Mi si passi il termine “medico” di sindrome (è volutamente esagerato) ma… è per rendere bene l’idea di quello che significa possedere un iPhone e del perchè l’abbia scelto (e ne sono immensamente felice) rispetto al Nokia E71 (diverse persone mi hanno chiesto appunto il perchè di tale scelta).
Ho iniziato a pensare al termine “sindrome” un paio di giorni fa, in una circostanza precisa: ero con un amico in attesa di un terzo amico, che tardava ad arrivare. Allora lui prende dalla tasca il suo BlackBerry Pearl, scorre la rubrica con il “mouse” centrale, sceglie il numero e lo chiama.
Io, al suo fianco, ho assistito all’intero processo e… vi giuro… ho pensato: “Cavoli che interfaccia preistorica!”.
E lì ho realizzato che, dopo aver usato un iPhone per due settimane, probabilmente non sarei più riuscito ad usare un “vecchio” cellulare (usare si legga come: possedere ed usare un normale cellulare come telefono unico, non certamente come impossibilità globale): utilizzando un iPhone si perde il concetto di “menù testuale”, di sfogliare diversi sottomenù per accedere alle varie funzioni del telefono, di uno schermo “microscopico” ecc.
Possedere ed usare un iPhone cambia davvero il proprio modo di concepire il telefono (ed è una cosa che NON si verifica con gli smartphone Windows Mobile, ancora molto legati ad una “vecchia” logica cellulare: l’iPhone è totalmente diverso.
Se non avete mai usato un iPhone probabilmente avrete difficoltà a capire realmente quello che sto dicendo (e sarete liberi di pensare stia esagerando), ma… provatelo… e vedrete che difficilmente riuscirete a tornare indietro.
Non riuscirei più a stare senza una rubrica contatti “ricca” come quella dell’iPhone (non che quella dei Nokia fosse male, tutt’altro… ma quella dell’iPhone è ad un altro livello), non riuscirei più ad utilizzare un browser mobile diverso dal Safari Mobile dell’iPhone, ho “fatto fuori” il Moleskine cartaceo che avevo (e che occupava tanto spazio nel marsupio) sostituendolo con Moleskinery+ (che mi permette di inserire nelle note anche istantanee o appunti vocali).
Aggiungo: il software per la correzione predittiva dei testi di cui dicevo peste e corna subito dopo l’acquisto, ha imparato il mio modo di scrivere… ed ora è più un’utilità che un fastidio (mi corregge errori di battitura a volte “intenzionali”, proprio per farmi correggere ed evitare di dover scrivere altre lettere).
Concludendo: avere un iPhone non espone il proprietario a nessuna “sindrome” reale, sia chiaro… ma provatelo per uno o due giorni… e poi mi saprete dire… 🙂