Nov 142008
 

I commenti sono, dopo i post stessi, la linfa vitale di un blog.
Non ho mai apprezzato i blog con i commenti chiusi (ed infatti non ne seguo, di questo tipo) e mai considererei di avere un blog dove chiunque non avesse piena facoltà di far conoscere il suo pensiero (con i dovuti “limiti” dettati dalla legge, dal buon senso, dall’educazione e dal vivere civile).

Ma… qualcosa sta cambiando anche nel modo di commentare (ed è un cambio “tecnico”, non sociologico) sui blog, grazie ad IntenseDebate.

IntenseDebate (recentemente acquisito da Automattic) introduce (e da due giorni è aperta davvero a tutti, essendo terminato il periodo di beta ad invito) la possibilità di integrare nel proprio blog un sistema di commenti estremamente più potente e flessibile di quello standard (in questo caso parlo di quello di WordPress).

Fra le tante caratteristiche che IntenseDebate offre ci sono, ad esempio:

  • Comment threading: è possibile commentare rispondendo ad un singolo commento, rendendo immediatamente visibile a chi si sta riferendo…
  • Import/Export dei commenti: è possibile importare in IntenseDebate i commenti già presenti sul proprio blog (operazione che, per i blog WordPress, è automatica dopo l’attivazione del plugin). Allo stesso modo è possibile esportarti in file XML
  • Moderazione/blacklist: gestite facilmente le code di moderazione o la blacklist per i commentatori “indisciplinati”, integrandosi anche con lo spam-filter di Akismet per bloccare lo spam
  • Integrazione con Twitter/FriendFeed: potete opzionalmente decidere di inviare su Twitter/FriendFeed una notifica per far sapere che avete commentato nel blog X, se in questo blog è attivo IntenseDebate
  • Supporto per OpenID: un solo sistema centralizzato di accesso, senza necessità di creare ulteriori account…

… e molto altro, come potrete scoprire dall’apposita pagina con la feature list.

Come potrete vedere decidendo di commentare questo post (o anche tutti gli altri, eh!), ho attivato IntenseDebate da questa mattina (in realtà l’avevo attivato in via sperimentale qualche giorno fa, quando era ancora in beta chiusa, ma per via di un problema all’importazione dei commenti l’avevo disattivato) ed è ancora in corso l’importazione degli oltre 9000 commenti presenti.
… e dal momento che prevedo si svilupperà presto un forte interesse per IntenseDebate, vi lascio qualche FAQ veloce, in modo da dissipare eventuali dubbi pre-implementazione.

D: E’ difficile implementare IntenseDebate nel mio blog basato su WordPress?
R: Assolutamente no, non è diverso dall’installare ed attivare qualunque altro plugin. Dopo l’attivazione, dovrete solo inserire i dati di accesso ad IntenseDebate, e questi provvederà ad importare automaticamente i commenti già presenti nel blog.

D: Questo significa che i miei vecchi commenti non vanno persi?
R: Esatto, i vecchi commenti restano dove sono (ovvero nel database di WordPress del vostro blog) OLTRE che nella piattaforma IntenseDebate.

D: Ok, ma se decidessi di disattivare IntenseDebate, perderei i commenti postati dopo l’attivazione del plugin?
R: NO, perchè tutti i commenti postati tramite IntenseDebate vengono comunque sincronizzati con il vostro database. Questo significa che, nel momento in cui deciderete di disattivare IntenseDebate, avrete a disposizione i vostri vecchi, semplici commenti

D: Ehi, ma non vedo più il vecchio pannello dei commenti di WordPress!!!
R: No, viene sostituito dal pannello avanzato di IntenseDebate

D: Uh, ma che bello! Posso gestire i commenti del mio blog anche dal sito di IntenseDebate?
R: Si, avendo inoltre a disposizione grafici, storici e tante altre funzioni avanzate

D: Devo attivare per forza l’integrazione con Twitter/FriendFeed?
R: No, assolutamente. Anzi, se lo fate… abbiate buon senso… 😉

D: Dov’è la fregatura?
R: Non c’è.

D: Quanto costa tutto questa grazia?
R: Niente.

Giudizio di Giovy: IntenseDebate è eccezionale, senza mezza termini. Implementarlo su WordPress è estremamente semplice ed i benefici sono immediati. Per chi commenta non cambia nulla, anzi… avrà maggiori possibilità di espressione. E poter seguire anche le discussioni che si svolgono nei vari blog che andrete a commentare… beh… è fantastico! 🙂

Nov 122008
 

Grossa novità, quella segnalata dal blog ufficiale di Gmail e che, appunto, introduce una funzione fresca di introduzione: la possibilità di chattare in audio/video utilizzando la chat integrata in Gmail.

Installando infatti l’apposito plugin, sarà possibile far partire (e ricevere, ovviamente) sessioni di videochat con gli amici dotati di microfono/webcam.

