Sep 152008
 

Sul De Mauro-Paravia, alla definizione della parola “razzismo”, possiamo leggere:

ogni atteggiamento discriminatorio variamente motivato nei confronti di persone diverse per categoria, estrazione sociale, sesso, opinioni religiose o provenienza geografica

Se già solo il razzismo è una delle cose più odiose che gli umani possano concepire (perchè è una caratteristica solo degli umani, gli animali non discriminano mai in base a sesso, estrazione sociale, religione ecc), l’episodio subito da Barbara e dal suo Alexander è raccapricciante… e vi giuro che il termine “raccapricciante” è quasi da accezione positiva.

Sul suo blog potrete leggere tutto in maniera dettagliata, ma riassumo brevemente per contestualizzare quello che aggiungerò dopo: Barbara accompagna il suo Alexander al Carrefour di Assago a vedere il tour delle auto di Cars (un film di animazione molto amato dai bambini) e vuole fargli fare una foto ricordo con una di queste auto. Il “fotografo” (e mi vergogno, in quanto “fotografo” per passione) non si rende conto (spero… spero davvero che non l’abbia fatto con cognizione di causa, perchè altrimenti le sue già grandi colpe sarebbero davvero immense) che Alexander è un bimbo speciale ed ha bisogno di maggior attenzione e pazienza rispetto altri bimbi e… lo apostrofa con frasi che, al solo pensarci, mi fanno salire il sangue alla testa.
L’assistente del fotografo rincara la dose e come se non bastasse, evidentemente non paghi del comportamento razzista, ignorante e stupido messo in atto fino a quel momento, arriva un’addetta del Carrefour che, dopo le spiegazioni di Barbara circa il problema di Alex, arriva a dire: “Ma se non è normale non lo deve portare in mezzo alla gente“.

Non so voi… ma io sono qui a scriverne quasi con le lacrime agli occhi, rivivendo la scena e pensando che, se fossi stato al posto di Barbara, probabilmente avrei avuto una reazione diversa (e molto più “forte”) dalla sua, che è rimasta allibita di fronte a un’umiliazione del genere…
Ma… in certi momenti… razionalizzare una violenza subita in questo modo non è semplice…

A Barbara non posso dire altro che sono… siamo… tutti con lei e con il suo Alex, perchè episodi del genere non si ripetano più; un abbraccio forte, Barbara…
Alla direzione del Carrefour di Assago non posso che esprimere il mio sdegno nel modo più assoluto, sperando che prendano provvedimenti circa l’episodio in questione (anche solo scusandosi ufficialmente… spero).
A tutti quelli che fanno della discriminazione e del razzismo il loro pane quotidiano non posso che dire: “Vergognatevi”.

Jan 192008
 

Mi è stato chiesto, per un gruppo Flickr a cui appartengo, di scegliere la mia foto "più bella".
Non sono un fotografo professionista… scatto per passione ed in maniera molto fotogiornalistica… e le "foto belle" mi escono quasi per caso (SE mi escono, ovviamente).

Ho rivisto le mie foto… e pur tentato da un paio di ritratti "carini", alla fine ho scelto la foto che vedete qui sotto.

Terra, non coprire il mio sangue

E’ una foto scattata nel Ghetto Ebraico di Venezia, durante un viaggio di lavoro. Non è una foto "tecnicamente bella", nè tantomeno un paesaggio mozzafiato o un ritratto bellissimo. Ma per me "è bella" per quello che rappresenta.

"Furono tutti assassinati nei lager, assieme a milioni di loro fratelli di ogni parte d’Europa".
Una frase forte, che con la parola "assassinati" ricorda brutalmente quello che fu un vero e proprio genocidio… l’assassinio brutale e sistematico di un intero popolo, in nome di una "purezza della razza" che purtroppo anche di recente si sente nominare (qualcuno ricorda Umberto Bossi che definiva il suo popolo "razza padana, razza pura, razza eletta"?).

Le sbarre in primo piano simboleggiano per me la prigionia nei campi di concentramento… e qualcuno arriva anche (e non riesco ad immaginare con che coraggio) ad affermare che "non è esistito alcuno olocausto".

Per finire, la frasa che dà anche il titolo a questo post: "Terra, non coprire il mio sangue" (Giobbe, 16:18).
Non coprire il sangue significa non dimenticare quello che è stato… avere sempre presente che, su questa terra, siamo tutti uguali…. siamo tutti "umani", con le nostre differenze e le nostre similitudini… ma tutti… inequivocabilmente… umani.
Significa, per me, che i conflitti basati su differenze (religione, nazionalità, etnia) sono SEMPRE sbagliati… da entrambe le parti.

Siamo tutti uguali… sempre.