beta 2 di Windows Vista tramite il noto software di file sharing.
Beh… dopo qualche giorno di attività Microsoft ha mandato ai responsabili del sito la solita letterina di “cease and desist” dicendogli di fermare ogni attività.
Detto… fatto. Windows Vista Torrent è morto.

Ah… a proposito di Microsoft… sembra infatti che Bill Gates abbia intenzione di lasciare la guida di Microsoft a partire da luglio 2008, per dedicarsi esclusivamente alla Bill & Melinda Gates Foundation, l’organizzazione creata da Gates e dalla moglie per gestire i diversi milioni di dollari che annualmente Bill Gates devolve in beneficienza. Lui restarà in Microsoft come chairman “part time”. Complimenti per il coraggio e… sono curioso di sapere chi sarà il suo successore (forse Ballmer?)

Sto testando una delle ultime “novità” di Google: Picasa Web Albums (non molto attivamente, per la verità).
Non mi piace, ed allo stato attuale delle cose è anni luce lontana dalla potenza e dall’usabilità di Flickr.
Ci stanno provando, l’integrazione con Picasa è buona ma… l’applicazione online è povera e poco interessante. Il limite di 250 MB di storage gratuito, poi, è una cazzata. Ci metto solo 100 foto alla massima risoluzione, e se voglio più spazio devo pagare.
Pretty useless… continuerò a pagare il mio account PRO su Flickr.
(P.S. Come vedete, non tutte le applicazioni “made in Google” mi entusiasmano “per partito preso”, e se fanno schifo lo dico senza peli sulla lingua).

Chiudo con una notizia che mi ha lasciato perplesso…
Stanno uscendo sul mercato le prime soluzioni wireless basata sullo standard 802.11n draft, che promettono copertura e velocità molto maggiori rispetto alle attuali soluzione 802.11b/g.
Ma… pare che alcune di queste soluzioni 802.11n siano così “performanti” da rendere inutilizzabili le connessioni wireless dei propri vicini, utilizzando tutta la larghezza di banda disponibile.
In un prossimo futuro già mi vedo le liti fra condomini per le interferenze wireless… 😛