Personalmente NON uso mai la chat integrata in Gmail (e mi chiedo come mai non abbiano attivato questa possibilità in Google Talk, da tempo ormai immobile), ma per molti utenti potrebbe essere un’interessante novità. La finestra della chat, inoltre, può essere “portata fuori” da Gmail (feature presente dall’inizio) e visualizzata addirittura a schermo intero.

L’uso di protocolli standard come XMPP, RTP e H.264 fa si che altre applicazioni e reti possano interoperare con la videochat di Gmail.

Nov 072008
 

E’ passato quasi un anno (mancano due giorni, peccato!) da quando scrissi un post con un po’ di consigli personali sull’uso produttivo di Facebook. Attualmente quel post è al terzo risultato cercando “Facebook” su Google Italia fra le pagine in Italiano (subito dopo l’home page di Facebook in Italiano e la voce su Facebook in Wikipedia).

Questo risultato ha fatto in modo che, nell’ultimo mese, siano arrivate da Google 11.863 visite SOLO cercando la parola “Facebook”, pari al 22.90% delle visite totali.

Nel frattempo la mia cerchia di amici su Facebook si è espansa in modo incredibile, arrivando a contare (al momento) 995 amici. Di queste 995 persone, ne conosco personalmente 330 (amici che vivono intorno a me, BarCamp, eventi, convegni, raduni, cene ecc) e non ho la minima idea di chi siano 74 persone (ma le ho aggiunte ugualmente, e poi vi spiegherò perchè). Delle restanti 591 persone ho un “contatto” grazie alla rete (blog, Twitter, FriendFeed, Flickr ecc).

Un anno fa definii Facebook “IL social network definitivo”; alcune persone si schierarono contro, dicendo che era una sciocchezza… che era solo fuffa… che il rumore di fondo era maggiore dell’utilità, e abbandonarono Facebook. ADESSO quelle persone sono nuovamente iscritte ed hanno network di alcune centinaia di persone… 🙂

Quotidianamente aggiungo qualche nuovo amico (e ne ri rifiuto diversi). Eh già… perchè nonostante abbia 995 amici, potrei averne almeno 2000 se avessi accettato tutte le richieste di amicizia che mi arrivano. Ma non lo faccio per il semplice motivo che NON mi serve avere 2000 “amici” di cui ignoro l’esistenza. E qui mi riallaccio all’avere 74 persone che non conosco, affermazione che potrebbe sembrare in contraddizione con quella espressa poco prima. Perchè ho aggiunto queste persone fra i miei contatti, e ne ho rifiutate diverse centinaia?

Semplice: perchè hanno un profilo interessante.

Un profilo interessante significa che si premurano di farmi comunque sapere chi sono, cosa fanno, dove abitano e come posso raggiungerle.
E poter raggiungere (è un puro esempio, sia chiaro!) una persona che lavora nel marketing di una nota multinazionale (piuttosto che al settore Personale di una grossa azienda informatica, o che scrive per una quotidiano a tiratura nazionale) è una cosa che non ha prezzo.

Se è vero che i mercati sono conversazioni, è anche vero che i contatti sono opportunità.

Da una cena organizzata a Milano (grazie anche a Facebook) sono nati tanti contatti, ed alcuni di questi sono diventati opportunità di collaborazione.
Chi crede che i social network siano roba da sfigati sentimentali, depressi con la mania di Internet o persone senza una “vera vita”, beh… evidentemente dei social network in generale (e di Facebook in particolare) ha un’esperienza solo per “sentito dire”.

… ma Facebook è anche “fun”, e mi ha permesso di contattare persone che non sentivo da oltre un decennio (una ragazza belga conosciuta in campeggio almeno 15 anni fa) o commilitoni con cui ho condiviso un anno di vita in caserma.

Continuo a nutrire una sincera avversità per le applicazioni su Facebook (ed il mio profilo ne è sempre privo, ovviamente) e per la miriade di inutili gruppi che ci sono, ma… allo stesso modo continuo a ritenere che Facebook sia il social network definitivo, e l’espansione che sta vivendo in questi ultimi mesi (complici anche i media mainstream, che l’hanno fatto conoscere anche alla casalinga di Voghera) ne è una prova.

Piccola nota: SE volete aggiungermi a Facebook, fatelo pure senza problemi MA… premuratevi di farmi gentilmente sapere chi siete (con NOME e COGNOME, non aggiungo persone che hanno nick/pseudonimi/nomi di fantasia/brand commerciali), cosa fate, come mi conoscete o in che modo mi avete raggiunto; solo così avrete la certezza che non vi guardi distrattamente e clicchi sul pulsante “ignora” (il mio miglior amico, su Facebook) 😉

Nov 052008
 

Questo deve essere stato il pensiero della signorina che, dopo aver ascoltato il bel discorso dello sconfitto Mc Cain, ha dichiarato di “aver paura di Obama”.
Mi dispiace per lei (neanche tanto, eh!), ma gli americani si sono espressi in tutt’altro modo, ed hanno dimostrato non solo di non aver paura dell’uomo nero, ma di avere anche il coraggio di eleggere Barack Obama come 44° Presidente degli Stati Uniti.

Un cambiamento epocale, senza alcun dubbio. Un cambiamento su cui ha pesato tanto la politica di Bush (si è parlato di un 20%, sbaglio?) e che ha invogliato gli americani a “puntare sul nuovo”, ed il nuovo ha la faccia di Obama.

Welcome, mr President… e per favore… io in lei ci credo, se fossi stato americano l’avrei votato di sicuro… e spero di non vederla mai a braccetto con “loschi figuri” italiani bassi e pelati, come faceva il suo predecessore

Oct 302008
 

Ci si chiedeva quando Google avrebbe attivato la modalità Street View di Google Maps anche per l’Italia, dopo i numerosi avvistamenti delle auto di Google intente a fotografare alcune città italiane…

… beh, il momento è arrivato… come dimostra la screenshot sottostante, che illustra la Street View visibile passando a fianco al Colosseo, a Roma… 😉

Clicca sull’immagine per ingrandirla

Le città su cui è attiva la modalità Stree View per l’Italia al momento sono Milano, Firenze, Roma e Lago di Como.
Buon divertimento… 😉

Oct 242008
 

Stamattina gli ingegneri di Google non avevano nulla di “produttivo” da regalarci, ed hanno pensato di offrire agli utenti di Gmail la possibilità di inserire emoticons colorate.

Sono presenti due “stili” (faccine quadrate e tonde) con differenti emoticons per ogni set (comprese alcune alquanto “discutibili”, come quella che vedete all’ultimo posto della screenshot sopra).

Fortunatamente hanno avuto l’intelligenza di offrire la possibilità di inserirle manualmente e di NON convertire in emoticons grafiche quelle inserite in maniera testuale… 😉

Oct 152008
 

Ieri mi sono trovato con piacere a leggere un post degli amici Googlisti che parlava di “un badge intelligente nel futuro del social networking“; in pratica viene presentato E, un nuovo servizio web che permette di stabilire una relazione reciproca e scambiarsi un identificativo unico che permetta alla persona con cui ci si sta relazionando di accedere alle informazioni contenute nel nostro account E, che sarà a sua volta linkato a tutti (si spera?) i nostri account presenti sui vari social network. Così facendo, non sarà necessario ricreare la propria rete di relazioni sociali su ogni piattaforma, per ogni nuova persona che si conosce (pratica fastidiosa ma con cui prima o poi ci siamo scontrati tutti).
Il vantaggio di usare una soluzione come E è nell’essere platform indipendent (ogni cellulare con un browser web può potenzialmente essere sufficiente allo scopo), lo svantaggio è che ogni contatto avrà accesso a tutte le informazioni contenute nel profilo associato (si possono creare profili diversi e distinti, come personale, professionale ecc).

Leggo stamattina su Techcrunch di un software per iPhone che, molto più banalmente, permette di scambiarsi una business card elettronica quando ci si trova vicini. Nameo utilizza la connessione ad Internet, l’ora della richiesta e “qualcos’altro” (probabilmente anche la posizione GPS, ma non è fondamentale nè obbligatoria, dal momento che funziona anche sugli iPhone senza GPS) per connettere le due persone, che non dovranno far altro che stare vicine e premere entrambe il pulsante “Connect” presente nell’applicazione. A differenza di E, Nameo non crea relazioni e connessioni sui social network, ma scambia solo dati come nome, email e numero di telefono (che poi potranno essere aggiunti in rubrica). Svantaggio: è solo per iPhone (anche se gli sviluppatori stanno già lavorando al porting su altre piattaforme).

Quale delle due applicazioni è più utile? La risposta è: dipende…
Per il tecnogeek, presente su tutti i social network del mondo, probabilmente E è più interessante (e permette di seguire
Per il business man, che ha “il mondo” nella rubrica del suo iPhone, Nameo è un must (e conosco una persona che sarà felicissima di comprarla immediatamente dopo aver letto questo articolo).

Entrambe le applicazioni necessitano di una connessione ad Internet per funzionare, Nameo al momento supporta solo iPhone.
Il mio interrogativo (che è anche l’interrogativo che solleva Jason Kinkaid di Techcrunch) è: si riuscirà mai a definire uno standard che funzioni su tutti i telefoni/piattaforme?

UPDATE: ho provato E “online”, scambiando via Google Talk il pin con Stefano; sono già followers di Stefano su Twitter, ma se non lo fossi stato E avrebbe provveduto a metterci in contatto su questo servizio in comune. Qualche altro betatester vuole provare, avendo cura di togliermi prima dai suoi follower su Twitter? 😉